giovedì 2 maggio 2013

Oriana Fallaci, Gli ultimi anni




Il 29 settembre del 2001 il «Corriere della Sera» pubblica La Rabbia e l’Orgoglio,
 una lunga lettera che segna il veemente ritorno di Oriana Fallaci sulla ribalta della scena italiana e internazionale.
Dopo anni di ritiro e di silenzio per dedicarsi alla grande saga della sua famiglia e
combattere la sua spietata guerra personale contro il cancro,
 Oriana così racconta le ore che seguono la tragedia delle Twin Towers:
«Quell’11 settembre pensavo al mio bambino, dunque, e superato il trauma mi dissi:
“Devo dimenticare ciò che è successo e succede. Devo occuparmi di lui e basta.
 Sennò lo abortisco”. Così, stringendo i denti, sedetti alla scrivania.
 Ripresi in mano la pagina del giorno prima, cercai di riportare la mente ai miei personaggi.
Creature d’un mondo lontano, di un’epoca in cui gli aerei e i grattacieli non esistevano davvero.
 Ma durò poco. Il puzzo della morte entrava dalle finestre,
 dalle strade deserte giungeva il suono ossessivo delle ambulanze,
 il televisore lasciato acceso per l’angoscia e lo smarrimento lampeggiava
ripetendo le immagini che volevo dimenticare».






La scrittrice fiorentina – o scrittore, come preferiva essere chiamata –
percepisce con forza il dovere di riflettere su quanto stava succedendo intorno a lei e nel mondo,
 e sente l’urgenza di scriverne.
 Per alcuni giorni lavora senza sosta a un messaggio per l’Italia e per l’Occidente in generale,
 con un incipit che chiarisce il suo stato d’animo:
 «Mi chiedi di parlare, stavolta. Mi chiedi di rompere almeno stavolta il silenzio che ho scelto,
che da anni mi impongo per non mischiarmi alle cicale. E lo faccio».
La pubblicazione del lungo articolo sul «Corriere della Sera», che nel giro di poche ore va esaurito,
dà inizio a un dibattuto senza precedenti in Italia e all’estero.
 Per ragioni di spazio la Fallaci ha dovuto tagliare lo scritto originale,
accantonando alcuni paragrafi e sintetizzando molti brani;
nelle settimane successive scrive una lunga Nota ai lettori e a inizio dicembre
 Rizzoli pubblica quello che la stessa autrice definisce «il piccolo libro»
nella versione originale e integrale: un pamphlet incisivo e di grande forza espressiva
che analizza e approfondisce in modo articolato e complesso le problematiche,
gli attriti e i dilemmi innescati dallo scontro di civiltà tra Occidente e Islam.






Il pamphlet, un successo clamoroso che parte dalla ferita all’orgoglio
che l’attacco alle Torri Gemelle ha inferto al pavido, spossato mondo occidentale,
rimarca senza mezzi termini l’ottusità dell’Islam e l’impossibilità di una convivenza serena,
 richiamando la coscienza dei lettori a ricucire l’orgoglio ferito con la rabbia e la razionalità.
Il successo della Rabbia e l’Orgoglio richiede alla Fallaci un ulteriore impegno su più fronti,
dalla revisione delle numerose traduzioni del libro alle risposte agli attacchi personali
e pubblici di chi era contrario alle sue posizioni,
 fino alle denunce e ai processi prima in Francia e poi in Italia.
 Nonostante la ferma intenzione di ritirarsi di nuovo a vita privata,
la scrittrice è ormai proiettata sulla ribalta della scena internazionale.






 Impossibile tirarsi indietro dopo il violento j’accuse all’Islam e all’Occidente.
«A ripartire» dal successo del 2001 che prosegue nel 2002
(dopo l’Italia, La Rabbia e l’Orgoglio diventa bestseller n. 1 in tutti i Paesi in cui viene pubblicato),
la voce di Oriana si fa sentire in occasione dei dibattiti internazionali più scottanti:
si schiera con forza contro l’eutanasia sulle colonne del «Foglio»
 in seguito alla vicenda di Terri Schiavo (Barbablù e il mondo nuovo);
si batte, stavolta sul «Corriere della Sera», contro il referendum
 per estendere la ricerca sulle cellule staminali;
 nell’aprile del 2002 scrive per «Panorama» un lungo pezzo contro l’antisemitismo
che viene spontaneamente tradotto in inglese, in francese e in tedesco, in differenti versioni,
e comincia a circolare su Internet provocando un fenomeno mai visto prima:
 la creazione, ad opera della giornalista francese Anne-Elisabeth Moutet, del sito thankyouoriana
 sul quale convergono migliaia e migliaia di messaggi di stima, apprezzamento e sostegno da tutto il mondo.







