giovedì 31 maggio 2012

Tertulliano/ Culti pagani e nuova religione




Continua la collana di volumi del  Corriere della Sera , oggi incontriamo Tertulliano con il volume "Apologia del Cristianesimo", la prefazione è affidata a Marco Rizzi

" Appassionato, sanguigno e allo stesso tempo letterariamente raffinatissimo, Tertulliano è il primo scrittore cristiano  di lingua latina e uno dei più brillanti polemisti della storia della letteratura.
Nell'Apologia del Cristianesimo si scaglia contro il paganesimo in tutte le sue manifestazioni culturali, politiche, artistiche, in un'opera tra le più belle della letteratura latina che è anche un appassionante spaccato della cultura e della società tardoantiche"

" Con Tertulliano la letteratura cristiana di lingua latina nasce già adulta, pienamente consapevole dei suoi contenuti e dei suoi mezzi espressivi"
( Dalla prefazione di M.Rizzi )

mercoledì 30 maggio 2012

Emily Dickinson



" Il cuore prima chiede gioia,
poi assenza di dolore
poi gli scialbi anodini
che attenuano il soffrire,
poi chiede il sonno
e infine, se a tanto consentisse
 il suo tremendo Giudice,
libertà di morire."
( Emily Dickinson )

martedì 29 maggio 2012

"La scala di seta" piccolo capolavoro del giovane Rossini



Il 9 maggio 1812 venne rappresentata in prima nazionale assoluta presso il Teatro San Moisè di Venezia l'opera comica in un atto di Gioacchino Rossini " La scala di seta ", su libretto di Giuseppe Maria Foppa, detto "il portoghese"  per i molti anni trascorsi in quel paese, ultracinquantenne, cancelliere presso il Tribunale di Venezia per tirare a campare alla meno peggio, considerata la numerosa famiglia che gravava tutta sopra le sue povere spalle.




Rossini di anni ne aveva invece soltanto venti, appena compiuti, e l'opera si inserisce nel novero veneziano e romano che va dalla " Cambiale di matrimonio" al "Signor Bruschino " passando per " Demetrio e Polibio", " L'equivoco stravagante ", " L'inganno felice " e " La pietra di paragone" . 
Gioacchino era figlio d'arte.




Il padre Giuseppe Antonio, originario di Lugo di Romagna, suonava il corno inglese e la tromba nella banda della città di Pesaro, mentre la madre Anna Guidarini, era una brava cantante, molto conosciuta nella zona delle Marche alte ed in tutta la Romagna.
Pur in presenza di un libretto di mediocre fattura, Rossini diede vita ad una partitura brillantissima, un vero gioiello in miniatura strutturato con le caratteristiche del capolavoro.




La trama de " La scala di seta " è la classica dell'intreccio amoroso che attraverso numerose peripezie e incomprensioni giunge alla felice conclusione con buona pace dei perdenti che, già si capisce, troveranno anche loro di che consolarsi.




M a la vera autentica novità della composizione rossiniana è in realtà l'ouverture, di breve durata, poco più di sette minuti, ma trascinante, energetica, piena di grazia e di furore, rivelatrice di quel nuovo stile che a fianco della consolidata tradizione italiana, aggiunse l'esperienza formale dei classici austriaci.




Gioacchino infatti, studente modello al liceo musicale di Bologna, aveva studiato attraverso Giuseppe Malerbi sia Franz Joseph Haydn che Wolfgang Amadeus Mozart, accogliendo con vigore tutto latino le arguzie dei due grandi compositori.
Come scrisse il lombardo Giuseppe Carpani, musicologo dell'epoca, " questo minuscolo capolavoro è un diluvio di idee freschissime che mischia il drammatico ed il pindarico con meravigliosa facilità".




