La prefazione è di Giulio Montefoschi.
" L'Agamennone è la prima tragedia della trilogia dell'Orestea, che mette in scena la maledizione che pesa sulla famiglia degli Atridi: l'assassinio di Agamennone da parte della moglie Clitemestra, la vendetta del loro figlio Oreste, che uccide la madre, la persecuzione del matricida ad opera delle Erinni e la sua assoluzione finale.
Il motivo tragico della passione e della paura che permea la sequenza di delitti si innesta in un discorso etico di radicale ripensamento del concetto di giustizia, di coscienza personale e di Stato."
" I cittadini della polis sono atterriti. Non vorrebbero essere mai nati. Vorrebbero scivolare nell'etarno sonno.
Sanno che nessuno dei mortali può dirsi felice fino all'ultimo giorno della sua vita, ma vorrebbero spezzare la catena dei mali, scacciarne il seme della maledizione annidato nella reggia. "
( dalla prefazione di G.Montefoschi )
Quanto mi piacerebbe leggerlo!
RispondiEliminaAgamennone, Clitemestra, Oreste.. sono tutti nomi che mi balzano ma di cui ho davvero pochi ricordi.
Grazie per avermi dato lo spunto.. chissà magari quest'estate :)
ti auguro una buona giornata Antonella!
C
RispondiEliminaCiao Vaty, io li sto rileggendo man mano che li pubblico( non proprio tutti!) e si rivelano una lettura piacevolissima, sicuramente diversa dal ricordo che ci ha lasciato la scuola. E poi li trovo di un'attualità impensabile. Buona giornata anche a te, a presto, Antonella
Mi è piaciuto molto il ciclo dell'Orestea, soprattutto la parte che riguarda la figlia Elettra(il secondo libro "le Coefore"), l'unica nella famiglia che non si macchia di alcun omicidio e sulla quale però purtroppo ricade la colpa dei familiari. E' attualissimo come dici anche tu, perchè succede spesso che la colpa di uno ricada sull'insieme, ed è ingiusto, proprio come per la povera Elettra. Inoltre gli omicidi in ambiente domentico stanno diventando sempre più frequenti nella nostra società, soprattutto quelli legati al triangolo moglie-marito-amante; quindi è più che vero che i classici sono e saranno sempre attuali. Personalmente tra i tragediografi preferisco Euripide ad Eschilo e Sofocle, ti consiglio di leggere " Le Tioane",se ancora non hai avuto modo di farlo, perchè sono un'opera veramente sublime. Grazie cara Antonella per queste occasioni di cultura, adoro venire qua da te e ritrovare questi vecchi amici del passato così ben descritti. A presto!
RispondiEliminaCiao Alice, mi fa piacere che ti piaccia passare qualche momento della tua giornata sul mio blog. Anche a me piace molto Euripide, mi piace in particolare Medea che trovo attualissima, ed è un personaggio che mi ha sempre affascinata. Riguardo ad Elettra non ne ho una visione proprio "classica" ma un po' contaminata dalla "psicoanalisi", ma certamente resta, anzi forse ne viene accentuata, la drammaticità di un personaggio estremamente attuale nella società moderna. Grazie per il suggerimento di lettura, probabilmente le ho lette ai tempi della scuola ma adesso non me le ricordo proprio, una bella occasione per leggerle. Ciao , grazie di questo bel commento, Antonella.
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