lunedì 30 dicembre 2013

Capodanno...storia, origini, riti, usanze e leggende / Dedicato a Xavier




Oggi è il compleanno del mio amico
Xavier
in tema con le festività dedico a lui questo post
con tanti " luminosissimi "auguri
anche per la nascita della sua nipotina Noah.




In tutto il mondo si festeggia il Capodanno: per ogni Paese esistono diverse usanze, 
pagane o religiose, a cui occorre far fede per portare fortuna al nuovo anno che arriva.
La mezzanotte segna un momento di passaggio che ricorda al mondo la fine di qualcosa
e l'inizio di un nuovo percorso da fare.
Tutti i simboli e le usanze di Capodanno hanno radici storiche molto antiche e radicate
che spesso non sono conosciute. Perché ci si veste di rosso? Perché ci si bacia sotto il vischio?
Perché porta bene mangiare le lenticchie o il melograno?
Perché si sparano i botti? Perché si gettano le cose vecchie? Andiamo a scoprirlo...





IL CAPODANNO.

Capodanno è il primo giorno dell'anno.
Nel mondo moderno il Capodanno cade il 1º gennaio del calendario gregoriano
in uso ai fini civili in tutto il globo. Nella larghissima maggioranza degli Stati è un giorno di festa.
Il 1 gennaio cade anche la festa solenne dedicata alla Madre di Dio.


ORIGINI E STORIA DEL CAPODANNO.







Il Capodanno risale alla festa del dio romano Giano.
Nel VII secolo i pagani delle Fiandre, seguaci dei druidi, avevano il costume di festeggiare
 il passaggio al nuovo anno. Per i Babilonesi il nuovo anno cominciava con la rinascita della Terra,
cioè con la primavera. Ecco come si è arrivati a festeggiare il nuovo anno il 1 gennaio:
 fu Giulio Cesare, nel 46 a.c., a creare il "calendario Giuliano" che stabiliva
che l'anno nuovo iniziava il primo gennaio.
 Il primo di gennaio i Romani usavano invitare a pranzo gli amici
e scambiarsi il dono di un vaso bianco con miele, datteri e fichi,
il tutto accompagnato da ramoscelli d'alloro, detti strenne come augurio di fortuna e felicità.
Il nome strenna derivava dal fatto che i rami venivano staccati da un boschetto
della via sacra ad una dea di origine sabina: Strenia, che aveva uno spazio verde a lei dedicato
sul Monte Velia. La dea era apportatrice di fortuna e felicità;
 il termine latino "strenna", presagio fortunato, deriva probabilmente proprio dalla dea.
Nel Medioevo molti paesi europei usavano il Calendario Giuliano,
ma vi era un'ampia varietà di date che indicavano il momento iniziale dell'anno.
Tra queste per esempio il 1 marzo (capodanno nella Roma repubblicana),
25 marzo (Annunciazione del Signore) o il 25 dicembre (Natale).
Solo con l'adozione universale del calendario gregoriano
 (dal nome di papa Gregorio XIII, che lo ideò nel  1582), la data del 1 gennaio come inizio dell'anno
 divenne infine comune



LENTICCHIE A MEZZANOTTE.






Uno dei riti più conosciuti in tutta Italia è quello di mangiare le lenticchie 
allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre.
Questa usanza sembra che favorisca l'abbondanza e la ricchezza: i legumi, infatti,
sono considerati un cibo in grado di nutrire e di opporsi alla fine del tempo in vista
di una generazione di prospettive valide per il futuro.
In sostanza l'affermazione della vita contro quella che sembra essere una fine che suscita paure ataviche.



I BOTTI DI CAPODANNO.





 Anche i "botti" di Capodanno sono la manifestazione della volontà
di allontanare le forze del male e gli spiriti maligni che si scatenano in un momento di passaggio
dal vecchio al nuovo anno, dalla fine all'inizio del tempo.
 I "botti" oggi rappresentano anche l'allegria per l'arrivo del nuovo anno.



LANCIARE I COCCI A MEZZANOTTE.






 L'usanza più caratteristica come rito di eliminazione del male, fisico e morale,
che si è accumulato nell'anno trascorso è quella di lanciare i cocci a mezzanotte.
Questa usanza è diffusa in diverse parti d'Italia ed è ancora viva nelle grandi città come Napoli e Roma.



L'UVA PASSA.



La tradizione vuol che oltre alle lenticchie anche la scelta di mangiare dell'uva passa
nel corso della notte di Capodanno porti soldi in abbondanza nel nuovo anno.



LE STRENNE.


