Sessanta anni fa Audrey Hepburn ed Eddie Albert vincevano l'Oscar
quali miglior attrice e miglior attore non protagonista per
" Vacanze Romane " ( Roman Holiday )
diretto da Will Wyler e girato nel 1952 interamente a Roma tra esterni famosi
e studi di Cinecittà, uscito nelle sale di tutta Europa e negli
Stati Uniti l'anno successivo.
Al contrario di quello che non volle ammettere la classe politica dell'epoca
( in particolare il Ministro dell'Interno Mario Scelba ),
la pellicola fece da grande richiamo al nostro Paese proprio grazie all'intuizione di Wyler
che scelse, con arguzia, un argomento brillante e scanzonato per far conoscere
le straordinarie capacità di vita degli italiani nel dopoguerra, anche se identificati
in questo un po' troppo superficialmente con la popolazione romana,
attraverso due co-sceneggiatori del calibro di Ennio Flaiano e Suso Cecchi D'Amico.
Il film ebbe anche numerose nomination all'Oscar ( film stesso, regista, attore protagonista,
sceneggiatura, e colonna sonora ) ma venne soppiantato dalla pellicola struggente
di Fred Zinnemann " Da qui all'eternità ".
Particolare curioso, il momento in cui Gregory Peck infila la mano nella
Bocca della Verità, doveva semplicemente servire per far dire all'interessato:
" Vede, non succede nulla "
ma all'improvviso Gregory cambiò idea e nel ritirare il braccio,
nascose la mano dentro la manica, come cioè se il monumento gliela avesse troncata.
La scena di disperazione di Audrey fu talmente naturale e straordinaria
che Wiler, sollecitato dal numeroso pubblico sempre presente durante le riprese
esterne, decise di lasciare così come l'aveva improvvisata l'artista.
William conosceva l'Italia fin da bambino.
Nato a Mulhouse il 1° luglio 1902, all'epoca città tedesca ed ora francese,
Wilhelm Weiller ( questo era il suo vero nome ) visse a Losanna
e più volte venne nel nostro paese con i genitori.
Amava Roma in particolare e quando nel 1920 lasciò definitivamente
l'Europa per trasferirsi negli Stati Uniti, giurò a se stesso che un giorno
sarebbe ritornato in Italia.
Negli anni '30 fu involontariamente al centro di una polemica
poichè quando Mussolini manifestò il proposito dei Fori Imperiali per far sì
che Roma diventasse un grande museo a cielo aperto, egli manifestò tutto il suo entusiasmo
venendo tacciato di filo-fascismo e subendo negli Stati Uniti una sorta di
ostracismo che durò diversi anni.
Maggiore dell'aviazione americana, per 3 anni fu regista di guerra
e nel 1946 traspose questa sua esperienza diretta nel film
" The bestYears of our lives " ( I migliori anni della nostra vita )
con Fredric March che vinse 4 Oscar. In precedenza, nel 1942, aveva girato il
film propagandistico Mrs, Miniver con Greer Gerson e in quel caso gli Oscar furono 6.
Dopo il già citato Vacanze Romane, nel 1959 vinse 11 Oscar con il kolossal
" Ben Hur " interpretato da Charlton Heston e molti altri famosi attori di Hollywood,
mentre nel 1968, con il " Fanny Girl " fece vincere l'Oscar ad un giovanissima Barbra Streisand.
Riconosciuto maestro del cinema per aver ottenuto prestigiosi successi
in ogni argomento trattato nelle sue pellicole,
morì a Beverly Hills il 27 luglio 1981.
( Sergio De Benedetti, Libero del 6 marzo 2014 )
( fotografie dal web )
Questo è un bellissimo film (altro che Sorrentino), non conoscevamo così tante particolarità perciò grazie come sempre per il tuo post interessante.
RispondiEliminaUn abbraccio zamposo
Anch'io ritengo che sia un film bellissimo, uno di quelli che non ti stanchi mai di rivedere. A qualche giorno di distanza dalla visione del film di Sorrentino devo dire che la mia opinione non è poi così negativa...continuo a pensarci, mi sta facendo riflettere e questo, secondo me, per un film è un grande successo.
