lunedì 8 ottobre 2012

E se il vero paradiso fosse fatto di freddo e silenzio?



Sei mesi, da febbraio a luglio, del 2010, in una capanna di tre metri per tre sulla sponda occidentale del Lago Bajkal, il più profondo ( oltre 1600 metri) e anche il più antico del mondo con
i suoi 25 milioni di anni, all'estrema punta del Capo dei Cedri del Nord.
In perfetta solitudine.





Il primo villaggio a 130 Km., il "vicino" più vicino in un 'isba a 5 ore di cammino verso nord
oppure a una giornata verso sud
D'inverno la temperatura scende fino a -34 e le bufere di neve si alternano
a raffiche di vento che spazzano la taiga a 120 KM./h, mentre 
d'estate gli orsi passeggiano sulla riva color antracite e gli insetti invadono l'aria.
Dovunque ghiaccio, luce livida, lupi, assenza di leggi.






I nsomma, difficile immaginare un luogo più agli antipodi di Parigi.
dall'habitat degli intellò, dai raffinati salotti della rive gauche,
dai dibattiti televisivi, dal dover essere raggiungibile sempre e comunque
e di indignarsi per qualsiesi sciocchezza.
" Un posto magnifico per suicidarsi",
la preoccupante definizione del locale capo delle guardie forestali.
O per nascondersi dal Kgb ai tempi dell'Urss.





Ma per Sylvain Tesson , scrittore, giornalista, gran viaggiatore, 
reduce da un giro del globo in bicicletta e da
vagabondaggi in tutta l'Asia centrale, dal deserto del Gobi all'Himalaya
e ai Monti Celesti,è stato come risiedere in un paradiso a lungo sognato:
" Il freddo, il silenzio e la solitudine
sono condizioni che un giorno si pagheranno
a peso d'oro "





Ben provvisto di libri ( soprattutto Junger e Shakespeare,
ma anche Sade e Casanova, polizieschi e poesie cinesi), sigari cubani
e Vodka Kedrovaja a 40°, confidando solo nell'ascia, nella stufa di ghisa
e nell'affilato pugnale ceceno, ha letto parecchio, fumato tanto,
bevuto ancora di più, e poi ha contemplato il paesaggio, tracciato effimeri Haiku
sulla neve, pescato 'omul maculati, spaccato legna,






pattinato sul lago, camminato in montagna, pagaiato in kayak,
sperimentato il banya (versione slava della sauna) ,
riflettuto ( sulla Russia, l'indole dei suoi abitanti, le virtù dell'eremita
l'ecologia, il salutismo, la demografia...), e ha annotato tutto quanto su 
un diario presto diventato un libro di successo per Gallimard ( premio Medicis 2011 )
e adesso tradotto da Sellerio  con il titolo " Nelle foreste siberiane "






Ormai membro a pieno titolo dell'elite deglo anacoreti, anche se questi mistici rifiutavano il mondo mentre l'uomo dei boschi vuole riconciliarsi con esso, ambasciatore del genere umano nella foresta
non solo sopporta se stesso, ma scopre anche di avere una vita interiore,
di riuscire a stare ore e ore alla finestra a guardare la lenta avanzata di un raggio di sole






Certo, non ogni cosa è idilliaca.
Ingurgita pasta e tabasco senza battere ciglio ( e poi i francesi ci perseguitano
con la haute cuisine...) ; talvolta l'amata capanna, che svolge un ruolo materno
di tana uterina in grado di far tornare allo stadio embrionale, si trasforma in una "bara di legno"
assalita da fantasmi e rimorsi man mano che scende la sera;
si rammarica che a irrompere dalla porta sia un cacciatore e mai
" una campionessa di sci danese venuta a festeggiare il suo ventitreesimo
compleanno";






felicità può significare l'arrivo delle cince( " Non riderò mai più delle vecchie signore
che si sdilinquiscono parlando ai loro barboncini per le vie 
di Auteil o mettono un canarino al centro della loro esistenza" ), perchè
" per essere completamente felice mi manca solo una cosa:
avere qualcuno a cui spiegarlo", e l'adozione di due cuccioli di cane,
la femmina nera Ajka e il maschio bianco Bek,
che raggomitolati insieme disegnano il simbolo dello yin e dello yang, 
è un bel passo avanti.






E non mancano le contraddizioni.
Come quando l'11 maggio scrive che non gli manca nulla ,
nè le cose che possedeva nè le persone care, per poi, il giorno dopo
rammaricarsi dell'assenza della fidanzata che non ha voluto seguirlo.






Il problema è che Tesson  si lancia troppo spesso 
in speculazioni filosofiche citando Hegel, Shopenhauer, Heidegger.
E finisce con l'incartarsi.
Pagine e pagine sulla bellezza della Siberia,
sul fascino della Natura,
sul rischio della sindrome di Stendhal,
uccise da un'unica frase:
" La bellezza non salverà il mondo; tutt'al più offrirà
agli uomini un magnifico sfondo davanti al quale
uccidersi a vicenda "
Lo sposo del bosco diventa all'improvviso un recluso, un vile,
un codardo.






Ma forse non è questo il modo migliore per leggere i suoi appunti.
Non rappresentano un insieme sistematico quanto le impressioni dell'istante,
valide per sè e però portate via dal vento.
Parafrasando Eraclito, non ci si bagna due volte nello
stesso lago.