Nell'ambito del concerto dedicato al celebre pianista Maurizio Pollini in occasione del suo settantesimo compleanno, il Direttore dell'Orchestre dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Sir Antonio Pappano, nel bicentenario dell'opera, ha riproposto mirabilmente l'intrigante sinfonia con il successo travolgente che è facile immaginare.
 ( S.De Benedetti, Libero )
( fotografie dal web )

domenica 27 maggio 2012

Aristorele/ Alle radici della filosofia



Oggi incontriamo Aristotele con il Libro I della Metafisica e siamo davvero alle radici della filosofia; la prefazione del volume è affidata a Emanuele Severino.

"La  "Metafisica" è foese il più celebre trattato di filosofia, pietra miliare della storia del pensiero occidentale, testo fondante della speculazione filosofica.
E' d'altro canto noto che metafisica non è termine aristotelico, ma indica, con espressione ambivalente, "le opere che vengono dopo quelle della fisica", e anche quella parte della dottrina che attiene alle realtà "ultrasensibili", al di là della realtà diveniete.
In questo testo Aristotele avvia la creazione di una scienza dell' " ente in quanto ente ", sviluppando attraverso l'analisi delle cause e dei principi primi, della sostanza, della potenza e dell'atto e dei motori immobili, temi che attraversano l'intero corso  della speculazione occidentale."

" Qui la filosofia parla della filosofia. E vede se stessa come il sapere che si fa innanzi dopo che l'uomo ha evocato tutte la forma di conoscenza che gli consentono di vivere, cioè servono, sono utili."
( dalla prefazione di E.Severino )

sabato 26 maggio 2012

Anima



" La mente seleziona, esagera, tradisce
gli avvenimenti si sfumano,
le persone si dimenticano
e alla fine rimane solo il percorso dell'anima,
quei rari momenti di rivelazione 
dello spirito."
 ( I.Allende, Paula )

venerdì 25 maggio 2012

Antimoderni, il progresso ci ha reso tristi




E'  uscito ieri il libro " La regina che faceva la colf " di Nana  Konadu Yadom scritto in collaborazione con Andrea Pasqualetto (Ed.Marsilio 15 Euro ) Il libro racconta la storia di Nana  sotto forma di lettera a un ragazzo del villaggio.



" Besoro è un piccolo villaggio immerso nella giungla subtropicale nel sud del Gahana, abitato dagli Ashanti, un'antichissima tribù, un tempo guerriera, che fino a un paio di secoli fa occupava vaste aree dell'Africa nera. A Besoro, Modernità, Progresso e quella che noi chiamiamo civiltà non sono ancora arrivati.
Una principessa del villaggio, Nana Konadu Yadom, decide di fare un viaggio in Italia. Insegue il suo sogno: incontrare anche una suora che vive in odore di santità a Schio.





Alla partenza tutto il villaggio è venuto a salutarla -ha un momento di commozione guardando gli occhi pieni di luce , limpidi, sereni della sua gente. Sono occhi da bambini. Passerà un breve periodo in Sicilia, dove vive una conoscente, poi salirà a Schio dove scoprirà che la suora, l'obiettivo del suo viaggio, è morta mezzo secolo prima.






Si fermerà però a Schio per molti anni, mantenendosi facendo la colf. Non ha una cattiva percezione del nostro mondo. La cosa che la colpisce di più all'inizio è che tutti vanno di fretta e portano al polso una strano oggetto che a Besoro non si è mai visto: l'orologio.






A Besoro il tempo non esiste o , per meglio dire, ha una dimensione diversa; è segnato dal levar del sole e dall'ombra quando raggiunge le radici della grande cuacua del villaggio, il che vuol dire che è venuta sera. In seguito scoprirà molte altre cose del nostro mondo.






Nel frattempo la vecchia regina di Besoro ha designato proprio lei alla sua successione ma Nana Konadu Yadom, che per semplicità in Italia si fa chiamare Rosina, rimarrà ancora molti anni da noi, quasi diciotto, tranne qualche breve ritorno al paese natio.






