Questo mese Il Senso dei miei Viaggi viene proposto da Claudia
autrice del blog Giro del Mondo attraverso i Libri, e devo dire che si tratta di un argomento
veramente intrigante: I Misteri dei nostri viaggi.
Un viaggio già di per se stesso è un mistero, infatti nel corso di un viaggio ci troviamo di fronte
a realtà sconosciute, ad abitudini diverse dalle nostre, a storie e leggende che affondano le radici
in un passato lontano...se ogni viaggio è un mistero ci sono, però, misteri più misteriosi di altri
e questi sono i misteri dei miei viaggi.
Santa Maria delle Vigne e lo spartito del Diavolo
Percorrendo la strada che da Lucedio,nel vercellese, ( post qui ) porta verso la collina appare,
come un miraggio, una cupola in mezzo al verde:
è il Santuario della Madonna delle Vigne, in passato conosciuto anche come
Santissimo Nome di Maria
Progettata dall'architetto A.Bertola di Biella nel 1696 su incarico
dell'abate commendatario di Lucedio, Vincenzo Grimani, e costruita su un preesistente
edificio sacro, la leggenda narra che durante una terribile grandinata il raccolto di tutta la zona
del Principato di Lucedio fu distrutto e che solo le colture presenti su una collinetta si salvarono
come protette da una mano divina. I contadini del luogo, convinti che quel terreno fosse stato miracolato dalla Madonna, decisero di costruirvi un santuario a lei dedicato.
Attorno a questo santuario,
nell'antichità sono fiorite molte leggende su presunte presenze demoniache, sabba, suore, frati, che hanno portato alla sconsacrazione della chiesa che oggi, purtroppo versa in stato di totale abbandono
Passando tra i calcinacci e i muri ormai pericolanti siamo riusciti ad entrare nel Santuario
e ad ammirare quello che resta del suo interno.
Capitelli a forma angelica osservano il visitatore dall'alto,
spostando lo sguardo sopra il portone d'ingresso, dove nelle classiche chiese
si trova l'organo a canne, in questo santuario si può vedere, sì, un organo ma
interamente dipinto, usando la soluzione stilistica del trompe d'oeil.
I colori sono molto sbiaditi ma l'affresco è ben visibile nei suoi particolari;
quello che maggiormente interessa e che è stato oggetto di molte trasmissioni
televisive è il dipinto di uno spartito musicale, soprannominato
lo "Spartito del Diavolo ".
La leggenda narra che nel vicino Principato di Lucedio, all'interno della cripta
della chiesa di Santa Maria sia stato segregato un terribile essere maligno che infestava
la zona di Lucedio. La cattura dello spirito, si racconta, sia stata effettuata utilizzando
la musica di uno spartito composto da un abate, ma come nelle migliori leggende
lo spartito è sia in grado di intrappolare l'entità maligna che di liberarla.
L'associazione TESES ( Team Sperimentale Esplorazioni Sotterranee)
con il supporto della dottoressa Paola Briccarello, ricercatrice di scritti di musica antica,
hanno compiuto degli studi sullo spartito e le scoperte fatte sono alquanto sorprendenti:
l'andamento grave dei primi tre accordi lascia supporre che lo spartito sia solo la parte
conclusiva di un intero teme musicale, inoltre suonando lo spartito nelle direzione canonica
la melodia risulta fastidiosa, se invece si suona dall'alto verso il basso o
da destra verso sinistra risulta piacevole e acquisisce armonia.
Il Santuario è stato più volte luogo di messe nere e di
riti satanici e nel vercellese gode di una pessima fama,
ma per chi ama i luoghi misteriosi e pregni di leggenda questa
è una meta obbligatoria.
( Ho estrapolato la leggenda da un post che avevo scritto parecchio tempo fa, chi fosse interessato può trovare la storia, tutte le leggende e le fotografie di quel vecchio post Qui )
Il mistero ha sempre accompagnato il cammino dell'uomo e l'avventura dell'esistenza non sarebbe così affascinante se ci fosse dato conoscere tutto quello che ci circonda.
