giovedì 9 agosto 2012

I cortoromanzi dell'estate, Una burla riuscita di Italo Svevo

Oggi vi propongo un'altro dei Leoncini di cui vi ho parlato    




Una burla riuscita
Italo Svevo

" Perchè la fama arrivi, infatti, non basta che lo scrittore la meriti. Occorre il concorso di uno o più altri voleri che influiscano sugl'inerti, quelli che poi leggono le cose che i primi hanno scelto. E succede anche che il critico non capisca nulla del mestiere altrui, e l'editore ( l'uomo d'affari ) nulla del proprio, e l'esito resti il medesimo. Quando i due s'associano, l'autore, anche se non lo merita, è fatto per un tempo più o meno lungo"
Può capitare, come al protagonista di " Una burla riuscita" Mario Scarmigli, che qualcuno si prenda gioco della sua malattia, quella di non vedersi riconosciuta la gloria desiderata, e finisca, senza volerlo, per regalargli un 'inattesa fortuna in denaro.
Una storia spietata e al contempo divertente, frutto della penna di uno scrittore oggi pietra miliare della letteratura, ieri esordiente spesso ignorato e respinto.









Italo Svevo, pseudonimo di Ettore Schmitz nacque a Trieste nel 1861. La città giuliana, contesa da slavi, italiani e austriaci, vera capitale culturale mitteleuropea  dell'epoca e crocevia nel quale le nuove teorie freudiane attecchirono con vigore, ebbe un ruolo determinante nella sua formazione.
La sua opera fu tra le prime in Italia a mettere in crisi il Naturalismo ottocentesco, disgregandolo in forme d'introspezione supportate dagli strumenti della psicoanalisi.
Sulla sua produzione letteraria  ebbe notevole impatto anche l'amicizia con Jemes  Joyce, altrettanto impegnato a decostruire l'uomo visto come soggetto unitario e a rivoluzionare la narrative anglosassone.
Morì a Motta di Livenzo ( Treviso ) nel 1928, in  seguito ai traumi riportati a causa di un incidente stradale.
Tra i suoi grandi romanzi "Una vita " ( 1892 ), " Senilità " ( 1898 ) e " La coscienza di Zeno " (1923 ).
Questi, insieme alle novelle e alle opere teatrali da lui composte, ebbero soltanto una fortuna postuma.

6 commenti:

  1. interessante como un autore puo diventare conosciuto prima di essere ignorato...

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    1. Ciao, sì anche questa una bella storia. Buon pomeriggio.
      Antonella

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  2. E com'è reale il fatto che ci siano tanti meritevoli con un duro lavoro alle spalle e nulla di loro venga riconosciuto, poi basta un "nulla" o una piccola opera per uscire dall'anonimato. Scrittori, concorsi, critici, editori e infine arrivano i lettori, categorie che si occupano della medesima materia ma che non si possono amalgamere tra loro.
    Quanti "grandi", mi chiedo, rimangono sconosciuti?

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    1. Ah, secondo me tantissimi, alcuni , anche se non valgono niente vengono spinti dall'editoria e dalla critica e diventano , non grandi, importanti per alcune stagioni, altri completamente ignorati sono i veri immortali e Svevo ne è un esempio. Ciao, un bacio.
      Antonella

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  3. I meriti di tanti grandi vengono, purtroppo, riconosciuti dopo la loro morte.

    Divertente ciò che hai proposto di Italo Svevo.

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    1. Già purtroppo tanti grandi della letteratura non riescono ad avere riconosciuta in vita la loro grandezza...Svevo ne è un esempio. Sì questo breve romanzo è molto divertente e arguto, lo consiglio come lettura estiva. Ciao, un abbraccio.
      Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")