mercoledì 29 maggio 2013

I cugini Macchiaioli alla conquista di Parigi




Il Museè dell'Orangerie a Parigi è situato all'ingresso
dei Giardini delle Tuilleries, guardando a destra per chi proviena da Place de la Concorde. 
L'Orangerie è famosa per gli otto pannelli delle Ninfee di Claude Monet
sistemati nel 1927 nella così detta "limonaia ", e per la collezione, prevalentemente
impressionista, del mercante e critico d'arte Paul  Guillaime che qui trovò giusta dimora
agli inizi degli anni 60.






Nell'ambito delle mostre temporanee che si tengono presso il Museo,
il presidente del Museè d'Orsay, Guy Cogeval, che sovrintende
anche all'Orangerie, ha realizzato, con l'aiuto di studiosi italiani, una splendida
rassegna dedicata ai macchiaioli, definendoli con grande coraggio, tempismo e
amore della verità " Impressionisti Italiani ", un movimento pittorico iniziato nel 1850
 ( dunque, antecedente l'Impressionismo francese, che fissa la sua data ufficiale
ad una sorta di mostra tenutasi presso il caffè parigino " Guerbois " nel 1866 ) che 
ha seguito l'evoluzione risorgimentale del nostro  Paese due anni dopo i moti del 1848,
passando per le guerre d'Indipendenza, L'Unità, Roma Capitale ed esaurendosi 
intorno al 1874 per l'intervenuto grado di stile pittorico personale dei principali artisti
che vi avevano partecipato.



Telemaco Signorini, Mercato a Ponte Vecchio




I Macchiaioli si mossero da Firenze, dove giovani talenti avevano l'abitudine
di riunirsi presso il caffè " Michelangelo ". Alla rivoluzione tecnica, infatti, 
si affiancava una nuova tematica che, abbandonando la retorica dei quadri
storici e mitologici, traeva spunti dal vero e  si mostrava attenta anche alla realtà sociale.



Givanni Boldini, La Signora in rosa



L'incontro con un mecenate appassionato, Diego Martelli, aprì loro la strada verso paesaggi marini, 
agresti, ma anche di straordinaria intimità, grazie alla disponibilità di una villa a Castiglioncello,
non lontano da Livorno in cui trovarono la sede ideale per esprimere
il loro desiderio di " narrativa pittorica "



Vincenzo Cabianca, Spiaggia a Viareggio




Così chiamati con ironia dal critico della redazione fiorentina de
La Gazzetta del Popolo per il presunto gusto che avevano nel catturare la luce
in una sola " macchia ", pennellata di colore, attraverso pittori quali
Telemaco Signorini,  Silvestro Lega, Giuseppe Abbati, Giorgio Fattori,
Vincenzo Cabianca, Giovanni Boldini ed altri, il movimento conquistò presto
l'attenzione ben oltre i confini della Toscana ed arrivò in Francia,



Sivestro Lega, Alla Villa di Poggio Piano




dove un entusiasta Edgar Degas dedicò a Martinelli uno splendido 
ritratto ( esposto all'Orangerie ), proprio per testimoniare tramite il loro
mentore tutta l'importanza degli artisti italiani.



Giuseppe Abbati




La mostra resterà aperta fino al 12 luglio ed è piacevole testimoniare che sta 
ottenendo un successo senza precedenti.
Non c'è che dire:
quando esportiamo arte siamo imbattibili.





( Sergio  De Benedetti, Libero del 17 maggio 2013 )
( Fotografie dal web )








23 commenti:

  1. Il tuo sapere mi meraviglia sempre cara Antonella... grazie per questa carrellata di stupendi quadri.
    Un abbraccione, e che sia una serena giornata... non dimenticarti mai di fare 2 coccoline ai tuoi pelosetti da parte mia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per le coccoline ai miei pelosetti...ricambiano con una scodinzolata!

