Per parlare storicamente dell'anguilla dobbiamo scomodare Napoleone
che il 17 ottobre 1797 con firma del trattato di Campoformido
( Campoformio per dirlo alla veneta), vedeva rinsaldata la Repubblica Cisalpina che comprendeva anche i territori a sinistra del fiume Reno, e dunque le Valli di Comacchio
patria indiscussa dello squisito pesce tipicamente serpentiforme.
In quella occasione la popolazione di Comacchio
vide riconosciuta l'anguilla come proprietà comune dell'intera
collettività per suo " sfamo e sostentamento "
Non mancavano ovviamente pene severe per coloro che avessero pescato
senza autorizzazione o, peggio, senza rispettare le ferree norme
che regolavano i tempi e i modi della loro cattura.
Il ritorno del governo papale, i Savoia con l'unità d'Italia e
l'attuale Repubblica non modificarono sostanzialmente
la vita difficile ma entusiasmante della popolazione comacchiese,
anche se subito dopo la seconda guerra mondiale
accadde qualcosa di molto particolare.
Per quel che si credeva potesse essere un sistema atto a regolamentare
l'attività di piscicoltura, venne infatti creata una società municipalizzata
denominata " Azienda Valli Comunali "
Di fatto l'Azienda aveva il diritto esclusivo di pesca e
chiunque non appartenente all'Azienda stessa fosse stato trovato
a pescare, doveva essere denunciato e condannato per furto.
Inutile dire che tra la fine degli anni 40 del secolo scorso e gran parte
dei due decenni successivi, la fame a Comacchio ( come peraltro
nel resto del Paese )era ancora ben presente e molti
rischiarono la prigione per un po' di pesce.
Succedeva però che una volta sorpresi i " fiocinini " ( così venivano chiamati i pescatori
di frodo), uno di essi si sacrificasse per farsi arrestare,
liberando tutti gli altri che se la filavano per i canali.
Famoso divenne all'epoca Policronio Nordi, patriarca dei fiocinini
e padre di 12 figli, che ad ottant'anni aveva collezionato
altrettanti arresti.
Va da sè che i congiunti dell'arrestato di turno venissero sostenuti
economicamente dagli altri fiocinini rimasti liberi per tutte le
esigenze familiari fino alla sua scarcerazione ed accadeva anche che
le forze dell'ordine incaricate, conscie del danno provocato alla povera gente,
spesso liberassero di notte l'arrestato perchè si riunisse agli altri
per poi farlo rientrare in cella alle prime luci dell'alba.
All'inizio degli anni 70 una sentenza della Pretura di Ferrara
assolveva i fiocinini perchè " il fatto non è preveduto dalla legge
come reato ", sentenza che la Corte D'Appello di Bologna confermò in seguito.
Storie di un tempo che fu ma per coraggio e solidarietà
storie che oggi dovremmo ricordare con sempre
maggiore frequenza.
( Sergio De Benedetti, Libero del 08 novembre 2012 )
( fotografie dal web )
Storia molto interessante ,che sconoscevo ,le immagini sono state molto eloquenti. Buona giornata
RispondiElimina
EliminaCiao, anch'io ho trovato molto interessante questa storia, anche per il grande esempio di solidarietà.
Buona giornata anche a te.
Antonella
Mi vien da chiedere se quelli messi in galera per pesca di frodo sono poi stati risarciti del danno subito, dubito.
RispondiEliminaBelle storie di quotidiana fame e povertà.
Grazie, ciao.
EliminaCiao Massimo, dubito anch'io che siano mai stati risarciti!
Belle storie di fame e povertà ma anche di grande solidarietà.
Grazie a te della tua visita, buona giornata.
Anto
Ciao Antonella, anche io mi chiedo come sia finita la storia per quei poveretti che sono stati ingiustamente carcerati.
RispondiEliminaUn post molto bello, mi è piaciuto tanto.
Un saluto,
Matilda
EliminaCiao Matilda, a me è piaciuta tanto la grande solidarietà di cui era piena la vita di queste umili persone,
sono contenta che ti sia piaciuta.
Un abbraccio.
Antonella
Davvero un bell'esempio di solidarietà Antonella!
RispondiEliminaBellissime le foto!
Ciao e buona giornata
EliminaProprio oggi davanti all'ultima , grave, tragedia di questa crisi questa storia di solidarietù assume un significato ancora più grande.
Ciao e buona giornata anche a te.
Antonella
Ciao Antonella,davvero un bel post interessante...purtroppo ho problemi di connessione xció non mi dilungo
RispondiEliminabacini
Ciao Aurey, tranquilla, spero vada tutto bene.
RispondiEliminaA presto, un bacio.
Antonella
Davvero molto interessante anche oggi ho aggiunto un pezzo di storia nel mio bagaglio.
RispondiEliminaGrazie grazie grazie :)
Un abbraccio
Xavier
RispondiEliminaGrazie a te Xavier per esserci sempre.
Questa storia mi è piaciuta tanto è una grande lezione di solidarietà.
Ciao, buona notte e un bacione.
Antonella
Ma che storia! E le foto poi sono stupende, rendono la Valle di Comacchio al pieno della sua bellezza.
RispondiEliminaHai visto Ambra che grande storia di solidarietà? Io la trovo bella, dura e commuovente.
EliminaCiao, grazie delle tue visite, a presto.
Antonella
Ottimi luoghi per fotografia naturalistica.
RispondiEliminaUn abbraccio
Maurizio
EliminaCiao Maurizio, mi piacerebbe tornare i quei luoghi su una barca per viverli in modo pieno.
Un abbraccio a te e buona serata.
Antonella