Nel 1962 Igor Stravinskij ripropose a Londra un balletto ideato ideato due anni prima per il New York City Ballet, dove aveva arrangiato un madrigale di fine '500 dal titolo " Beltà che poi t'assenti ". Autore di questa composizione era stato il musicista italiano Carlo Gesualdo, principe di Venosa, eccelso nella musica polifonica, impareggiabile in quella sacra e ritenuto il più famoso madrigalista del suo tempo.
Dimenticato per oltre tre secoli, Stravinskij ebbe occasione di visionare le opere composte da Carlo Gesualdo durante un suo viaggio in Italia a metà del 1900.
Il balletto allestito nella capitale britannica riscosse molto successo e alcuni compositori contemporanei si avvicinarono all'autore antico, sconosciuto eppure così straordinariamente attuale.
Nacquero così " Carlo " del russo Alfred Schnittke, " Tenebre " del tedesco Franz Kummel, "Super Gesuald" dell'inglese Peter Maxwell Davies, " Gesualdo " dei francesi Marc-Andrè Dalbavie e Richard Millet, mentre l'ungherese Peter Eotvos girò l'Europa dando pubblica lettura di alcuni madrigali dell'artista italiano.
Quando nel 1594 Gesualdo sposò a Ferrara in seconde nozze la duchessa Eleonora d'Este, cugina del duca Alfonso II, gli onori di casa furono portati dal conte Alfonso Saltarelli, diplomatico tagliente e beffardo, che così descrisse il principe di Venosa: " Poco imponente, pieno di affettazione di gusto spagnolesco, sempre accigliato, di irrefrenabile loquacità e , soprattutto, meridionalmente indolente ".
Eleonora d'Este |
Ma i compositori del xx secolo raccontarono di Gesualdo a loro modo, soggiogati tutti dalla terribile vicenda legata al primo matrimonio del principe di Venosa, quello cioè con la cugina Maria d'Avalos
Maria d'Avalos |
innamoratasi perdutamente in seguito del duca d'Andria e conte di Ruvo Fabrizio Carafa
Fabrizio Carafa |
e per questo, inevitabilmente destinata a morire di morte violenta per mano dello stesso principe, che, infatti, il 16 ottobre 1590 uccise entrambi dopo aver fatto credere loro che si sarebbe assentato qualche giorno.
Il da Venosa, perdonato dei suoi delitti dalle autorità " per giusta causa ", visse nel terrore di essere a sua volta ucciso dalle famiglie d'Avalos e/o Carafa, ma questo non gli impedì , protetto nel suo castello avellinese di Gesualdo divenuto nel frattempo un'autentica fortezza inespugnabile, di essere un musicista assai raffinato, innovatore e straordinario precursore della musica moderna.
Morì a 47 anni, l'8 settembre 1613, sembra di morte naturale anche se non mancarono illazioni mai provate di un avvelenamento.
( Sergio De Benedetti, Libero del26/07/2012
foto dal web)
Lo dico sempre che sei una fonte interminabile di informazioni...grazie!!!! Sai che non sapevo almeno il 90% di ció che hai scritto. Vedi adoro il tuo blog per questo,perché arrivo ed imparo qualcosa che non sapevo,lo trovo fantastico. Bel post.Un mega abbraccio e buona giornata:-)
RispondiEliminaGeazieee, sei sempre super gentile! Comunque anch'io , che ho frequentato Venosa per anni e ho anche i parenti lì, ho conosciuto questa storia pochissimo tempo fa. Tra l'altro Venosa è una delle piccole città italiane forse poco conosciute e secondo me bellissima.
EliminaUn mega abbraccio anche a te,
Antonella
bè,sono gentile perchè ti meriti i complimenti ;)
Eliminanon ho mai visto Venosa,ma sò dov'è ovviamente, mi hai incuriosita sai :D
Buona serata e un mega abbraccio
Antonella cara, oggi mi hai proprio fatto venire i brividi!Storia a tinte forti, mista alla suprema bellezza dell'arte musicale!Un post emozionante ed istruttivo insieme.
RispondiEliminaDesideero inoltre dirti che, leggendo e soprattutto guardando , il tuo post sui 4 elementi, ho deciso anch'io di partecipare a quella interessante iniziativa
( anch'io metterò un bel fuoco, per scaldare la mia pagina!).
Ti ringrazio, Antonella, e ti saluto con affetto:-)
Marilena
Ciao Marilena, sono contenta che hai partecipato anche tu all'iniziativa di "Viaggi e baci", vedrai tutti i mesi c'è qualche cosa di nuovo e piacevole! Appena fai il post verrò a vederlo.
EliminaBella storia a tinte forti eh! Anche questa, come "Le storie del castello di Trezza " tende proprio al gotico.
Ciao, anche da parte mia un saluto affettuoso.
Antonella
Intrigante, e culturale direi...sempre molto stuzzicanti i tuoi post. Vita lunga e prospera cara Anto.
RispondiEliminaP.S.: ma su gmail ci sei?
Ciao, anch'io trovo questa storia molto intrigante e ho pensato potesse interessare anche i miei lettori.
RispondiEliminaAdesso scusami ma su queste cose sono profondamente ignorante: cos'è gmail?
So veramente pochissimo su questo argomento, mi sembra già una mega conquista essere riuscita a farmi questo piccolo blog e bene o male riuscire a gestirlo. Ma dovrei esserci?
Scusa ancora l'ignoranza. Felice serata.
Antonella.
Genio e ferocia in questo compositore di cui ci parli. Un post splendido.
RispondiEliminaCiao Ambra, che storia vero? Un grandissimo genio e una altrettanto grande crudeltà. Grazie del tuo passaggio e del tuo commento.
RispondiEliminaBuona serata,Antonella
Ottima fonte storica.
RispondiEliminaSerena notte.
Grazie! Buona giornata.
RispondiEliminaAntonella
Gmail e il provider di posta che ci consente di avere a disposizione oltre al blog anche una chat dove ci si può sentire e vedere anche in più persone contemporaneamente.
RispondiEliminaVita lunga e prospera cara Anto.
Per qualunque altra info scrivimi al mio indirizzo: legolas.helda@gmail.com
Grazie, ho capito! (finalmente!) Sei stato gentilissimo.
RispondiEliminaBuona giornata, a presto.
Antonella
mi ricorda tanto la vicenda della baronessa di Cariddi... ricordi il telefilm?!!
RispondiEliminaSi, hai ragione. Scusami, non sono mai passata da te, ma in settimana ricambio le tue graditissime visite. A presto.
RispondiEliminaAntonella
Sei peggio di me come cacciatrice di curiosità! Questo musicista non l'avevo proprio mai sentito nominare...
RispondiEliminaBacione, tuo
Cosimo
Ciao, a me piacciono tanto queste curiosità che ho chiamato "piccole storie nella storia". sono avvenimenti che rispetto alla grande storia sono rimati in secondo o terzo piano e mi incuriosiscono e mi appassionano.
RispondiEliminaCiao, un bacione a te.
Antonella
complimenti per questa tua significativa rievocazione della figura del Principe Gesualdo.
RispondiEliminaFONDAZIONE CARLO GESUALDO
Grazie infinite per l'attenzione data al mio piccolo blog. Esiste un sito o un blog dell'Associazione?
RispondiEliminaAntonella