Il mito di Apollo e Dafne è la storia di un amore infelice, perché mai realizzato. Proprio il dio protettore delle arti mediche non riesce a trovare un farmaco per la ferita infertagli da Eros; proprio il nume che conosce presente, passato e futuro, lascia che la sua mente onniveggente sia offuscata dalla tenace passione per la bellissima Dafne, figlia del fiume Peneo e di Gea.
La fanciulla, incurante dell’amore, preferisce aggirarsi per i boschi e dedicarsi alla caccia, essendo una sacerdotessa consacrata alla vergine Artemide (o alla madre Gea). Un giorno Apollo la scorge da lontano e inizia a correrle incontro. Dafne si accorge del bellissimo giovane, alto, aitante, biondo e inizia a fuggire da lui. Forse è stata colpita dalla freccia dell’odio scoccata da Eros, desideroso di fare un dispetto ad Apollo (secondo una versione del mito) o forse vuole evitare di cadere in tentazione e di recare un torto alla divinità a cui si è consacrata, promettendo castità.
Dafne per sottrarsi alla seduzione di Apollo si fa trasformare in alloro
La fanciulla, impaurita, è costretta ad attraversare sterpaglie, graffiandosi la pelle e strappandosi le vesti, mentre Apollo continua a inseguirla accanitamente gridando il suo amore e avanzando proposte seducenti. Quando ormai sta per essere ghermita, Dafne, esausta, rivolge una preghiera al padre (o alla madre), affinché la sua forma, causa di tanto tormento, sia tramutata in qualcos’altro. In pochi istanti la giovinetta si irrigidisce, i piedi divengono radici, le braccia rami, il corpo si ricopre di una ruvida scorza: si sta trasformando in un albero di alloro (in greco antico daphne significa appunto “alloro”). Apollo la raggiunge, ma è troppo tardi; riesce appena a rubarle un bacio, prima che anche la sua bocca sia ricoperta dalla corteccia.
L’irrazionalità della passione amorosa
Viene naturale prendere le parti di Dafne, che, per mantenersi casta, fugge da un accanito e possessivo spasimante, intento a soddisfare egoisticamente la sua passione senza tener conto della volontà dell’amata, fino a rovinarle completamente la giovinezza e la vita. È opportuno, tuttavia, riflettere anche sulla sofferenza di Apollo, sul dolore di chi ama senza essere ricambiato. Il dio potrebbe avere tutte le fanciulle che vuole, ma desidera Dafne, non per un capriccio, ma perché è stato ferito dalla freccia d’amore di Eros. Non si sceglie di amare. Se potessimo scegliere razionalmente la persona di cui innamorarci, di certo non opteremmo per il dolore e per il rifiuto. Apollo può conoscere il futuro, quindi probabilmente avrebbe potuto prevedere le tragiche conseguenze della sua passione; eppure, invece di rivolgere la sua bramosia altrove, insegue Dafne. Egli è il dio dell’ordine e del raziocinio, eppure compie atti irrazionali per amore. La ragione è sconvolta sempre dal sentimento; è difficile rimanere indifferenti e calmi di fronte alla visione di colui o colei che desideriamo ardentemente.
Il rifiuto vissuto come “uccisione” di un’immagine ideale
Come comportarsi quando la persona che amiamo ci rifiuta? Due sono le alternative: rassegnarsi e soffrire in silenzio, oppure fare tutti i tentativi possibili per conquistare chi desideriamo, come fa Apollo. Ambedue le scelte comportano dolore per l’amante, che soffre sia quando ama in disparte logorandosi nelle lacrime, sia quando insegue disperatamente e masochisticamente un rifiuto continuo. Molti riescono a superare in maniera matura la sofferenza provocata da una delusione sentimentale. Purtroppo, però, ci sono alcuni esseri umani fragili che non sono capaci di accettare di essere respinti e che, non potendo contenere il dolore, lo tramutano in atti di violenza inferti alla persona amata. Tra odio e amore vi è un confine sottile. Quando siamo innamorati, immaginiamo tutta la nostra vita futura accanto alla persona amata, idealizzando nella mente una relazione stabile. Un rifiuto è quasi un omicidio; è come se la persona amata, respingendoci, uccidesse l’immagine ideale che di lei ci siamo costruiti, costringendoci a riformulare nuovamente tutta la nostra futura esistenza senza di lei. Tutto ciò può risultare insopportabile per alcuni individui privi di equilibrio, che, purtroppo, arrivano a meditare una reale eliminazione fisica, della persona amata o di se stessi; tanti casi di cronaca quotidiana ne sono una prova.
