" Ci si abitua solo alla felicità, solo al successo.
Al fallimento l'istinto umano oppone sempre invincibili
barriere di speranza.
E occorre che il sentimento dell'infelicità
divelga queste barriere ad una ad una,
e solo allora riesce a penetrare, arriva fino
al cuore del suo avversario,
lo chiama per nome
e infine ne prova paura "
( I.Nemirovskij, I fuochi d'autunno )
( L'Urlo, Munch )
Grazie di essere passata a trovarmi... non sto passando un momento facile, ma imparerai a conoscermi, se vuoi. Molto vero questo scritto.
RispondiEliminaBuona giornata.
Certo che voglio...non so perchè ma lo avevo intuito che per te non è un momento facile.
EliminaCiao, e un grande abbraccio.
Antonella
Non è l'unico momento.... E' un'intera vita ormai. Ma tutte voi mi sostenete tanto, il blog mi aiuta.
EliminaGrazie Antonella. Un bacio a presto.
Mando un saluto anche a Barbara e Pino.
Un grandissimo abbraccio.
EliminaAntonella
alla felicità non ci si abitua per me .....perchè poi la felicità cos'è?
RispondiEliminaè un attimo un secondo che poi vola via ....la gente non se ne accorge molte volte di cosa sia perchè mai contenta e vuole sempre di più .....e quando ce l'ha gli passa accanto come una ventata senza coglierne l'aroma e la fragranza che questa lascia......
buon martedi antonella ....un'abbraccio
Mha, come scriveva Gide, cito a braccio cosa c'è da raccontare nella felicità...nella o si racconta l'attesa della felicità o si racconta il rimpianto di una felicità passata. Secondo me è comunque più facile abituarsi alla felicità e darla per scontata piuttosto che abituarsi al dolore che ogni giorno si rinnova e ci fa soffrire.
EliminaCiao, un abbraccio e buona giornata.
Antonella
ma solo conoscendo il dolore sai riconoscere la felicità ......
Eliminaquando arrivi alla felicità non ti ci puoi abituare perchè se ti ci abitui non la vedi più come felicità ....e ne cerchi altra per riuscire a soddisfare quello che per te ora è diventato naturale .....
a parte questo la luce in mezzo alla tempesta qui penso l'abbia data lella.......
Sì, anch'io penso che Lella abbia fatto un po' d'ordine in questo dibattito.
EliminaCiao, un abbraccio.
Antonella
Il problema di fondo e' che passiamo la vita alla ricerca di qualcosa che possa renderci felici perdendo le cose preziose,quelle che contano veramente...quando poi arriva donna INFELICITA' ci rendiamo conto di cosa ci siamo persi, ma ormai e' troppo tardi. Buon martedi Antonella "rissosa" ;)
RispondiEliminaQuesta è la grande verità...cerchiamo chissà che cosa, non ci rendiamo conto che la felicità ce l'abbiamo già, poi quando arriva donna infelicità rimpiangiamo quello che abbiamo perso.
EliminaBuon martedì anche a te...io esco adesso da una rissa verbale con l'ENEL.
Un abbraccio.
Antonella
ahahaahahha sei unica.
EliminaAntonella avrei bisogno di avere la tua mail perchè ho deciso di rendere il blog privato.
Puoi inoltrarla a bettyd84@live.it
Non so se ho ben capito il senso di questo tuo post Antonella....ma comunque sia...dico la mia sulla felicità e infelicità...
RispondiEliminaIo non vorrei mai abituarmi all'infelicità, vorrebbe dire aver gettato la spugna, aver abbandonato la lotta, aver eliminato ogni speranza...di contro abituarmi alla felicità sì vorrei...vorrebbe dire aver raggiunto un giusto equilibrio, aver preso per mano il bello della vita, aver raggiunto la consapevolezza di vivere appieno l'essenza dei nostri desideri e sogni...ma quest'ultima condizione so, con razionalità, che non potrà mai essere...e quindi si sarà sempre un pò infelici nel ricordalo.
Non so se sono riuscito ad esternare il mio pensiero...accetto critiche, repliche e...controrepliche!...ahah
Ciao Antonella e buona giornata
Ciao Pino, naturalmente la frase non è mia, è una citazione, e ovviamente io ho letto tutto il libro e quindi la cpllpco in un contesto più ampio.
EliminaSecondo me però il suo significato è un po' più duro. Alla felicità ci abituiamo nel senso che quando si è felici è "facile" abituarsi a quella felicità, a viverla senza nemmeno pensarci, quasi a considerarla parte integrante della vita, a tenerla non come un valore aggiunto ma come normalità a cui nemmeno più pensiamo. Es. ( stupido ) avevo freddo, adesso sono riuscita a scaldarmi, sto bene, non ci penso più. All'infelicità la mente umana non si abitua, spera sempre di uscire da una situazione che provoca dolore, ogni mattina ti svegli con l'infelicità che ti batte in testa. Per tornare all'esempio, prima stavo bene, adesso patisco il freddo non riesco a scaldarmi perchè, oggi tanta gente è in questa condizione, non ho soldi, questo mi crea infelicità, un' infelicità che ogni giorno mi fa soffrire e dalla quale la mente ogni giorno tenta di sfuggire.