      Come avrai visto questo è un articolo di giornale riportato, non è un grande sapere...cerco solo di approfondire le cose che mi interessano e che mi piacciono, e poi mi piace condividerle con voi .
      Un grandissimo abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  2. Intanto rifiuto la definizione di "impressionisti italiani", e non solo perchè i macchiaioli siano nati prima, ma perchè i macchiaioli non sono impressionisti.
    L'impressionismo è stato un movimento che ha avuto una vita borghese, anche se spesso i pittori erano di estrazione popolare, nel tempo poi il movimento ebbe un tal successo che la maggior parte dei pittori diventarono dei veri divi, Renoir acquistò la sua prima automobile (che allora costava come un appartamento) pagandola con un disegno.
    I nostri macchiaioli erano un movimento di pittori socilisti, e anche nella rappresentazione mostrano preferenze per la gente del popolo, per il territorio, la fatica del lavoro, i soldati (Fattori) la natura e gli animali da lavoro. Per la luce poi ci vorrebbe da scrivere un libro intero, abbiamo una luce accecante e anche gli ambienti chiusi sono spesso luminosi, una luce che che rispecchia in pieno lo spirito italiano e soprattutto maremmano. Anche alla fine del periodo maremmano in Italia si continua a dipingere alla maniera dei macchiaioli diventando il tratto distintivo della straordinaria pittura del nostro risorgimento. Come al solito non sappiamo valorizzare quel che abbiamo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Massimo...grazie del bellissimo commento che come sempre mi insegna qualche cosa. Concordo comunque che è " sbagliato " definire "impressionisti italiani" i nostri macchiaioli...non ho le tue conoscenze ma si sente che in questi dipinti c'è tutta un'altra atmosfera rispetto ai francesi...
      e concordo con il tuo pensiero che, come sempre, non sappiamo dare valore a quello che abbiamo...in questo articolo di De Benedetti, giornalista che a me piace molto -infatti velo propongo quasi tutte le settimane- è spiaciuta anche a me la definizione di "impressionisti italiani " , sembra che dobbiamo sempre far riferimento a quello che hanno gli altri e mai al grande valore che portiamo noi.

      Ciao, buona serata.
      Anto

      Elimina
  3. Ciao Antonella,
    grazie per questo bel post, ma chi lo sapeva che la nostra arte ha conquistato ancora una volta Parigi?
    Le foto che hai postato sono bellissime, per caso l'hai già visitata di persona?
    Un abbraccio
    Idgie e Ruth

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao ragazze, io credo che la nostra arte conquisterà per sempre il mondo, siamo noi italiani che dovremmo imparare ad apprezzarla di più

      Purtroppo non l'ho vista di persona e non la vedrò... per noi sta per cominciare un'state di grande lavoro ( per fortuna! ) e a settembre la mostra sarò finita.

      Un abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  4. Mamma che bello questo museo, è una chicca semisconosciuta di Parigi!
    Spero un giorno di poterla visitare!
    Un bacione

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, credo che sia molto bello...dobbiamo mandare Xavier a controllare!
      Sai che anche a Tortona c'è un museo molto bello che sono certa ti piacerebbe? ( Questo per ricollegarsi al nostro discorso privato sul Piemonte )
      Ciao, un bacione.
      Antonella

      Elimina
  5. Ciao Antonella,
    che meraviglia!!!!!*.*
    mi piacerebbe tantissimo ammirare questi stupendi quadri, io adoro la pittura e per me i musei sono dei luoghi incantevoli.
    Un abbraccio
    p.s.post interessantissimo :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Audrey, grazie...immaginavo che ti piacesse.
      Anch'io starei sempre in giro per musei e per mostre...naturalmente non son o un'esperta, questo non è il mio campo, però l'arte mi affascina .
      Un abbraccio e un bacione.
      Antonella

      Elimina
  6. Ciao Antonella,
    non so se riuscirò a visitare questa mostra visti gli impegni scolastici, ma ci proverò perchè ne vale la pena :)
    Un abbraccio
    Xavier