Un altro elemento propiziatorio è dato dalle strenne:  che riceve molti regali, infatti,
accumulerà l'abbondanza per tutto l'anno.
 L'uso presso i romani si chiamava "streniarum commercium".
In varie regioni, durante la notte di Capodanno, gruppi di giovani
vanno per le strade a cantare la "strenna", con gli auguri di un felice anno nuovo e la richiesta di doni.



I "PRODIGI".





 Durante il Capodanno, in diverse regioni d'Italia, vengono rievocati i prodigi.
 A Pettorano sul Gizio, in Abruzzo, vi è la credenza che, nel preciso momento in cui scocca la mezzanotte
di Capodanno, l'acqua del fiume si arresti e diventi d'oro,
 e subito dopo torni a scorrere come prima.
Una donna ignara del prodigio, si trovò ad attingere proprio in quell'attimo
e invece dell'acqua portò a casa la conca piena d'oro.



LA PRIMA PERSONA CHE SI INCONTRA PER STRADA.







 Allo scoccare della mezzanotte è importantissima la prima persona che si incontra per strada.
È di buon augurio, infatti, incontrare un vecchio o un gobbo,
mentre se si incontrerà un bambino o un prete si avrà disgrazia.
La ragione di queste credenze è nel principio dell'analogia: il vecchio vuol dire che si vivrà a lungo;
il gobbo porta bene sempre, tanto più nel giorno in cui tutte le forze hanno il massimo potere.
 In Piemonte, invece, porta fortuna incontrare un carro di fieno o un cavallo bianco.



LAVORO O RIPOSO?






 In Abruzzo porta bene che le donne diano inizio a quante più faccende è possibile fare,
 mentre in altre regioni il primo dell'anno deve trascorrere in riposo,
altrimenti si lavorerà per tutto l'anno.



I PRIMI 12 GIORNI DEL NUOVO ANNO.





 Un'altra tradizione diffusa è legata alle "calende": si ritiene, infatti,
che dal tempo che farà nei primi dodici giorni dell'anno si possa prevedere
quello che farà nei dodici mesi.
In alcune regioni, come il Friuli Venezia Giulia, si cerca una conferma
estendendo l'osservazione ai successivi dodici giorni, ossia fino a San Paolo,
facendo però riferimento ai corrispondenti dodici mesi in senso inverso.
 Delle calende si hanno testimonianze bizantine fin dal secolo X d.c.



PREVISIONE DEL PREZZO DEL GRANO.






Un altro pronostico è quello dei contadini per prevedere quale sarà il prezzo del grano.
 I contadini, infatti, prendono dal pagliaio una spiga, di cui scelgono dodici chicchi
e li pongono sul focolare entro un cerchio di brace.
 Se il chicco abbinato a un mese salta in avanti, il prezzo del grano in quel mese aumenterà:
se all'indietro, diminuirà.



BACIARSI SOTTO IL VISCHIO.





 Un'altra tradizione ancora molto seguita è quella di baciarsi sotto il vischio
 in segno di buon auspicio.
 A mezzanotte, come brindisi speciale, il bacio sotto al vischio con la persona amata
vi porterà amore per tutto l'anno.
Il vischio è una pianta benaugurale che dona prolificità sia materiale che spirituale.
Sacro ai popoli antichi, i Druidi lo usavano nei sacri cerimoniali e nelle celebrazioni di purificazione,
mentre i Celti ritenevano che quest'arboscello nascesse dove era scesa una folgore
e che una bevanda particolare composta di questa pianta
fosse un potente elisir contro la sterilità.



VESTIRE BIANCHERIA INTIMA ROSSA
.





La tradizione italiana segue anche l'usanza di vestire della biancheria intima rossa la sera di Capodanno.
Si tratta di un modo per attirare i buoni auspici per il nuovo anno.
Per il cenone dunque è d'obbligo un intimo color rosso sia per gli uomini che per le donne.
Gli antichi romani lo indossavano come simbolo di sangue e guerra per allontanare la paura.
Oggi è diventato un auspicio di fortuna per il nuovo anno.



I MELOGRANI E L'UVA.




Sono i frutti che non devono mancare sulla tavola del cenone di Capodanno.
Sembra che portino fortuna...anche solo a guardarli.
Il melograno simboleggia la fedeltà coniugale ed è di buon auspicio mangiarne per Capodanno.
 La leggenda narra che Proserpina, dopo aver mangiato questo frutto,
sia stata condannata a passare il resto della vita nell'Ade, insieme a Plutone suo sposo.




