mercoledì 1 gennaio 2014

Storie di Natale, La Dilegenza dei Dodici Posti di J.C.Andersen




Questo post e questa favola sono dedicati ad Audrey
che oggi compie gli anni.
Audrey è un regalo prezioso che il blog mi ha fatto, 
ci siamo conosciute e studiate poco alla volta, con calma,
forse anche con un po' di circospezione e poco per volta siamo diventate amiche,
amiche nel senso vero, chi mi conosce sa che non abuso mai 
della parola amicizia, siamo diverse eppure andiamo nella stessa direzione,
più le nostre idee sono agli antipodi più ci leghiamo l'una all'altra...
più ci conosciamo, con tutti i nostri difetti, più ci vogliamo bene.
Grazie Audrey!






Dodici in diligenza  di H.C.Andersen

Faceva un freddo, intenso, pungente: il cielo luccicava tutto di stelle, non tirava un alito di vento.
 Bum! un vaso sbattè sulla porta. Pim! Pam! fecero i mortaretti di rimando,
perchè si festeggiava l’anno nuovo.
Era l’ultima sera dell’anno, l’orologio della chiesa aveva suonato allora allora dodici tocchi.

Troc troc! Troc trocl Terretee!
Il carrozzone della diligenza arrivava, pesante, mezzo sconquassato;
 e si fermò alla porta della città.
Dentro c’erano dodici passeggeri, nè di più avrebbe potuto portarne; tutti i posti erano presi.
 “Evviva, evviva! “gridava la gente in tutte le case della città, perchè era l’ultima sera dell’anno;
  e allo scoccar della mezzanotte tutti riempirono i bicchieri, e bevettero alla fortuna dell’anno nuovo.

“Salute per il nuovo anno! “ era l’augurio di tutti:
“Una mogliettina, tanti soldi, fine dei problemi!”

Già, questo desideravano, facevano tintinnare i bicchieri e…. proprio in quel momento,
alla porta della città si fermava la diligenza con i dodici forestieri.

Che genere di persone erano quei viaggiatori?
Ciascuno aveva  il suo passaporto ed il suo bagaglio; e portavano persino dei regali,
per te, per me, per tutta la gente della città.
Ma chi erano? Che volevano? Che cosa portavano poi?
“Buon giorno!” gridarono alla sentinella ch’era di guardia alla porta della città.
“Buon giorno! “ rispose la sentinella; e al primo che scese dalla diligenza:









“Il suo nome e la professione?” domandò.
“Veda Lei, nel passaporto!” rispose l’uomo: “lo son chi sono!”
Ed era un bel tipo davvero, tutto ravvolto in una pelliccia d’orso e con gli scarponi col pelo:
“ Sono colui su cui tanti e tanti concentrano le speranze. Venga da me domani,
 e le darò una bella strenna di capo d’anno. Spargo per tutto mance e doni,
e faccio inviti a balli e a feste; ma più di trentuno non ne posso dare.
 Le mie navi sono in mezzo ai ghiacci, ma il mio studiolo è caldo e vi si sta bene.
Sono negoziante all’ingrosso: il mio nome è Gennaio, e porto con me solo conti.”






Scese a terra il secondo; era un allegro camerata, impresario di teatri, direttore di balli figurati,
anima di tutti i divertimenti possibili e immaginabili.
Tutto il suo bagaglio consisteva in una grossa pentola. “Quando c’è questo, l’allegria non manca mai” diss’egli, “Voglio far divertire, ma voglio anche divertirmi, poi che ho poco tempo da vivere:
di tutta la famiglia sono quello che vive meno, ventotto giorni soltanto.
Tutt’al più, ogni tanto, mi buttan là un giorno per soprammercato;
ma non ci conto molto, e faccio buon sangue egualmente. Urrà!”
“Non tanto chiasso! “ fece la sentinella.
“Posso fare quanto chiasso mi pare e piace! “ rispose il viaggiatore:
“Sono il Principe Carnevale, e viaggio incognito sotto il nome di Febbraio”.