Però secondo me quello che tu dici abituarsi alla felicità è solo la non abitudine che che te lo dà, nel senso che anche le piccole, belle cose della vita che desideri prendere per mano, le desideri solo se non ti abitui.
Non credo di essere stata chiarissima...scusami.
Ciao, a presto.
Antonella
Viva la chiarezza Antonella!...ahahah un botta e risposta in cui nessuno dei due crede di essersi spiegato bene...forse perché noi per primi non abbiamo ben compreso quello che volevamo dire (almeno per quanto riguarda me)...ahah
Elimina...comunque a parte gli scherzi...l'esempio che hai fatto chiarisce effettivamente molto il concetto che vuoi esprimere e forse calza anche al mio commento...Forse hai ragione nel dire che quella felicità di cui parlo la si ha se non ci si abitua...e credo che tu abbia ragione, ma se (e cito il tuo esempio, che non è poi tanto stupido!) ho freddo...riesco a scaldarmi...e adesso sto bene...Beh vorrei sì abituarmici e continuare a non sentire più freddo...per prolungare il senso del mio benessere e quindi continuare ad essere felice.
Non so se stiamo continuando ad "imbrattarci" senza molto capirci Antonella...che dici CHIEDIAMO AIUTO A QUALCUNO CHE CI AIUTI A CHIARIRE LA SITUAZIONE?!
Ciao Antonella...buon pomeriggio!
Affettuosamente...
Qualcuno deve assolutamente aiutarci a venirne fuori...ci stiamo incartando in modo pazzesco!
EliminaUn abbraccio.
Antonella
Ciao Antonella,
RispondiEliminac'è un filma proposito di questo argomento che è molto significativo e si intitola "Un giorno questo dolore ti sarà utile", insegna a riflettere su come dal dolore si può imparare a vivere e riconsiderare anche il concetto di felicità.
Bellissima la scelta dell'Urlo!
Un abbraccio
Ciao, non conosco questo film però il titolo mi richiama qualche cosa alla mente che in questo momento non riesco ad afferrare. C'è per caso anche il libro?
EliminaUn abbraccio e buona giornata.
Antonella
Immagina se l'uomo e il suo cuore si abituassero all'infelicità...come vivrebbe l'uomo?
RispondiEliminaCi si abitua avendo sempre accesa nel cuore la speranza che l'infelicità si trasformi prima o poi in felicità...ci si abitua e nel frattempo si lotta, chi non lotta significa che il suo cuore è spento, la sua vita è spenta...
leggo e rileggo l'ultimo passaggio...alla fine l'infelicità avrà paura della speranza, avrà paura del cuore dell'uomo...il cuore dell'uomo è nato per vivere, per amare, per sperare...e sa essere invincibile...
serena giornata Antonella...un abbraccio
lella
Ecco vedi Antonella...è un pò quello che volevo dire riguardo l'infelicità!
EliminaLella è stata un pò più esplicita e chiara di me
Grazie Lella.
Grazie a te...
Eliminaserena giornata
Brava Lella che sei riuscita a fare un po' di chiarezza. Purtroppo ho commesso un errore, ho ripreso una citazione da un libro che sto leggendo per cui sono un po' " invischiata " nella storia e non riesco a dare un giudizio senza fare riferimento a quelle vicende.
EliminaCiao Lella, serena serata a te.
Antonella
Io sono orientata verso il buddhismo proprio perché persegue la felicità e la consapevolezza degli esseri umani. E non è un concetto superficiale come potrebbe sembrare. Non amo il culto dell'infelicità e del dolore. Ci sono momenti in cui queste emozioni predominano (e io sto vivendo un momento così) ma penso che l'obiettivo di ogni essere umano è trovare al più presto il modo di uscirne. Certamente rafforzato e arricchito magari, ma senza perdere mai la speranza di ritornare alla felicità.
RispondiEliminaNon si tratta infine di abituarsi alla felicità, bensì di viverla nella consapevolezza, assaporandola in ogni istante e nutrirsi di questa energia positiva, che può efficacemente irradiarsi anche verso chi ci sta accanto.
E il mio motto è proprio: "non c'è una via che porta alla felicità, la felicità è la via" (Buddha).
Buoni giorni
Cinzia
Avevo immaginato che tu fossi orientata verso qualche filosofia orientale e non credo assolutamente che queste filosofie, in particolare il Buddhismo, siano superficiali, tutt'altro. Forse perseguono il fine di una vita semplice ma semplice non significa semplicistico, oggi semplice è tutt'altro che facile.
EliminaE il punto è proprio quello che tocchi tu: spesso è facile abituarsi alla felicità perchè diamo per scontate le cose ottenute e che per un momento ci rendono felice, ma poi questa felicità passa, continuiamo ad avere quelle cose ma diventano scontate, non rappresentano più la felicità. Bisognerebbe imparare a vivere come se ogni giorno dovessimo riconquistarci le cose, a non dare per scontato che ciò che ci rende felice sarà per sempre e quindi ogni giorno rinnovare la felicità per quello che abbiamo. Purtroppo molto spesso non è così.
