mercoledì 17 ottobre 2012

L'alchimista dei tessuti che incantò Venezia



Dopo avere errato in gondola tra Torcello e Burano, "un sogno grigio e pluvioso", Gabriele D'Annunzio passava lunghe ore esaminando le meravigliose stoffe create da Fortuny.
Tessuti irripetibili, amati da Eleonora Duse e Peggy Guggenheim, da Sarah Bernhardt e Isadora Duncan.
Ma anche da una eccentrica come la Marchesa Casati che poteva prsentarsi con un boa arrotolato intorno al lungo collo o con un ghepardo al guinzaglio.






" Ella " la descrive D'Annunzio, a lungo suo amante " era avvolta in una di quelle lunghissime sciarpe di garza orientale che il tintore alchimista Mariano Fortuny immerge nelle conce misteriose dei suoi vagelli, rimosse col pilo di legno ora da un silfo ora da uno gnomo, e le ritrae tente di strani sogni e poi vi stampa coi suoi mille bussetti nuove generazioni di astri, di piante, di animali"






Il meraviglioso studio di Mariano Fortuny Y Madrazo ( 1871-1949), spagnolo di nascita ma veneziano di adozione, si può ancora visitare.
Splendidamente arredato è anch'esso una delle opere di quel poliedrico artista. Fortuny fu uno straordinario alchimista di tessuti, in grado, grazie a lunghi studi di chimica di produrre splendide stoffe ispirate ad antichi disegni veneziani o alle tele dei grandi pittori del passato.





Chi avrebbe saputo, in un'epoca assetata di unicità, anche solo imitare i suoi mantelli foderati di pelliccia, ispirati ai broccati fiorentini del quattrocento o del cinquecento?
O le sue lievi borsette di seta stampata chiuse da perline di pasta di vetro?
O a stampare complicati arabeschi d'oro sul velluto?






Solo lui era riuscito, nella serie degli abiti Delphos, a coniugare liberty e classicità, aiutato da Henriette, musa, moglie e compagna di creazioni.






Amico di tanti dandy, Fortuny era invece,ricorda Ugo Ojetti" semplice e sobrio come un anacoreta".
Lo si poteva incontrare estate e inverno con la stessa tenuta: un manto a pipistrello nero, un abito spigato blu scuro, illuminato dalla cravatta di seta bianca e le scarpe di vernice, sostituite nei mesi più caldi, da sandali di cuoio rosso.







Per Marcel Proust, che lo aveva conosciuto, gli abiti di Fortuny, "fedeli all'antico ma straordinariamente originali", coniugavano tradizione e innovazione.
Mi piacerebbe molto sapere a quali Carpaccio si è ispirato. I minimi disegni di Fortuny hanno la stessa naturale precisione di un'opera d'arte. Non a caso Mariani Fortuny è l'unico artista nominato da Proust, suo coetaneo, nella "Ricerca del tempo perduto ".
" In attesa che le vesti da noi scelte fossero pronte, me ne facevo a volte prestare alcune, e talora soltanto delle stoffe, che facevo indossare ad Albertine o drappeggiavo su di lei, ed ella comminava su e giù per la mia camera con la maestà di una dogaressa e di una indossatrice ".






Per ottenere quegli straordinari risultati, Fortuny aveva escogitato non solo inediti modi di tingere le stoffe e di stamparle, ma anche i macchinari necessari all'impresa, ispirandosi alla tecnica giapponese dei Katagami.
Le fogge cinesi, persiane e nord africane, gli intarsi liturgici, gli echi bizzantini, l'appello del liberty, tutto confluiva nella cangiante semplicità delle sue opere.






Ma il creatore di tante, morbide opere d'arte non si era limitato a quelle screziate produzioni.  Pittore e figlio di un celebre artista, Mariano era anche un grande collezionista e un creatore instancabile.






Abile scenografo, aveva rivoluzionato le tecniche dell'illuminazione teatrale, brevettando un innovativo sistema di luce indiretta commercializzato dalla Aeg. Esperto fotografo aveva inventato un nuovo tipo di carta fotografica.






Eppure D'Annunzio, che aveva a più riprese fatto ricorso al suo genio, lo descriveva" di una natura così fluttuante e inafferrabile che io ho sempre paura che egli mi manchi. E sono costretto a vigilarlo continuamente".






Anche sei prezzi sono rimasti alti come ai tempi di Proust, alcune delle sue opere, dai commoventi tessuti ai fruscianti cuscini , si possono ancora comprare al museo Fortuny.






Ma la luminosità opalescente creata dall'abat-jour di seta delle snelle quanto costose lampade a stelo è impagabile.
Davanti a tanto splendore ci si arresta un momento





come la fascinosa Albertine di Proust, indecisa tra due mantelli di Fortuny.
" Esitò un poco, come tra due amici da portare con sè, poi ne scelse uno blu scuro, stupendo".