Scese il terzo. Era magro come la Quaresima, ma stava impettito perché era parente
dei Quaranta Cavalieri danesi, faceva lunarii e prevedeva il tempo e le stagioni.
Il mestiere, però, non era troppo lucroso, ed ecco perchè consigliava tanto i digiuni.
Portava all’occhiello un mazzolino di violette, ma piccine piccine e stente.
“Don Marzo, Don Marzo!”  gli gridò il viaggiatore sceso dopo di lui, e gli battè sulla spalla:
“Non senti che buon odorino? Va’ subito nella saletta dei doganieri: stanno bevendo un ponce,
la tua bevanda prediletta. L’ho sentita alla fragranza. Corri, corri, Don Marzo!”







Ma non era vero niente; colui che parlava non voleva se non fargli una burla,
 uno dei suoi famosi pesci, perchè aveva nome Aprile,
 e col primo pesce cominciava la sua carriera nella città.
Sembrava molto allegro; lavorava poco, perchè aveva più vacanze di tutti.
“Basterebbe che ci fosse un po’ più di stabilità a questo mondo! “ disse.
“Ma talvolta siamo di umore gaio; tal altra uggioso, secondo le circostanze. Ora piove, ora fa sole;
ora si sgombera, ora si torna. Io tengo una specie di agenzia di collocamenti, fitti e vendite,
ed ho anche l’impresa dei trasporti funebri. Rido o piango, a seconda del momento.
In questa valigia ho i miei vestiti da estate ma non sono tanto sciocco da mettermeli
Eccomi qui! La domenica vado alla messa con le calze di seta a trafori e col manicotto”.









Dopo di lui, scese una giovinetta. Aveva nome Maggiolina, portava un leggero vestito da estate,
d’un verde tenero, e, sopra le scarpette, un paio di galosce.
Nei capelli aveva un mazzolino di anemoni, ed era tanto profumata di timo,
che la sentinella starnutì.
“Dio vi benedica!” esclamò la fanciulla; e quello fu il suo saluto.
Com’era bella! E come sapeva cantare!
Non era cantatrice da teatro, nè da camera; era cantatrice di bosco,
perchè andava errando lietamente per la verde foresta e cantava per suo piacere.
Nella borsetta da lavoro aveva due libriccini: Le incisioni di Christian Winther,
perché sono come il bosco di faggi, e
Le piccole poesie di Richardt, che sono come le stelline odorose.









“Ora arriva la signora, la giovane signora!” gridarono da dentro la carrozza,
e così uscì la signora, giovane e snella, fiera e graziosa.
Si vedeva subito che era nata per festeggiare i “sette dormienti”.
Teneva un banchetto nel giorno più lungo dell’anno perché si avesse il tempo
dsi mangiare le molte portate; poteva permettersi di viaggiare in una carrozza tutta sua,
ma arrivò con la diligenza come gli altri, in tal modo voleva dimostrare di non essere altezzosa;
del resto non viaggiava da sola, era accompagnata dal fratello minore Luglio.








Lui se la passava bene, indossava abiti estivi e un panama.
Portava solo abiti per il viaggio, era così faticoso col caldo.
Aveva solo la cuffia e i calzoncini da bagno; non è molto.








Poi arrivò madama Agosto, fruttivendola all’ingrosso, proprietaria di molti vivai di pesci,
 contadina in crinolina; era grassa e calda, partecipava a tutto,
andava in giro con la botticella della birra fra la gente nei campi.
 “Con il sudore della fronte mangerai il pane” disse, “
sta scritto nella Bibbia; poi si può anche fare il ballo nel bosco e la festa per il raccolto!”
 Era madama Agosto.








Poi scese ancora un uomo, pittore di professione, il maestro del colore,
al bosco veniva detto che le foglie dovevano cambiare colore quando lo voleva lui,
ma doveva essere bello; subito il bosco diventava rosso, giallo, marrone.
Il maestro fischiava come lo storno nero, era un buon lavoratore e
 attaccava i pampini verdebruni di luppolo al suo boccale della birra,
 era un ornamento e lui aveva occhio per gli ornamenti.
Eccolo lì con il suo vaso di colori, che era tutto il suo bagaglio.