( Fotografie dal web )


















25 commenti:

  1. Magnifico post che ti dà il senso e lo spazio di una dimensione rara e al di là della quotidianità un po' grigia e insieme rassicurante.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Ambra, a me piacciono molto queste atmosfere fredde, grigie da estremo nord, come dici tu sono rassicuranti e poi aiutano a ritrovare sè stessi.
      Ciao, buona settimana.
      Antonella

      Elimina
  2. Ciao, ho sentito parlare del libro di Tesson mesi fa ad una trasmissione di libri francese. A me il suo libro sembra molto interessante, adoro i posti 'estremi'. A presto!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Korè, sono passata da te e ho visto che va un po' meglio. Anche a me piacciono tantissimo i posti estremi e questo non si può dire che non lo sia.
      Se hai occasione leggilo il libro, penso che ti piaccia.
      Ciao, buona settimana.
      Antonella

      Elimina
  3. Wonderful photographs, such views are enrapturing. I am greeting

    RispondiElimina
  4. Post molto esauriente, cara Antonella.
    A me piacciono freddo e silenzio, ma non farei mai l'esperienza dell'autore.
    Un abbraccio affettuoso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No? A me piacerebbe da morire. Figurati che il mio più grande desiderio a livello professionale è sempre stato quello di fare "il guardiano del faro" in qualche terra sperduta e fredda, magari (ed era in cima alla lista dei miei desideri ) in Antartide. Purtroppo allora certi lavori non erano " da donna " ma è rimasto un grande sogno.
      Un abbraccio a te e buon inizio settimana.
      Antonella

      Elimina
  5. Bellissimo post!
    Interessante libro, lo cercherò in biblioteca e lo leggerò sicuramente!!!
    Un abbraccio e buona serata!
    Beatris

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Beatris, cercalo vale la pena leggerlo.
      Un abbraccio, a presto.
      Antonella

      Elimina
  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  7. amo il mare, ma quando immagino un luogo dove rifugiarmi lo immagino così...come nelle foto...solitario, silenzioso, freddo, dai colori che passano dal cupo al vivido...e l'acqua...smpre l'acqua intorno o vicino...
    non so se farei un'esperienza estrema così...ma certo è un sogno poter vivere in un luogo più ameno...

    la solitudine ci costringe a guardarci dentro e a trovarci in qualche modo...

    buona serata
    un abbraccio
    lella

    RispondiElimina
  8. Ciao Lella, io amo tantissimo questi luoghi a volte così ostili. Come scrivevo poco più sopra a Gianna avrei tanto voluto anche un futuro professionale così lontano dal mondo. Adesso resta un bel sogno. Amo tutti i luoghi che, anche a causa della solitudine, ti obbligano all'introspezione, fanno bene all'anima.
    Un abbraccio e buona serata.
    Antonella

    RispondiElimina
  9. Credo che il libro sia da leggere, ma la recensione che ne hai fatto mi ha stupita per la rara bellezza.
    Grazie Antonella e buona serata.
    Lara

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Lara, grazie, sei gentile. Se hai occasione leggi il libro, in certi momenti ti fa proprio innamorare.
      Buona serata e buona settimana.
      Antonella

      Elimina
  10. Il paradiso, freddo e silenzioso? Magari!
    Mi auguro che sia cosi, e per non fare torto a nessuno, spero che il paradiso possa assumere le sembianze di chiuque l'ho avrà meritato, conquistato in maniera tale potere godere l'eterna pace ognuno a modo suo!
    Ti abbraccio forte forte Anto.
    Vita lunga e prospera.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bella questa tua interpretazione del Paradiso che per ognuno possa essere come lo desidera...a me comunque freddo e silenzioso con grandi spazi bianchi di neve non spiacerebbe.
      Un grande abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  11. Accipicchia!!! Che dura prova, anche se tu nehai fatto una dolce recensione. Non dev'essere stato tutto bello bianco e silenzioso, presumo che le sue notti siano state molto affollate e rumorose. Per il paradiso...penso che possa attendere!! Un caro abbraccio Antonella.

    RispondiElimina
  12. Certamente sarà stato tutt'altro che facile...però, a mio parere, un'esperienza favolosa, l'incontro di te stesso con l'immensità.
    Un abbraccio e buona serata.
    Antonella

    RispondiElimina
  13. Bellissimo articolo Antonella! Un'esperienza veramente fantastica...proibitiva per una mamma/moglie con famiglia come me...da sognare la notte però :=)

    RispondiElimina
    Risposte

    1. Ciao Cristina, mi fa piacere il tuo passaggio nel mio blog. Sì un'esperienza al di sopra delle possibilità di che vive una vita inserita nella "normalità" con gli impegni "normali " che tutte noi abbiamo...però che sogno!
      A presto, Antonella

      Elimina
  14. Sei stata bravissima a fare una recensione così paradisiaca.
    Hai invogliato pure me a fare"una capatina" in quei luoghi, solo una capatina, perchè io sono freddolosa, non amo la solitudine, è il gnhiaccio mi spaventa.
    Il libro credo che valga la pena leggerlo.
    Ciao cara Antonella, un abbraccio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il libro vale sicuramente la pena leggerlo, non credo, visto quello che scrivi, che sarebbero posti dove riusciresti a passare sei mesi di tranquillità. Come si sarà capito io amo freddo, neve, ghiaccio e anche il vento, il mare tempestoso e tutto quello che è manifestazione estrema della natura.
      Ciao, buona giornata.
      Antonella

      Elimina
  15. Mi hai fatto davvero venire voglia di leggerlo, anche io ami i grandi spazi freddi e silenziosi...mi danno l'idea di calma e tranquillità e di pensieri più profondi.
    L'idea del guardiano del faro ha solleticato anche me parecchie volte, non so cosa darei per passare almeno una notte con l'oceano in tempesta!
    Un saluto.

    RispondiElimina
  16. Scusami, non avevo visto il tuo commento. Davvero anche tu sei stata solleticata dall'idea del guardiano del faro? Se hai occasione leggilo il libro, sono sicura che ti piacerà.
    Ciao, un abbraccio.
    Antonella

    RispondiElimina

Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")