Dafne vittima di un amore che non corrisponde
Un rifiuto sembra sempre ingiusto. Mi viene in mente la celebre ode ad Afrodite della poetessa greca Saffo, la quale invoca la dea perché ristabilisca gli equilibri e faccia rispettare la legge cosmica dell’amore, secondo la quale chi è amato ha il dovere di ricambiare con altrettanto amore. Il rifiuto costituisce un atto di ingiustizia (adikia). Nell’immaginazione della poetessa, prontamente Afrodite le offre aiuto e consolazione: «Se ora fugge, presto ti inseguirà, se non accoglie i tuoi doni, te ne darà, se non ti ama, presto ti amerà, anche se non lo vuole» (Saffo, fr. 1 Voigt). Nella realtà, però, non c’è alcuna legge che obblighi ad amare.
Apollo non ha tenuto conto della volontà di Dafne, continuando a inseguirla, forse per smania di possesso, o forse perché la desidera così tanto da voler tentare il tutto per tutto pur di non vivere l’eternità senza di lei. Il dio non ha intenzione di farle del male, ma le rovina ugualmente la vita. Chi continua a inseguire la persona amata dovrebbe capire che c’è un limite da non oltrepassare e che a un certo punto conviene rassegnarsi. Apollo si pente della triste fine della fanciulla e, cingendosi il capo delle odorose fronde dell’albero, proclama che l’alloro sarà sacro al suo culto e segno di gloria sul capo dei vincitori. Dafne è una vittima; Apollo non va certo giustificato, ma va compatito.
( fonte Gian Luca Matarelli )
Apollo e Dafne Gian Lorenzo Bernini
( immagini dal web )
Con questo post inizio una nuova rubrica che avrà cadenza mensile:
" Viaggio nel mito "
e che dedico alla mia amica Audrey
nel giorno del suo compleblog
Auguri Audrey!
Amore, dolore e sofferenza per un amore non corrisposto!
RispondiEliminaGrandioso il tuo raccontare questi sentimenti uniti nella storia!
Le immagini delle sculture sono splendide, divine.
Buona giornata da Beatris
Ciao Beatris, sono veramente contenta che ti sia piaciuto il post, io ho cercato di cogliere l'aspetto del mito e l'aspetto psicologico, se vuoi leggere qualche cosa su questa scultura relativamente all'arte di invito
Eliminaa leggere il bellissimo commento di Massimo Nucci più sotto.
Ciao, buona serata.
Antonella
Hermosa escultura de Bernini!!!
RispondiEliminaBuen comienzo de semana, Antonella!!! y mi g+ para ti...
Besos, desde España, Marcela♥
Sì, è una scultura splendida.
EliminaBuona settimana anche a te., baci.
Antonella
Bellissimo!!!!!!!!!!!!! l'ho letto avidamente e ti prego di continuare con questo appuntamento. Cibo per le nostre menti e il nostro cuore.
RispondiEliminabrava Antonella
Buona giornata
Gloria
Grazie Gloria, sono proprio contenta che ti sia piaciuto invito anche te a leggere il commento, qui sotto, di Massimo Nucci, che ci descrive la scultura con l'occhio di chi l'arte la conosce bene, io mi sono soffermata di più sul mito e sulla psicologia.
EliminaVado di nuovo a svenire sul divano!
Buona serata.
