di Oscar Grazioli
( Il Giornale )
«Ma che roba è questa!». «Boh, qualche buontempone che ha tempo da perdere» si rispondevano gli impiegati gettandola uno sul tavolo dell'altro. Essendo vicini alle feste di Natale nell'ufficio cominciavano ad arrivare rinforzi, in generale giovani studenti. Fu uno di questi, molto zelante, che inoltrò la lettera al capoufficio pregandolo di dirgli cosa ne doveva fare.
A casa Srivener intanto si sentiva ancora palpabile la mancanza di Abbey, l'adorata cagnetta di 14 anni, morta da pochi giorni. Soprattutto la piccola Meredith aveva accusato il colpo e lo stesso vicinato, quando le finestre della villetta erano aperte, poteva sentire qualche sommesso singhiozzo provenire dalla sua flebile voce. Aveva solo cinque anni, Meredith e, per lei, Abbey era una sorellina inseparabile di cui i genitori avevano faticato a spiegare la perdita così rapida e crudele. D'altronde è noto che fino ai cinque anni di età i bambini non fanno distinzione tra cani e persone: il cane di casa è a tutti gli effetti un fratello. Così una sera, Meredith chiamò la mamma e con tutta la serietà di cui è capace un bambino quando desidera essere serio, le disse: «Dobbiamo scrivere una lettera, Ma', mi vuoi aiutare?»; «Certo tesoro, a chi vorresti scrivere?»; «In Paradiso, Ma'. Voglio essere sicura che Abbey ci sia arrivata e che la trattino bene, come la trattavamo noi».
La mamma non fece una piega, non si mise a ridere e andò sicura nel cassetto della piccola scrivania a prendere la carta da lettere e le buste usate per comunicare qualcosa d'importante agli amici, di solito gli inviti ai compleanni. L'indirizzo era semplicemente «To Heaven» (Al Paradiso) e il mittente era scritto in piccolo dietro la busta, come voleva Meredith. Prima di cena, finito di scrivere, mamma e bambina si misero in cammino per fare quelle poche centinaia di metri che le separavano dal centro, dove impostarono la lettera al locale ufficio delle poste.
Il capoufficio usò il tagliacarte d'argento, regalo della moglie di un vecchio natale dimenticato per aprire la busta e, chissà perché, ma sentì che doveva farlo delicatamente, come se uno strappo rabbioso fosse stato un insulto a qualcuno. La grafia era perfetta, le righe dritte, scritte da qualcuno che doveva usare la commozione oltre alla penna. Quando ebbe finito di leggere si appoggiò alla sedia con la schiena, stringendo gli occhi e immaginando una bambina che dettava quelle parole alla mamma che le scriveva senza cambiarne una virgola.
Dopo una settimana a casa Meredith arrivò un pacchetto e la mamma rimase esterrefatta nel leggere da dove veniva e a chi era indirizzato. Il mittente era «Dio e uno dei suoi angeli speciali» e il pacco era per «Mer». Dentro c'era un libro, intitolato Quando un Amico muore e una lettera.
«Cara Meredith, Abbey è arrivata sana e salva qui in Paradiso. Hai fatto bene a mandarmi la sua foto, così l'ho riconosciuta subito. Sai, ora non è più malata e la sua anima è qui, accanto a me, proprio come era vicino a te pochi giorni fa. Abbey ti adora. Grazie mille per la lettera e sappi che hai una mamma meravigliosa. Vi benedico entrambi ogni giorno e..., a proposito, è facile trovarmi. Io sono dovunque c'è amore. Ti voglio bene. Un angelo speciale di Dio.>
Dal 2006, quando accadde il fatto, Meredith riceve ogni anno una lettera dal Paradiso.
E questa è una storia vera.
( Le immagini non contrassegnate " Il tempo ritrovato " sono tratte dal web )
L'avevo sentita al tg, bella storia.
RispondiEliminaTi rinnovo gli auguri per un felice anno, Antonella.
Ciao Gianna, è davvero una bella storia, mi piace pensare che ci sono ancora persone in cui il cuore non è solo un muscolo.
EliminaAncora auguri anche a te e alla tua famiglia.
Antonella
mi sono commossa...che bella storia!!!!
RispondiEliminaBrava Antonella, questa è stata davvero una bella emozione regalata da gente speciale: un bambina, un cane e una persona con un grande cuore ;)
baci e buona giornata
Ciao Audrey, io l'ho trovata una storia bellissima, di quelle che ti lasciano dentro qualche cosa e ti fanno sperare che anche per l'essere umano ci sia ancora una possibilità di riscatto.
EliminaBacioni e buona serata.
Antonella
E' bello leggere storie simili..dolcezza e magia del Natale..bella!
RispondiEliminaBuona giornata,
Stefania
Ciao Stefania, è talmente bella che non sembra quasi vera...e profuma ancora di Natale.
EliminaBuona serata.
Antonella
una bella storia, come se ne leggono passando di qua
RispondiEliminaCiao, grazie, mi piace pensare che passando di qua si trovi un sorriso.
EliminaBuona serata.
Antonella
Emezionante, toccante!
RispondiEliminaUn abbraccio!
Ciao Renata, hai ragione è un racconto che emoziona.
EliminaUn abbraccio anche a te e buona serata.
Antonella
Che racconto meraviglioso, grazie per avermelo fatto conoscere, fa sperare che davvero il mondo possa continuare grazie all'amore di pochi. Ti faccio gli auguri in ritardo per Natale e per il 2013 ti auguro di continuare a raccontarci ancora storie meravigliose. Ciao.
RispondiEliminaCiao Spirulina, ne ho già pronta una di queste storie vere per sabato, non perderla perchè commuove quanto questa.
RispondiEliminaAnch'io ti faccio tanti auguri sia per il Natale,ormai passato, che per questo 2013 che stiamo iniziando e , perchè no? anche per una felice Epifania.
Ciao, un abbraccio, Antonella
Bella storia, grazie.
RispondiEliminaLe immagini che vengono dal web si distinguono bene dalle tue:non sono altrettanto belle, anzi.
Ciao
Ciao Massimo, mi fa piacere che sia piaciuta anche a te è una storia vera che sembra una favola.
RispondiEliminaIl complimento per le fotografie mi lusinga, grazie!
Com'è andata a Milano?
Buona serata, a presto
Antonella
Adesso tocca a me, mi fai commuovere. Una bella storia, una favola (chi ha detto che le favole siano di fantasia?), che tocca il cuore di chi crede nei piccoli miracoli, nei sentimenti veri.
RispondiEliminaP.s. Mi piacerebbe che non si perdesse con l'età l'incapacita' di distinguere fra uomini ed animali.
Grazie di averla raccontata ed auguri.
Ciao,anche a me piacerebbe tanto che non si perdesse l'incapacità di distinguere tra uomini e animali.
EliminaE hai ragione tu le favole non devono essere necessariamente di fantasia, questa è una favola...ed è vera.
Grazie a te di averla apprezzata.
Antonella
Meravigliosa storia, commovente!!!
RispondiEliminaBuona giornata e un abbraccio!
Beatris
Ciao Beatris, anch'io l'ho trovata una storia piena di commozione.
EliminaBuona serata e un abbraccio.
Antonella