Irene e Alessia autrici del bel blog" Cipria e merletti "cipriaemerletti.blogspot.it
hanno pubblicato la scorsa settimana un post dove trattavano dei libri che raccontano storie di cucina e si soffermavano ad analizzare Chocolat sia il libro sia la versione cinematografica. Leggendo questo post mi è tornato alla mente un libro letto più o meno tre anni fa. In questi anni, e soprattutto in questo ultimo periodo di libri che parlano di cucina ne sono usciti a mio parere fin troppi e con risultati a dir poco scoraggianti basti pensare al, secondo me pessimo, Amore zucchero e cannella un libro che corre il rischio di farti passare per sempre la voglia di leggere. Ebbene all'interno di questo marasma di titoli che profumano di zenzero,cannella, miele, limoni, arance, menta c'è questo libro dal titolo assolutamente privo di profumi ma evocativo di qualche cosa di perfetto:"Estasi culinarie" di Muriel Barbery.
"Nel signorile palazzo di rue de Grenelle, già reso celebre da "L'eleganza del riccio", monsieur Arthens, il più grande critico gastronomico del mondo, il genio della degustazione, è in punto di morte.
Il despota cinico e tremendamente egocentrico che dall'alto del suo potere smisurato decide le sorti degli chef più prestigiosi nelle ultime ore di vita cerca affannosamente di recuperare un sapore primordiale e sublime, un sapore provato e che ora gli sfugge, il Sapore per eccellenza, quello che vorrebbe assaggiare di nuovo prima del trapasso.
Ha così inizio un viaggio gustoso e ironico che ripercorre la carriera di Arthens dall'infanzia ai fasti della maturità, attraverso la celebrazione di piatti poveri e prelibatezze "haute cuisine".
A far da contrappunto alla voce dell'arrogante critico c'è la nutrita galleria delle sue vittime ( i famigliari, l'amante, l'allievo, il gatto e anche la portinaia Reneè...) , ciascuna delle quali prende la parola per esprimere il suo punto di vista su un uomo che, tra grandezze pubbliche e miserie private, sembra ispirare solo sentimenti estremi, dall'ammirazione incondizionata al terrore, dall'amore cieco all'odio feroce.
"Estasi culinarie" è il romanzo d'esordio di Muriel Barbery e racconta insieme ai piaceri e alle tenerezze della vita, l'arroganza e la volgarità del potere (in un ambiente dove, ed è cronaca, un cuoco si uccide perchè ha perso una stella Michelin)
Un assaggio:
" Morirò, ma questo non ha importanza. Da ieri, dopo le parole di Chabrot, solo una cosa mi interessa. Morirò, e non riesco a ricordare un sapore che mi frulla nel cuore. So che quel sapore è la verità prima ed ultima di tutta la mia vita, e possiede la chiave di un cuore che da allora ho messo a tacere. So che è un sapore dell'infanzia o dell'adolescenza, una pietanza primordiale e sublime che precede qualsiesi vocazione critica, qualsiesi desiderio e pretesa di parlare del mio piacere di mangiare. Un sapore dimenticato, annidato nel più profondo di me stesso e che, alle soglie della morte, si manifesta come l'unica verità che in vita mia sia mai stata detta- o messa in pratica. Lo cerco e non lo trovo."
e ancora:
"...anch'io avevo una nonna, la sua cucina per me era un antro magico. Credo che tutto la mia carriera abbia avuto origine dai profumi e dagli odori che si sprigionavano da lì e che da bambino mi facevano impazzire di desiderio. Sì letteralmente impazzire di desiderio. Abbiamo solo una vaga idea di cosa sia il desiderio, il desiderio vero, quello che ti ipnotizza, che si impossessa di tutta la tua anima, la circuisce da ogni lato, tanto che diventi matto, indemoniato, pronto a tutto per una misera briciola, per una goccia di ciò che cuoce lì dentro sotto le tue radici soggiogate da un profumo satanico1 E poi mia nonna traboccava di energia, di buon umore devastante, di una forza di vita prodigiosa che avvolgeva tutta la cucina con una sfavillante vitalità, e pareva di essere nel cuore di una materia in fusione, lei era raggiante e mi circondava con i suoi raggi caldi e fragranti!"