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Xavier, io spero tanto che tu possa visitarla perchè raccontata da te sarebbe tutta un'altra cosa.
      Un bacione.
      Antonella

      Elimina
  7. mamma mia di che ignoranza sono fatta ......ora scopro cose nuove e per questo ti dico grazie ...l'arte non so perchè ma l'ho sempre tralasciata ma non si finisce mai di imparare ...grazie antonella

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te, Barbara, di avere apprezzato questo articolo. A me l'arte piace ma certamente non sono un'esperta...se hai voglia leggi qui sopra il commento di Massimo Nucci, lui sì che è veramente bravo!
      Ciao, un abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  8. I Macchiaioli mi piacciono molto, cara Anto, e ho in programma anch'io un post su coloro i quali dipinsero a Castiglioncello in Toscana.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Lella, sarò senz'altro da te per leggere il tuo post...facciamo bene a scrivere della nostra grande arte!
      Buona serata.
      Antonella

      Elimina
  9. Una mostra che meriterebbe davvero di essere vista..concordo con Massimo, pur apprezzando comunque i macchiaioli, ritengo che non si possano definire impressionisti. Come certamente saprai, la loro tecnica derivava dall'eliminazione delle linee giometriche e per rappresentare l'immagine dal vero usavano delle vere macchie di colore di chiari e di scuri.
    Gli impressionisti invece giocavano suoi contrasti di luce e ombre, usavano colori forti e vividi e fondamentale era per loro dipingere in en plein air. Le loro opere quindi erano realizzazioni di forte impatto emotivo, che non trovo nei macchiaioli. Grazie per la bella presentazione.
    Un caro saluto Stefania

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Stefania, concordo con te, i macchiaioli sono una cosa e l'impressionismo un'altra, ma soprattutto, secondo me, va ben salvaguardata l'identità e l'italianità dei primi, questo termine "italiani, non mi piace molte, sembra quasi un metterli in secondo piano rispetto al movimento dell'impressionismo.

      Avrai notato che non ho espresso una mia opinione ma ho, come sempre al mercoledì, riportata un articolo di Sergio De Benedetti, che comunque stimo molto.

      Sarebbe bello poter visitare la mostra purtroppo per me inizia un estate di fuoco ...
      Ciao, grazie per l'apprezzamento e buona serata.
      Antonella

      Elimina
    2. Scusami, ho fatto un errore, volevo scrivere " impressionisti italiani".
      Ciao

      Elimina
  10. Una perla dell'arte questo museo parigino.
    Organizzare una mostra degli " Impressionisti Italiani " è una nota d'orgoglio per il valore artistico del nostro paese.
    Autentici capolavori.

    Buon proseguimento di serata!

    RispondiElimina
  11. E' vero, grandi capolavori, quando si tratta di arte non siamo secondi a nessuno...
    Buona serata.
    Antonella

    RispondiElimina
  12. Finalmente ho chiarito i miei dubbi, anzi ho avuto la conferma, i Macchiaioli sono nati prima degli Impressionistri, e non hanno niente da invidiare loro. Mi dispiace aver saputo ora di questa mostra ormai terminata, sara'per la prossima occasione. Spero solo che la nostra arte venga valorizzata come merita, e che tutto il mondo ci invidia. Ciai a tutti, da uno che ama molto l'arte.

    RispondiElimina
  13. Finalmente ho chiarito i miei dubbi, anzi ho avuto la conferma, i Macchiaioli sono nati prima degli Impressionistri, e non hanno niente da invidiare loro. Mi dispiace aver saputo ora di questa mostra ormai terminata, sara'per la prossima occasione. Spero solo che la nostra arte venga valorizzata come merita, e che tutto il mondo ci invidia. Ciai a tutti, da uno che ama molto l'arte.

    RispondiElimina

Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")