(su Touring)
(foto dal web )


















19 commenti:

  1. Un bellissimo tuffo in questo affascinante mondo.
    Ciao Antonella. Bel documento!

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  2. Ciao Carla, ho letto di questo personaggio di cui sapevo poco o niente e ne sono rimasta affascinata (forse anche per la piccola passione che ho per i tessuti ) e ho pensato di condividere questa " scoperta ", anzi magari qualcuno avrà anche altre informazioni da aggiungere.
    Ciao, un abbraccio (scusa se scrivo poco ma ho un gran fastidio agli occhi.)
    Antonella

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  3. ma dove le trovi tutto questo materiale Antonella? Non conoscevo questo personaggio e non penso ci sia persona più dedica alle ricerche di te, quindi bravissima.
    complimenti davvero mia cara.
    grazie ancora, tu sai per cosa ^_^

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    1. Ciao Vaty, anch'io sono rimasta affascinata da questo personaggio e ho pensato che era bello condividere questa "fascinazione" con voi. Grazie tantissimo per i tuoi complimenti.
      Per il resto so a cosa ti riferisci ma non devi ringraziarmi di niente.
      Ciao, un bacione.
      Antonella

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  4. Che carrellata di stoffe, abiti, arabeschi stampati...una meraviglia per gli occhi.

    Buona serata con un bacione.

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  5. Ciao Gianna, io trovo bellissime queste stoffe e questi vestiti...e mi piacciono tanto anche i cuscini. Il personaggio poi è affascinante, pensa che non ne avevo mai sentito parlare, è una scoperta recentissima.
    Ciao, un bacio e buona serata.
    Antonella

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  6. Nel tuo blog c'è sempre qualcosa da scoprire.
    Ti auguro una felice serata.

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    1. Grazie, io mi appassiono di queste storie un po' fuori dall'ordinario e poi mi piace comunicarle agli altri. Sono contenta che che ti sia piaciuto questo personaggio per certi versi un po' sopra le righe e per altri versi molto umile nonostante la sua genialità.
      Buona serata, a presto.
      Antonella

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  7. Antonella,mi hai lasciata senza parole...un post degno di Focus storia ;)
    Interessantissimo,oltre che ricco di foto stupende e ben scritto come sempre.
    Io sono un amante delle stoffe e della moda,non voglio immaginare la faccia di mia madre (stilista e sarta), quando vedrà questo post.
    Che bello leggerti ;)
    bacioni

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    1. Audrey che meraviglia rivederti qui! Sono così contenta che finalmente le cose vanno meglio e quindi di poter rinnovare i nostri incontri giornalieri.
      Ma davvero la tua mamma è sarta e stilista? Penso che allora le piacerà questo post, magari per lei sarà anche più interessante che per noi. Questo personaggio mi ha affascinata tantissimo anche perchè io amo questi velluti arabescati che spesso usiamo anche nel restauro e io personalmente uso nelle mie piccole creazioni (certo non uso i tessuti di questo grande stilista!).
      Ciao, un bacione .
      Antonella

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  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  9. Anto...bello ed affascinante il tuo post, sono certo che Galadriel apprezzerà oltremodo!
    Vita lunga e prosperità amica carissima!

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  10. Ciao Legolas, devo dire che anch'io appena ho iniziato a leggere e a documentarmi su questo personaggio ne sono rimasta affascinata.
    Un abbraccio, a presto.
    Antonella

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  11. post ricco e interessante,passare da te è sempre un piacere,apprendo cose che non conoscevo,una serena serata

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    1. Grazie Gabe, mi fa piacere che le cose che scrivo e vi propongo vi interessino e vi piacciano. questo Fortuny era una persona veramente straordinaria.
      Buona serata, a presto.
      Antonella

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  12. Che bello questo post!!!Fortuny!! La sua lampada la vidi nel lontano 1976 nella villa dei fratelli Carpini, produttori di stoffe, a Prato. Che bella! Costruita con un cavalletto da macchina fotografica! Bella Antonella, mi hai fatto ricordare un periodo dove affrontavo la vita lavorativa piena di entusiasmo e di sogni per il futuro. Grazie Anto carissima. Buona serata.

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    1. Ciao Galadriel, Legolas mi aveva detto che questo post ti sarebbe piaciuto. Deve essere stato bellissimo vedere quelle favolose lampade dal vero, io le trovo stupende, come trovo stupendi i tessuti. Da quello che scrivi intuisco che hai lavorato nel campo del tessile...chissà se per lavoro sei stata anche qui nel biellese, noi siamo stati rinomati in campo tessile, oggi la crisi ci ha letteralmente uccisi!
      Ciao, buona serata, Antonella

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    2. Nel Biellese no. andavo a Como alla manifestazione di tessuti a Villa D'Este si chiamava "Idea Como". Io sono modellista e campionarista di abbigliamento femminile ed ho lavorato per firme importanti. Poi ho conosciuto mio marito, il quale aveva un figlio che è diventato anche mio figlio e per stare con loro ho rinunciato alla mia professione. Serbo ancora schizzi fatti da stilisti che ora non ci sono più. Me li tengo cari come se avessi uno schizzo di un pittore famoso, non avranno un valore monetario ma un valore artistico ed affettivo per me di sicuro.
      Buona notte Antonella.

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    3. Che bella storia la tua. Lo credo ti tieni cari gli schizzi dei grandi stilisti il valore di certe cose non è monetario ma molto più alto.
      Ciao, dolce notte.
      Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")