Una regina che fa la sguattera? In Italia  diventa un caso, Ne parlano i giornali, arrivano da tutte le parti inviati per intervistarla. Ancora un passo e le proporrebbero una comparsata all'Isola dei Famosi.
Ma Nana cerca di sottrarsi ad ogni pubblicità. Finchè il consiglio degli anziani la richiama a Besoro perchè possa adempiere appieno ai suoi doveri di regina.






Nana-Rosina è ormai partecipe delle due culture; quella occidentale e quella di uno di quei rari popoli " primitivi " , che i tedeschi chiamano più correttamente " popoli della natura" ( naturvolker), ancora rimasti sulla faccia della terra.Vuole migliorare le condizioni del suo povero villaggio. Niente di grandioso, una piccola scuola, un piccolo ospedale. Che verranno costruiti con l'aiuto di alcuni amici italiani che si sono presi a cuore la sorte di questo villaggio dimenticato dalla civiltà. Costruito l'ospedale il medico, un nero anche lui,  ma che viene da fuori, fa notare a Nana che l'ospedale è inutile se non si costruisce anche un pozzo, se adulti e bambini continuano ad abbeverarsi nel putrido stagno del villaggio dove è facile che contraggano la malaria.Si da quindi il via anche al pozzo.






Nana è contenta, Pensa di aver fatto bene il suo mestiere di regina. Ma dopo qualche tempo si accorge, con sorpresa, che gli abitanti di Besoro sono diventati tristi. I loro occhi non sono più pieni di luce, limpidi, sereni. Si sono incupiti. Compaiono malattie mai viste a Besoro: l'ipertensione. " E' la malattia della città" dice il medico. Si parla molto di soldi. " Qualcosa stava cambiando nei sentimenti delle persone" .







Il primo a squagliarsela, tornando a vivere nella foresta, è il contadino Kojo, seguito poi da molti altri  e persino dal fedelissimo " zio Ofa ". Un giorno Buama , che aveva cominciato a lavorare con grande energia al progetto dice alla regina " Nana non posso più vivere così".






L'esperimento non è riuscito, in senso esistenziale, non materiale. Scritto in prima persona, nella forma di una lettera a un ragazzino  ashanti, Kofi,  che non ha mai lasciato Besoro e nulla sa del Progresso, in uno stile piano, semplice, fresco, spesso ingenuo ( che il giornalista Andrea  Pasqualetto, che ha raccolto il racconto di Nana, ha fatto bene a lasciare così com'è perchè, già di per sè, ci parla di un mondo completamente diverso dal nostro,  un mondo di sentimenti semplici e forti, di pudore, di riservatezza, di silenzi, di controllo delle proprie emozioni, di dignità, di valori ancestrali. ) il libro centra alcuni nodi cruciali del nostro rapporto con le altre culture.






In questo caso con quelle complesse, sofisticate, ma delicatissime dell'Africa nera. Basta conoscere le cosmologie di alcune grandi tribù, per esempio i Dogon, per capire quanto profondo sia, sul terreno spirituale ed esistenziale, il pensiero dei neri africani, così lontano dalle cupe e rozze rappresentazioni islamiche e cristiane.






E' bastato poco,  un niente per dissolvere equilibri millenari  su cui la gente di Besoro viveva, felice nella sua povertà. Felice anche se ci si ammalava di malaria bevendo da uno stagno e si moriva un po' prima di quando si muoia da noi. Certo oggi ci si ammala meno di malaria a Besoro e forse si vive un po' di più.
Ma non erano queste le cose, che pur a noi appaiono fondamentali e imprescindibili, che rendevano serena la gente di Besoro.






Era una dimensione interiore che noi in occidente,  nonostante tutte le nostre conquiste tecnologiche e proprio a causa di queste, abbiamo perduto.