EliminaUn abbraccio a zampa ingessata.
Antonella
Bellissimo film (come quello di Sorrentino, che ritrae una Roma sospesa e onirica), grazie per questo excursus ricco di dettagli che non conoscevo (ad esempio la questione di Mussolini)
RispondiEliminaMoz-
Sul film di Sorrentino ti ho già detto cosa ne penso...con il passare dei giorni continuo a ripensarlo e mi affascina sempre di più. Questo lo considero uno di quei film immortali, non ci si stanca mai di vederlo...e poi, i due protagonisti...!
EliminaNon devi ringraziare me per le informazioni ma l'ottimo De Benedetti che in questo piccole storie è veramente immenso.
Buona giornata.
Antonella
Un film che fatto la storia del cinema italiano.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Ciao, sì, uno di quei film che restano per sempre.
EliminaBuona giornata, a presto.
Antonella
Ciao Anto, questo film mi è sempre piaciuto moltissimo perchè è romantico ma anche realista e pieno di dettagli bellissimi.
RispondiEliminaUn pò come altri grandi film con la Hepburn, come "Quelle due" che è un pò più crudo oppure "Sabrina", altro grande classico.
Bacioni!
Ciao Melinda, sono quei film apparentemente spensierati ma che in realtà raccontano la realtà in modo veritiero e sottile.
Elimina"Quelle due" non l'ho mai visto e nemmeno ne ho sentito parlare...credo sua una grave lacuna...provvederò.
Un bacione.
Antonella
Film stupendo che non mi stanco mai di vedere...per la straordinaria interpretazione degli attori...
RispondiEliminaBacione, Antonella.
Ciao Gianna, grandissimi ed affascinanti tutti e due!
EliminaBuona settimana.
Antonella
Ciao Antonella,
RispondiEliminaho letto con grande entusiasmo questo post del quale mi avevi accennato qualcosa.
Grazie perchè ho scoperto tante cose che non sapevo. Inoltre questo film è un classico intramontabile che adoro rivedere e che non mi stanca mai.
Audrey è sempre stata la mia attrice preferita.
Gran bel post compliemnti
bacione :*
Anche a me piace molto Audrey,ha una classe inimitabile. Anch'io non mi stanco mai di questi film e in genere dei film dove lei è la protagonista. Sono contenta che ti sia piaciuto.
EliminaUn abbraccio.
Antonella
Che vergogna: io non l'ho mai visto!! Le immagini sono stupende...devo provvedere al più presto a questa mia lacuna imperdonabile!!
RispondiEliminaDai, proprio una vergogna no...però se ne hai occasione guardalo è un bel film e l'interpretazione di questi due mostri sacri è splendida.
EliminaA presto, buona serata.
Antonella
Dovrei far commentare mia mamma o nonna Bea... Non conosco questo film :( perdono!
RispondiEliminaUn abbraccio
Xavier
Ciao Xavier...effettivamente sei un po' giovane per conoscerlo, però se hai occasione guardalo, sono convinta che ti piacerà.
EliminaUn bacio e un abbraccio.
Antonella
Eh questi si che erano film... anche "Sabrina" m'era piaciuto tantissimo.
RispondiEliminaCome sempre un post rico di tanti dettagli, grazie Antonella.
Un abbraccio e buona serata
Betty, che meraviglia erano questi film di una volta...a me piace molto anche Colazione da Tiffany...invece non conosco quello di cui mi ha parlato Melinda " Quelle due " dovrò provvedere.
EliminaGrazie a te Betty di apprezzare sempre i miei post, un grande abbraccio.
Antonella
Vedere questo foto mi fa venire i brividi... sono troppo belle e quanto mi piace Audrey!!!
RispondiEliminaLei è proprio un'icona di classe e di stile, anche a me piace tanto.
EliminaUn abbraccio.
Antonella
Che belle queste immagini!Questo film resterà sempre un mito nel tempo!Baci,Rosetta
RispondiEliminaEh sì, che se lo può dimenticare questo film?
EliminaBuona serata, un bacio.
Antonella
Un film meraviglioso! Un abbraccio!
