è la stagione in cui si sta volentieri in casa
in compagnia di amici
a consumare l'antico rito tutto piemontese
La ricetta
Per ogni persona occorrono
1 hg. o più di acciughe sotto sale, bene in carne, lavate e pulite
e tagliate a pezzetti
2 - 3 spicchi d'aglio a cui è toglierete la parte verde e che
terrete a bagno nel latte per due ore
( serve a facilitarne la digestione)
una noce di burro
due dita di nobile e sicura origine
Mettere olio, acciughe e burro a fuoco lento
aggiungere l'aglio spezzettato
aggiungere un po' di latte e lasciare consumare a fuoco bassissimo
lasciare consumare e aggiungere altro latte
Stemperare con la forchetta e lasciar cucinare fino a che si ottiene una crema.
Intanto si preparano le verdure lavate e pulite
in grandi vassoi:
Cardo, peperoni, sedano barbabietola,insalata belga
verza, finocchio
e si cuociono le verdure che vanno cotte:
patate, patate dolci, cavolfiore,
Il rito
Forchette alla mano ci si raduna intorno al grande
tegame di coccio, come chiamati a parlamento. Nella
mano sinistra un biondo pane grosso, come quelli
di un tempo.
Un istante di sosta, ogni tanto, per un sospiro o per una
considerazione detta a bocca piena o per aiutarsi con un sorso
di buon vino.
L'appetito, è questa la meraviglia,
rimane intatto anzi eccitato e in progresso.
I contadini inventori della Bagna Cauda sin dal tempo del
lumignolo ad olio, alla fine , per utilizzare l'eventuale restante intingolo,
usano rompere dentro le uova e "strapazzarle ".
Un finale da olimpionici della tavola!
Nel concerto della tavola la Bagna Cauda è come nella danza
" la mazurca di Migliavacca".
Quando l'orchestra la inizia i "vecchi " si alzano ringiovaniti
per fare i due salti.
Sui modi, poi, di ritornare alle sedie non bisogna sottilizzare.
Resta ferma la realtà dell'entusiasmo e dell'unanime
partecipazione
I consigli
Importante è che l'intingolo sia costantemente caldo,
quasi bollente
Ora si serve in tegami individuali.
Bisogna convenire però , che col tegame grosso
sul fornello o sulla brace, si attua una comunicazione di intingimenti,
che favorisce la comunicazione degli spiriti.
Alla fine il pizzicore, ricco di aromi di fiori di monte, del formaggio delle pecore
dell'alta Langa sposato al vino,
porterà sazietà ai palati e farà sorgere nell'animo del commensale,
ormai vinto,
visioni di pascoli lontani, sfumati tra macchie di boschi
o di vigneti,
il tutto perso nella nebbia del malinconico paesaggio autunnale
langarolo e monferrino
Questa alla fine, dunque, sarà commozione.
O, forse, sarà un sogno.
Questa Bagna Cauda l'abbiamo
Con il mio amico Luciano |
Il vino
Si abbia cura nella scelta del vino.
Un tempo si usava spillarlo nuovo dal tino.
L'aroma del frutto
del vino giovane bene si sposa con i toni
forti della Bagna Cauda e cerca un'armonia che è fatta tutta di
potenti ottoni.
E' vino ancora caldo di amori vendemmiali; che dona eccitazione ed era tollerato
dagli stomaci degli uomini confortati dalla vita quieta di un tempo.
Agli uomini ansiosi di oggi, bene si addice un buon
vino vecchio
che porta in sè il potere tranquillante della saggezza aulica:
il Barbera delle colline, che guardano il corso del Belbo,
o il dolcetto amaro di Barbaresco,
e qui in Valle Sessera, perchè no,
un buon Gattinara
vecchi di almeno tre anni e di buon e possente
millesimo.
Mia sorella con un buon bicchiere di vino |
Questa Bagna Cauda l'abbiamo
gustata a casa di amici
circa due anni fa.
Nessun piatto crea l'atmosfera di gioiosa
convivialità che questo semplice piatto
riesce a creare.
La bagna cauda è la mia passione...mi piace tantissimo, Antonella.
RispondiEliminaBacioni
Anche a me piace tanto ma soprattutto mi piace l'atmosfera che si crea tra i commensali!
EliminaBacioni e buona serata.
Antonella
Credo che sia meglio mangiarla da voi,
RispondiEliminaintendo nella vostra terra
mangiata distante non credo che crei qel che dici.
"La" barbera è l'unico vino che si chiama al femminile.
bella l'esposizione della ricetta,
sembra scritta dall'Artusi.
Ciao.
Ciao, io pensi che qualsiesi cosa mangiato o bevuto nella sua terra d'origine ha un non so che che in altri luoghi non riesce ad esprimersi. Tanto più un piatto come questo che nasce proprio nelle abitudine radicate nel territorio.
EliminaCiao, buona serata.
Antonella
Ciao Antonella,
RispondiEliminaè come sentire narrare una leggenda ...o una favola, con il calore e l'atmosfera di altri tempi:)
Marilena
Ciao Marilena, ma in effetti è un antico rito quello della "bagna cauda" e come tutti gli antichi riti si perde nella leggenda.
EliminaCiao, buona serata.
