martedì 6 novembre 2012

Il cappuccino Felice, santo questuante ritratto da Rubens




Il 22 maggio 1712 Clemente XI al secolo Francesco Giovanni Albani, 
canonizzò solennemente il frate cappuccino Felice da Cantalice
un paesino della Sabina appena fuori dall'abitato di Rieti






Di cognome Felice faceva Porri e fino ai trent'anni circa
era stato un bravo contadino che alla meno peggio
tirava a campare con i genitori e tanti fratelli
in un territorio comunque abbastanza fertile e pianeggiante.
Un giorno cadde malamente proprio mentre suo fratello Raniero passava 
con un carro tirato da un bue.






Convinto che Felice fosse stato calpestato dall'animale
e rovinato dall'aratro, Raniero si mise le mani nei capelli e cominciò
ad urlare per chiedere aiuto.
Ma Felice si rialzò senza un graffio, con i vestiti completamente
lacerati ma pressochè incolume.






La vicenda venne ovviamente considerata miracolosa e Felice, già molto devoto 
al Santo della valle, Francesco d'Assisi, la interpretò
come un inequivocabile segno del destino.
Nato probabilmente nel 1515, nel 1543 vestì l'abito cappuccino
e si ritirò in un convento ciociaro di Articoli di Campagna
( dal 1911 più noto come Fiuggi )
per poi spostarsi a Monte San Giovanni Campano,
sempre nella zona di Frosinone, a Tivoli sulla via Tiburtina ed infine
nell'ormai distrutto convento di Santa Maria di Palanzana,
ubicato sul monte che domina l'abitato di Viterbo





Nel 1547 Felice venne trasferito a Roma nel convento
 di San Nicolò di Portiis nel luogo dove oggi è la chiesa della
Santa Croce  e San Bonaventura dei Lucchesi, a due passi dalla fontana di Trevi.
In quel convento operò fino all'aprile 1587 e per quarant'anni
girò ogni giorno la città come questuante di pane, di olio e di vino.






Nella Città Eterna era famoso, aveva una grossa sporta sul davanti
ed una borsa di vimini sottobraccio: così infatti,
con l'aria caritatevole ma fiera, lo raffigurerà in seguito
Pieter Paul Rubens
attraverso un dipinto molto efficace che è conservato presso
la Galleria Doria  - Panphili di Roma.





Morì il 18 maggio dello stesso 1587 e Sisto V, Felice Peretti,
volle subito che fosse istituito il processo di beatificazione ma ci volle
Urbano VIII, Matteo Vincenzo Barberini, nel 1625  per renderlo Beato
dopo che Paolo V , Camillo Borghese, blocco il processo di beatificazione
perchè ritenuto inspiegabilmente " inutile e dannoso " in una fase di
profonda trasformazione della Chiesa qual'era l'inizio del XVII secolo.
La tomba di Felice da Cantalice è dal 1631 nella chiesa di
Santa Maria della Concezione e Convento dei Frati Cappuccini
all'inizio di via Veneto, venendo da piazza Barberini.





( Sergio De Benedetti, Libero 23-08-2012 )
( Immagini dal web )







21 commenti:

  1. Conosco il ritratto di Rubens per averlo visto alla Galleria Doria, invece non conoscevo la storia minima della vita di questo frate cappuccino.

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    1. Ciao Ambra, anch'io conoscevo il ritratto di Rubens ma questa piccola storia l'ho conosciuta da poco. Sergio De Benedetti racconta con grande maestria queste storie un po' ignorate dalla grande storia.
      CIAO, BUONA SERATA.
      Antonella

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  2. Anch'io non conoscevo la storia di questo frate. Grazie di avercela raccontata!

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    1. Ciao Katerine, è un piacere avere incontrato tra le mie letture questa storia e averla condivisa con voi.
      Ciao, serena notte.
      Antonella

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  3. Mi piace questo Santo, mio padre si chiamava Felice.

    Grazie di questo post, Antonella.

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    1. Ciao Gianna, allora per te ha un significato in più. Sì e una bella storia.
      Ciao e buona notte.
      Antonella

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  4. quando passo a via veneto, vado a trovarlo

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  5. Buono com'era ne sarà senz'altro felice.
    Buona giornata.
    Antonella

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  6. Antonella,
    wooow trovi sempre storie interessanti da raccontarci.
    Grazie!!! Però in base a questa storia anch'io dovrei essere santa. Infatti mia sorella (una sbadata totale),durante i suoi 22 anni di vita (senza volerlo) attenta spesso alla mia di vita, non sò perchè ma ne esco sempre bene,forse qualche volta dolorante, ma incolume. Dici che posso fare domanda per la beatificazione? ahuahuahuahua
    Baci e buona giornata

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  7. Ciao Audrey...un bel terremoto tua sorella! Prova a fare la richiesta per la beatificazione...chissà! Riguardo a queste storie quella che pubblicherò la prossima settimana a me piace molto e penso piacerà anche a te.
    Ciao , cara amica, un bacione.
    Antonella

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    1. un terremoto? un incubo ahuahuahua
      una volta mi ha fatto volare nel vero senso della parola e mi sono schianta sul pavimento...allora non vedo l'ora di leggerla ;)
      baci

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  8. Ciao, come al solito una storia interessantissima!

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  9. Grazie Korè, sei gentile. Ti si vede poco, immagino che stai studiando!
    Un abbraccio.
    Antonella

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  10. Queste notizie non le conoscvevo Graie Antonella Un abbraccio
    Maurizio
    Grazie per esswer passata da me.

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  11. Ciao Maurizio, una volta alla settimana mi piace raccontare queste piccole storie che si sono perse dentro la grande Storia. Mi fa piacere che ti sia piaciuto leggere
    questo post.
    Buona serata, grazie per la tua visita.
    Antonella

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  12. Ogni giorno imparo cose nuove. Grazie Antonella:)
    Un abbraccio
    Xavier

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  13. Grazie a te Xavier di essere sempre presente.
    un abbraccio.
    Antonella

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  14. bel ritratto di notro gran pittore fiammingo :)

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  15. Ciao Anni, davvero uno dei grandissimi!
    Antonella

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  16. ciao sono capitata qui cercando un dipinto menzionato da Wikipedia ("Possediamo un ritratto molto fedele di San Felice da Cantalice, proprio grazie a San Filippo Neri che, un giorno nel quale il frate suo amico lo stava attendendo su una sedia, chiese a uno dei suoi fedeli, tale Giuseppe de Cesari, di raffigurarlo in quello straordinario momento di tranquillità e pace") nella biografia di San Filippo Neri, tu ne sai qualcosa? non riesco a trovarlo
    grazie e complimenti
    antonella

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  17. No, mi dispiace, non posso aiutarti perchè non so nulla di questo dipinto.
    Mi spiace. Ciao.
    Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")