" Capita di innamorarsi e di decidere di convolare a nozze. Capita però che non sia tutto oro ciò che luccica, e che al momento di dichiararsi eterno amore uno dei due non si presenti. Una gran brutta figuraccia di fronte agli invitati, al prete che non riesce a tranquillizzare la sposa o lo sposo. Insomma quello che doveva essere il giorno più bello della vita diventa un incubo. E tutto per colpa di una strada,Per colpa di quella Lariana, quella strada che da Lecco corre verso Oliveto Lario, e dove ogni primavera tanti rospi perdono la vita. Schiacciati mentre attraversano la strada per raggiungere la spiaggia dove ad aspettarli c'è la futura moglie o il futuro marito.
Troppi bufo-bufo che scendono dalla montagna di Valbrona, arrivati al margine della strada in località Moregallo rischiano la morte, prima di giungere alla spiaggia, fecondare le uova e depositarle nell'acqua, in attesa del lieto evento.
Sì perchè il rospo va lento e soprattutto salta e non sempre i balzi sono nella giusta direzione. Dieci minuti per attraversare la Lariana sono troppi. Per correre ai ripari è stato costruito un rospidotto, detto anche tunnel dell'amore, dove i fidanzati scendono in tranquillità, facendosi grandi promesse e a fine corsa ecco la carrozza per raggiungere la spiaggia. Una carrozza che è un semplice secchio di plastica "guidato " da un volontario delle varie associazioni che danno una mano nell'operazione di salvataggio. I bufo-bufo vengono trasportati sulla spiaggia e liberati per poi accoppiarsi e depositare le uova.
Lo scorso anno sono stati salvati ben 16 mila rospi, che hanno potuto trascorrere la loro luna di miele senza il rischio di finire sotto le ruote delle auto in transito.
Costruito anni fa il rospidotto è subito apparsa un'ottima trovata, messo a punto da vari enti, e sostenuto da tanti volontari che ogni anno, per alcune settimane, dedicano le loro serate ai bufo-bufo.
Il rospidotto è un percorso che dalla montagna scende verso il lago, protetto da una serie di barriere di plastica, che evitano ai rospi di sbagliare direzione. Arrivati al margine della strada la barriera blocca l'uscita sulla strada stessa. Impossibile superarla anche con un gran balzo. Qui i volontari caricano i rospi nei secchi e li portano sulla spiaggia dove li liberano.
Quest'anno l'ondata di caldo improvviso ha risvegliato precocemente i simpatici bufo-bufo, che non aspettano altro di arrivare sulla spiaggia e accoppiarsi come madre natura vuole.
Alla fine è bello pensare che ciascuno di loro troverà l'anima gemella, e che i piccolini una volta nati saliranno in montagna con i loro genitori per la stagione autunnale e invernale. In attesa di un altro anno e di un altro viaggio: magari con lo stesso partner. Magari con un altro.Il rospidotto permette di preservare una specie che rischierebbe di estinguersi schiacciata sotto le ruote delle auto.
( Paola Sandionigi Libero del 31-03-2012 )
Mi piace questa storia, la trovo romantica, mi fa tenerezza e mi fa pensare che dentro ad ogni rospo c'è un principe azzurro, basta saperlo vedere!
( le immagini sono tratte da Internet)
Benchè io abbia un' incontrollabile fobia per rettili e anfibi, mi piace questa storia. Da come si può capire dal mio ultimo post.... sono una fan degli animali. Detesto vederli maltrattati, o uccisi perchè "intralciano" un passaggio umano.... passaggio che solitamente è stato costruito in posti da SEMPRE usati dagli animaletti...perciò i disturbatori siamo noi.... facessimo un po' più di attenzione qualche volta!!!! Complimenti ai volontari della Lariana.... un abbraccio,
RispondiEliminaVale.
un caro saluto, Antonella.
RispondiEliminaCiao Stefania, grazie di essere passata da me, buona serata e a presto.
EliminaCiao Vale, anch'io ho una sorta di fobia per questo tipo di animaletti però questo non si significa che non dobbiamo rispettarli. La storia in sè poi secondo me è bella e tenera mi sembrava giusto riportarla qui. Ti abbraccio e ti invio un bacione.
RispondiEliminaMolto molto bello qui! Mi piace la grafica delicata e coccolosa del blog, i post che scrivi e il modo in cui ti poni... davvero brava!
RispondiEliminaCiao che piacere incontrarti qui, mi fa piacere che il blog ti piaccia io ho passato il pomeriggio a leggermi il tuo, bello, proprio bello. Ciao a presto, Antonella
EliminaChe bella storia! Mi piace anche quello che hai scritto tu in chiusura.
RispondiEliminaRospi e rane mi sono simpatici. Il loro aspetto buffo mi mette allegria :)
Ciao Valeria, anche a me questa storia è piaciuta tanto, è una di quelle piccole storie che regalano un sorriso anche in una giornata piovosa come questa. Ciao, buona serata.
EliminaDavvero carina questa storia, e complimenti ai volontari dell'amore che si prodigano per questi animaletti.
RispondiEliminaMa dimmi un po'...il termine bufo-bufo non può che arrivare dal Commissario Adamsberg uscito dalla penna della fantastica Fred Vargas? O sbaglio?
Un saluto.
cIAO sPIRULINA,grazie di essere passata. A quanto ne so il termine bufo-bufo deriva dalla famiglia a cui appartiene questo rospo che è quella delle bufonidae. Questa scrittrice purtroppo non la conosco, raramente leggo gialli e polizieschi e quindi anche davanti a scrittori di fama in questo genere io sono un po' impreparata. Un saluto e a presto.
Eliminavero... proprio 1bella storia!! :)
RispondiEliminaCiao Domenico, grazie di essere passato a trovarmi. Sì una bella storia! Ciao, a presto
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