sabato 26 luglio 2014

Lo " scciattamaio " e dieci giornate genovesi





Alcuni anni fa ( diciamo pure vent'anni fa! ) la mia cara amica P. ha subito un grave intervento
chirurgico e, come è facile immaginare, necessitava di un periodo di tranquillità  e riposo.
All'epoca mia papà aveva un appartamento a Genova,  quale posto migliore
per riposare, leggere, concedersi qualche piccola passeggiata lungo il mare?







E così, siamo partite per una decina di giorni che avrebbero dovuto essere
di assoluto riposo.
Appena i nostri mariti se ne sono andati, dopo essersi raccomandati di non strafare,
che dovevamo fare una vita da convalescenti e via discorrendo, noi in tempo zero con tacchi a spillo
e jeans aderenti eravamo pronte a partire alla conquista dell'antica città marinara...
naturalmente partendo dal porto e dalle un po' chiacchierate vie limitrofe.








Naturalmente da quel momento tutte le raccomandazioni di medici e mariti
sono svanite e abbiamo cominciato a viverci la città che di giorno visitavamo nella sua imponente
bellezza, non per niente Genova è detta la Superba,  ed era un susseguirsi di mostre
musei, e anche negozi,  e la sera ci offriva spettacoli teatrali
( in quell'occasione ho avuto modo di conoscere Massimo Ranieri che all'epoca recitava a 
Genova in Liolà di Pirandello ) e ristoranti sul mare.












L'ultima sera di permanenza in città la mia amica ha voluto offrirmi una cena speciale
nel famoso ristorante Zeffirino dove, essendosi lei  presentata  come ristoratrice, 
siamo state accolte in modo splendido. Onestamente della cena ricordo ben poco (ne sono passati di anni ),
resta, invece, come ricordo il libro che il gentilissimo proprietario ci ha regalato
prima di salutarci e da cui ho copiato ed un po' aggiustato a mio gusto questa tipica ricetta genovese.
Inutile dirvi che ogni volta che cucino questo piatto il pensiero corre a quelle dieci giornate genovesi.












Ingredienti


1 kg. di zucchine ( la ricetta originale prevede i fagiolini, ma l'orto della vicina 
sta producendo tante zucchine e quindi si fa di necessitò virtù )
500 gr di patate
3 uova
100 gr di Parmigiano
250 gr. di stracchino 
origano
aglio
prezzemolo
olio extra vergine d'oliva
pane grattato
sale e pepe.








Preparate un soffritto con l'olio, l'aglio, il prezzemolo e l'origano
e mettete a cuocere la verdura precedentemente tagliata.
Mettete a cuocere le patate ( io uso la vaporiera )
Intanto in una terrina sbattete le uova con lo stacchino fino ad ottenerne una crema.








La ricetta in realtà prevede l'uso della  "prescinseua " formaggio tipico
dell'entroterra genovese e ormai quasi introvabile anche in Liguria.
Un amico Genovese mi ha suggerito la sostituzione con lo stracchino.








Passate le patate al passa verdure a aggiungetele alla
crema di uova e formaggio.








quando il tutto sarà diventato ben omogeneo aggiungete
il Parmigiano grattugiato.








A questo punto aggiungete le zucchine con il sugo di cottura
e mescolate bene, salate e pepate a vostro gusto.








Passate tutto in una teglia che avrete precedentemente oliato.
Livellate il composto, cospargete di pane grattato e passate ancora un filo d'olio.
Infornate, in forno già caldo, a 180° per circa tre quarti d'ora.








 "Più di un secolo fa Genova era già un grandissimo centro: disordinatamente cresciuto
e senza le odierne grandi cornici alberate, conservava ancora intatta una poesia a noi del tutto
sconosciuta., che attingeva anche in quell'arcano aprirsi degli orti verso i grandi spazi e 
le grandi ricche dimore di Porta Pila.









Nei mercati vocianti e dai mille richiami, all'ombra delle vecchie mura, in Sarzana, in Ponticello,
o in " ciassa da Nunzià", le massaie, a fine settimana, si davano da fare per procurarsi 
gli elementi indispensabili ad una eccelsa infornata, quella dello 

" scciattamaio "

una sorta di polpettone solido, sostanzioso, carico di fresco sapore e che sarebbe
stato il viatico - assai atteso - del giorno di festa.