L'esperimento di Besoro è andato così benchè a guidarlo fosse una persona, Nana, che conosceva bene la sua gente e che quindi l'ha condotto con la massima prudenza e non delle Ong che, quasi sempre, si muovono come degli elefanti nel classico negozio di cristalli, poco o nulla sapendo della mentalità, della storia, della sensibilità, delle tradizioni, degli equilibri delle popolazioni che vogliono "salvare" bastandogli la certezza di rappresentare "il migliore dei mondi possibili " ,il nostro, i cui valori e cui metodi si ha, non il diritto, ma il dovere di trasportare a chiunque ne sia rimasto estraneo.
L'Inferno, si dice,  è lastricato di buone intenzioni. Quello moderno dall'ottuso ottimismo di Candide.
Resta però in sospeso la domanda finale che Nana pone a Kofi, ma in realtà a se stessa: "L'altro mondo arriverà,  arriverà presto anche a Besoro e nessuno potrà fermarlo. Arriverà l'asfalto, arriveranno le macchine, arriveranno molte cose che incantano l'uomo come il vecchio Mensah incanta i bambini, con la fantasia. Tutti le vorranno e anche tu le vorrai.






Un giorno forse non si guarderà più il cielo come fai tu, come ha fatto tuo padre Kwaku, come faceva mia nonna Yaa Serwaa. Cosa fare Kofi?. Questo è il destino del mondo" ".
(Massimo Fini, Libero del23 maggio 2012)
(fotografie dal web)







giovedì 24 maggio 2012

Ancora tre premi, grazie Luna!

Sono stupita, non me lo aspettava proprio, ho ricevuto altri 3 premi. Questa volta è stata Luna a darmi questi riconoscimenti e naturalmente mi ha resa molto felice. Luna è una ragazzina di 14 anni e scrive delle cose bellissime, questo a dimostrazione che anche i più giovani sanno essere profondi nell'analizzare situazioni e sentimenti. Se non avete ancora avuto occasione di visitare il suo blog fatelo, vedrete che ne vale la pena  lelacrimesonoparolemute.blogspot.com.

Questi sono i miei nuovi premi




Le regole di questo premio  chiedono che venga messo nel post il link di chi ci ha passato il premio e questo l'ho fatto
2) bisogna fare un post e lo sto facendo
3) passare il premio ad altri 5 blog ( questa volta lo passo solo a due):


1) Macchie di colore  censorina.blogspot.it


2) L'agenda di Lella  lellinab.blogspot.it

Questi altri due premi invece questa volta li passo a tutti i miei lettori, quindi potete prenderli, io vi apprezzo e vi seguo tutti e tutti lo meritate.








E adesso un grazie di tutto cuore a Luna alla quale dedico questa fotografia




GRAZIE LUNA!!!


Eschilo/ la più tragica delle vendette

Ed eccoci arrivati al 23° volume dei Classici del pensiero libero ed è di scena Eschilo con Agamennone.
La prefazione è di Giulio Montefoschi.


" L'Agamennone è la prima tragedia della trilogia dell'Orestea, che mette in scena la maledizione che pesa sulla famiglia degli Atridi: l'assassinio di Agamennone da parte della moglie Clitemestra, la vendetta del loro figlio Oreste, che uccide la madre, la persecuzione del matricida ad opera delle Erinni e la sua assoluzione finale.
Il motivo tragico della passione e della paura che permea la sequenza di delitti si innesta in un discorso etico di radicale ripensamento del concetto di giustizia, di coscienza personale e di Stato."

" I cittadini della polis sono atterriti. Non vorrebbero essere mai nati. Vorrebbero  scivolare nell'etarno sonno.
Sanno che nessuno dei mortali può dirsi felice fino all'ultimo giorno della sua vita, ma vorrebbero spezzare la catena dei mali, scacciarne il seme della maledizione annidato nella reggia. "
( dalla prefazione di G.Montefoschi )