Romano Battaglia
***************************************
La Sacra di San Miche le e la torre della Bell'Alda
Simbolo della più rocciosa piemontesità la Sacra di San Michele si staglia contro
il cielo azzurro delle Alpi con il suo profilo visibile da grandi lontananze ad indicare
l'imbocco della Valle di Susa. Quando si legge Il nome della Rosa di Umberto Eco
il pensiero corre subito a questa immensa roccaforte montana, che sembra sfidare i secoli e
la natura stessa innalzandosi verso il cielo fin dove l'opera umana lo consente.
L'Abzia è splendida e lascia letteralmente senza fiato, attorno alla sua origine sono nate nei secoli molte leggende ma il " mistero " che vorrei ricordare qui è quello che riguarda l'adiacente Torre dalla
Bell'Alda e la sua tragica leggenda.
Dal terrazzo panoramico della Sacra si spalanca improvvisamente un baratro,
narra la leggenda che quando bene non si sa, forse ai tempi del Barbarossa o forse nel ‘300, quando tutta la Val di Susa pullulava di mercenari sanguinari, o forse ancora nel ‘600 coi Lanzichenecchi pestilenziali di manzoniana memoria, la Sacra – vista la sua posizione – era una sicura fortezza dove trovavano rifugio i villici durante le varie incursioni nemiche.
Durante una di queste, arrivò un gruppo di contadini; fra loro vi era una fanciulla che si chiamava Alda, nota in tutta la zona per la sua avvenenza.
Ed era bella, ma tanto bella, ma così bella che tutti la chiamavano – con slancio di fervida, poetica e originale fantasia – la Bell’Alda.
Quella volta però i nemici riuscirono ad invadere la Sacra; saccheggiarono la chiesa, massacrarono i monaci, uccisero i contadini e violentarono le donne.
La Bell’Alda riuscì a fuggire e, in preda alla disperazione e al terrore, s’arrampicò sulla cima della torre; la soldatesca la seguì sin lassù.
Non aveva più scampo.
Invocò l’aiuto della Madonna e si lanciò nel vuoto.
Ma dal cielo scesero lievi due angeli i quali, prendendola delicatamente per le braccia, la depositarono incolume a terra.
Passò un po’ di tempo e la Bell’Alda, inorgoglita, non faceva che vantarsi raccontando a tutti il miracolo di cui era stata protagonista; ma nessuno le credeva.
“Ma come?” diceva “Osereste mettere in dubbio la parola d’una Prescelta e Prediletta dalla Vergine, dagli Angeli e dai Celesti tutti?”.
E il popol tutto rispondea: “Sì!”.
Offesa e seccata, un bel giorno la Bell’Alda – pestando piccata il piedino a terra – sbottò: “Ok. Venite con me che vi faccio vedere io”.
Seguita dalla folla dei compaesani, corse alla Sacra, si ri-arrampicò sulla cima della torre e, sicura d’un nuovo aiuto divino, si ri-lanciò di sotto.
Ma il Cielo punì la sua superba boria: degli angeli quella volta non si vide manco la piuma di un’ala, e la Bell’Alda si spiaccicò violentemente al suolo.
Di lei, dice sempre la leggenda, “’L toc pi gross rimast a l’era l’ouria” (il pezzo più grosso rimasto
era l’orecchio).
Nel punto esatto dello schianto, la pietà umana pose una croce e la fervida e poetica fantasia popolare le dedicò una canzone la cui ultima strofa declama:
La Bell’Alda insuperbita
qui dal balzo si gettò,
sfracellata nella valle
la Bell’Alda se ne andò.
La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero; è la fonte di ogni vera arte e di ogni vera scienza.
Albert Einstein
****************************************************
Storie di Arcangeli
La Leyline di San Michele
" Il culto dell’Arcangelo Michele in luoghi sacri posizionati su un’unica linea retta. Un allineamento perfetto, insipegabile. Solo una casualità?
Skellig Michael (Repubblica Irlandese), St Michael’s Mount (Cornovaglia – Inghilterra sud-occidentale), Mont Saint Michel (Normandia – Francia), la Sacra di San Michele (Val di Susa – Piemonte), San Michele (Monte Sant’Angelo – Puglia), Monastero di San Michele (Isola di Simi – Grecia, Dodecaneso meridionale). A vederli su di una cartina geografica, questi santuari risultano posizionati su una unica linea retta, la Leyline di San Michele.