Lo seguiva un signore di campagna, che pensava al mese della semina,
all’aratura e ai lavori della terra- be’ anche un po’ al divertimento della caccia.
Il conte Ottobre aveva con sé cane e fucile e la carniera piena di noci,
che facevano un rumorino secco quando camminava.
 Portava un bagaglio di dimensioni incredibili, aveva persino un aratro di fabbrica inglese;
 e non parlava che di agricoltura, ma a mala pena si sentiva quel che diceva
 per la gran tosse e le rumorose soffiate di naso del suo vicino.







Quegli che tossiva così era Novembre, molto seccato da una tremenda infreddatura:
tanto che portava un lenzuolo invece del fazzoletto.
E, nonostante l’infreddatura, gli toccava  andar in giro con le nuove cuoche e le domestiche,
per condurle a far le provviste ed insegnar loro il servizio d’inverno.
 Diceva che si sarebbe liberato dai suoi malanni andando al bosco a far la legna:
doveva spaccarla e segarla, perché era Gran Guardiano della Confraternita dei segantini
e fornitori del focolare. Passava la sera a intagliare suole di legno per i pattini,
perché sapeva bene, diceva, che tra poche settimane ci sarebbe grande richiesta di quel genere di calzature.









Infine comparve l’ultimo viaggiatore, il vecchio Nonno Dicembre, con lo scaldino in mano.
Era tutto intirizzito, ma gli occhi gli brillavano vividi come due stelle e
 teneva tra le braccia un vaso di fiori, dove cresceva un piccolo abete.
Diceva: “Avrò cura di quest’alberello, perchè cresca bene,
e per la sera di Natale possa arrivare con la vetta a toccare il soffitto
 e cresca con le candele accese, le mele dorate e i ritagli.
Questo scaldino manda un calore, che pare una stufa…
e io tiro fuori il libro delle fiabe e leggo ad alta voce cossicchè tutti i bambini nella stanza
rimangono in silenzio.
E allora le figurine dell’albero di Natale diverranno vive,
e il piccolo angelo di cera spiegherà le alucce di stagnola dorata e volerà giù dalla vetta dell’albero,
e bacerà grandi e piccini, tutti quelli che sono nel salotto caldo,
ed anche i poveri bambini che stanno fuori, in istrada,
e cantano il canto di Natale della stella di Betlemme”.






“Bene; ora la diligenza può andare!” disse la sentinella:
“Tutti i dodici passeggeri sono scesi. Frusta cocchiere!”
 “Prima bisogna che i dodici viaggiatori vengano qui da me!” disse il Gabelliere.
“Uno per volta! I passaporti restano a me. Ognuno è valido per un mese;
finito il mese, scriverò sul passaporto le generalità e le note a seconda della loro condotta.
Prego signorGennaio, entrate pure!”
E così entrò.
Finito l’anno, cari lettori, credo che sarò in grado di dirvi
quello che i dodici viaggiatori avranno portato in dono a me, a voi, a tutti.
Ora non lo so, parola d’onore; e sto per dire che forse non lo sanno nemmeno loro.
Si vive in certi tempi cosi strani!




31 commenti:

  1. Buon Anno Antonella! Un abbraccio grande

    Cinzia

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    1. Ciao Cinzia, un grande abbraccio anche a te, e auguri per un buon anno!
      Antonella

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  2. Antonella GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!
    Sono senza parole è un regalo stupendo grazie, grazie , grazie e grazie!!!
    Mi hai commossa...grazie per la tua amicizia e per quest'anno passato assieme
    grazie di avermi aperto le porte del tuo cuore :D :* <3 <3

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    1. Ciao Audrey, sono contenta che che tu sia felice di questo piccolo pensiero...è stato davvero bello il nostro anno insieme, prepariamoci a vivere nuove "avventure "

      Un bacione e auguri.
      Antonella

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    1. Tanti auguri anche a te...speriamo sia un anno fortunato!
      Antonella

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  4. Metti la mano sinistra sulla spalla destra e la mano destra sulla spalla sinistra.
    Hai appena ricevuto un abbraccio a distanza. Buon 2014.

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    1. Che tenero questo abbraccio! Buon anno e auguri di tanta felicità.
      Antonella

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  5. Rinnovo l'augurio di un sereno e felice anno nuovo.

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    1. Ricambio di cuore i tuoi auguri! A presto.
      Antonella

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  6. Una bella storia per iniziare!
    Carino e divertente dell'anno, mi congratulo con voi per questo meraviglioso messaggio di condividere con noi le loro magnifiche parole ! Buon 2014 ! Leovi .