Per la prima volta la Fallaci si avvicina all’universo di Internet e
ne capisce le potenzialità di diffusione e comunicazione.
Dell’aprile del 2004 è La Forza della Ragione,
libro che prosegue il feroce attacco alla coscienza occidentale;
stavolta a Cassandra, colei che riesce a vedere la Verità ma non viene ascoltata,
si sostituisce Mastro Cecco, condannato al rogo perché percepisce la Verità nonostante
 l’oscurantismo medievale.
 Nel settembre successivo esce in edicola, con il «Corriere della Sera», il piccolo volume
 Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci,
 poi rivisto e arricchito di un post-scriptum dell’autrice e ripubblicato a dicembre da Rizzoli,
nel cofanetto La Trilogia di Oriana Fallaci, insieme a La Rabbia e l’Orgoglio e La Forza della Ragione, con il titolo Oriana Fallaci intervista sé stessa – L’Apocalisse.






In quest’ultimo libro Oriana si autointervista, commentando gli ultimi attacchi terroristici,
le ultime esecuzioni islamiche, la situazione politica italiana,
e raccontando il proprio rapporto con la morte e con il cancro che avrà la meglio su di lei;
nel breve post-scriptum, invece, trasfigura il testo dell’Apocalisse dell’evangelista Giovanni,
identificando nella cultura islamica la versione attuale del mostro a sette teste e dieci corna
che sale minaccioso dal mare.
Tra il 2005 e il 2006, oltre alla traduzione inglese della Forza della Ragione e
alla cura della nuova edizione per la Bur del libro della sorella Neera Dalla parte dell’ultimo.
 Vita del prete Lorenzo Milani, Oriana scrive il suo ultimo articolo sulla questione islamica,
pubblicato sul «Corriere» con il titolo Il nemico che trattiamo da amico.
 Il quotidiano «Libero» fa invece partire una raccolta di firme per chiedere
al Presidente della Repubblica la nomina a senatore a vita di Oriana.
Settantacinquemila persone appoggiano l’iniziativa.




L’ultima intervista la Fallaci la concede al «New Yorker»; racconta qualcosa del suo passato,
attacca di nuovo il mondo arabo,
conferma la sua astensione dal voto in Italia criticando sia Berlusconi che Prodi.
E conclude ribadendo la sua spontanea unicità, il suo desiderio di rimanere, nonostante l’età,
sempre lontana da ogni schema del politically correct:
«Apro la mia boccaccia. [...] E dico quello che mi pare».
Negli ultimi mesi di vita coltiva una profonda amicizia con monsignor Rino Fisichella,
rettore dell’Università Lateranense.






Nell’agosto del 2006 le sue condizioni di salute si aggravano, e Oriana chiede di essere trasportata in Italia, alla casa di cura Santa Chiara di Firenze,
per poter chiudere definitivamente gli occhi sulla Cupola di Santa Maria del Fiore, il duomo di Firenze.
Il 15 settembre del 2006, all’età di settantasette anni,
Oriana Fallaci muore lasciando un grande vuoto nella scena italiana.
Riposa insieme ai suoi familiari al cimitero degli Allori di Firenze.
Sulla sua lapide, soltanto tre parole:
«Oriana Fallaci. Scrittore».




( Fonte e fotografie dal web )

26 commenti:

  1. Basta guardarla in viso, negli occhi, per capire quanto grande è stata questa donna!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione, Ambra, occhi che danno la misura della persona.
      Ciao, buona serata.
      Antonella

      Elimina
  2. Non è vero che chi un'opinione degna di essere chiamata tale ha spazio in rete e fuori; è semmai vero che la cosidetta "visibilità" va di pari passo con la sua omologabilità alle tendenze del periodo.
    Se a ciò si aggiunge poi una buona cultura, la capacità di saper scrivere, analizzare e riflettere fuori dagli schemi abituali, allora il gioco è fatto!
    Oblio, pochi commenti, livore post mortem e desiderio di anullamento.
    Si difende ciò che si ama e si conosce, quello che si ritiene parte di sè e della propria cultura. Questo è il senso della vita e dell'opera di Oriana Fallaci e anche il motivo del suo ostracismo dal mondo dei media comunemente intesi. Ribadisco il mio piacere che qualcuno la ricordi nella blogosfera.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Luca, è tutt' altro che vero purtroppo!
      Oriana Fallaci è stata una grandissima donna, ha sempre portato avanti le sue opinioni senza guardare in faccia nessuno, come dici tu ha difeso la sua e la nostra cultura e questo è ancora oggi, per molti, impossibile da accettare.
      Ti ringrazio di apprezzare quello che scrivo di lei, ma soprattutto di apprezzare il fatto che scrivo di lei.
      Ciao, buona serata.
      Antonella

      Elimina
  3. Ciao Antonella,
    il messaggio che Oriana ha lasciato sulla sua lapide è uno dei più incisivi che abbiamo mai letto: in quelle parole c'è tutto il mondo di una persona straordinaria che oggi tende a essere dimenticata ingiustamente.
    Grazie per questi bellissime post,
    un abbraccio zamposo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Jene, purtroppo è così. ancora oggi si preferisce non parlare della Fallaci, può creare imbarazzo.
      Quelle parole sulla lapide racchiudono l'essenza della persona.
      Ciao, un abbraccio zamposo.
      Antonella