Forse ancora più sorprendente è il fatto che tre luoghi importanti ovvero Mont Saint Michel in Francia, la Sacra di San Michele in val di Susa e il santuario di Monte Sant’Angelo nel Gargano si trovano alla medesima distanza. Qualcuno interpreta questo fatto come un ammonimento dell’Arcangelo ai fedeli di Cristo a mantenersi nella rettitudine e a non abbandonare mai il rispetto rigoroso delle leggi imposte da Dio. Potrebbe anche essere che quei luoghi di culto siano stati costruiti in punti della terra a forte concentrazione energetica, disposti sulle famose Lay Lines. Ma questa è tutta un’altra storia. Un’altra caratteristica di questa linea è il suo perfetto allineamento con il tramonto del Sole nel giorno del Solstizio d’Estate, giorno che è sempre stato ritenuto importante per riti e connessioni energetiche con la Natura. "
Sono stata infinite volte a Monte Sant'Angelo, si può dire in ogni anno della mia
infanzia e adolescenza e parecchie volte in età adulta.
Luogo misterioso Monte Sant'Angelo e ricco di suggestioni, la linea angelica, le apparizioni
dell'Angelo, l'impronta del suo piede sulla roccia della grotta dove i pellegrini appoggiano
ancora oggi la mano, o poi la tomba di Rotari, - che in realtà non è una tomba ma un battistero,
e che in realtà non c'entra nella con il Re Longobardo, che probabilmente non ha mai messo piede
in questo luogo - che è uno dei luoghi più misteriosi di tutto il Sud Italia.
Ma quella che è rimasta impressa nella mia mente prima di bambina, poi di adolescente attratta dall'occulto e dalle storie di spiriti infelici, e poi anche di persona adulta è la leggenda che si racconta a Pescopagano nella vicina Basilicata.
Dunque, si narra che è praticamente " obbligatorio " andare in pellegrinaggio al
" Monte dell'Angelo " almeno una volta nella vita perchè se no si sarà costretti ad andarci
a piedi, per ben 7 volte, dopo morti trascinandosi appresso sferraglianti catene.
Vi lascio immaginare quali orrende visioni questa credenza popolare ha suscitato nella mia mente infantile...
bene, oggi ho una certezza, comunque vada, nell'al di là almeno questo tormento
mi sarà risparmiato!!!
È così stupido chiudere gli occhi al mistero, così disumano, un atteggiamento da bestie.
Federico Fellini
****************************************
Con questo post partecipo a Il senso dei miei Viaggi
gestito questo mese da Claudia autrice del blog
" Giro del Mondo attraverso i Libri "
***
La sensazione più bella che possiamo provare è il mistero. Costituisce l'emozione fondamentale che sta alla base della vera arte e della vera scienza. Colui che l'ha provata e che non è ancora in grado di emozionarsi è come una merce avariata, come una candela spenta. È l'esperienza del mistero, spesso mischiata con la paura, che ha generato la religione. La conoscenza di un qualcosa che non possiamo penetrare, delle ragioni più profonde di una bellezza che si irradia, che sono accessibili alla ragione solo nelle sue più elementari forme, è questa la conoscenza e l'emozione che stanno alla base della religione, in questo senso, e in questo solamente, io posso definirmi profondamente religioso.
Albert Einstein
Il mistero ha sempre accompagnato il cammino dell'uomo e l'avventura dell'esistenza non sarebbe così affascinante se ci fosse dato conoscere tutto quello che ci circonda.
Romano Battaglia
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La Sacra di San Miche le e la torre della Bell'Alda
Simbolo della più rocciosa piemontesità la Sacra di San Michele si staglia contro
il cielo azzurro delle Alpi con il suo profilo visibile da grandi lontananze ad indicare
l'imbocco della Valle di Susa. Quando si legge Il nome della Rosa di Umberto Eco
il pensiero corre subito a questa immensa roccaforte montana, che sembra sfidare i secoli e
la natura stessa innalzandosi verso il cielo fin dove l'opera umana lo consente.
L'Abzia è splendida e lascia letteralmente senza fiato, attorno alla sua origine sono nate nei secoli molte leggende ma il " mistero " che vorrei ricordare qui è quello che riguarda l'adiacente Torre dalla
Bell'Alda e la sua tragica leggenda.
