Le storie del castello di Trezza
di Giovanni Verga
Considerato dall'autore un " vero peccato di gioventù " , Le storie del castello di Trezza rappresenta uno degli ultimi retaggi del Verga pre-verista, quel " poeta delle duchesse " come lui stesso si definì durante la stagione di romanziere mondano nei bei salotti milanesi.
Lontano anni luce dai pescatori della medesima Trezza ritratti nei Malavoglia e, soprattutto,dalla straordinaria tecnica narrativa adottata dallo scrittore siciliano per presentarceli, questo racconto appare tipicamente incardinato nel genere gotico e vagamente noir: un castello medioevale fosco e tetro, un fantasma e un'antica vicenda d'amore e morte.
Un'atmosfera dalle nuance quasi decadenti. A tratti, se non fosse azzardo pronunciarlo, dannunziana ante litteram.
Giovanni Verga (Catania1840-1922 ). Dopo i primi esperimenti narrativi all'insegna del Romanticismo ( Storia di una capinera 1871 ) abbracciò l'estetica verista, divenendone il massimo esponente.
Scrisse novelle e romanzi, tra cui i capolavori assoluti " I Malavoglia " e " Mastro Don Gesualdo " primi tasselli di un progetto ( "Il ciclo dei vinti " ) mai portato a compimento.
Ciao, cara Antonella! Ben ritrovata!
RispondiEliminaI tuoi post sono sempre interessanti: questo racconto di Verga mi incuriosisce...
A proposito dei "Tartufi bianchi..." devo dire che mi sta piacendo, poi ti dirò quando l'avrò terminato.
Un abbraccio
Ciao Lella, sono contenta che sei tornata..un po' per volta ci incontriamo di nuovo tutti. Io invece devo ancora partire, mancano esattamente 16 giorni!
EliminaQuesto racconto di Verga è stato anche per me una completa novità, non lo avevo nemmeno mai sentito nominare. E' un Verga completamente diverso da quello che conosciamo, ma anche questo rende interessante il racconto. Fammi poi sapere di "Tartufi bianchi" io, come ti ho già detto, lo ho apprezzato. Ciao, buona domenica.
Antonella
Ciao Antonella,
RispondiEliminache bel post, poi io adoro verga. Quando era ragazzina per prendere in giro mio padre lo chiamavo Padron 'Ntoni ahuahuahuahua
Ti auguro una buona domenica.
P.S. ottimo post, di un romanzo che mancava tra le mie letture, cercherò di rimediare appena potrò.
bacioni cara amica
Ciao cara Antonella, sei una bibliteca vivente, bello questo modo di raccontare grandi scrittori!
EliminaBuona domenica!♥
EliminaCiao Dany, no, una biblioteca vivente no, però è vero, nel mio piccolo ho tantissimi libri e il mio vero grande amore è la lettura. Questi sono piccoli romanzi adatti all'estate e anche il modo di raccontarli è un po' estivo! Però...mi piace biblioteca vivente!
Ciao, buona domenica anche a te
Antonella
RispondiEliminaCiao Audrey, bellissimo il fatto che chiamavi tuo papà Padron 'Ntoni, la trovo una cosa simpaticissima.
Sì leggilo se ti capita, troverai un Verga molto diverso da quello che conosciamo.
Un grosso bacio, buona domenica.
Antonella
si, appena finisco Bukowski, Barreau e un libro di psicologia che ho comprato, lo prendo.
EliminaMio padre si arrabbiava sempre, diceva che non era vero ahuahuahua
bacio e mega abbraccio ;)
Conosco il Verga dei Malavoglia e di Mastro don Gesualdo, ma non questa sua opera. Mi hai incuriosito e ho voglia di leggerla. La cerco.
RispondiElimina
RispondiEliminaCiao Ambra, anch'io non la conoscevo, non mi ricordo di averlo mai sentito nominare nemmeno quando studiavo. E' un Verga giovane, diverso da quello che conosciamo ma per questo, secondo me, molto interessante. Chi l'avrebbe mai detto che l'autore dei Malavoglia prima era così! Ciao, buona serata e a presto.
Antonella
Anche per me parli di un Verga sconosciuto;stimolante occasione per colmare la lacune e tu ci hai saputo incuriosire, grazie Antonella :-))
RispondiEliminaMarilena
EliminaCiao Marilena,
come ho già detto anch'io non conoscevo questo giovane Verga un po' gotico, ti dirò che l'ho letto con piacere anche se, chiaramente, non ci troviamo davanti a capolavori come I Malavoglia o Mastro Don Gesualdo. Se hai occasione leggilo.
Ti auguro buona serata.
Antonella
Non l'ho letto neppure io questo Verga pre-verista, e sinceramente credo l'abbiano fatto in pochi. Tutti conosciamo il Verga del ciclo dei vinti e delle Novelle rusticane...
RispondiEliminaTra l'altro oggi è l'anniversario della nascita; l'hai fatto apposta?
Sorrisone, tuo
Cosimo
EliminaCiao Cosimo, confesso la mia ignoranza, non sapevo che oggi era l'anniversario della nascita, è stato un puro caso che io abbia pubblicato questo post oggi.
Anch'io ho conosciuto questo piccolo romanzo solo quest'estate, prima non l'avevo mai sentito nominare. Se ti capita leggilo, è un Verga molto diverso da quello che conosciamo.
Un sorrisone anche a te.
Antonella
Non crederai davvero che mi ricordi a memoria le date di nascita degli autori... In quella di Verga mi ci sono imbattuto mentre controllavo alcuni dati che mi hai fatto tornare in mente col tuo post; e vedendo che era oggi mi è venuto il sospetto che l'avessi fatto apposta, e invece no :-).
EliminaAnche perché io ogni tanto lo faccio, se trovo nelle vicinanze una ricorrenza che reputo interessante preparo un post per poi pubblicarlo nel giorno preciso.
Ciao!
Cosimo
EliminaNo che ti ricordassi tutte le date no, ma a volte succede che su certi personaggi che interessano molto ci si soffermi un po' di più anche sulle date fondamentali. Però, guarda il caso a volte...!