Oggi vi propongo un'altro dei Leoncini di cui vi ho parlato
Italo Svevo
" Perchè la fama arrivi, infatti, non basta che lo scrittore la meriti. Occorre il concorso di uno o più altri voleri che influiscano sugl'inerti, quelli che poi leggono le cose che i primi hanno scelto. E succede anche che il critico non capisca nulla del mestiere altrui, e l'editore ( l'uomo d'affari ) nulla del proprio, e l'esito resti il medesimo. Quando i due s'associano, l'autore, anche se non lo merita, è fatto per un tempo più o meno lungo"
Può capitare, come al protagonista di " Una burla riuscita" Mario Scarmigli, che qualcuno si prenda gioco della sua malattia, quella di non vedersi riconosciuta la gloria desiderata, e finisca, senza volerlo, per regalargli un 'inattesa fortuna in denaro.
Una storia spietata e al contempo divertente, frutto della penna di uno scrittore oggi pietra miliare della letteratura, ieri esordiente spesso ignorato e respinto.
Italo Svevo, pseudonimo di Ettore Schmitz nacque a Trieste nel 1861. La città giuliana, contesa da slavi, italiani e austriaci, vera capitale culturale mitteleuropea dell'epoca e crocevia nel quale le nuove teorie freudiane attecchirono con vigore, ebbe un ruolo determinante nella sua formazione.
La sua opera fu tra le prime in Italia a mettere in crisi il Naturalismo ottocentesco, disgregandolo in forme d'introspezione supportate dagli strumenti della psicoanalisi.
Sulla sua produzione letteraria ebbe notevole impatto anche l'amicizia con Jemes Joyce, altrettanto impegnato a decostruire l'uomo visto come soggetto unitario e a rivoluzionare la narrative anglosassone.
Morì a Motta di Livenzo ( Treviso ) nel 1928, in seguito ai traumi riportati a causa di un incidente stradale.
Tra i suoi grandi romanzi "Una vita " ( 1892 ), " Senilità " ( 1898 ) e " La coscienza di Zeno " (1923 ).
Questi, insieme alle novelle e alle opere teatrali da lui composte, ebbero soltanto una fortuna postuma.
interessante como un autore puo diventare conosciuto prima di essere ignorato...
RispondiEliminaCiao, sì anche questa una bella storia. Buon pomeriggio.
EliminaAntonella
E com'è reale il fatto che ci siano tanti meritevoli con un duro lavoro alle spalle e nulla di loro venga riconosciuto, poi basta un "nulla" o una piccola opera per uscire dall'anonimato. Scrittori, concorsi, critici, editori e infine arrivano i lettori, categorie che si occupano della medesima materia ma che non si possono amalgamere tra loro.
RispondiEliminaQuanti "grandi", mi chiedo, rimangono sconosciuti?
Ah, secondo me tantissimi, alcuni , anche se non valgono niente vengono spinti dall'editoria e dalla critica e diventano , non grandi, importanti per alcune stagioni, altri completamente ignorati sono i veri immortali e Svevo ne è un esempio. Ciao, un bacio.
EliminaAntonella
I meriti di tanti grandi vengono, purtroppo, riconosciuti dopo la loro morte.
RispondiEliminaDivertente ciò che hai proposto di Italo Svevo.
Già purtroppo tanti grandi della letteratura non riescono ad avere riconosciuta in vita la loro grandezza...Svevo ne è un esempio. Sì questo breve romanzo è molto divertente e arguto, lo consiglio come lettura estiva. Ciao, un abbraccio.
EliminaAntonella