Dal terrazzo panoramico della Sacra si spalanca improvvisamente un baratro,
narra la leggenda che quando bene non si sa, forse ai tempi del Barbarossa o forse nel ‘300, quando tutta la Val di Susa pullulava di mercenari sanguinari, o forse ancora nel ‘600 coi Lanzichenecchi pestilenziali di manzoniana memoria, la Sacra – vista la sua posizione – era una sicura fortezza dove trovavano rifugio i villici durante le varie incursioni nemiche.
Durante una di queste, arrivò un gruppo di contadini; fra loro vi era una fanciulla che si chiamava Alda, nota in tutta la zona per la sua avvenenza.
Ed era bella, ma tanto bella, ma così bella che tutti la chiamavano – con slancio di fervida, poetica e originale fantasia – la Bell’Alda.
Quella volta però i nemici riuscirono ad invadere la Sacra; saccheggiarono la chiesa, massacrarono i monaci, uccisero i contadini e violentarono le donne.
La Bell’Alda riuscì a fuggire e, in preda alla disperazione e al terrore, s’arrampicò sulla cima della torre; la soldatesca la seguì sin lassù.
Non aveva più scampo.
Invocò l’aiuto della Madonna e si lanciò nel vuoto.
Ma dal cielo scesero lievi due angeli i quali, prendendola delicatamente per le braccia, la depositarono incolume a terra.
Passò un po’ di tempo e la Bell’Alda, inorgoglita, non faceva che vantarsi raccontando a tutti il miracolo di cui era stata protagonista; ma nessuno le credeva.
“Ma come?” diceva “Osereste mettere in dubbio la parola d’una Prescelta e Prediletta dalla Vergine, dagli Angeli e dai Celesti tutti?”.
E il popol tutto rispondea: “Sì!”.
Offesa e seccata, un bel giorno la Bell’Alda – pestando piccata il piedino a terra – sbottò: “Ok. Venite con me che vi faccio vedere io”.
Seguita dalla folla dei compaesani, corse alla Sacra, si ri-arrampicò sulla cima della torre e, sicura d’un nuovo aiuto divino, si ri-lanciò di sotto.
Ma il Cielo punì la sua superba boria: degli angeli quella volta non si vide manco la piuma di un’ala, e la Bell’Alda si spiaccicò violentemente al suolo.
Di lei, dice sempre la leggenda, “’L toc pi gross rimast a l’era l’ouria” (il pezzo più grosso rimasto
era l’orecchio).
Nel punto esatto dello schianto, la pietà umana pose una croce e la fervida e poetica fantasia popolare le dedicò una canzone la cui ultima strofa declama:
La Bell’Alda insuperbita
qui dal balzo si gettò,
sfracellata nella valle
la Bell’Alda se ne andò.
La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero; è la fonte di ogni vera arte e di ogni vera scienza.
Albert Einstein
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Storie di Arcangeli
La Leyline di San Michele
" Il culto dell’Arcangelo Michele in luoghi sacri posizionati su un’unica linea retta. Un allineamento perfetto, insipegabile. Solo una casualità?
Skellig Michael (Repubblica Irlandese), St Michael’s Mount (Cornovaglia – Inghilterra sud-occidentale), Mont Saint Michel (Normandia – Francia), la Sacra di San Michele (Val di Susa – Piemonte), San Michele (Monte Sant’Angelo – Puglia), Monastero di San Michele (Isola di Simi – Grecia, Dodecaneso meridionale). A vederli su di una cartina geografica, questi santuari risultano posizionati su una unica linea retta, la Leyline di San Michele.
Forse ancora più sorprendente è il fatto che tre luoghi importanti ovvero Mont Saint Michel in Francia, la Sacra di San Michele in val di Susa e il santuario di Monte Sant’Angelo nel Gargano si trovano alla medesima distanza. Qualcuno interpreta questo fatto come un ammonimento dell’Arcangelo ai fedeli di Cristo a mantenersi nella rettitudine e a non abbandonare mai il rispetto rigoroso delle leggi imposte da Dio. Potrebbe anche essere che quei luoghi di culto siano stati costruiti in punti della terra a forte concentrazione energetica, disposti sulle famose Lay Lines. Ma questa è tutta un’altra storia. Un’altra caratteristica di questa linea è il suo perfetto allineamento con il tramonto del Sole nel giorno del Solstizio d’Estate, giorno che è sempre stato ritenuto importante per riti e connessioni energetiche con la Natura. "
Sono stata infinite volte a Monte Sant'Angelo, si può dire in ogni anno della mia
infanzia e adolescenza e parecchie volte in età adulta.