Questa preparazione, un po' la capostipite di tutti i polpettoni genovesi, veniva anche
famigliarmente definita  " scarbassa ": questa era propriamente la cesta di vimini per someggiare
e chissà se l'assimilazione quasi affettiva non fosse stata suggerita da meriti acquisiti 
dal provvidenziale polpettone  ( atto a conservarsi per più giorni ) nel lavoro dei campi ed 
anche in difficoltosi tempi di brevi o lunghe migrazioni.













Che poi questo cibo, certamente per molto tempo considerato
piatto unico, fosse sufficiente a nutrire fino a sazietà, lo potrebbe confermare una tipica locuzione
dalla medesima radice, obsoleta, ma assai colorita ed espressiva;
" A scciattapansa ", a crepapelle.
( da Mandilli de Saea, Franco Accame )








Gustatelo tiepido accompagnato da una fresca insalata di pomodori 
condita con olio extra vergine d'oliva e basilico.
Un consiglio, provatela in versione " invernale " con i porri...uno spettacolo!



































30 commenti:

  1. Cara Antonella, stupende tutte queste foto, una carrellata che passa da foto interessanti e in aggiunta pure di una ricetta veramente da gustare, in poche parole sei bravissima!!!
    Ciao e buona giornata spero oggi con il sole.
    Tomaso

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    1. Grazie Tomaso, sono davvero contenta che il post ti sia piaciuto...mi sembra bello raccontando le ricette dirvi anche che cosa certi profumi e sapori mi richiamano alla mente.
      Ti auguro una buona serata e una buona domenica.
      Antonella

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  2. Mi hai fatto venire un appetito....!!!
    Una bellissima e gustosa ricetta, grazie! L'unica cosa non so cos'è lo stacchino.
    Cara Anto, un abbraccio e buon fine settimana!
    Dani

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    1. Daniela scusami, ho fatto un errore...intendevo scrivere stracchino, che sicuramente sai che cos'è! Se lo farai mi darai poi la tua opinione, a noi piace molto.
      Un abbraccio e buona domenica.
      Antonella

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  3. Brave, tutte e due: al posto di una sonnolenta convalescenza, una bella botta di vita...e di appetito!
    Marilena

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    1. Ciao Marilena...e come un approfittarne? Quando mai ci sarebbe successo di nuovo?
      Un abbraccio.
      Antonella

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  4. Una meravigliosa città, e alimenti ricchi di recuperare le forze! Un abbraccio!

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    1. Sì, anche secondo me Genova è una città bellissima e la sua cucina veramente...superba!
      Un abbraccio.
      Antonella

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  5. Un bel piatto robusto da far venire l'acquolina in bocca. E brave le adolescenti che, come tali, si sono date alla pazza gioia, non appena i genitori ops i mariti hanno girato lo sguardo da un'altra parte:)

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    1. Ciao Ambra, grazie per aver scritto che vent'anni fa ero un'adolescente...certe cose fanno piacere!
      Sì, hai visto giusto ci siamo date alla pazza gioia, come ai bei tempi in cui tutte e due studiavamo a Milano!
      Ti auguro una felice domenica,
      Antonella

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  6. Buonissimo!!! Ricorda, anche se moltoooo vagamente, l'hachi parmentier...quasi quasi lo faccio domani.
    Cara Antonella, mi piace questo tuo modo di presentarci le ricette sempre piene di attimi di vita vissuta e ricordi.
    baci

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    1. Grazie Audrey, sono contenta che questo modo di stare in cucina ti piaccia...mi sembrava un bel modo per rendere più " personale " la ricetta.
      Un grande abbraccio.
      Antonella

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  7. Cara Antonella,
    ma è bellissimo!!!
    I tuoi ricordi che si uniscono ad una buonissima ricetta, e splendido!
    Guarda che questo tuo capolavoro culinario mi piace tantissimo.
    Da provare assolutamente!
    Chissà quante ne avete combinate tu e la tua amica da sole...come si dice, quando il gatto non c'è il topo balla.
    Abbracciiii...

