giovedì 4 ottobre 2012

I cortoromanzi dell'estate. Luigi Capuana, Cardello



Cardello
di Luigi Capuana


Un giovane che crede nellla Provvidenza, nel laoro e nella creatività
e mette su un'impresa che ha successo nel Meridione.
Oggi sembra una storia fantascientifica, ma forse non cent'anni fa, quando, 
uno dei padri del verismo, Luigi Capuana, scrisse Cardello
Cardello è l'orfano siciliano protagonista di questa storia; in realtà si chiama
Calogero, ma preferisce il nome Cardello per superstizione, visto che
" si chiama Calogero pure il becchino" del paese. La formazione del ragazzo 
passa attraverso la ricerca di un secondo padre, che sostituisca il genitore mai conosciuto.
Il primo padre adottivo è un burattinaio che tratta la moglie come le marionette:
alla fine distrugge queste e ammazza quella.
Il secondo è un padre cappellano, attento più alle cose della carne che dello spirito.
Confessa le suore solo per avere in cambio delle leccornie; " il dolce ce lo mandano tutti i giorni 
lr monache", ammette, " e per questo passo tre quattro ore al giorno ad
ascoltare le sciocchezze che mi dicono dietro la grata del confessionale".
Lontano da preoccupazioni sacre, il parroco pensa piuttosto ad " arrostire
le costole di maiale e a fare lo stufato pei maccheroni".
E soprattutto tiene sul tavolin o, accanto al breviario, Il libro dei cuochi", che lui stesso
definisce "il primo libro del mondo".
Il terzo papà adottivo di Cardello, il Piemontese,sarà invece quello giusto.
L'incontro all'inizio è uno scontro geografico e generazionale.
L'imprenditore sabaudo viene mal visto dai compaesani di Cardello.
" Lui è Piemontese e furbo. Ha imbrigliato il Municipio",
sospetta un uomo,
Che avesse chiesto rimborsi chilometrici e gettoni di presenza?
 chi lo sa.
Di sicuro il Piemontese è un uomo serio, Così riscatta la condizione 
del ragazzo, rendendolo padrone di una fabbrica, mentre l'orfano canta
in suo onore "Viva Umberto I! Viva il Re!".
Dietro alla fortuna lavorativa di Cardello resta però un dubbio:
è dovuta alla Provvidenza, a quello che lui stesso chiama "destino",
oppure al talento del ragazzo?
Fatalismo meridionale o intraprendenza capitalistica?
In questa domanda sono racchiuse la poetica del Capuana
e la ragion d'essere del verismo.






Luigi Capuana ( Mineo, Catania 1839 - Catania 1915 ).
Narratore, giornalista, critico letterario, docente universitario e uomo politico
( fu a lungo Sindaco del paese natale), è considerato l'ideologo del verismo.
Il suo romanzo più celebre "Il marchese di Roccaverdina ", fu pubblicato nel 1901.
La sua produzione letteraria comprende anche raccolte di novelle
e fiabe.
Queste ultime sono forse l'espressione più felice  dell'opera
di Capuana.
Da ricordare " C'era una volta" (1882 ) e Cardello (1907)
di cui abbiamo parlato.
Fondamentali risultano inoltre i suoi saggi di critica letteraria
tra cui " Studi sulla letteratura contemporanea " (1880)
e " Gli <ismi> contemporanei " ( 1890)






14 commenti:

  1. E se fosse stato solo il merito del ragazzo?
    Mi piace questo testo di Capuana, molto bello.
    Un abbraccio!

    ps: settimana prossima non ci sarò, ma ho programmato lo stesso dei post!

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  2. Ciao cara Melinda ,infatti leggendo il testo si nota quanta intraprendenza e quanto entusiasmo questo ragazzo mette in ogni cosa che fa. E' un racconto molto bello e che anche oggi profuma di speranza.
    Ti seguirò anche se sarai assente, buona viaggio.
    Antonella

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  3. Da leggere.

    Encomiabile questo ragazzo, entusiasta della vita.

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    1. Ciao Gianna,davvero, bisognerebbe far leggere questo breve romanzo a tanti ragazzi di oggi che sembra si vogliano rassegnare ad una vita senza scopo.
      Ciao, buona serata.
      Antonella

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  4. Ciao Antonella
    grazie per la tua partecipazione da Carla.
    Buona serata.

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    1. Ciao Pino, ma grazie di cosa? Per me, e penso anche per gli altri amici, è un piacere avere l'opportunità di"partecipare" a questa tua rassegna.
      Ciao, buona serata.
      Antonella

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  5. Sempre interessante ed istruttivo passar da qui. Anto un'abbraccione posso riceverlo stavolta? Ha ha ha scherzo, invece non scherzo nel darti il mio di abbraccio sincero.
    Vita lunga e prospera.
    P.s.: se mi vuoi abbracciare counque io ne sarei felice ;)

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  6. Ah ma ti abbraccio carissimo amico, e anche con affetto. Sono contenta che trovi interessanti questi post, io parlo di quello che mi piace sperando che possa essere gradito anche da che passa di qui.
    Ancora un abbraccio e felice serata.
    Antonella

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  7. La nostra insegnante di lettere , forse perché sposata ad un prof.siciliano, ci parlava con grande passione del Verismo e Capuana era uno dei suoi idoli.
    Grazie.Antonella, per questi post letterari, sempre interessanti e documentati.
    A presto
    Marilena

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  8. Grazie a te ,Marilena di apprezzarli. Spero do farcela a fare il post del tuo premio per sabato, se no slitterà a domenica. In questi giorno ho dovuto lavorare anche fuori casa e quindi ho avuto poco tempo.
    Ti auguro una dolce notte.
    Antonella

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  9. Ciao Antonella, non ho la testa per commentare il tuo bel post ma ti do lo stesso un saluto veloce veloce.
    Antares

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  10. Ciao Antares, non immaginavo di "sentirti" anche durante il tuo viaggio, mi hai fatto molto piacere. A presto ebuon proseguimento.
    Antonella

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  11. Parlando dell'imprenditorialità meridionale ho scoperto solo recentemente che nell'unità d'Italia il meridione ebbe un'involuzione dal punto di vista economico industriale, dato che era molto più avanti del settentrione proprio in questo campo.
    A prescindere del brigantaggio, soffocato dalle truppe piemontesi, la politica di unificazione dei Savoia ebbe una ripercussione tale, che l'industria ed il benessere del sud nel giro di poco si sgretolò, si salvarono solo i grandi latifondisti.
    Poi ho conosciuto anche la vergogna di Fenestrelle, la cui esistenza a scuola non insegnano mai. Un'unità macchiata, quando si ha a che fare con prevaricazione e non con decisione democratica. Allora la conquista dell'Italia, la tanto osannata liberazione di Garibaldi e dell'esercito dei Savoia mi è sembrata proprio quel che è stata : una manovra politica.

    Va da se che il secondo passo è chiedersi : ci si sente italiani? o siamo ancora radicalmente individualisti da restare campanilisti per sempre...

    o ma che considerazioni mi fa fare Antonella ?? ;)

    Buon week-end! Renata



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  12. Anch'io ho conosciuto l'altra faccia dell'unità d'Italia solo da qualche anno e spesso mi chiedo se ha avuto un senso e quale questo sia. Sicuramente non è stato il grande sogno nel quale ci hanno fatto credere ma manovra politica, come dici tu, e le spese le ha pagate il Sud.
    Ciao Renata, buon fine settimana anche a te.
    Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")