lunedì 31 marzo 2014

Vent'anni prima...




Villon nella sua " Ballata delle dame del tempo che fu" si chiedeva
" ma dove sono le nevi di un tempo?"
Più umilmente ci chiediamo dov'è la nebbia a Milano, forse sarà scesa 
verso Firenze, a sentire il prof. Givanni Sartori, il decano dei politologi
italiani che anni fa lamentava  la comparsa di un minaccioso " nebbione sull'Arno. "
La realtà è che negli ultimi venticinque anni un sacco di cose si sono liquefatte
come le nevi di un tempo.





Oggetti, abitudini, consumi che scandivano la nostra vita, cui erano affidati
i sogni delle nostre domeniche. Come la schedina del Totocalcio che ormai gioca
un'esigua minoranza di nostalgici del " Novantesimo minuto" di Paola Valenti..
Per non parlare di reliquie come il Totip, la schedina ippica soppressa nel 2007,
appannaggio dei più snob che trovavano troppo nazionalpopolare il Totocalcio.






La rivoluzione digitale ha dato un'accelerata impressionante
alla rottamazione delle cose del passato: quest'anno ricorre il venticinquesimo
anniversario dell'invenzione di Internet.
Le macchine da scrivere giacciono sulle scrivanie di sospirosi devoti 
di Adriano Olivetti, che conoscono a memoria tutta la linea dei prodotti e il loro designer.






La penna stilografica è usata da cultori del vintage che si rammaricano di non
aver goduto delle delizie della scrittura con la piuma d'oca ( sono una di quelli! )
Per tutti gli altri, quelli normali, c'è il pc , che presto sarà soppiantato, come prefigurano
i dati di vendite, da tablet e palmari.






E con la rivoluzione digitale è arrivata la compressione dei dati audio e video,
la macchina fotografica istantanea  Polaroid  - Vi ricordate quegli scatti che in un paio d'anni 
sbiadivano in un uniforme color malva? - è defunta e risorta come applicazioni per iphone.





I dischi in vinile scoppiettano negli antri di intenditori che sostengono
di sentirvi la vera voce di Maria Callas, tutti gli altri si accontentano dell'inscatolata 
versione in formato mp3 che però gli consente di depositare l'intera 
discografia della Divina nello smartpfone.





I taxi erano gialli e gli autobus verdi
ed indiscutibilmente più pittoreschi.






C'erano i gettoni telefonici di cui avevamo le tasche piene quando non servivano
e ne eravamo magicamente sprovvisti appena varcavamo  le ante della 
cabina telefonica,  anch'essa risucchiata nella discarica della storia.






Quando viaggiavamo in Europa avevamo sempre quello stupido batticuore
misto ad orgoglio nazionale quando giungevamo alla dogana, con quel rito un po'
demenziale del controllo appena lasciato il confine italiano e, qualche metro dopo,
appena entrati in terra straniera. Se non avevamo il bagaglio pieno di fucili a pompa
prima, come potevamo averli pochi metri dopo davanti al gendarme francese?
Ma era bello superare il controllo e lanciarci sfrenatamente all'acquisto di tutte quelle cose
" introvabili da noi " che ora compriamo con un click su Amazon.





Le lettere d'amore, ovviamente, non le scrive quasi più nessuno, sostituite dalle adolescenziali abbreviazioni, codici cifrati, cuoricini e faccine che si annunciano tintinnanti
con What-sapp.






Scomparse le automobili dalle linee giocose come la  Citroen due cavalli - in verità
oggetto del desiderio già negli anni 70 - alimentata dalla pestilenziale 
benzina rossa - questa sì in auge vent'anni fa - che era l'unica disponibile 
prima della commercializzazione di benzine ecologiche che profumano l'ambiente






Alcune cose, misteriosamente resistono, come i giochi da tavolo, la
Settimana Enigmistica;  altre che minacciavano di tormentarci a lungo, come 
il Tamagotchi, il giochino elettronico a forma di ciondolo che
imponeva la cura e nutrizione di un piccolo alieno, lo trovate solo sulle aste di Ebay.
Le quali aste hanno dato colpi non indifferenti alle aste tradizionali, quelle con il banditore,
cordiale come un sergente dei Marines, che raccoglie le offerte e batte il martelletto
quando aggiudica.







