la prefazione del volume è di Nuccio Ordine.
Il trattato " Del sublime ", anonima monografia del I secolo a.C., è, accanto alla "Poetica " di Aristotele una delle opere più famose e affascinanti che l'antichità abbia lasciato sull'estetica letteraria.
" Il sublime -scrive Longino- è l'eco di un alto sentire, capace di travolgere il lettore fino a precipitarlo in una sorta di vertigine."
Ma l'arte di suscitare il sublime è una dote innata o si può apprendere?
Da questa domanda parte un'originale ricerca critica che, esemplificata da una fitta rete di citazioni dai modelli più alti della letteratura antica ( dalla Genesi a Omero, da Saffo a Demostene ), interpreta lo studio della grandezza nella letteratura come educazione alla grandezza tout court: una lezione che sarà, più tardi, alla base dell'estetica preromantica.
" Questo testo viene considerato come uno dei capolavori della critica letteraria, ancora oggi punto di riferimento fondamentale per il dibattito sul sublime."
( dalla prefazione di N.Ordine )
Buona domenica...ciao
RispondiEliminaCiao,buona domenica anche a te....li da te è caldo? qui non si può pensare di uscire.Ciao
RispondiEliminaANTONELLA
Io credo modestissimamente che Longino abbia descritto il sublime in un modo così semplice da essere davvero sublime. L'idea della vertigine poi la trovo affascinanto quanto vera, e riuscire a dar vertigine nella lettura... beh è davvero sublime!
RispondiEliminaE come sempre hai ragione! Anch'io sono affascinata dall'idea della vertigine...e poi ecco riuscire a provare la vertigine nella lettura...eh sì si entra nel sublime. Ciao, a presto.
RispondiEliminaAntonella