I maligni sostengono che John Montagu, Conte di Sandwich,
non volendosi staccare dal tavolo da gioco,
si facesse preparare alcuni panini che, abitualmente, consumava
tra una giocata e l'altra. I benpensanti invece, sostengono che il Conte,
sì, si facesse portare i panini, ma soltanto per non lasciare il lavoro
incombente, pochè all'epoca ( siamo nel 1763 ) era
Primo Lord dell'Ammiragliato.
Vera la prima o la seconda versione, è certo comunque che
John Montagu si porti con sè il suo panino che prese il suo nome.
Eppure.
Il primo Conte di Sandwich, Edward,ammiraglio, morì in
battaglia nel 1672 durante il conflitto anglo - olandese, il nonno di John
( John anche lui ) si distinse nella lotta alla pirateria scandinava, mentre
il padre Edward fu soprattutto esploratore e navigatore.
Quando nacque a Londra ( il 3 novembre 1718 ), il destino
di John IV era già segnato, ma lui ne fu subito soddisfattissimo.
Scuole a Eton e Cambridge, viaggi per esperienze, nel 1739 si insediò
presso la Camera dei Lord al seguito del Duca di Bedford e nel 1746
era già Colonnello.
Nel frattempo ( 1743 ) si era infelicemente sposato senza rendersi conto
dell'instabilità mentale della moglie, resa ancora più tragica dalla sua relazione
con la cantante lirica Matha Ray dalla quale ebbe scandalosamente 5 figli
prima di sposarla nel 1773 e prima che, povera donna, fosse uccisa
da un ammiratore esagerato nel 1779
Attraverso Martha, John fu mecenate del violinista italiano
Felice Giardini, collaboratore principale di Johann Christian Bach,
ultimo figlio di Sebastian, durante il prolungato soggiorno di entrambi a Londra.
Il giovane Bach, che aveva sposato la cantante italiana Cecilia Grassi,
grande amica di Martha, grazie all'interessamento di John venne nominato
direttore del King's Theatre e fu il primo ad organizzare concerti stabili con
interessanti forme di abbonamento che garantivano in anticipo l'entità degli incassi
durante le stagioni concertistiche
John provvide inoltre a reperire i fondi necessari per organizzare
la terza spedizione dell'esploratore James Cook, ufficiale della
Marina Inglese, durante la quale nel 1778 scoprì le Isole Hawaii
chiamandole " Sandwick " proprio in onore di John.
Infine si rese promotore della prima spedizione al Polo Nord
tramite la Royal Society sostenuta da Re Giorgio III che non raggiunse
l'obiettivo ma aprì comunque la strada alle successive avventure polari
Morì a Londra il 3 aprile 1792.
Dunque, come si può notare, un uomo eclettico, amante della musica,
politicamente impegnato e sostanzialmente corretto, dedito all'avventura
e di buon intelletto che però resterà noto solo come giocatore incallito e,
soprattutto, come inventore di panini.
Quando si dice il destino.
( Sergio De Benedetti, Libero del 1 agosto 2012 )
( fotografie dal web )
anche allora l'apparenza veniva mostrata invece di ricordarsi di ciò che uno fa .....buona giornata antonella....
RispondiEliminaHai ragione, alla fine ha fatto cose importanti ma noi lo ricordiamo solo per i panini!
EliminaUn abbraccio.
Antonella
Interessante personaggio... soprattutto considerando, come dici tu, che con tutto quello che ha fatto, noi lo "ricordiamo" solo per I panini. Ho tuttavia qualche perplessità sulla definizione "sostanzialmente" corretto... Come molti personaggi anche dei nostri giorni (ma anche persone delle nostre famiglie), molto generosi nei confronti del "mondo esterno", meno attenti poi alle relazioni più strette... Insomma, personaggi che hanno un forte bisogno di riconoscimento sociale, mentre considerano un investimento nel privato meno efficace ai fini del soddisfacimento del loro bisogno primario...
RispondiEliminaGrazie Antonella, riesci a trovare sempre argomenti interessanti, poco conosciuti e stimolanti!
Ciao Cinzia, è verissimo, a volte sembra che i grandi personaggi, ma molto spesso anche le persone che ci stanno vicino quotidianamente, abbiano grande disponibilità nei confronti del mondo e molta meno nel privato...chissà per quale motivo!
EliminaCiao, un abbraccio.
Antonella
Ciao Antonella,
RispondiEliminaricordavo la storia di questo conte, diciamo che, forse inconsapevolmente, ha creato un nuovo modo di mangiare, nonostante lui fosse anche molto altro.
Perdonami se sono un po' assente, ma passo da te molto spesso!! I tuoi post sono sempre molto interessanti!!
Un abbraccio e buona giornata :)
Laura
Non preoccuparti Laura, capitano periodi in cui non si riesce a commentare!
EliminaD'altra parte anch'io in questo periodo non sono tanto presente...spero di tornare alla completa tranquillità e passare più spesso da te.
Un abbraccio .
Antonella
Anto, scusa... che importa il motivo? L'essenziale è che abbia inventato il panino imbottito!! XD
RispondiEliminaPer diletto o per lavoro, ha avuto un'idea geniale (io sono un fan sfegatato del panino)
Per me ha vinto già così :)
P.s. già in atmosfera natalizia?
Moz-
Alla fine hai ragione anche tu, che importa il motivo? E il panino è una gran bella invenzione...solo che sarebbe bello ricordarlo anche per il resto.
EliminaL'atmosfera natalizia è in anticipo di qualche giorno, il fatto è che sabato parte "Aspettando Natale " e non ero sicura di avere tempo nei prossimi giorni per preparare il blog.
Buon pomeriggio.