Antonella
essenziale e meraviglioso
RispondiEliminaGrazie, bisognava parlarne ma senza perdersi in troppe parole che avrebbero guastato l'atmosfera...
EliminaAntonella
non ho mai avuto occasione di assaggiarla, se riesco a trovare anche qui gli ingredienti la preparerò e ti dirò se Elly la gradirà... Anche se mi chiedo: un'inglese apprezzerà i nostri piatti genuini?
RispondiEliminaCiao Antares, ma sai che non lo so , ma secondo me sì ... se decidi di prepararla e hai dei dubbi sono a vostra disposizione. Ciao, un abbraccio.
EliminaAntonella
ciao Antonella,
RispondiEliminaquesto piatto lo conosco solo di nome,sai grazie alla tv o qualche giornale,ma non l'ho mai assagiato. Devo dire che grazie al tuo post ho scoperto tante cose su questa ricetta,infatti non avavo mai capito bene di cosa si trattasse. Come sei bella nella foto amica mia e anche tua sorella è una bella donna ;-)
buona giornata a dopo Bacio
Grazie Audrey, lo farò leggere anche a mia sorella...adesso siamo meno bionde e abbiamo i capelli più corti.
EliminaE' una ricetta molto gogliardica e conviviale perfetta nelle serate invernali.
Ciao, buona serata, un bacio.
Antonella
Mmh che piatto gustoso, ma ho apprezzato di più le foto perchè sono proprio carine.
RispondiEliminaUn saluto veloce, Mel
Ciao Melinda, certo il gusto non manca ad un piatto come questo!
EliminaGrazie per i complimenti per le foto.
A presto.
Antonella
A casa mia la bagna cauda la fa mio marito con una ricetta che gli ha dato una persona del Monferrato. Mette una testa (non spicchio) d'aglio a testa. Si salvi chi può!
RispondiEliminaLa Laura è bionda? La ricordavo bruna. Salutamela. Ciao.
Paola
Ciao Paola, anche la mia ricetta prevede una testa d'aglio a testa però ti confesso che mi sono un po' vergognata...chi non è di qui secondo me non può nemmeno pensarla una cosa del genere.
EliminaLa Laura adesso è rossa ma tu ti ricordi bene di natura è bruna ...diciamo che ci piace cambiare!
Le darò i tuoi saluti.
Buona serata.
Antonella
Mmh, buona. Mi hai ricordato questo piatto che non preparo da un po' di tempo. Buon pomeriggio, Stefania.
RispondiEliminaAllora è ora di prepararlo...il periodo è quello giusto!
EliminaBuona serata.
Antonella
Post stupendo, evocativo di atmosfere gioiose! Brava, Anto! In quanto alla "bagna cauda" sai quando l'ho mangiata? Tantissimissimi anni fa, poco più che adolescente: la preparò una mia amica di Novara nella sua casa al lago Maggiore (passavamo le vacanze lì sul lago e avevamo una bella e nutrita compagnia), un giorno che i genitori non c'erano...quindi festa con bagna cauda!!
RispondiEliminaChe ricordi "i giorni in cui i genitori non c'erano"...ci sono nella giovinezza di tutti.
RispondiEliminaLa bagna cauda, secondo me, è il piatto più simpatico e conviviale che esista!
Sai che noto dai tuoi commenti che hai tantissimi ricordi qui in Piemonte...la Val Vigezzo, il lago Maggiore!
Ciao, buona serata e a presto.
Antonella
Mamma mia! Qui si passa dalla bagna cauda all'ossobuco. Ma e la linea dove va a finire? Ma non c'è per caso tra i blogger una propensione alla crapula?:)))))
RispondiEliminaCiao Ambra, anch'io ho notato tra i blogger un certo spirito godereccio che devo dire, in giusta misura, non mi spiace. La tua foto dell'osso buco è da acquolina in bocca.
EliminaCiao, buona serata.
Antonella
Mai mangiata la bagnacauda ma vista così sembrerebbe invitante.
RispondiEliminaDebora
Ciao Debora, più che un piatto da gustare è un rito da consumare, il pasto dura delle ore e lo spirito goliardico è in crescendo, un esperienza da fare.
EliminaCiao, buona serata.
Antonella
Ideale per la stagione invernale.
RispondiEliminaSaluti a presto
EH Sì, hai ragione è proprio un cibo che sa di freddo e di nebbie e di serate da passare in casa.
EliminaBuona serata.
Antonella
Complimenti, una cuoca eccezionale! Belle anche le fotografie, un post simpatico e gustoso.
RispondiEliminaUn saluto dalle Jene
Ciao Jene, grazie, sì è un piatto gustosissimo e che crea un grande cameratismo
EliminaGrazie e buona serata.
Antonella
Questo piatto e l'ideale quando fuori nevica e vicino al camino,
RispondiEliminaciao Antonella buona serata.
Ciao Tiziano, hai ragione è un piatto da fredde serate invernali, da neve da caminetto acceso e da buoni amici.
EliminaBuona serata, Antonella
Ne ho sentito tanto parlare, ma non la conoscevo nei dettagli. Grazie per avercela proposta. ciaoo ANtonella.
RispondiEliminaCiao Carla, vista dal tuo punto di vista è anche scenografica e con tutti i colori della verdure sembra la tavolozza di un pittore.
EliminaCiao, a presto, buona serata
Antonella