sabato 14 luglio 2012

Il Rum di Barbados




" Oste della malora un'altra pinta di rum" State percorrendo la costa est di una delle più meridionali isole dell'arcipelago delle Piccole Antille, la più orientale protesa al confine fra mar dei Caraibi e oceano Atlantico.







Da una parte vallate di un verde tropicale, distese di canne da zucchero e vegetazione rigogliosa, sembra quasi un mare d'erba; dall'altra è l'Oceano: impetuoso, scuro, incute rispetto.






Davanti a voi si apre all'improvviso una baia immensa: il verde sembra volersi tuffare in acqua, proprio nella ribollente spuma dei cavalloni oceanici, la spiaggia è costellata di enormi formazioni rocciose di curiose forme scolpite dall'azione incessante del vento, il tutto sotto un caldo e umido sole equatoriale, in balia degli scherzi di luce, di nuvoloni che si rincorrono, navi corsare all'arrembaggio.





























Siete a Barbados. Lo scenario è senz'altro degno di un romanzo di Salgari:  immaginatevi il vascello alla fonda in mezzo alla baia, con le lance a remi appena calate, il Capitano e la sua ciurma che rema fino a riva...
Tornate alla realtà, siamo nel ventunesimo secolo e vi state dirigendo verso una distilleria storica, anzi molto probabilmente la più antica del mondo: Mount Gay





Sappiamo che a Barbados si distillava Rum certamente dalla prima metà del XVII secolo, ma la prima distillazione certificata con documenti scritti riguardante Mount Gay  risale all'anno 1703 e come puntualizza il giovane Huges La Marié, International brand manager: "ciò fa di noi la più antica distilleria certificata al mondo; non a caso il nostro slogan è " The Rum that invented Rum" 




Adesso affrontate l'asfalto sinuoso attraversando una macchia di foresta, per poi scollinare tra canne da zucchero e praterie  ai piedi del monte Gilboa e improvvisamente si staglia davanti a voi lo stabilimento di Saint Lucy il centro miscelamento e invecchiamento di Mount Gay: due piccole ciminiere emettono un fumo nero, ovunque cataste di barili che hanno fatto il loro tempo






Sulla sinistra tre identici edifici bianchi con grandi bocche di areazione che garantiscono una costante ventilazione: sono le barricaie, all'interno delle quali vi trovate a passeggiare.
Tra due meravigliose, imponenti e profumate ali di barili, centinaia e centinaia per un'altezza di una decina di metri ( ecco a cosa puntavano quei pirati, altro che tesoro sepolto! ), vi guida il mastro miscelatore, l'artefice.





Vi racconta come prende in consegna il distillato di melassa, per plasmarlo infondendogli l'anima. Decide cioè quanto e come farlo riposare nelle barrique, e successivamente quali annate miscelare e come. E' nelle barrique di quercia che il futuro nettare affinerà le proprie qualità e le caratteristiche olfattive, gustative, visive e perfino tattili.Tutto ciò avviene grazie a uno scambio, anzi, a un doppio scambio: tra il legno vero e proprio della botte e il Rum, e tra il Rum e l'atmosfera esterna, agevolato dalla precedente vulcanizzazione della parete interna della botte, tramite utilizzo della fiamma ossidrica.






Il Rum dunque impregna le porosità del legno aprendo un canale di comunicazione  e acquisendo aromi e sentori della quercia, che conferirà, inoltre, quella legnosità, quella spina dorsale sulla base della quale verranno a definirsi man mano le salienze sensoriali del prodotto.
Al contempo viene arieggiato: durante la fase dell'invecchiamento infatti al Rum deve essere permesso di respirare, di ossigenarsi in modo di esprimere al meglio le peculiarità e di rilasciare una parte di alcol , composto estremamente volatile.. Evapora all'anno tra il 7 e il12% del prodotto contenuto all'interno delle barrique che vanno quindi rabboccate.







Ma l'influenza del mare si fa sentire anche sulle papille gustative, seppur quasi impercettibilmente: il sostrato del terreno è infatti calcareo, formato da sedimenti corallini che influenzano organoletticamente l'acqua delle falde che verrà utilizzata per la distillazione, e che ancora prima avrà nutrito le canne da zucchero.






Dal luogo di affinamento e nascita , all'habitat naturale del Rum Mount Gay : il Rum Shop. Ce ne sono oltre 150 a Barbados di questa sorta di capanne di legno dipinte di rosso con la scritta Mount Gay in giallo.






Non è un semplice Shop, e bar sarebbe quantomeno riduttivo, sull'isola i Mount Shop hanno una vera e propria funzione sociale, rappresentano dei punti di aggregazione per la gente che qui si ritrova, trascorre qualche ora in compagnia, ovviamente tra un Mount  Gay Eclips e Coca, un Silver e tonica  e un Mount Gay Mojito!






