Domenica il programma era la montagna, ma il tempo incerto e il freddo ci hanno fermati, così a mio marito è venuto in mente di andare a Vercelli a visitare la basilica di sant'Andrea. Detto, fatto ci siamo messi in macchina e siamo partiti.
Ogni citta ha la sua "epoca d'oro" . Vercelli la ebbe tra l'XI e il XIII secolo. L'affermarsi dell'autorità comunale e la presenza entro le mura di alcune forti personalità religiose, di spessore europeo, le diedero rango di primo piano tra gli abitanti subalpini. Come spesso succede, questa fioritura economica, politica e culturale trovò espressione anche in un notevole programma edilizio: costruzione degli edifici destinati ad ospitare lo studio, v ale a dire l'università che fu la prima del Piemonte, nuova cerchia di mura con inclusione dei sobborghi costruzione di chiese.
Tra queste spicca per mole, valore artistico, significato espressivo la Basilica di Sant'Andrea, massima realizzazione religiosa e artistica cittadina.
Che, tuttavia, più che espressione artistica di una comunità, fu la grande impresa di un unico uomo, il cardinale Guala Bichieri: una di quelle sorprendenti, volitive figure di prelati di cui era ricca l'epoca. Era , in effetti, un personaggio di natura continentale: eminente dignitario ecclesiastico, diplomatico finissimo incaricato delle missioni più spinose, politico pieno di risorse, raffinato cultore dell'arte. Al culmine della carriera, fu legato pontificio in Inghilterra, dove incontrò re Enrico III Plantageneto: gesto che fu ripagato dal sovrano con la concessione delle rendite all'Abbazia di Chesterton.
Invece di installarsi nella proprietà inglese, Guala Bichieri ritornò a Vercelli. Ma si adoperò per trasformare la sua città natale in un centro di cultura ed arte paragonabile alle grandi abbazie d'oltre Manica, di cui aveva ammirato l'organizzazione e il prestigio.
Non a caso, prima ancora di cominciare i lavori, scelse l'abate destinato a reggere il nuovo complesso: Tommaso, grande studioso e teologo, alla cui scuola si formò anche sant'Antonio da Padova.
Quanto all'edificio vero e proprio, Guala, e per lui Tommaso, cui fu forse conferita la delega per la direzione dei lavori, decisero di ricalcare sia l'impianto, sia lo schema costruttivo delle grandi cattedrali abbaziali del Settentrione. Agivano però in Italia, con maestranze italiane ( forse lombarde, forse, come è stato sostenuto, emiliane) e con materiali tipici della pianura padana, come il cotto.
E per di più si trovarono a costruire in un'epoca di transizione, in cui le nuove forme gotiche di origine francese stavano prevalendo sulla radicata costruttiva del romanico.
Il risultato finale fu però un affascinante miscuglio di influssi e tecniche edificatorie, quasi unico nel suo genere. Forme romaniche e forme gotiche si alternano con disinvoltura, archi a tutto sesto si aprono sopra o accanto ad altri a sesto acuto, raffinati intagli in pietra di gusto transalpino stanno disinvoltamente accanto a volte e pareti in mattoni di schietta derivazione padana.
Eppure l'insieme ha una sua evidente e raffinata unitarietà aiutata anche dal fatto che, caso quasi unico tra le grandi costruzioni ecclesiastiche, il complesso non ha avuto sovrapposizioni o manipolazioni in altre epoche, e si presenta perciò ancora oggi sostanzialmente nella forma originale.
Questa singolare unità espressiva mette in secondo piano i singoli elementi, alcuni dei quali di grande valore artistico e storico. Pregevole è, per esempio, il portale, le cui lunette sono attribuite a Benedetto Antelami, o a un suo diretto seguace.
Eccellente e ardito è il tiburio a doppio volume, che lo stesso Leonardo indicò come modello da imitare per l'erigendo tiburio del Duomo di Milano, per cui avanzò alcuni studi.
Tuttavia ciò che resta negli occhi è il gioco di linee, tese e scattanti, della struttura gotica dell'interno, sottolineato dalle profilatura rosse contro le superfici bianche delle pareti.
Entrare e pregare in Sant'Andrea , e lasciarsi avvolgere dall'atmosfera elegante e serena, dove le strutture sono delicatamente illuminate dalla luce chiara che piove dalle pareti , è un'esperienza con pochi confronti, un'immersione in un'atmosfera fatata, a cavallo tra il mistico mondo nordico e il razionale, sereno mondo mediterraneo: una visione eccellente di " gotico all'italiana".
Subito dopo abbiamo visitato la cinquecentesca chiesa di San Cristoforo che nel suo scenografico interno a tre navate, conserva uno dei tesori artistici più belli e significativi dell'Italia Settentrionale: un ciclo di dipinti di Gaudenzio Ferrari.
Nella cappella della Maddalena, " Crocifissione e scene della vita della santa"; nella cappella della Beata Vergine, "Assunzione e vita di Maria"; nell'abside pala della Madonna degli Aranci" uno dei suoi capolavori.
Alla fine un gelato da Grom ( in ogni città in cui vado io vado a mangiare il favoloso gelato di Grom), una passeggiata per la città e poi sulla strada di casa ammirando la meraviglia delle Alpi coperte di neve fresca che si specchiava nelle risaie.
( informazioni tratte da "Cattedrali d'Italia" )
http://iltemporitrovatodiantonella.blogspot.it/2012/04/abbazia-di-san-nazzaro.html
E' molto bello questo post: l'ho condiviso su FB. Le fotografie sono stupende, le hai fatte tu?. Grazie per queste immagini e spiegazioni. Io sono affezionata a Vercelli: ho studiato lì per quattro anni. Ciao.