Antonella
E' meravigliosa questa storia,ho apprezzato molto il contesto reale in cui l'hai riprodotta;come non scegliamo di amare non scegliamo neanche di non farlo,quindi mi sembra piu' che lecito il rifiuto e doverosa in alcuni casi la rassegnazione...bel post complimenti
RispondiEliminaGrazie Betty, è l'attualità del mito, penso che tutti i miti nascano dalle pulsioni degli uomini e le storie e le pulsioni degli uomini sono sempre uguali.
EliminaGrazie ancora, buona serata.
Antonella
questo gruppo scultoreo dà un'emozione unica... vederlo da vicino, ipnotizza completamente...
RispondiEliminaUn abbraccio, Antonella. :)
Ciao Linda, purtroppo non l'ho mai visto da vicino, i miei viaggi a Roma sono sempre stati per lavoro e tante cose non ho avuto occasione di vederle, spero di poterlo fare presto.
EliminaUn abbraccio.
Antonella
Ciao Anto,
RispondiEliminache pensiero dolcissimo che hai avuto!
A me la mitologia piace molto, quindi ti seguirò volentieri in questi viaggi,
un baciotto
Ciao, dici che l'idea piacerà ad Audrey? Visto che inauguravo questa serie di post proprio oggi mi è sembrato bello dedicarglieli.
EliminaAnche a me piace la mitologia e tutto il discorso psicologico che ci sta dietro...ci divertiremo!
Un bacio.
Antonella
La storia di Apollo e Dafne è molto attuale anche ai giorni nostri, l'amore non si sceglie, l'amore non si compra, l'amore capita e non si può respingerlo. Il gruppo scultoreo è davvero notevole!
RispondiEliminaUn abbraccio
Xav
Ciao Xavier, l'idea di fare questi post mi è nata osservando una fotografia della scultura su Bell'Italia, l'idea sarebbe quella di cercare di unire, se ci riesco, tre argomenti che mi piacciono moltissimo: l'arte, la mitologia e la psicologia.
EliminaHai ragione, l'amore capita...e non si può fare niente contro di lui.
Un abbraccio.
Antonella
Ciao Antonella,
RispondiEliminaè un'iniziativa molto bella, complimenti!
Il mito di Apollo e Dafne è molto bello, quasi come quello di Eros e Psiche e la bellezza della statua viene esaltata dalle tue parole.
Un abbraccio e brava!
Ciao, vi ringrazio tantissimo e non vi nascondo che un po' mi inorgoglite, la mitologia mi piace molto, così come l'arte e la psicologia ( che poi è un po' anche il mio campo di studi ). Allora, al prossimo "mito".
EliminaCiao, un abbraccio.
Antonella
Direi che Apollo nell'irrazionalità dell'emotività, nonostante conosca il futuro, pensa che il suo sentimento sia talmente forte da vincere e cambiare il Fato, mentre irrimediabilmente viene smentito dalla trasformazione in alloro di Daphne.
RispondiEliminaLa morale del mito è che anche un Dio non sfugge al Fato!
E che l'amore cieco e possessivo è puro egoismo: un amore malato, perché il vero amore è altruismo e vuole il bene della persona amata, non la forzatura e la violenza o annientamento dell'amata.
Apollo lotta per il suo amore, credo sia un diritto di tutti lottare per l'amore, ma non ha la capacità di rassegnarsi al Fato che ha stabilito che Dafne non potrà e non vorrà mai amarlo.
EliminaC'è davvero molto su cui riflettere, come in tutti i miti.
Ciao, buona serata.
Antonella
Ciao Antonella...faccio solo un giro veloce tra gli amici per un saluto...
RispondiEliminaA presto.
Ciao Pino, tuttto bene?
EliminaHo visto la tua nuova iniziativa e la trovo molto bella e intrigante.
Domani vengo a portare il mio piccolo contributo.
Ciao, buona serata.