E i volumi dell' Enciclopedia Treccani, subito sotto quelli dei 
" Maetri del Colore "?
Sono diventati un sito.







Non voglio incitare alla nostalgia, inclinazione decadente e un po' viziosa.
Al contrario, se le nevi di un tempo si sono liquefatte ci sarà un motivo.
E quelle schedine del Totocalcio, la domenica, ma che tristezza.
Come poi siamo sopravvissuti alla mercè dei soli telefoni fissi, nessuno oggi sa spiegarlo.
Qualunque tentativo di ricostruire la storia non potrà che partire da un 
ricerca su Google.







( Fonte Giordano Tedoldi, Libero del 14 marzo 2014 )
( immagini dal web )





















sabato 29 marzo 2014

Un sabato italiano





Il fetido cortile ricomincia a miagolare, 
L'umore quello tipico del sabato invernale,
La radio mi pugnala con il festival dei fiori.
Un'angelo al citofono mi dice vieni fuori 

Giù in strada per fortuna sono ancora tutti vivi 
L'oroscopo pronostica sviluppi decisivi .
Guidiamo allegramente è quasi l'ora delle streghe 
C'è un'aria formidabile le stelle sono accese 

E sembra un sabato qualunque, un sabato italiano 
Il peggio sembra essere passato.
La notte è un dirigibile che ci porta via lontano 

Così ci avventuriamo nella Roma felliniana 
Equilibristi in bilico sul fine settimana 
E sulle immagini di sempre nei discorsi e nei pensieri 
Dilaga anacronistica la musica di ieri 

Malinconia latente nei momenti più felici 
Abissi imperscrutabili le donne degli amici 
E questa storia imprevedibile d'amore e dinamite 
Mi rende tollerabile perfino la gastrite 

E in questo sabato qualunque, un sabato italiano 
Il peggio sembra essere passato 
La notte è un dirigibile che ci porta via lontano 

… e adesso navighiamo dentro un sogno planetario 
il whisky mi ritorna su, divento letterario,
ma perché non vai dal medico?
e che ci vado a fare?
non voglio mica smettere di bere e di fumare.

E in questo sabato qualunque, un sabato italiano 
Il peggio sembra essere passato 
La notte un dirigibile che ci porta via lontano 

E in questo sabato qualunque un sabato italiano 
Il peggio sembra essere passato 
La notte è la variabile che ci porta via per mano 

E questo sabato qualunque un sabato italiano 
Il peggio sembra essere passato...

( Sergio Caputo )





venerdì 28 marzo 2014

Filosofia




" Proprio là dove cessano le immagini
comincia la filosofia."
( Hesse, Narciso e Boccadoro )





mercoledì 26 marzo 2014

Un incontro e poi...finalmente a casa!




Ciao a tutti, finalmente a casa e 
finalmente di nuovo sul blog!
Questa volta è stata un'assenza sicuramente più piacevole
il tempo al lago era splendido e più che primavera sembrava 
uno sfavillante inizio estate.





Durante questa permanenza a Ponte Tresa ho avuto
l'immenso piacere di conoscere Cinzia
autrice del blog Ai piedi di una collina di betulle.
Devo confessare che dopo aver preso gli accordi per vederci
mi sentivo molto emozionata ma anche un po' intimorita.






Sì, perchè una cosa è scriversi dei commenti sui blog e trovarsi 
piacevoli a vicenda un'altra è incontrarsi di persona senza essersi mai viste
nè sentite prima. Mi chiedevo se ci sarebbe stato dell'imbarazzo,
se avremmo trovato argomenti di conversazione, se saremmo riuscite a rendere
reale l'alchimia che a volte ci lega sui blog.






