venerdì 7 agosto 2015

Expo, Nepal, dopo il dolore arriva la festa





Quello del Nepal è tra i primissimi padiglioni che si incontrano sul Decumano
accedendo ad Expo dall'ingresso ovest. L'imponente struttura fino all'inizio di Luglio
aveva una particolarità che la rendeva triste e speciale al tempo stesso: al suo ingresso
la bandiera del Paese era a mezz'asta, in segno di lutto per il terremoto del 25 aprile scorso.
All'interno dell'istallazione regnava un silenzio quasi spettrale e molte delle zone espositive erano
chiuse al passaggio dei turisti da lunghe fasce di sicurezza.








La costruzione del padiglione infatti ha subito una brusca frenata a causa del terremoto.
Martedì 7 luglio dopo il silenzio è arrivata la festa. L'area espositiva è finalmente stata completata
grazie anche all'aiuto di operai italiani che si sono prestati gratuitamente, nel tempo libero,
per concludere il lavoro dei loro colleghi tornati a ricostruire un Paese sommerso dalle macerie.








Entrando nel padiglione si può osservare lo stupore dei visitatori ma anche il completo
rispetto che i turisti mostrano nei confronti di questa struttura diventata quasi sacra.









Dopo i primi gradini si rimane incantati dalle colonne di legno lavorato che raffigurano
soggetti tipici della tradizione nepalese.
L'area ricorda la forma dei mandala, il diagramma circolare composto dall'unione di
figure geometriche che richiamano il cerchio della vita.








l'atmosfera ricreata all'interno dell'area espositiva è quella degli antichi 
insediamenti nelle valli di Kathmandu, con porticati e templi, caratterizzati dalle
colonne intagliate a mano e dal contrasto tra il legno scuro e l'oro dei tetti.









E poi c'è la storia, quella non raccontata a pieno nel padiglione, che si apre al futuro
grazie ai differenti disegni rappresentati negli intagli, che raccontano la pazienza,
la volontà e la determinazione e la gioia di aprirsi al mondo.









Il viaggio nel padiglione è di puro relax e meditazione grazie anche al sottofondo
musicale che suggerisce di riflettere e di rilassarsi. E i visitatori, anche i più piccoli e più
scatenati, si adeguano sedendosi su sedie e poltrone all'ombra, in silente ammirazione.









Menzione speciale al ristorante che si trova sotto la grande pagoda dorata.
Qui si possono assaggiare piatti semplici, a base di riso e di pollo, ma al tempo
stesso gustosissimi in quello che più che un esercizio sembra una piccola oasi
di relax.








All'interno del padiglione, davanti al manifesto dei morti del terremoto, non è raro incontrare
qualche visitatore che preghi.
Fuori di qui accade soltanto nel padiglione del Papa, sull'altro lato del Decumano









La Pagella


SI'

* Gli intagli del legno
* Il ristorante nella pagoda con prodotti tipici
* L'atmosfera simile a quella di un tempio che si respira passeggiando per la struttura


NO

*L'assenza di un vero e proprio percorso espositivo
* La mancanza di un racconto sul tema del padiglione
* Le troppe persone a cui viene concesso l'ingresso contemporaneamente


























( Fonte Marianna Baroli, Libero del 10 luglio 2015 )
( fotografie dal web )





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4 commenti:

  1. ciao
    buona giornata. Molto bello questo padiglione. Un padiglione che mi emoziona.

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    1. Davvero Roberta, emoziona tanto...
      Un abbraccio.
      Antonella

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  2. Anche questo padiglione l'ho visto ma solo dal di fuori, troppa coda da fare, per entrare. Infatti, vedo dalle foto, che l'interno ha molti punti di interesse. Buon week end.

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    1. Ciao Mirtillo, anche secondo me i punti di interessi sono tanti...peccato che non si riesca a vedere proprio tutto.
      Buona domenica.
      Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")