RispondiEliminaUno di quei film indimenticabili!
EliminaUn abbraccio.
Antonella
Nella seconda foto si vede bene che Pecory Gregg non sa andare assolutamente in vespa
RispondiEliminaQuando recensisco io arrivano al massimo tre commenti, si vede che sei parecchio più brava di me.
Ciao anto.
Si vede che l'autore del pezzo , Sergio De Benedetti, è più bravo di te...non darmi meriti che non ho e che non voglio prendermi. Ma davvero secondo te non sapeva andare in Vespa...mi fai quasi cadere un mito!
EliminaA prestissimo.
Antonella
Ah quello sì che mi aveva appassionata! Credo di averlo visto almeno tre volte! Non mi è ancora venuta voglia di rivedere la grande bellezza...sarà che in tv c'era troppa pubblicità, ma la storia di Vacanze romane era sicuramente più avvincente!
RispondiEliminaCome scrivevo sopra è uno di quei film che non si dimenticano mai!
EliminaA me è piaciuto anche la Grande bellezza...non subito ma continuando a ripensarci ho iniziato ad apprezzarlo...certo tutto un altro genere, però affascinante.
Buona giornata, a presto.
Antonella
Antonella
Bellissimo film, carico di romanticismo!
RispondiEliminaChe bel post!
Buona giornata cara Antonella!
Beatris
Cara Antonella, è molto che non vengo a visitarti e me ne scuso... E sono stato subito premiato dal meraviglioso post, ricco di informazioni. Da ragazzo consideravo Peck uno degli attori con cui 'il successo morale' della pellicola era assicurato, per i ruoli virtuosi e la carica di grande credibilità che ha saputo dare a ognuno di essi. Ma anche nella vita il suo impegno umanitario gli meritò la prestigiosa Medaglia presidenziale della libertà, conferitagli dal presidente Johnson. Anche se poi fu Cooper, un Gary Cooper ormai minato dal male, a vincere un oscar, mi pare con motivazione unica nella storia del cinema, 'per la sua incarnazione di un tipo americano conosciuto nel mondo intero'. Il fascino di queste splendide finzioni è nel loro presentarsi come spettacolo, e nell'intrattenere come realtà, secondo la vocazione pura del cinema. Quando spegnevi la tv ti sentivi ingenuamente migliore, come se il Peck di turno avesse dato corpo e voce alle tue stesse convinzioni morali. Quel tipo di cinema faceva effetto perché c'era ancora nel pubblico l'aspettativa di una risposta da dare agli interrogativi vitali, e nessuno meglio degli attori sapeva tirar fuori quella risposta: meccanismo perfetto per l'identificazione col personaggio e per la costruzione del mito. Oggi non c'è più alcuna aspettativa del genere nella giornata media dell'italiano, il tempo delle identificazioni è stato sostituito da quello delle urgenze (umanitarie, sociali, finanziarie) e della comunicazione attraverso i vari mezzi possibili. E' cioè subentrato il 'tempo della presenza', come nuovo elemento fondante per scongiurare l'assenza da quelle urgenze e il recupero di una condivisione, di un consenso (mentre prima la ricerca del consenso non varcava le porte del proprio diario, se c'era, o quelle di casa). E il discorso va molto lontano.
RispondiEliminaTornando a quegli anni '50 c'è poi da ricordare il cast che stava al di qua della macchina da presa, cioè soggetto, sceneggiatori, fotografia, musica, tutti gli ingredienti che il maestro per eccellenza, il regista sapeva abilmente fondere nel prodotto finale. Pensa a un film come 'Le chiavi del paradiso' il secondo interpretato da Peck, nel '45, diretto da Stahl ma basato sul romanzo omonimo di Cronin. Ricordo che dopo averlo visto mi comprai il libro e lo gustai con spirito un po' partigiano, grazie alle scene del film in memoria. Ma ciò non toglie che nel romanzo ci siano degli spunti squisitamente letterari e non cinematografici, e quindi irraggiungibili, che fanno la differenza fra scrittura e film (altro nodo di discussione). E dunque grazie Antonella per l'aver regalato anche al sottoscritto queste belle atmosfere!