Poi Cinzia è arrivata accompagnata dalla sua adorabile Stella
e tutti i timori si sono dileguati in un batter d'occhio.
Ci siamo sedute in un locale sul lungo lago ed è stato come incontrare
un'amica di sempre, restava l'emozione ma non ci sono stati silenzi o 
titubanze, ed eccoci lì  a chiacchierare come si chiacchiera tra donne,
come se ci conoscessimo da sempre: pezzi di vita, passioni, aspirazioni...






Il tempo è volato, abbiamo parlato così tanto che alla fine ci siamo 
dimenticate di farci una fotografia insieme ( e questo la dice lunga essendo che siamo 
tutte e due appassionate di fotografia ).
Ci siamo lasciate con la promessa di rivederci appena possibile e spero
davvero che questo possa avvenire. Ho conosciuto una bellissima persona
con la quale vorrei tanto condividere altri momenti come quelli trascorsi insieme.






Per il resto ho continuato ad avere male al braccio che ho rotto
e ieri in ospedale hanno mi hanno detto che ho " strappato " i tendini
evidentemente in questo periodo devo proprio soffrire...pazienza!






Con i nostri amici abbiamo lavorato sodo per sistemare e traslocare 
nella nuova casa ma ho avuto anche bei momenti con la mia amica
e con la mia figlioccia Eva, ho fatto belle passeggiate con Cassandra e Platone
e , devo confessare, che ho spesso pensato a tutti voi.






Rientrando ho scoperto con grande tristezza della malattia
che ha colpito Xavier e che mi ha riempita di sgomento e di dispiacere.
Grande tristezza anche per Betty che ha deciso di chiudere il suo blog ma che
spero ci tenga nel suo cuore.






E questo è tutto,
vi abbraccio tutti, uno per uno e spero di riuscire
a passare da tutti nel più breve tempo possibile!





























venerdì 14 marzo 2014

Un 'altra volta...Arrivederci!




Purtroppo devo assentarmi nuovamente dal blog,
sono troppo occupata sia per la situazione che in questo momento ho in famiglia 
sia per motivi di lavoro.
Sarà un'assenza più breve questa volta, credo che tra una decina di giorni
riuscirò ad essere di nuovo tra voi.
Mi dispiace abbandonare di nuovo ma piuttosto che fare le cose male 
preferisco non farle.
Un abbraccio a tutti, a presto.
Antonella.





mercoledì 12 marzo 2014

Bellezza



" La bellezza non è che il disvelamento
di una tenebra caduta e 
della luce che ne deriva."
( Alda Merini )




lunedì 10 marzo 2014

La grande bellezza secondo Will Wyler






Sessanta anni fa Audrey Hepburn ed Eddie Albert  vincevano l'Oscar
quali miglior attrice e miglior attore non protagonista per
" Vacanze Romane " ( Roman Holiday )
diretto da Will Wyler e girato nel 1952 interamente a Roma tra esterni famosi
e studi di Cinecittà, uscito nelle sale di tutta Europa e negli
Stati Uniti l'anno successivo.





Al contrario di quello che non volle ammettere la classe politica dell'epoca
( in particolare il Ministro dell'Interno Mario Scelba ),
la pellicola fece da grande richiamo al nostro Paese proprio grazie all'intuizione di Wyler
che scelse, con arguzia, un argomento brillante e scanzonato  per far conoscere
le straordinarie capacità di vita degli italiani nel dopoguerra, anche se identificati 
in questo un po' troppo superficialmente con la popolazione romana,
attraverso due co-sceneggiatori del calibro di Ennio Flaiano e Suso Cecchi D'Amico.






Il film ebbe anche numerose nomination all'Oscar ( film stesso, regista, attore protagonista,
sceneggiatura, e colonna sonora ) ma venne soppiantato dalla pellicola struggente
di Fred Zinnemann " Da qui all'eternità ".
Particolare curioso, il momento in cui Gregory Peck infila la mano nella
Bocca della Verità, doveva semplicemente servire per far dire all'interessato:
" Vede, non succede nulla "
ma all'improvviso Gregory cambiò idea e nel ritirare il braccio,
nascose la mano dentro la manica, come cioè se il monumento gliela avesse troncata.