Antonella
Come puoi ben vedere la scultura occupa uno spazio grandissimo, dalla mano di Apollo a quella di Dafne c'è tutta la spettacolarità barocca e anche scendendo nei particolari della trasformazione dei piedi o delle mani da cui parte una decorazione floreale raffinatissima; ma Bernini Gianlorenzo figlio dello scultore Pietro e scultore a sua volta vuol darci di più perchè lui è genio e non esecutore e allora ci dà la dimensione temporale perchè guardando il gruppo scultoreo da sinistra a destra si coglie il divenire di Dafne fino ad arrivare alla quasi completa trasformazione in albero di alloro (in greco dafne). Ecco che il genio del barocco ci introduce nella raffigurazione teatrale della quarta dimensione che Picasso e Braque e i loro seguaci ci regaleranno nel cubismo.
RispondiEliminaAltra nota sta nella tensione che ci viene dall'attimo in cui avviene il fatto
che oltre allo spettatore lascia stupita e terrorizzata la stessa Dafne, è la stessa tensione che (ricorderai) c'era nel Davide colto nell'istante del lancio del sasso con la fionda roteante nell'aria.
Alla prossima. Ciao.
P.S. scusa se mi dilungo ma tu mi stiuzzichi e allora...
RispondiEliminaDilungati...dilungati tutte le volte che vuoi! Io sto imparando tantissimo da te, magari tecnicamente certe cose le so anche ma tu mi insegni a "vedere" davvero le opere d'arte.
EliminaQuesto commento arricchisce enormemente il mio post in cui , come hai visto, mi sono soffermata sull'aspetto del mito e su quello della psicologia...sapevo che all'arte avresti pensato tu.
Su Bell'Italia di questo mese Sgarbi presenta questa scultura del Bernini ( è nata lì l'idea di fare questi post ) ...senza ombra di dubbio mio marito ed io abbiamo preferito te.
Ciao, buona serata.
Anto
In politica quel tale lo considero una schiappa
RispondiEliminama in storia dell'arte magari io fossi la metà di lui!
A me non piace ma per quanto riguarda la storia dell'arte lo considero uno dei pochi veramente bravi, ma in questo caso...hai vinto tu!
RispondiEliminaAnto
Ciao Antonella,
RispondiEliminaGRAZIEEE!!!! *.* *.*
Adoro i miti e questo è uno dei miei preferiti e tu hai saputo creare un post capolavoro ;)
Grazie per la bellissima dedica è stata una favolosa sorpresa che si è aggiunta al bellissimo regalo che ho postato.
Grazie cara amica un abbraccione
Ciao Audrey, non abbiamo mai parlato dei miti ma ho pensato che ti piacessero e vedo con piacere che non ho sbagliato, sono contenta che la sorpresa ti sia piaciuta. Ancora tantissimi auguri al tuo blog.
EliminaUn bacione.
Antonella
Che capolavoro!! Un'opera d'arte che affascina per la plasticità delle forme, per la passionalità che trasmette. Una bella idea il tuo post, un appuntamento a cui cercherò di non mancare.
RispondiEliminaCiao Stefania:)
Ciao Stefania, l'idea mi è venuta proprio guardando le fotografie di questa bellissima scultura.
EliminaSpero che tu possa essere presente ai prossimi appuntamenti.
Ti auguro una buona serata.
Antonella
Bellissimo questo post, grazie Anto!
EliminaTi abbraccio.
Ciao, sono io che ringrazio te per il complimento e per i tuoi passaggi di qui.
EliminaUn abbraccio e buona notte.
Antonella
Ero una ragazzina quando vidi per la prima volta dal vivo il gruppo scultoreo. Rimasi incantata per parecchi minuti a guardarla, mi sembrò la perfezione assoluta. Interessanti le info.
RispondiEliminaCiao Tiziana, purtroppo io non l'ho vista dal vero...ma è chiaro il forte impatto che una scultura come questa debba avere su chi la osserva.
RispondiEliminaSecondo me è bellissima.
Ciao, buona giornata.
Antonella