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    1. Ciao...devo dire che abbiamo ballato...
      A parte gli scherzi, è stato un gran bel periodo. La ricetta è da provare, a me piace molto anche nella versione con i porri.
      Ti auguro una buona domenica, un abbraccio.
      Antonella

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  8. Antonella versione "conquistatrice città marinara".
    Quanto è bella Genova e il suo cibo.
    Bellissimo il tuo racconto ma soprattutto bello il fatto che nella storia hai mescolato con armonia la ricetta, hai ripreso la storia e ci hai consegnato il piatto belle pronto e anche con qualche aggiustamente versione invernale.
    Ciao Antonella

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    1. Ciao Carla, è davvero un buon piatto, di quelli della cucina tradizionale che a noi piacciono tanto.
      Mi fa davvero piacere che vi stia piacendo l'idea di pubblicare la ricetta insieme al ricordo di qualche avventura personale...mi sembra che faccia più " cucina di casa".
      Un abbraccio.
      Antonella

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  9. WOW! Ho copiato la ricetta, voglio provarla! Dev'essere buonissima! Questa ricetta per quante persone è? Credo che dovrò solo ridimensionare un po' le quantità, visto che noi siamo in tre e siamo anche piccoli di pasto. Grazie!

    In quanto a Genova, l'avevo visitata durante una gita scolastica e mi era piaciuta molto.

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    1. Ho amato tantissimo Genova, per anni ho trascorso lì, con mio marito, quasi tutti i miei fine settimana, e ho anche tanti bei ricordi di momenti trascorsi con il mio papà.
      Noi con queste dosi abbiamo mangiato in due per due volte...però siamo un po' mangioni!
      Un abbraccio.
      Antonella

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  10. Oh santo dio, dev'essere buonissimo!
    E che bello rivedere i luoghi dove sono stato una decina di anni fa^^

    Moz-

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    1. Ciao Moz, secondo me ti piace! E' davvero buonissima, domani la rifaccio con i fagiolini, sempre dall'orto della vicina!
      Un abbraccio e buona domenica.
      Antonella

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  11. Dev'essere buonissimo, e poi con questa stagione (non proprio estiva) è quasi un piacere accendere il forno (non so da te, ma qua da me piove e fa freddo!). Buon weekend Antonella!

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    1. Ciao Silvia...piove, fa freddo, è un continuo tuonare e non ti dico che lampi...Certi giorni sembra novembre!
      E' vero, è quasi un piacere accendere il forno.
      Un abbraccio.
      Antonella

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  12. Molto interessante questo post e bellissime le immagini. Ti ringrazio per la nitidezza e il contrasto dei caratteri. Quando usi quelli rosati faccio un po' fatica e leggo meno volentieri. Un abbraccio.
    Paoal

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    1. Ciao Paola, io non ho cambiato niente,,,in questi giorni Blogger sta facendo tutto di testa sua, comunque adesso che mi hai detto questa cosa cercherò di scurire i caratteri...se ci riesco...
      Un abbraccio e buon proseguimento di giornata.
      Anonella

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  13. Io preferisco gli zucchini e proverò la ricetta pari pari...

    Adolescenti disubbidienti, ehhhh????

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    1. Un po' più che adolescenti...ma certamente disubbidienti, e ancora oggi lo siamo!
      Un abbraccio.
      Antonella

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  14. Cara Antonella, mi vergogno quasi a dirlo, perché sono ligure, ma non sono mai stata a Genova!!! Sono arrivata fino a Nervi, sono stata più e più volte a Savona, conosco abb bene la riviera di Levante e benino quella di ponente, ma Genova mai vista. E questo tuo post mi ha fatto venire voglia di visitarla, e anche la ricetta è invitante...

    Bellissimo anche il tuo racconto. Immagino che la tua amica si sia ripresa bene....

    Noi tutto ok, a parte il tempo che inizia a pesarmi un po'. Un abbraccio anche a te, e spero a presto

    Cinzia

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    1. Ciao Cinzia, ormai questo tempo pesa a tutti...io non amo l'estate ma così è un po' troppo anche per me.
      Genova è una città bellissima che io ho amato molto quando hai occasione vai a visitarla, ne vale davvero la pena. Dopo la vacanza genovese la mia amica si è ripresa alla grande, e siamo ancora molto amiche, quasi sorelle, è lei che abita a Ponte.
      Un abbraccio e una coccola alla tua cagnolina.
      Antonella

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  15. Ecco un altro viaggio gratis... :D Caspita quante esperienze hai vissuto... e questa ricetta: da acquolina!!

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    1. Eh, in 56 anni se ne fanno di esperienze, belle e brutte ma tutte contribuiscono a farci diventare quello che siamo.
      Un abbraccio.
      Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")