La scena di disperazione di Audrey fu talmente naturale e straordinaria
che Wiler, sollecitato dal numeroso pubblico sempre presente durante le riprese
esterne, decise di lasciare così come l'aveva improvvisata l'artista.





William conosceva l'Italia fin da bambino.
Nato a Mulhouse il 1° luglio 1902, all'epoca città tedesca ed ora francese,
Wilhelm Weiller ( questo era il suo vero nome ) visse a Losanna 
e più volte venne nel nostro paese con i genitori.
Amava Roma in particolare e quando nel 1920 lasciò definitivamente
l'Europa per trasferirsi negli Stati Uniti, giurò a se stesso che un giorno
sarebbe ritornato in Italia.






Negli anni '30 fu involontariamente al centro di una polemica
poichè quando Mussolini manifestò il proposito dei Fori Imperiali per far sì
che Roma diventasse un grande museo a cielo aperto, egli manifestò tutto il suo entusiasmo
venendo tacciato di filo-fascismo e subendo negli Stati Uniti una sorta di
ostracismo che durò diversi anni.






Maggiore dell'aviazione americana, per 3 anni fu regista di guerra
e nel 1946 traspose questa sua esperienza diretta nel film
" The bestYears of our lives " ( I migliori anni della nostra vita )
con Fredric March che vinse 4 Oscar. In precedenza, nel 1942, aveva girato il 
film propagandistico Mrs, Miniver con Greer Gerson e in quel caso gli Oscar furono 6.






Dopo il già citato Vacanze Romane, nel 1959 vinse 11 Oscar con il kolossal
" Ben Hur " interpretato da Charlton Heston e molti altri famosi attori di Hollywood,
mentre nel 1968, con il " Fanny Girl " fece vincere l'Oscar ad un giovanissima Barbra Streisand.






Riconosciuto maestro del cinema per aver ottenuto prestigiosi successi
in ogni argomento trattato nelle sue pellicole,
morì a Beverly Hills il 27 luglio 1981.





( Sergio De Benedetti, Libero del 6 marzo 2014 )
( fotografie dal web )




















sabato 8 marzo 2014

Tiramisù estivo, per UNLAMPONENELCUORE




Con questa iniziativa, i food blogger che aderiscono a "unlamponelcuore"
intendono far conoscere il progetto "lamponi di pace" della
Cooperativa Agricola Insieme (http://coop-insieme.com/),
nata nel giugno del 2003 per favorire il ritorno a casa delle donne di Bratunac,
dopo la deportazione successiva al massacro di Srebrenica,
nel quale le truppe di Radko Mladic uccisero tutti i loro mariti e i loro figli maschi.
Per aiutare e sostenere il rientro nelle loro terre devastate dalla guerra civile,
dopo circa dieci anni di permanenza nei campi profughi, è nato questo progetto,
 mirato a riattivare un sistema di microeconomia basato sul recupero dell'antica coltura dei lamponi
e sull'organizzazione delle famiglie in piccole cooperative,
al fine di ricostruire la trama di un tessuto sociale fondato sull'aiuto reciproco,
sul mutuo sostegno e sulla collaborazione di tutti.
A distanza di oltre dieci anni dall'inaugurazione del progetto,
il sogno di questa cooperativa è diventato una realtà viva e vitale,
capace di vita autonoma e simbolo concreto della trasformazione della parola "ritorno"
nella scelta del "restare".