      Elimina
  4. Ciao Antonella,
    la morte della Fallaci è stata per me una bruttissima notizia, l'ho sempre vista come una grande donna e scrittrice , perciò è stata un enorme perdita per tutti.
    Scusa se sono passata solo ora ma sono tornata tardi ;)
    bacione e buona serata

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Audrey, sulla Fallaci ci siamo già dette tutto per telefono qualche minuto fa, se ti fa segui il mio consiglio, riavvicinati a lei un po' per volta...sono sicura che l'apprezzerai ancora di più.
      Ti voglio bene, sei davvero un'amica, e tu sai perchè, un abbraccio.
      Antonella

      Elimina
    2. ti voglio tantissimo bene anch'io ;)

      <3 <3

      Elimina
    3. Grazie, un bacione!
      Antonella

      Elimina
  5. La Fallaci non era solo uno scrittore, era una forza capace di guardare la realtà senza fuggire e se ci sono persone che ancora oggi si sentono in imbarazzo solo a sentire il suo nome significa che hanno molto di cui vergognarsi.
    un abbraccio :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' vero la Fallaci è andata al di là di quello che è essere scrittore è stata come uno specchio che ci metteva davanti, in ogni occasione, la realtà così com'era, anche se scomoda.
      Credo che sì, tante persone abbiano molto di cui vergognarsi.
      Un grande abbraccio e buona giornata.
      Antonella

      Elimina
  6. Non ho avuto modo di seguire molto tutta la storia di Oriana Fallaci, per mancanza di tempo..mi scuserai. Oriana era una donna forte e determinata ed è stata una grande scrittrice. La sua morte, come per altri del suo valore, è stata una grande perdita per tutti.
    Buona serata, Stefania

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Stefania...ci mancherebbe, la vita non è fatta di solo blog.
      Secondo me è stata una persona eccezionale che attraverso i suoi scritti ha ancora molto da darci.
      Un abbraccio e buona giornata.
      Antonella

      Elimina
  7. Non proclamava verità di comodo, sapeva far discutere e far meditare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, e ancora oggi anche i suoi scritti più vecchi sono di una attualità sconcertante.
      Proprio per le verità che sapeva far emergere è stata molto amata ma anche molto emarginata.
      A presto, buona giornata.
      Antonella

      Elimina
  8. Ciao Antonella grande post dedicato a una grande
    indimenticabile donna.
    buon fine settimana

    Tiziano

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Tiziano, un grandissimo scrittore a cui io faccio spesso riferimento e una grande donna alla quale vorrei assomigliare almeno un pochino...
      Stai meglio?
      Buona giornata.
      Antonella

      Elimina
  9. Anche se è tardi mi sono fatta rapire dal tuo post su questa intelligente e affascinante donna

    Buonanotte

    Gloria

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Gloria, già era giovedì e quindi sei andata al corso.
      Oggi mi racconterai tutto.
      Sì una grandissima personalità dalla quale secondo me , sopratutto dopo l'11 settembre non si può prescindere.
      Ciao,un abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  10. Ciao Anto, grazie per avermi detto dov'è sepolta Oriana, la prossima volta che vado a Firenze vedrò se è possibile visitare la sua tomba.
    Questi post sono stati davvero bellissimi, ho scoperto tante cose su una delle mie scrittrici preferite.
    Un bacione

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Melinda, sono contenta che li hai apprezzati, in realtà non sono stati letti moltissimo ma sono contenta perchè voi che li avete seguiti li avete sempre commentati con molta intelligenza e passione.
      Comunque non è ancora finita...adesso scriverò dei piccoli post sui suoi libri, sono sicura che li leggerai.
      Ciao, un bacio.
      Antonella

      Elimina
  11. Penso sia stata una persona straordinaria, capace di arrivare dove voleva, senza paura di niente e di nessuno… una donna dotata di grante talento e d'intelligenza fuori dalla norma...
    Bellissimo post cara Antonella, ricco si “sapere” di ”sentimento” e di grande “umanità”.
    Un abbraccio augurandoti un sereno week-end.

    P.S. Spero che tu ora stia bene e che finalmente la tua influenza ti abbia abbandonata Kissss!

    RispondiElimina
  12. Ciao Betty, era sicuramente una donna straordinaria con una fortissima personalità. Io l'ho sempre ammirata tantissimo.
    Sì l'influenza è passata, è rimasta solo un po' di tosse, adesso è il turno di mio marito.
    Ciao, un grande e affettuoso abbraccio e un bacione a Matteo
    Antonella

    RispondiElimina
  13. ciao
    Oriana una grandissima scrittrice.

    RispondiElimina
  14. Sì davvero grande sia come scrittrice che come donna.
    Buona serata, a presto.
    Antonella

    RispondiElimina

Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")