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    1. Grazie Leovi, mi fa veramente piacere che la favola ti sia piaciuta...speriamo che sia di buon augurio per l'anno appena iniziato

      Buon anno.
      Antonella

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  7. Ciaooo cara Antonella bellissima al tua storia ..... e fantastiche le immagine postate Q

    Un bacione grande e tanti, tanti ma tantissimi auguri per un anno nuovo Felice, Sereno e pieno di tante belle novità e soddisfazioni :-)

    un abbraccio grande

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    1. Ciao, ricambio di cuore i tuoi auguri, un grande abbraccio.
      Antonella

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  8. Che storia originale che ci hai proposto in questo post cara Antonella, Audrey apprezzarà sicuramente, anzi, lo ha già fatto visto e letto il suo commento più sopra...
    Tantissimi auguri di cuore a lei, e alla vostra bella amicizia, possa ancora rafforzarsi e durare per tutti gli anni a venire.
    Vi abbraccio entrambe e vi auguro un anno meraviglioso proprio come voi :-)

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    1. Ciao Betty, chiedo scusa a te e a tutti gli altri amici per il ritardo nel rispondere ma sono a letto con l'influenza e faccio fatica a stare al pc.

      Sono contenta che la storia ti sia piaciuta e grazie per l'augurio che fai all'amicizia di Audrey e mio.

      Un grande abbraccio.
      Antonella

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    2. Non preoccuparti per il ritardo Antonella, cerca di guarire presto e riguardati, noi ti aspettiamo.
      Un bacione :-)

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  9. E' una delle mie storie preferite di Andersen, sono contentissima che tu l'abbia trovata ed è anche un bellissimo insegnamento!
    Tanti baci e buon anno!

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    1. Ciao Melinda, hai ragione è una favola molto bella e mi sembrava perfetta da dedicare ad Audrey per il suo compleanno.

      Un abbraccio.
      Antonella

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  10. Bellissimo racconto e immagini! Non conoscevo questo racconto di Andersen! Grazie Antonella.
    Buon anno a te e famiglia , ma anche a Audrey....che ho appena conosciuto!
    Che sia un anno colmo di serenità e amicizia!

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    1. Ciao Cristina, anche a me piace tanto questo racconto e mi sembrava l'ideale per festeggiare un compleanno che coincide con l'inizio del nuovo anno.

      Anche a te tanti auguri per un nuovo anno pieno di soddisfazioni.
      Antonella

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  11. Antonella, che bella la tua storia accompagnata dalle immagini della grande Edith!!!
    Buon Anno
    Lieta

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    1. Ciao Lieta, questa era la favola ideale per fare un sunto delle immagini che mese per mese avevo postato durante l'anno e che i lettori avevano tanto apprezzato.

      Buon anno e auguri di tanta felicità.
      Antonella

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  12. Ciao Antonella, Ti ringraziamo per essere passata sul nostro blog.
    La tua storia è veramente bella, un saluto e un sereno 2014 dal Gummo.

    Giò&Gabry

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    1. Ciao, benvenuto!

      Anche a voi un saluto e tanti auguri per uno sfavillate 2014.
      Antonella

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  13. Non conoscevo questa storia, Anto :)
    Ne approfitto per farti i miei migliori auguri per un felice e strepitoso 2014! :)

    Moz-

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    1. Ciao Moz, è una bella storia per iniziare il nuovo anno.
      Anche a te tantissimi auguri...per tutto!
      Antonella

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  14. ciao questa storia mi piace molto, sempre bello leggerla. Belle anche le immagini che hai messo. Coccole agli amici pelosi.

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    1. Ciao Roberta, come tutte le storia di Andersen esercita sulle persone un grande fascino...anche quando si diventa adulti!

      Un abbraccio e coccole infinite ad HayLyn.
      Antonella

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    2. ciao
      ho letto che hai avuto l'influenza, spero che adesso stai meglio. Ciao.

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    3. Ciao Roberta, grazie! Niente da fare, non riesce a passarmi...anche mio marito è di nuovo a letto, spero che ci passi è dalla domenica prima di Natale che a turno stiamo male...pazienza è la stagione!

      Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")