Tratto da Libero del 29 marzo 2011
" La biscaglina è una scala volante, costituita da due corde o cavi verticali paralleli con staggi di pioli o tavolette orizzontali, per uso di bordo.
Anticamente il termine veniva usato in Spagna anche per definire un tipo di bastimento a vele quadre. Il biscaglino invece deriva, come aggettivo, dalla provincia basca della Vizcaya con capitale Bilbao, mentre come sostantivo ha una doppia valenza: il nativo popolo della Biscaglia , ma anche un fucile settecentesco usato come arma da spalto di fortezza.
Mio padre, che era genovese e si compiaceva di parlare in dialetto con quella straordinaria cantilena musicale che ricorda il brasiliano, un giorno di molti anni fa, durante una gita con amici e le rispettiva famiglie, nel vedere una semplice scala a pioli sistemata in un parco giochi per bambini, usò il termine " biscaggina" , lasciando tutti sorpresi e divertiti. Ricordo ancora l'ilarità dei presenti e quella di noi ragazzi, tutti o quasi ormai abituati al lessico italo-romanesco e comunque, non certo a quello dello stretto gergo all'ombra della Lanterna.
Le vicende della Costa Concordia hanno riportato in auge questa parola dialettale( " Salga con la biscaggina e vada a bordo ...."), pronunciata via radio dal Comandante della Capitaneria di Porto, Gregorio De Falco, originario della Campania, ma evidentemente avvezzo a termini marinari di chiara derivazione ligure, come del resto è comune a molta gente di mare in Italia e non solo.
Dobbiamo risalire alla parte francese del Golfo di Biscaglia, detto di Guascogna, dove la biscaggina si traduce in " echelle à barreaux ", ma in dialetto girondino diventa " echelle à bargaux" .
Possiamo dunque facilmente immaginare che i genovesi, abituati a tradurre tutto a loro uso e consumo,abbiano inevitabilmente storpiato il termine dialettale della regione di Bordeux,
Ma cosa fanno i marinai..."
( Sergio De Benedetti)
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