GETTARE LE COSE VECCHIE






. In segno di cambiamento con l'arrivo del nuovo anno
 è di buon augurio gettare le cose vecchie.




(fotografie dal web )



A tutti voi i miei auguri per 
un nuovo anno pieno di gioia e di serenità.


domenica 29 dicembre 2013

Una cartolina dai Capo d'anno passati




Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce,
ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. 
Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, 
e si principierà la vita felice. Non è vero?

( Giacomo Leopardi, Dialogo di un Venditore d'almanacchi e di un Passeggero, 
in Operette morali, 1827/34 )






venerdì 27 dicembre 2013

I presepi di Postua 2




Come forse ricorderete lo scorso anno vi avevo raccontato,
del bel pomeriggio che ogni anno trascorro a Postua
dove si tiene una grande rassegna di presepi,
anzi la più grande rassegna di Presepi a livello nazionale.
Quest'anno, per non ripetermi, mi limiterò ad offrirvi
alcune fotografie dei presepi più recenti.
Come vi avevo detto la mia visita a questi Presepi in genere avviene 
il primo gennaio, quindi queste fotografie risalgono allo scorso Natale,
magari vi invoglieranno a venire di persona ad ammirare quelli di quest'anno.






fanno da segna via i funghetti con paesaggi invernali
dipinti sul gambo...






...e poi i Presepi, presepi ovunque,
dai più tradizionali ai più fantasiosi...
E così nascono Presepi nello zaino del soldato...







nelle "gerle " per la legna...






...nella valigia dell'emigrante...










sull'antico "filarello " per filare la lana...






Nascono presepi realizzati con la legna da ardere...










...sorgono dal muschio...










Camminando per antichi vicoli incantevoli
















...sembrano sorgere dai pozzi...






...e dalle fontane...











...sembrano arrivati qui, come per magia,
da paesi freddi e lontani...






spuntano dai nodi degli alberi...






e dalle loro radici...







in una cornice di grande suggestione...














Presepi sugli assi che una volta si usavano 
per  lavare i panni nel torrente...





nei mastelli del bucato...






...e nella cesta del pescatore...






passando attraverso  antichi e suggestivi cortili














Un presepio nella gabbietta degli uccellini...






...e uno tra la scorta della legna per l'inverno che qui
sarà ancora lungo...






...nel vecchio lavabo...






...e nell'antico scalda letto...






Presepi persino nei sacchi del caffè...






Nei vicoletti la magia di una nevicata...







Tenerissimi presepi...






Intanto si fa sera...il freddo diventa pungente...
c'è voglia di casa...






Vi ricordo che tutte le informazioni su questa manifestazione
le trovate  Qui






In chiusura del post ho il piacere di comunicarvi
che è uscito il secondo romanzo di Marco Righetti,
di cui vi ho parlato  qui
Vi riporto le esatte parole con cui lui mi ha parlato del suo libro
sono sicura che ne resterete affascinati anche voi:

"Antonella buonasera, dopo un importante intervallo nel quale - come potrai immaginare - sono stato preso dalla scrittura... torno a occupare il tuo blog (e spero già nel tuo pronto perdono!) per segnalare a te e agli amici che è appena uscito il mio secondo romanzo, a vocazione molto più popolare del precedente, LA VITA E' MOLTO PIU' (Leone editore), un romanzo che ha al suo centro il dramma dell'autismo ma con scarto immediato si volge a ognuno di noi, alle nostre certezze e ci interroga. E' una riflessione sul dolore e sull'amore, sulla vita appunto, e apre una finestra alla speranza. Vorrei che entrasse nelle case di tutti gli italiani: con questo libro vorrei dialogare con ogni lettore, semplicemente tendendo una mano a chi soffre, a chi ama, e aprendo alla luce, alla poesia di certi passaggi. E poi c'è Roma, protagonista silenziosa e misterica, c'è un costante riferimento alla cronaca, c'è una vera e propria storia fin dalle prime righe... Sono sempre stato vicino all'handicap, mia cugina è morta a 47 senza aver mai pronunciato la parola mamma, eppure è stata amatissima dalla famiglia. La mia presunzione è quella di aver scritto cose che tocchino la mente e il cuore di ogni lettore. Ho caricato la recensione di Plinio Perilli sul mio recentissimo (e incompletissimo) blog: marcorighetti1.blogspot.it 
Antonella cara mi scuso per l'intrusione, e ti ringrazio della tua squisita ospitalità, resto in attesa di leggerti, ciao, Marco "

Ti ringrazio, Marco, di averci resi partecipi 
a presto e in bocca al lupo!

























































Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")