Grazie Cinzia, un bellissimo commento che ha senz'altro dato significato anche al post.
Buoni giorni anche a te.
Antonella
Alla felicità non possiamo abituarci perchè una volta ottenuta ne vogliamo ancora ; l'infelicità ci ferisce e ci fa soffrire ,per cui la neghiamo guardando avanti verso un futuro migliore . Morale della favola non esiste ne la felicità ne l'infelicità .Buona giornata
RispondiEliminaCiao Cettina, esiste una vita da vivere con le sue gioie e i suoi dolori, cercando di non dare sempre per scontate le piccole cose che ogni giorno contribuiscono a creare la nostra felicità.
EliminaCiao, a presto.
Antonella
Abituarsi all'infelicità non è possibile, sarebbe contro natura. L'uomo cerca in ogni momento la felicità, è votato alla felicità, anche se pur trovandola non può goderne che per qualche attimo, comunque per un tempo molto breve. La sua condizione abituale è l'assenza sia della felicità che della infelicità, cioè uno stato in cui il sentimento tace o è in ogni modo "piatto". Ma anche in questa condizione, la tendenza è sempre verso la felicità.
RispondiEliminaCondivido, hai perfettamente ragione sarebbe contro natura abituarsi all'infelicità. Ma anche abituarsi alla felicità non avrebbe senso, la felicità è appagamento di una qualche aspirazione ed è proprio dell'uomo aspirare sempre a qualche cosa d'altro, senza fermarsi a considerare quello che si ottenuto, anche piccole cose e cercare di goderne ogni giorno. Alla fine è vero la condizione abituale è l'assenza di tutti e due questi sentimenti.
EliminaCiao, grazie del bel commento e buona serata.
Antonella
Ho inserito una vignetta di Snoopy nel mio blog, che tratta proprio una divagazione su questo tema.
RispondiEliminaCiao Renata, adesso passo da te a vedere...!
EliminaBuona serata.
Antonella
La felicità e l'infelicità sono condizioni e momenti della vita umana!
RispondiEliminaEsistono momenti di felicità di gioia e momenti di infelicità, di tristezza e malinconia che ci rafforzano la vita!
La vita ci mette alla prova per imparare a vivere nei momenti di tempo felice e infelice!
La vita è proprio questo: saper respirare nella gioia e nel dolore!
Buona serata e un abbraccio da Beatris
Come sempre riesci con dolcezza a far coincidere gli opposti.
EliminaMi piace molto questa tua definizione della vita
" saper respirare nella gioia e nel dolore. "
Ed è vero, la vita è questo.
Ciao, un abbraccio.
Antonella
Ciao Antonella,
RispondiEliminaio adoro questo quadro, pensa che ho fatto la mia tesi sull'angoscia e ho usato questo quadro come base del mio ragionamento.
Stupende anche le parole
Un abbraccio e buona serata
Ciao, io lo trovo inquietante certamente rende alla perfezione l'angoscia e l'inquietudine.
RispondiEliminaHo combinato un pasticcio con un post e non sono capace a risistemarlo, poi ti spiego.
Antonella
Il pittore dell'angoscia delle Madonne fatte donne soltanto
RispondiEliminanon mi appassiona, non ce l'ho dentro, non mi sento in sintonia.
Io ho bisogno di luce e vita e ho bisogno di vederla anche negli altri.
Ciao Anto.
Ciao Massino, anch'io non impazzisco per lui, però leggendo la frase ho pèensato a questo dipinto che, a mio parere, in quanto ad angoscia non ha niente da imparare da nessuno.
EliminaMi piace che tu abbia bisogno di luce e di vita, ma soprattutto mi piace il bisogno di vederla negli altri.
Ciao, buona giornata...finalmente di sole!
Anto
Quando siamo felici è facile abituarcisi, ma dura poco… e cominciamo a chiedere altro, e così la felicità svanisce, lasciando il posto all’infelicità…
RispondiEliminaIl segreto per possedere per sempre la felicità, è uno solo, accontentarsi delle piccole cose che la vita ogni giorno ci offre, ma non è facile come a dirlo…
Un grande abbraccio cara Antonella
Ti lascio 2 citazioni:
“La felicità è sempre e soltanto un istante.
La felicità non è una cosa che dura.
Non è un tempo, è un istante o una serie di istanti.
Un punto di contatto con qualche cosa di straordinario”
Francesco Alberoni
“Quando siete felici guardate nella profondità del vostro cuore
e scoprirete che ciò che ora vi sta dando gioia è soltanto ciò che prima vi ha dato dispiacere.
Quando siete addolorati guardate nuovamente nel vostro cuore
e vedrete che in verità voi state piangendo per ciò che prima era la vostra delizia”
Kahlil Gibran
Ciao Betty, e la tua è la degna conclusione di tutto questa "dibattito": sapersi accontentare e saper gioire delle piccole cose di tutti i giorni.
EliminaCiao, un grande abbraccio.
Antonella