Antonella
La sua storia mi fa venire in mente quella di Maria Antonietta, che viene ricordata per una frase che non ha mai detto e tutti si dimenticano delle cose buone che ha fatto per la Francia.
RispondiEliminaNon so se sia stato davvero a lui a inventare il sandwich, ma poco mi importa, era un uomo dalla mente molto acuta e andrebbe ricordato per i suoi meriti, non solo per un panino.
Un abbraccio
E' sempre così ci si ricorda di cose che possono anche essere insignificanti, o addirittura come nel caso di Maria Antonietta di cose mai detta e non ci si ricorda della cose veremente importanti e grandi che le persone fanno nel corso della loro vita.
EliminaCiao, un abbraccio grande.
Antonella
Ciao Antonella, sai che per un buon panino a volte lascio la bistecca,
RispondiEliminaQuesto conte almeno a inventato qualcosa che e rimasta nella storia
e tuttora sono di moda
ciao buona serata
Tiziano.
Certo, un buon panino è sempre un buon panino...però sarebbe giusto ricordarsi anche delle grandi cose che questo conte ha fatto.
EliminaBuona serata, a presto.
Antonella
Alla fine è un peccato: come molte figure storiche eclettiche e affascinanti, viene ricordato solo per una minima parte della sua vita...
RispondiEliminaQuanto è crudele la storia!
Ma poi alla fine il sandwich l'avrà o no inventato lui?
Un abbraccio
In realtà penso proprio che lo abbia inventato lui...però quante altre cose ha fatto! Anche la storia sa essere crudele a volte e si viene ricordati per delle cose marginale pur avendo fatto cose grandi.
EliminaUn abbraccio.
Antonella
Ciao Antonella,
RispondiEliminabellissima questa storia!! Nella mia classifica personale, man mano che leggevo, è salita sino ad arrivare alla seconda posizione proprio sotto al cake design ;)
Questo John Montagu mi piace un sacco anche perchè amo il super panino da lui inventato, certo se la motivazione della sua invenzione fosse la seconda (il lavoro) questo aumenterebbe la mia stima nei suoi confronti resta il fatto che è comunque un genio del panino.
Nella vita spesso si fanno cose importantissime come le spedizioni da lui finanziate ma poi si viene ricordati per cose che posso sembrare banali, in questo caso le cose banali sono anche buone quindi cosa importa, è sempre stata una bella scoperta la terra del panino.
baci
Che bel commento positivo! Ma sai che non sapevo che tenevi una classifica del gradimento dei post...
EliminaSi, questa storia è la dimostrazione che pur facendo cose molte importanti alla fine, spesso, si viene ricordati solo per una piccola parte della nostra vita, sovente la più banale.
Ciao, un bacione.
Antonella
In effetti è piuttosto curioso come, dopo tutto quello che ha fatto in vita, favorendo spedizioni e artisti, sia ricordato per aver dato il nome a un panino!
RispondiEliminaCiao Silvia...sì, lascia un po' spiazzati, e onestamente lo trovo anche un po' ingiusto!
EliminaCiao, un abbraccio.
Antonella
LA STORIA DI ALFREDO DI LELIO E DELLE SUE “FETTUCCINE ALL’ALFREDO” NOTE IN TUTTO IL MONDO - LA TRADIZIONE FAMILIARE CONTINUA PRESSO IL RISTORANTE "IL VERO ALFREDO" DI PIAZZA AUGUSTO IMPERATORE A ROMA
RispondiEliminaCon riferimento al Vostro articolo che cita le “fettuccine all’Alfredo”, ho il piacere di raccontarVi la storia di mio nonno, creatore delle “fettuccine all’Alfredo”, piatto noto in tutto il mondo.
Alfredo Di Lelio aprì il ristorante “Alfredo” nel 1914 in un locale nel centro di Roma (via della scrofa) , dopo aver lasciato il suo primo ristorante condotto con la madre Angelina a Piazza Rosa (piazza scomparsa nel 1910 a seguito della costruzione della Galleria Colonna/Sordi). In tale locale si diffuse la fama, prima a Roma e poi nel mondo, delle “fettuccine all’Alfredo”.
Nel 1943, durante la guerra, Di Lelio cedette detto locale a terzi estranei alla sua famiglia. Nel 1950 Alfredo Di Lelio decise di riaprire con il figlio Armando il suo ristorante a Piazza Augusto Imperatore n.30 “Il Vero Alfredo”, alla cui fama nel mondo hanno fortemente contribuito sia mio padre sia mio fratello Alfredo e che é gestito oggi da me Ines. Le fettuccine sono servite con le famose “posate d’oro” (forchetta e cucchiaio d’oro) regalate nel 1927 ad Alfredo dai due noti attori americani M. Pickford e D. Fairbanks (in segno di gratitudine per l’ospitalità. Furono proprio tali attori americani che apprezzarono molto le fettuccine di Alfredo e tornando in USA ne fecero spontaneamente pubblicità. Da lì é cominciata la notorietà delle fettuccine all'Alfredo e della figura di mio nonno prima in USA e poi in altri Paesi nel mondo.
Il locale di Piazza Augusto Imperatore è quello che segue la tradizione familiare di Alfredo Di Lelio e delle sue note fettuccine (cfr. il sito di “Il Vero Alfredo” http://www.alfredo-roma.it/).
Desidero precisare che altri ristoranti “Alfredo” a Roma non appartengono alla nostra tradizione familiare.
Vi informo che il Ristorante “Il Vero Alfredo” è presente nell’Albo dei “Negozi Storici di Eccellenza – sezione Attività Storiche di Eccellenza” del Comune di Roma Capitale.
Cordiali saluti
Ines Di Lelio