Durante lo scorso fine settimana siamo stati al Ricetto di Candelo
in un prossimo post vi parlerò di questo luogo,
oggi voglio parlarvi di una " mostra" che abbiamo visitato sul posto.
La mostra proposta dal Fondo Edo Tempia
( una meravigliosa realtà che sul nostro territorio aiuta
a prevenire e curare malattie gravissime come il cancro
e che non finirò mai di ringraziare per la tempestività con cui ha trattato un
mio grave problema)
propone una serie di disegni che ci accompagnano
nella mente di un bambino ammalato di cancro.
Alla fine del percorso viene proposto il bellissimo libro di
Massimo Foglia
" Le coccinelle della mia primavera "
composto da piccole riproduzioni dei disegni esposti.
Oggi desidero condividerlo con voi
" Che cosa passa nella mente di un bambino che si ammala di una malattia che non
comprende ma di cui percepisce la gravita? Possiamo solo immaginarlo.
Nel libro "Le coccinelle dalla mia primavera" Massimo Foglia prova a mettersi nei panni
di un bambino, tenero,e indifeso, che nei tratti ci ricorda un po' E.T. di Spielberg,
che si trova a vivere questo dramma, solo, con le sue parole e le sue domande.
" L'esperienza di avere un tumore si configura spesso nel vissuto spontaneo di
un bambino come un'invasione da parte di un mostro alieno, che cresce a spese
delle parti sane e evolutive di sè, togliendo sia la sicurezza della propria
integrità fisica sia la speranza nel proprio futuro.
Corrispondentemente, anche la cura viene immaginata come un guerriero aggressivo
dotato di super - poteri. Durante il trattamento si immagina così una lotta feroce, di cui il proprio coepo diventa il " campo di battaglia 2, esposto a forti rischi di devastazione e di saccheggio. " ( Pia Massaglia).
( Maria Teresa Guido
Vicepresidente Fondo Edo Tempia )
Io l'ho trovato bellissimo, vi lascio con le parole che scrive Massimo Giletti
in apertura del libro:
" La paura e la speranza.
La pioggia e il sole.
l'alternanza delle emozioni.
Quand'ero bambino ho vissuto molto del mio tempo
in ospedale in Svizzera e spesso guardavo fuori dalla
finestra per cercare frammenti di vita.
Anche una nuvola che giocando con il vento cambiava
aspetto, era motivo di sorriso.
Sorriso che non trovavi dentro le mura di una stanza di ospedale,
La fantasia era l'unico colore che non poteva spegnersi, un arcobaleno infinito fatto di sogni.
In questi disegni, in queste parole mi sembra di rivivere
quei momenti quando con la stessa leggiadria di una coccinella,
guardando fuori da quella finestra,
speravo di tornare alla vita."
( Massimo Giletti )
Bellissimo post, Antonella. Mi ha dato una forte scossa d'emozione e mi lascia senza parole. I bambini tra questi scritti, ci danno una prova di grande coraggio!
RispondiEliminaBuona giornata, Stefania
Non hai idea di che cosa sia stato percorrere dal vero questa mostra accompagnati dall'autore...un'emozione fortissima! Ci tengo poi a sottolineare la grande opera di prevenzione e di aiuto che questa fondazione compie a titolo totalmente gratuito sul nostro territorio.
RispondiEliminaBuona giornata a te, a presto.
Antonella
Brava Antonella per questa pubblicazione, non ci sono parole per descrivere la realtà di questi piccoli bambini :le loro parole ed i disegni sono struggenti e colpiscono l'animo. Buona giornata
RispondiEliminaIo ho pensato di condividerlo perchè mi ha commossa e mi ha fatto tanto riflettere. Poi volevo anche che si conoscesse la meravigliosa realtà del Fondo Edo Tempia che qui da noi fa tantissimo per la prevenzione dei tumori. Il mio problema al seno l'ho scoperto attraverso le loro visite di prevenzione effettuate in modo capillare su tutto il territorio. Nel giro di una settimana sono stata operata e seguita in un modo veramente umano.
EliminaBuona giornata anche a te.
Antonella
Cara Antonella,
RispondiEliminail tuo post ed il mio su DecoranticArt potrebbero essere uno solo, abbiamo parlato dello stesso tema....
Possiamo fare molto per gli altri....
Un abbraccio grande!
Laura
Non sono ancora passata a leggere i blog amici ma sicuramente passerò anche da te. Hai ragione ognuno nel nostro piccolo possiamo fare tanto per chi è più sfortunato.