mercoledì 23 maggio 2012

Cena con delitto allo Splendid Park Hotel



Venerdì sera abbiamo avuto il grande onore di essere invitati dal mio " super cuginetto" alla cena organizzata dai ragazzi del quinto anno dell'Istituto Alberghiero G.Pastore di Varallo Sesia ex Splendid Park Hotel. E per di più si trattava di un "Invito a cena con delitto" .
Su Varallo non sto a dilungarmi in quanto sarà oggetto di un mio prossimo post, quindi  parlerò a lungo in altro momento di questa splendida località.
Sullo Splendid Park Hotel vi posso dire che fu prestigiosissimo hotel termale negli anni che vanno dal 1893 al 1936 ospitò personaggi illustri  tra cui la principessa Luisa di Sassonia e l'eco del suo splendore giunse addirittura oltreoceano ( per ulteriori informazioni a chi fosse interessato consiglio la lettura del bel volume Splendid Park Hotel di Alessandro Orsi oggi preside della scuola)
Da diversi anni la struttura è sede della prestigiosa scuola alberghiera G.Pastore che venerdì sera ha aperto le sue porte per questa serata interamente ideata e realizzata dai ragazzi della V classe. Chef  Luca Seccatore il mio cugino più  giovane ( almeno qui in Italia ).














Scenografica la villa sia all'esterno che nei magnifici spazi interni impreziositi da pavimenti in legno e soffitti affrescati .









Prima di entrare nella grande sala dove venivano serviti gli aperitivi mi sono concessa un piccolo giro nelle cucine












All'entrata del salone dove veniva servito l'aperitivo eravamo attesi dalla statua in margarina di Sherlock Holmes anche questa interamente realizzata dai ragazzi








Un bellissimo salone e un aperitivo raffinato hanno preceduto l'entrata nel grande salone da pranzo delimitato da arcate









Molto elegante l'apparecchiatura dei tavoli e l'addobbo floreale creato dai ragazzi stessi, scenografica l'entrata nel grande salone illuminato solo dalla luce delle candele.













La cena è stata molto accurata con un menù interessante.

tris di tonno, capasanta e salmone
con insalatina di sedano e rafano




Riso Venere con verdurine saltate,  emincè di pollo al curry
e salsa al basilico






Sorbetto alla saleggia, lime e Champagne





Filetto di spigola al profumo di fiori di timo
in crosta di patate con caponatina
di melanzane e zucchine






Bignolata alla crema di limone
con salsa al peperone rosso





Monoporzione di tradizione ed innovazione






La cena, tutta molto buona, secondo me ha trovato quel quid che ne fa qualche cosa di diverso con i dolci, la bignolata al limone accompagnata alla crema di peperone rosso è stata un' idea geniale che ha lasciato tutti stupiti per audacia e sapore. 
Per quanto riguarda la monoporzione si trattava di una rivisitazione della torta Sacher bagnata però con Tequila e caffè e leggermente farcita con un'emulsione di marmellata di arance amare. Non amo i dolci al caffè, anzi non mi piacciono proprio, o meglio fino a venerdì sera pensavo che non mi piacessero ...ho dovuto ricredermi questo dolce è stato degno dell'alta pasticceria e un vero paradiso per il palato.



Il bravissimo pasticcere



Durante la serata abbiamo avuto modo di assistere alla piece teatrale "Invito a cena con delitto" molto coinvolgente anche per il pubblico il quale era chiamato a risolvere un caso di omicidio. Secondo voi chi ha vinto? ma abbiamo vinto noi, tavolo composto dai miei cugini (genitori dello chef) ,i nonni del geniale pasticcere e la mamma e un amico di un altro componente dello staff , mio marito ed io.
















Alla fine della serata discorsi di rito da parte del Preside  della scuola, del Sindaco, del Responsabile del servizio di sala ed infine del nostro Luca che, inutile negarlo, ha riempito di orgoglio i suoi genitori e anche noi che siamo la sua famiglia.






Lo chef Luca Seccatore



Utilizzo questo spazio per dire bravi a tutti questi ragazzi, e per sottolineare che ci sono ragazzi che lavorano duro con grande entusiasmo per costruire il loro futuro :

AUGURI RAGAZZI E IN BOCCA AL LUPO PER IL VOSTRO FUTURO!!!






Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")