Oggi è uscito il quinto volume de "I classici del pensiero libero/ greci e latini" e l'incontro è con "L'Amicizia" di Cicerone, la prefazione è di Giorgio Montefoschi.
A Roma, in una società agitata da una lotta continua e spesso subdola che non faceva alcun conto dei sentimenti, l' "amicitia" era anche un'arma politica, non solo un sentimento basato sulla simpatia reciproca.
Nato insieme alle altre grandi opere filosofiche durante il periodo di forzato ritiro dalla vita politica, il " De Amicitia" è il tentativo di Cicerone di superare questo concetto utilitaristico per riscoprire un'amicizia fine a se stessa, fondata sulla "virtus" e quindi ancorata a valori etici e personali.
" E' un trattato morale appasionato e sanguigno, nel quale si fondono insieme la grande tradizione etico-teologica greca e la concezione romana del diritto, e così va letto: senza privilegiare nè il carattere filosofico, nè quello che più direttamente si richiama agli avvenimenti contemporanei e tumultuosi del tempo in cui Cicerone lo scrisse.
(dalla prefazione di G.Montefoschi)
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