EliminaA dopo, buon pomeriggio.
Antonella
Antonella,
RispondiEliminadevo esserti sincera, di questo libro me ne avevi parlato, ma non credevo fosse cosi. Mi ha suscitato 3 forti sentimenti:
1-la tenerezza nel leggere ciò che hanno scritto
2-la rabbia, perchè i bambini non dovrebbero mai avere nessuna malattia, non riesco proprio a sopportare questa cosa e mi chiedo il perchè esista, non è giusto per nulla, spesso mi chiedo come un genitore possa trovare la forza e come un bambino possa trovare il coraggio.
3-la tristezza, si perchè non ti nego che m hai fatto piangere, mi ha fatto male leggere e vedere cosa vedono i bambini e cosa pensano. Questa cosa mette dolore anche se non la stai vivendo tu.
Grazie per questo bel post, bello, interessante, ma decisamente triste per me.
Un bacio e buona giornata
Ciao Audrey, lo so è un post un po' forte ma dovevo farlo...come ti avevo detto al telefono ero rimasta molto colpita da questa mostra e volevo parlarne a tutti i miei lettori.
EliminaSapevo che con la tua sensibilità ti avrebbe fatto male...ma la vita, lo sai bene è anche questo.
Ciao amica mia, un bacione.
Antonella
Io ho un tumore, uno di quelli che non perdonano, proprio nella mia testa: ce l'ho da quando sono nata, si è fatto vivo in tutto il suo "splendore" quando avevo 5 anni e ancora oggi ci combatto tutti i santi giorni.
RispondiEliminaHa vinto tante battaglie, ma mai la guerra.
Mi sono ritrovata tantissimo in questo libro, ero anche io una bambina quando mi sottoposero alle cure e capisco tutto quello che passa il protagonista del libro compresa l'attesa dei capelli che, sorpresa sorpresa, dopo ricrescono ancora più folti di prima!
Un libro bellissimo, che tutti dovrebbero leggere.
Un abbraccio, Mel
Ciao Melinda, avevo capito che tu eri ammalata e che non si trattava di cosa da poco ma non pensavo questo. Sono rimasta senza parole a leggere il tuo commento...mi sono perfino rimproverata di aver pubblicato il post poi ho pensato che invece è giusto sensibilizzare tutti. Mi dispiace per la tua storia, sei davvero una persona forte e mi riempie di tenerezza riconoscerti nel bambino del libro...hai lottato tenacemente come lui, hai sperato, ti sarai messa anche tu, come lui, con paura nelle mani dei medici...ti abbraccio tantissimo piccola Melinda!
EliminaAntonella
Importante post!!!
RispondiEliminaSinceramente mi ha commossa!
Buona serata da Beatris
Lo so, è un post che fa stare male, io non ho potuto non piangere mentre visitavo la mostra e subito ho pensato che avrei voluto parlarne con voi che mi leggete e che avete una sensibilità simile alla mia.
EliminaBuona serata a te, un abbraccio.
Antonella
Il tuo post provoca forti emozioni e fa riflettere molto.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Ho scelto di condividere questa cosa con voi che mi leggete perchè il vostro modo di sentire è simile al mio ed ero sicura che vi avrebbe toccati nel profondo.
EliminaBuona serata e buon we.
Antonella
Ciao Antonella il post bellisimo carico di emozzioni
RispondiEliminadificili da controllare, mi auguro che un giorno
tutti i bambini possano sorridere felici
ti auguro un lieto fine settimana.
Ho avuto modo di visitare questa mostra e ne ho sentito addosso tutta l'emozione che ho voluto condividere con voi. Per me il blog è un momento di serenità ma serenità non vuol dire chiudere gli occhi su tutto quello che ci sta intorno ma parlarne con chi ha un modo di sentire simile al mio.
RispondiEliminaBuona serata e buon fine settimana.
Antonella
Disegni e parole che danno una commozione estrema e dolorosa. Fa male pensare ai bambini malati. Per loro non dovrebbe esistere la sofferenza.
RispondiEliminaCiao Ambra, hai ragione per i bambini non dovrebbe esistere la sofferenza, nessun tipo di sofferenza. Alla fine non so se ho fatto bene a scrivere questo post perchè vedo che vi ho intristiti tutti ma mi era sembrato giusto riflettere con voi su questa cosa e anche sulla grandezza di questa fondazione che opera sul nostro territorio.
RispondiEliminaCiao, buona serata e buon fine settimana.
Antonella