giovedì 17 marzo 2016

Le quindici nomination di Jarre, il re delle colonne sonore





Ottenere 15 nomination all'Oscar per la colonna sonora credo rappresenti un record difficilmente battibile. Di queste, concretizzarne tre e sfiorarne altrettante dorse non rappresenterà un altro record, ma di sicuro pone l'autore nel novero dei grandi. A non pochi invece il personaggio non dirà molto e se poi si aggiunge che tutto questo è realizzato nell'arco di trent'anni, sono certo che resterete notevolmente sorpresi. Il musicista e direttore d'orchestra in questione è Maurice Jarre, francese di Lione, nato il 13 settembre 1924.









Allievo del compositore Louis -Francois -Marie Aubert, Maurice collaborò a Parigi con la compagnia di presa di Jean - louis Barrault e Madeleine Renard e per 14 anni diresse il Theatre National Populaire. Nel 1952 ebbe inizio la sua attività per il cinema, facendosi apprezzare attraversi i registi della Nouvelle Vague e sfiorando l'Oscar con Le dimanche de Ville d'Avray ( da noi L'uomo senza passato ) di Serge Bourguignon.









Chiamato a Hollywood nel 1962 dopo questo successo europeo, l'anno seguente vinse il premio Oscar con Lawrence d'Arabia di David Lean, cui seguì la nomination per The Longest Day e nel 1965 l'altro Oscar per Il Dottor Zivago, sempre di David Lean. E' nomination anche l'anno dopo con The  Professionals di Richard Brooks, così come nel 1968 con  Five Card Stud ( Poker di Sangue ) di Henry Hathaway.









Ancora cinque nomination per tutti gli anni settanta, nel 1984 centra il terzo Oscar per Passage to India,
ancora con David Lean. Come si può notare, un binomio perfetto che non aveva funzionato solo per Ryan's Daughter ( La Figlia di Ryan ), una decisione che all'epoca fece scandalo ( l'Oscar andò a Francis Lai per Love Story ). Ultime nomination con Wilness ( Il Testimone ) di Peter Weir,  Gorilla nella nebbia di Michael Apted, L'Attimo fuggente ancora di Peter Weir e Ghost di Jerry Zucker del 1990.









Dopo Ghost la vena sembra appannarsi ( ci sarà un Gloden Globe nel 1995 per A walk in the clouds  - da noi Il profumo del mosto selvatico - che sembrò più un premio alla carriera piuttosto che alla stucchevole colonna sonora ) e Jarre tira fuori allora il suo sogno nel cassett: avere un'orchestra tutta sua e girare il mondo per far conoscere la sua musica, prevalentemente quella tratta dai film più famosi, ma non solo.









Il successo iniziale è senza alcun dubbio di sicuro effetto, ma anche i costi cominciano a farsi sentire. Oltre tutto, con suo profondo fastidio, Jarre si accorge che il pubblico vuole sentire soltanto le musiche tratte dai film che hanno ottenuto l'Oscar. Nella realtà, come la gran parte dei compositori, ritiene che alcuni brani apparentemente minori meritino invece le stesse attenzioni di altri più famosi, ma anche con lui sarà la storia di sempre che si ripete.









Ridotto al minimo essenziale il numero dei suoi professori, Jarre per alcuni anni si avvarrà principalmente di orchestre sinfoniche locali, tuttavia i suoi concerti non attireranno più le folle dei primi tempi.
Colpito da una lenta, progressiva malattia degenerativa, si spense a Los Angeles il 29 marzo 2009






( Sergio De Benedetti, Libero del 18 febbraio 2016 )
( Fotografie dal web )
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6 commenti:

  1. Un grande!!! e resterà nella storia!!!

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    1. Sì, un grande che resterà indimenticabile.
      Antonella

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  2. Interessante, pur conoscendo alcune colonne sonore di questi film, non n conoscevo l'autore. Un saluto

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    1. Devo dire che anch'io conoscevo bene i film ( amo molto Passaggio in India ) ma conoscevo poco l'autore delle musiche...questo è il motivo per cui mi piace tanto il blog, ci spinge a cercare di conoscere cose nuove.
      Ciao, buona giornata.
      Antonella

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  3. E infatti io non lo conoscevo, pur considerandomi un’appassionata di cinema. Ti ringrazio per avermelo fatto conoscere!

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    1. E pensare che io, mentre preparavo il post, pensavo a te certa che se lo avessi letto avresti avuto tante notizie in più da aggiungere!
      Ti auguro una felice giornata.
      Antonella

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Piemontesità

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" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")