RispondiEliminaCiao Paola, sono contenta che ti sia piaciuto. Sì le foto le ho fatte io, mi piace molto fotografare è una grande passione che ho e viene subito dopo a quella per i libri. Mi fa piacere che questi post suscitano anche bei ricordi in chi li legge. Ciao, Buona giornata. Antonella
RispondiEliminaAnch'io sono molto affezionata a Vercelli, mio marito ha trascorso tutta la sua gioventù lì, e sono stata felicissima quando è stata finalmente nominata "città d'arte" perchè non è solo la città del riso ma è davvero uno splendore.
RispondiEliminache bella e grande Basilica! e quante informazioni... meglio di una guida :D io nn sono mai stato a Vercelli ma sicuro merita prima o poi una bella visita! e prima di partire mi ricorderò di questo post :D e sono curioso di assaggiare questo gelato di Grom :D un abbraccio ;)
RispondiEliminaCiao Domenico, sul gelato di Grom prima o poi farò un post, non so dove abiti ma se sei in una città è possibile che ci sia una gelateria Grom anche da te. I fondatori sono 2 ragazzi piemontesi che hanno deciso, quasi un po' per scherzo, di produrre il gelato come una volta. Figurati che hanno addirittura comprato i frutteti, le stalle, le piantagioni di cacao, per avere tutti prodotti freschissimi, è diventata una realtà grande ma sempre rigorosamente artigianale ormai esportata in tutto il mondo. Un giorno o l'altro ne parlerò meglio. Per quanto riguarda Vercelli forse in passato è stata un po' sottovalutata dal punto di vista dell'arte ma come vedi merita sicuramente una visita, come tante cose interessanti che ci sono nelle vicinanze. A presto, ciao Antonella
EliminaHai ragione Carla, è veramente bella. Io mi sono soffermata sulla basilica di Sant'Andrea e sulla chiesa di San Cristoforo però è molto bella anche nell'aspetto "cittadino " dei vecchi portici, delle piazze, dei viali. E comunque, sai, alla fine, anche le risaie con un determinata luce, viste in un certo contesto non sono per niente brutte. E poi vogliamo dire qualche cosa anche della stupenda tartufata di Follis e dei suoi altrettanto stupendi "bicciolani"? Ciao, un fortissimo abbraccio Antonella
RispondiEliminaChe belle foto Antonella,
RispondiEliminaVercelli è meravigliosa e complimenti a te per tutto quello che hai scritto. Buon 25 aprile!!!
Ciao, sì. veramente una bella città. Grazie per i complimenti e buon 25 aprile anche a te. Ciao, a presto Antonella
RispondiEliminail gelato di Grom!!!!! che buono!!!!!
RispondiEliminahanno tantissimi gusti certificati senza glutine!!!!!
Evviva i due ragazzi che hanno avuto questa bellissima idea!!!! Sapete che ci sono perfino in Russia????
Ciao Vale, sì, ormai hanno negozi in tutto il mondo ma la cosa bella è che tutti gli ingredienti partono ancora (adesso non mi ricordo se due o tre volte alla settimana) dal Piemonte...grandi!!!!!!!!!! Comunque i miei gusti di domenica erano pistacchio e cassata siciliana una cosa sublime. Ciao, un grosso abbraccio Antonella
RispondiEliminaVercelli è un po' la mia città... è la città che amava mio padre perchè gli ricordava la sua gioventù. Li ho fatto il liceo, ho lavorato per anni e ho fatto volontariato per i latino americani. QUando camminavo tutta trafelata cercavo sempre di regalarmi qualche secondo ad osservare le meraviglie architettoniche di questa, finalmente riconosciuta, città d' arte! La basilica di Sant' Andrea è meravigliosa! Ti abbraccio Antonella!
RispondiEliminaCiao Diana, sono proprio contenta di aver fatto questo post su Vercelli perchè vedo che oltre ad interessare ha suscitato nelle mie lettrici dei bei ricordi e penso che anche questa sia una bella funzione dei blog. Certo che la basilica di Sant'Andrea è veramente meravigliosa, sai, penso che noi a volte diamo un po' per scontate cose meravigliose che abbiamo praticamente sotto cosa, a questo proposito mentre tu stavi facendo quel meraviglioso viaggio ho fatto un post sulla magnifica Abbazia di San Nazzaro, anche lei qui a due passi da casa, che non avevo mai visto prima. Sembra quasi impossibile! Mi consolo perchè amiche che vivono a Roma o a Firenze , continuando a dare tutto per scontato, alla fine, conoscono la loro città meno di me. Ciao , sono sempre felice quando passi, un abbraccio Antonella
EliminaCara Antonella, grazie d'esserti unita al mio blog; ricambio perchè già la descrizione del tuo: "Un po' del mio tempo migliore tra fotografie, viaggi, passeggiate, letture, cucina, piccole cose che creo con la fantasia e la mani." mi ha fatto capire che abbiamo un sacco di cose in comune, alle quali si aggiungono la passione per il Natale, l'amore per gli animali (io ho un gatto di 19 anni!), la predilezione per i dolci...mi sa che ci intenderemo!
RispondiEliminaCiao, con simpatia. Lella
Cara Lella, sono felicissima di averti con me in questa avventura del blog.
EliminaVedo , da quello che dici che abbiamo davvero tante cose in comune che un po' per volta verranno fuori. Ma che tenerezza il tuo gatto di 19 anni, un nonno gatto! Io, non so se hai visto le foto a lato ho due cani ( rigorosamente salvati dal canile) ancora giovincelli : Cassandra e Platone. A presto, buona giornata Antonella