E così di ricordo in ricordo, di leccornia in leccornia, scopriamo sapori e profumi che hanno accompagnato la vita del protagonista dal pane comperato al mercato di Tangeri al " petto d'anatra laccata alla pechinese in casseruola al profumo di berberè con crumblè di pompelmo della Giamaica e scalogno candito ", lo seguiamo attraverso case di campagna e favolosi ristoranti alla ricerca di un sapore amato e dimenticato. E passando da un'estasi culinaria all'altra saremo
con lui nel momento dell'Illuminazione, quando ricorderà il sapore a lungo vagheggiato...
Un libro particolare, fuori dagli schemi di questo filone e decisamente superiore alla media dei libri di questo genere sia dal punto di vista dei contenuti che della scrittura vera e propria.
e ancora:
"...anch'io avevo una nonna, la sua cucina per me era un antro magico. Credo che tutto la mia carriera abbia avuto origine dai profumi e dagli odori che si sprigionavano da lì e che da bambino mi facevano impazzire di desiderio. Sì letteralmente impazzire di desiderio. Abbiamo solo una vaga idea di cosa sia il desiderio, il desiderio vero, quello che ti ipnotizza, che si impossessa di tutta la tua anima, la circuisce da ogni lato, tanto che diventi matto, indemoniato, pronto a tutto per una misera briciola, per una goccia di ciò che cuoce lì dentro sotto le tue radici soggiogate da un profumo satanico1 E poi mia nonna traboccava di energia, di buon umore devastante, di una forza di vita prodigiosa che avvolgeva tutta la cucina con una sfavillante vitalità, e pareva di essere nel cuore di una materia in fusione, lei era raggiante e mi circondava con i suoi raggi caldi e fragranti!"
E così di ricordo in ricordo, di leccornia in leccornia, scopriamo sapori e profumi che hanno accompagnato la vita del protagonista dal pane comperato al mercato di Tangeri al " petto d'anatra laccata alla pechinese in casseruola al profumo di berberè con crumblè di pompelmo della Giamaica e scalogno candito ", lo seguiamo attraverso case di campagna e favolosi ristoranti alla ricerca di un sapore amato e dimenticato. E passando da un'estasi culinaria all'altra saremo
con lui nel momento dell'Illuminazione, quando ricorderà il sapore a lungo vagheggiato...
Un libro particolare, fuori dagli schemi di questo filone e decisamente superiore alla media dei libri di questo genere sia dal punto di vista dei contenuti che della scrittura vera e propria.
( foto dal web )
Vi lascio questo link, è il blog di due sorelle che stanno attivandosi per portare aiuti ai nostri amici in Emilia, visitate il loro sito e vediamo se tutti insieme riusciamo ad aiutare chi è rimasto senza niente!
http://anordicheart.blogspot.it/2012/06/un-cuore-nordico-va-in-emilia.html#comment-form
Credo di aver letto questo libro eppure non me ne ricordo i contenuti... da non credere... sarà l'alzheimer che avanza??? Oddio!!??
RispondiEliminaBuona settimana
Cinzia
Ciao Cinzia, ma no, succede che delle cose, anche dei libri, escano completamente dalla testa. Bisogna sempre pensare a tante cose che per forza qualche cosa se ne va! Ciao, buona settimana anche a te, Antonella.
Elimina"un sapore che frulla mel cuore", ma quanto è sublime questa affermazione! Senza contare che la descrizione di cosa sia il desiderio vero che ci hai fatto "assaggiare" ci fa solo venire una gran acquolina di saperne di più, quella nonna poi...
RispondiEliminaCiao Carla, quando torni in Italia se ti va ti impresto il libro così scoprirai "il sapore che frulla nel cuore". Scusami se sono stata un po' assente dai tuoi post nel fine settimana ma avevo amici in casa e quindi ero un po' presa. Domani e mercoledì vi racconto le bellissime cose che abbiamo fatto. Un abbraccio, Antonella
RispondiElimina..penso proprio che questo sarà uno dei prossimi libri che comprerò!
RispondiEliminagrazie per avermelo fatto conoscere!
^_^
Ciao, guarda, non è un capolavoro, però è un libro veramente carino, una storia diversa dalle solite storie di cucina e soprattutto è ben scritto cosa, secondo me, rara tra i libri contemporanei. Ciao, a presto, Antonella.
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