Fotografia dal web


Credo che non ci sia modo migliore per ricordare la festa della donna
che una storia come questa, una storia di grande coraggio e di riscatto,
una storia in cui piano piano , attraverso il lavoro
queste donne martoriate dalla guerra sono tornate ad essere libere,
possono pensare al futuro, possono tornare a sorridere alla vita, a fare dei progetti 
a " liberare" desideri, aspirazioni, passioni, personalità e a colorare la loro anima


************************



Quello che vi propongo
è un dolce molto semplice e veloce da preparare ed è sempre apprezzato da tutti,
purtroppo è una ricetta che avevo già pubblicato ma il braccio rotto
mi impedisce di cucinare e di fotografare....
La versione fotografata è con le fragole ma, ovviamente,
in questo caso andranno sostituite con i lamponi.



Immagine dal web


Ingredienti:

2 tuorli d'uovo
4 cucchiai di zucchero
250 gr. di mascarpone
250 gr. di panna
1/5 kg. di lamponi
Pavesini
latte

Tagliare i lamponi a pezzettini e tenerli in disparte.
Sbattere i due tuorli con lo zucchero





Aggiungere il mascarpone






e lavorare con la frusta fino a farne una crema liscia






Montare la panna ben ferma e aggiungerla delicatamente alla crema di mascarpone






Bagnare molto velocemente i Pavesini ( o biscotti similari, 
mi piacciono i Pavesini perchè sono molto leggeri)    
nel latte e disporli in una ciotola 







ricoprire i biscotti con uno strato di crema di mascarpone e panna montata 
e da uno con i lamponi che avete precedentemente affettato.






Proseguire con gli strati di biscotti, crema e lamponi
 avendo cura di lasciare l'ultimo strato di crema più alto dei precedenti e terminate con i lamponi.






Lasciare riposare qualche ora in frigorifero. 
Io preferisco prepararlo il giorno prima, mi sembra che i diversi sapori si amalgamino meglio.







Ringrazio per l'aiuto che, a causa della mia temporanea inabilità,
 il gruppo " Lamponi di pace " mi ha dato,
in particolare ringrazio Audrey,  Roberta Cornali.
Un ringraziamento speciale ad Alessandra Van Pelt Gennaro che mi ha imprestato
la fotografia che vedete qui sopra.





PUNTI VENDITA  Cooperativa Agricola Insieme:
 - sono distribuiti da Coop-Adriatica e NordEst quindi si trovano più facilmente nel Veneto, Friuli Venezia Giulia, parte dell'Emilia e della Lombardia al confine.
 I punti vendita che hanno in assortimento i prodotti partono dai 1000mq in su;
 - sono distribuiti anche da Altromercato e dal commercio equosolidale e dal loro sito (altromercato.it) è possibile, tramite anche una richiesta via email, ottenere i punti vendita; 
- nel milanese vengono distribuito da MioBio (http://www.mio-bio.it/), un gas molto attivo; 
- Rada Zarcovick, la responsabile della cooperativa, sta prendendo accordi con le Coop che si occupano dei punti vendita della Lombardia e della Toscana per poter distribuire anche in queste zone i loro prodotti.






Per quanto riguarda Coop Adriatica le confetture dei frutti della pace è in assortimento solo nel canale iper: ADRIATICA BOLOGNA IPER BORGO ADRIATICA BOLOGNA NOVA ADRIATICA BOLOGNA LAME ADRIATICA VENETO SAN DONA' ADRIATICA VENETO SCHIO ADRIATICA VENETO CONEGLIANO ADRIATICA VENETO VIGONZA ADRIATICA ROMAGNA IMOLA ADRIATICA ROMAGNA RIMINI ADRIATICA ROMAGNA LUGO ADRIATICA ROMAGNA FAENZA ADRIATICA ROMAGNA RAVENNA ADRIATICA MARCHE PESARO ADRIATICA MARCHE CESANO ADRIATICA ABRUZZO SAN BENEDETTO ADRIATICA ABRUZZO CHIETI ADRIATICA ABRUZZO ASCOLI








Per saperne di più:
Post da cui è partito tutto http://www.lacucinadiqb.com/2014/02/burek-di-ricotta-e-marmellata-ai-frutti.html
Informazioni sulla storia della cooperativa, sui criteri che ispirano le loro colture, sull'evoluzione del progetto
 http://coop-insieme.com/

















Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")