giovedì 18 ottobre 2012

I cortoramanzi dell'estate. Heinrich von Kleist, La Marchesa di O...




La marchesa di O...
di Heinrich von Kleist


La marchesa, madre di due figli, da poco rimasta vedova, risiede nella fortezza
assediata di M., nell'Italia settentrionale.
Qualche mese dopo, nuovamente incinta, mette un
annuncio su un giornale per invitare il padre del nascituro
a rivelare la propria identità.
Il curioso gesto della protagonista
introduce un flashback, attraverso il quale vengono
narrati gli eventi che hanno portato la donna
a trovarsi in questa situazione.



Bernd Heinruch Wilhelm von Kleist
( Francoforte sull'Oder, 1777 -  Berlino 
1811 ) è stato un drammaturgo e poeta tedesco.
L'intera vita di Kleist fu caratterizzata dalla costante ricerca di una felicità 
ideale e illusoria,
di cui vi è traccia costante nei suoi lavori.
Egli fu di gran lunga il drammaturgo più importante del movimento
romantico in Germania del nord, e nessun altro autore romantico
riuscì mai a raggiungere la stessa energia espressiva
che egli traspose nella sua indignazione patriottica.
A lui è intitolato  il prestigioso premio Kleist
per la letteratura tedesca.





12 commenti:

  1. No, Antonella e non ci dici null'altro sulla trama e sulla ricerca del parte?
    Come non può questa storia intrigarmi? ^_^

    RispondiElimina
    Risposte

    1. Ciao Vaty, eh no non vado oltre perchè se per caso volete leggerlo non sarebbe corretto. Onestamente, l'ho finito ieri, non mi è piaciuto più di tanto. Se non faceva parte di questa collana " I Leoncini" di cui sto facendo tutti i post non ne avrei nemmeno scritto, però mi spiaceva saltare un numero.
      Ciao, buona serata.
      Antonella

      Elimina
  2. Ciao Antonella,
    ha ragione Vaty, ci hai lasciate sospese nella più accanita curiosità ;)
    Comunque mi ha incuriosito molto questa ricerca di una felicità ideale e illusoria, chissà perchè tanto accanimento in fondo la felicità è tra le sensazioni più fugaci e difficili da provare, anche se la si desidera ardentemente è un'utopia la sua costanza.
    Un bacione e buona giornata

    RispondiElimina
    Risposte

    1. Ciao Audrey, probabilmente se fosse costante non sarebbe nemmeno più felicità.
      Scusate se non scrivo tanto ma ho avuto una giornata stancante come raramente mi capita. Stai bene Audrey?
      A presto, un abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  3. Ciao,Antonella,
    anche questra volta tratti di un'opera molto singolare, che invita alla lettura dalla premessa che ne fai: la forza del romanticismo tedesco non si smentisce.
    Un caro saluto:-)
    Marilena

    RispondiElimina
    Risposte

    1. Ciao Marilena, come scrivevo sopra a Vaty non è speciale questo libro. Da una trama molto intrigante ne è uscito un libretto mediocre. Strano vero?
      Un caro saluto a te.
      Antonella

      Elimina
  4. Ciao Antonella...
    volevo solo augurarti una buona giornata!
    Ciao

    RispondiElimina
    Risposte

    1. Ciao Pino, grazie sei gentilissimo. Sai che manca parecchio la tua rassegna di poesie? Era diventata un gran bel momento quotidiano! Ciao, a presto e buona serata.
      Antonella

      Elimina
  5. Ciao Antonella ti lascio il link dove troverai i wallpaper per te. Grazie per avermi permesso di utilizzare le tue foto.
    Xavier

    http://lechatnoir96gallery.blogspot.it/

    RispondiElimina

  6. Grazie Xavier, grazie con tutto il cuore. Mi hai fatto un regalo stupendo!
    Ti ho scritto sul tuo blog. Ancora grazie per questa meraviglia.
    Un abbraccio.
    Antonella

    RispondiElimina
  7. Buon giorno cara Antolella! L'argomento intriga, la trama anche ..ma non ti è piaciuto? Allora fai la seconda puntata e dicci chi era il padre e ci togli questa curiosità, perchè non lo leggerò se non è piaciuto a te. Un abbraccio e a presto.

    RispondiElimina

  8. Va bene Galadiel svelerò l'arcano sul padre del bambino!
    Un abbraccio. Antonella

    RispondiElimina

Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")