Terza uscita per " i classici del pensiero libero/ latini e greci" e c'è di scena Sofocle
che mi piace tantissimo, infatti mi sono precipitata in edicola e poi mi sono messa a leggere
l'Antigone e ho smesso solo quando l'ho finita. Bisognava proprio rispolverarli questi grandi!
La prefazione del volume è di Eva Cantarella.
"Composte nella II metà del V secolo a.C., le tragedie del ciclo di Edipo mettono in scena, in forme di straordinaria suggestione, una delle più alte e dolenti rappresentazioni del destino umano.
Edipo, assurto con Sofocle a simbolo universale, è il paradigma più famoso dell'eterno dissidio tra libertà
e necessità, tra colpa e fato.
Giunto al potere grazie alla propria intelligenza, Edipo è costretto, attraverso una forzata e convulsa indagine
retrospettiva, a scoprire che il suo passato è una lunga sequenza di orrori e delitti, e a riconoscere la drammatica verità delle ultime desolate parole del Coro " Non dire felice uomo mortale, prima che abbia varcato il termine della vita senza aver patito dolore".
" Sono molte altre, accanto a quella tra leggi scritte e non scritte, le opposizioni rappresentate dallo scontro tra Antigone e Creonte: uomo/donna, giovane/vecchio, individuo/società, vivo/morto, essere umano/divinità.
Ma a far rivivere il mito nel tempo e a moltiplicare le sue riproposizioni è la tensione che si verifica ogniqualvolta nel tempo, e ovunque nel mondo, l'applicazione della regola di diritto si scontra con una realtà sociale e una valutazione che non ne riconoscono il fondamento etico.
Stanno in questo, appunto, la sua eternità e la sua attualità
( dalla prefazione di E.Cantarella)
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