venerdì 20 luglio 2012

Lo sfortunato Morlacchi predecessore di Wagner




Nel 1812 Francesco Morlacchi, compositore e direttore d'orchestra, lasciò definitivamente Urbino per raggiungere Dresda, dove due anni prima aveva ricevuto la nomina a Maestro della Cappella Reale e direttore dell'opera italiana.





Nato a Perugia il 14 giugno 1784, Morlacchi studiò musica con il padre, abile violinista, e a 19 anni si trasferì a Loreto per proseguire gli studi con Nicola Zingarelli e completare tre anni dopo la sua formazione presso il Liceo Musicale di Bologna con Stanislao Mattei.
Nel 1807 Francesco debuttò come autore presso il teatro della Pergola a Firenze con la farsa musicale in un atto " Il poeta di campagna ".
Lo stesso anno vinse il concorso di Maestro di cappella del Duomo di Urbino, mentre nel 1811, con l'opera giocosa considerata il suo capolavoro, " Raul e  Crèqui", su libretto di Giuseppe Artusi, si affermò definitivamente anche alla ribalta internazionale. Grande successo ebbe anche nel 1822 l'opera "Tebaldo e Isolina " su libretto di Gaetano Rossi, interpretata dal celebre sopranista marchigiano Gian Battista Velluti al Teatro La Fenice di Venezia.






Molte delle sue opere debuttarono nei principali teatri italiani dove Francesco tornò ripetutamente, pur risiedendo stabilmente a Dresda.
Carl Maria von Weber, compositore tedesco,durante il suo periodo nella città dell'Elba ebbe numerosi contatti con Morlacchi, ma non mancò mai di riconoscergli " il talento, una qualità di idee soprattutto un patrimonio di autentica comicità".
Di Francesco si parlò anche per una contrastata storia d'amore con la contralto fiorentina Marietta Marcolini, nota per le sue qualità vocali ma soprattutto per il talento scenico e " la presenza da lasciare senza fiato", come ebbe a dire Gioachino Rossini quando la vide per la prima volta alle prove de " L'italiana in Algeri ".






M a il grande rimpianto di Morlacchi resterà comunque la composizione " Il barbiere di Siviglia " del 1815 su libretto di Giuseppe Petrosellini, lo stesso che nel 1872 aveva collaborato con Giovanni Paisiello nell'opera rappresentata a San Pietroburgo. Soltanto un anno dopo infatti, a  Roma, venne rappresentata l'opera  "Almaviva, ovvero l'inutile precauzione " su libretto di Cesare Sterbini, che assunse questo strano titolo solo per il rispetto di Rossini  allo stesso Paisiello e che dopo un fiasco clamoroso per colpa dei sostenitori del medesimo, trionfò in tutto il mondo spazzando via il lavoro del Tarantino e di tutti gli altri ( una decina ) che si erano cimentati nell'impresa, ahilui,  compreso il nostro Francesco.






Morlacchi morì improvvisamente a Innsbruck il 28 ottobre 1841 mentre tornava in Italia.
A Dresda gli successe il giovane musicista ventottenne Wagner.
(S.DeBenedetti, Libero 31 maggio 2012 )




( fotografie dal web )







6 commenti:

  1. Ciao Antonella, ho letto con interesse questa biografia, ti confesso che non ho conoscenza approfondita della storia della musica e questi approfondimenti sono preziosi per come legano personaggi, opere ed eventi che solo neglia spetti piùà clamorosi arrivano al grande pubblico dei non addetti ai lavori. Ti confesso anche che è stato il nome di Wagner a farmi soffermare su questo post, un autore che per le sue idee etiche mi risulta particolarmente inquietante. Un abbraccio Marilena

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  2. Ciao Marilena, sono contenta che ti abbia interessata questa piccola storia. Sono sempre a caccia di storie di persone che sarebbero state più importanti se i clamori della storia o di qualche genio non li avessero sommersi. Se ti interessano queste storie minori la mia etichette "piccole storie nella storia" narra appunto esclusivamente storie di questo genere. A presto, un abbraccio.
    Antonella

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  3. Ciao Antonella,
    finalmente sono riuscita ad arrivare,come ti avevo detto ti ho letta verso le quattro,ma non potevo lasciare commenti,causa cell un pò pazzo.
    Mi è piaciuta molto questa biografia,soprattutto perchè mi ha fatto conoscere questo compositore e direttore d'orchestra a me sconosciuto. Poi hai scritto tutto in modo cosi semplice e scorrevole,che l'ho letta con facilità,di solito le biografie non sono semplici da fare,perchè possono risultare pesanti,invece tu l'hai resa molto comprensibile e facile nella lettura,per me è stato davvero gradevole leggerla.
    Come sempre mi insegni qualcosa,grazie mille!!!Buona serata ;-)

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    1. Ciao Audrey, come ti dicevo sono quelle piccole storie che vanno ad intersecare storie più grandi ( in questo caso Wagner) di cui non si parla o poco si sa proprio perchè offuscate dalla luce emanata da altri ed invece sono in realtà grandi storie che mi piace cercare e ricordare. Un abbraccio.
      Antonella

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  4. Complimenti Antonella, t'intendi pure dei musica.

    Un caro abbraccio.

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    1. Ciao Gianna, no, non me ne intendo è che mi piacciono questo piccole storie che restano un po' ai margini della grande storia e allora quando le trovo me le scrivo in uno dei miei famosi quaderni e quando ho tempo le approfondisco un pochino. Sono contenta che sei tornata, a
      presto, buon fine settimana.
      Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")