Per chi ama la poesia il nome di Saffo rappresenta ormai un mito senza tempo.
Ma la sua voce, così straordinariamente limpida e intensa, giunge dalle remote lontananza della Grecia antica, dalle emozioni vissute all'interno di un raffinato sodalizio femminile. Nata nell'isola di Lesbo intorno al 650 a.C., Saffo canta l'amore come malattia e turbamento sconvolgente dell'animo, come tenerezza che perdura nella nostalgia della memoria, ma anche lo strazio della solitudine e la malinconia del tempo che scorre e separa.
"Nella poesia di Saffo emerge e regna l'io: quella soggettività che, sul piano teorico, potrà affermare i suoi pieni diritti solo in epoca romantica"
( dalla prefazione di M.A. Rigoni)
Bellissimo questo post!
RispondiEliminaGrazie Elisa sei sempre molto gentile. Un abbraccio Antonella.
RispondiEliminaNo! Incredibile: un'altra cosa in comune, e cioè l'affezione per le poesie di Saffo; le ho sempre amate, fin da ragazza. Una delle mie preferite è questa, semplice ed evocativa:
RispondiElimina"Gli astri d'intorno alla leggiadra luna
nascodono l'immagine lucente
quando piena più risplende, bianca
sopra la terra."
Meravigliosa... ma sai che abbiamo davvero tante cose in comune, che bello averti incontrata, da quando sono sul blog ho incontrato persone meravigliose e in sintonia con me questo mi rende felice. Ciao, buon pomeriggio. Antonella
RispondiEliminaCome mi affascina questa poetessa... forse anche perchè tra tanti tanti poeti uomini è bello trovare anche una poetessa donna...
RispondiEliminaE' vero anch'io sono molto affascinata da lei, penso che questa disperata e solitaria voce femminile che arriva a noi da tempi così lontani non può che farcela amare. Ciao ' buona notte, Antonella
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