La storia di Barbados è legata dal XVII secolo inevitabilmente alla navigazione: inizialmente sulle rotte dei portoghesi diretti in Brasile, ma senza suscitare il loro interesse, fu colonizzata dagli inglesi, che intuirono il potenziale economico derivante dalla canna da zucchero. Per ogni nave che sbarcava schiavi dall'Africa, ne salpavano altre cariche di zucchero grezzo






Il ricordo che vi lascerà Barbados  ha il sapore di un Rum bevuto al tramonto, davanti a una rada di vele all'ancora






 Forse un po' Isola che non c'è, dove il sole scalda sempre, anche quando piove, dove la natura incontaminata e perfetta si alterna a campi da golf ed eleganti hotel e ristoranti degni di una colonia inglese.







Dove tutti sono sempre e comunque felici e sorridenti. Sarà per i 150 Rum Shop sparsi sull'isola?



(  Ho fatto questo viaggio alcuni anni fa,  il racconto che ne ho fatto è liberamente tratto da un articolo apparso su Libero del 2 giugno 2012)












12 commenti:

  1. Mamma mia Antonella, chi l'avrebbe mai detto che oggi mi sarebbe capitata questa grandiosa occasione?....meraviglioso questo tour panoramico. Grazie e buon w.e.!

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    1. Ciao Simo, era un po' che avevo in mente questo post e adesso mi sembrava il momento buono di alleggerire un po' le cupe notizie dei giorni scorsi...e poi fa aria di vacanza, e non guasta! Ciao, buon sabato.
      Antonella

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  2. Antonella,che bello questo post...mi hai fatto sognare e mi è nata la voglia di scappare e tuffarmi nelle acque cristalline che vedo nelle foto che hai postato. La tua sarà stata una vacanza stupenda e indimenticabile,sembra un piccolo angolo di paradiso.Complimenti per questo post stupendo e dal sapore esotico. Buona giornata un mega abbraccio ;-)

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    1. Ciao Audrey. era stato un viaggio bellissimo una doppia crociera ai Caraibi. Io amo di più i posti freddi però...quello è stato quasi il viaggio della vita. Bisognava alleggerire un po' il blog con qualche cosa di più vacanziero e anche un po' "godereccio" , tutto questo Rum ! Solo una precisazione, le foto sono belle ma sono quasi tutte del web, perchè all'epoca non usavo ancora la digitale, ho iniziato un lavoro di scannerizzazione ma sto andando a rilento perchè sono partita dalle foto dei bisnonni e sto facendo una collezione con musiche delle varie epoche...vabbè fatto sta che mie ce ne sono solo due o tre. Ti mando più tardi una mail. Ciao un abbraccio e buon fine settimana.
      Antonella

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  3. Ciao Antonella,
    Che bel post, complimenti.
    Sarebbe bello un po' di vacanze ai Caraibi.... Dev'essere un paradiso...
    E il rhum... Mi ha fatto venire voglia di un Cuba libre..... che delizia.
    Buon Weekend.
    Thais

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  4. Allora buon Cuba Libre, Thais. Buon fine settimana anche a te. Un abbraccio.
    Antonella

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  5. Senza parole! reportage di un paradiso!
    complimenti e grazie per avermi regalato questa chicca!
    un caro saluto

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  6. Ciao Luisa, grazie, mi fa molto piacere che ti sia piaciuto. Passerò a trovarti nel tuo blog. Un saluto e buon fine settimana

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  7. A parte il rum.. i paesaggi sono stupendi!! Se non fosse che si deve raggiungerli in aereo...

    Buona domenica!
    Cinzia

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  8. Ciao Cinzia, infatti io non amo assolutamente viaggiare in areo e quella parte del viaggio la ricordo come un incubo, ho giurato che non farò mai più viaggi aerei così lunghi, ma tendo a scartare anche quelli brevi. Certo che una volta arrivati là la crociera attraverso le meravigliose isole caraibiche è indimenticabile.
    Ciao, buona domenica anche a te.
    Antonella

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  9. Antonella, tutto, dai colori al rum, assomiglia a quello che c'è qui. In fondo sempre di Caraibi si tratta.
    Bellissimo posto mi sembra di conoscerlo. Ho visto anche le pulperie quelle di cui ho parlato nel mio blog, e le spiagge poi e il verde, i tramonti .........
    Il Rum che c'è qui è il Flor de Cana.
    Mamma mia, già sto male al pensiero che me ne andrò.

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  10. Ciao Carla, immagino che più o meno vegetazione e stili si assomiglino. Ti sento un po' triste in questi ultimi giorni, spero tu stia bene e che questa sia la malinconia di dover lasciare un luogo e delle persone che ami tanto. Quando è previsto il tuo rientro, io ti devo confessare che ho una gran voglia di vederti! Ho voglia delle nostre chiacchiere e dei nostri studi anche se il mio tempo è andato assottigliandosi. Un abbraccio forte.
    Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")