Luogo misterioso Monte Sant'Angelo e ricco di suggestioni, la linea angelica, le apparizioni
dell'Angelo, l'impronta del suo piede sulla roccia della grotta dove i pellegrini appoggiano
ancora oggi la mano, o poi la tomba di Rotari, - che in realtà non è una tomba ma un battistero,
e che in realtà non c'entra nella con il Re Longobardo, che probabilmente non ha mai messo piede
in questo luogo - che è uno dei luoghi più misteriosi di tutto il Sud Italia.
Ma quella che è rimasta impressa nella mia mente prima di bambina, poi di adolescente attratta dall'occulto e dalle storie di spiriti infelici, e poi anche di persona adulta è la leggenda che si racconta a Pescopagano nella vicina Basilicata.
Dunque, si narra che è praticamente " obbligatorio " andare in pellegrinaggio al
" Monte dell'Angelo " almeno una volta nella vita perchè se no si sarà costretti ad andarci
a piedi, per ben 7 volte, dopo morti trascinandosi appresso sferraglianti catene.
Vi lascio immaginare quali orrende visioni questa credenza popolare ha suscitato nella mia mente infantile...
bene, oggi ho una certezza, comunque vada, nell'al di là almeno questo tormento
mi sarà risparmiato!!!
È così stupido chiudere gli occhi al mistero, così disumano, un atteggiamento da bestie.
Federico Fellini
****************************************
Con questo post partecipo a Il senso dei miei Viaggi
gestito questo mese da Claudia autrice del blog
" Giro del Mondo attraverso i Libri "
***
La sensazione più bella che possiamo provare è il mistero. Costituisce l'emozione fondamentale che sta alla base della vera arte e della vera scienza. Colui che l'ha provata e che non è ancora in grado di emozionarsi è come una merce avariata, come una candela spenta. È l'esperienza del mistero, spesso mischiata con la paura, che ha generato la religione. La conoscenza di un qualcosa che non possiamo penetrare, delle ragioni più profonde di una bellezza che si irradia, che sono accessibili alla ragione solo nelle sue più elementari forme, è questa la conoscenza e l'emozione che stanno alla base della religione, in questo senso, e in questo solamente, io posso definirmi profondamente religioso.
Albert Einstein
Un bel tour in questo tuo post.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Grazie, ti auguro una buona giornata.
EliminaAntonella
La sensazione più bella che possiamo provare è il mistero!
RispondiEliminaSplendido post, i miei complimenti!
Buona serata e un abbraccio da Beatris
E' vero, il mistero riempie l'anima. Grazie per i tuoi complimenti.
EliminaUn abbraccio.
Antonella
Ma che belle queste storie, adoro le leggende.
RispondiEliminaNon conosco nessuno di questi posti, uno più interessante dell'altro.
Mi attira moltissimo l'ipotesi che le chiese dedicate a San Michele siano tutte su una stessa linea, non può essere una coincidenza.
Ciao
Norma
Ciao Norma, anch'io sono molto attratta dalla Linea di San Michele...non riesco a credere che un fatto di questo genere possa essere una coincidenza. Questi tre posti sono molto belli e varrebbero una visita, la Sacra di San Michele perchè è di una maestosità incredibile, Santa Maria delle Vigne perchè una volta doveva essere splendida e oggi ci fa vedere quanto siamo capaci di distruggere il nostro grande patrimonio artistico e Monte Sant'Angelo per la grande spiritualità ( è da un po' di anni che non ci vado ma mi auguro che sia rimasta intatta e non sia diventato un baraccone da fiera. )
EliminaUn abbraccio.
Antonella
un mix di fascino e mistero che lascia senza fiato...sono molto colpita dal primo luogo e della sua storia
RispondiEliminagran bel post e citazioni favolose, soprattutto l'ultima ;)
un abbraccio e buon inizio settimana
Ciao Audrey, grazie! Sì, il primo luogo colpisce molto perchè la sua storia è una storia molto tormentata ( come ti ho detto avevo raccontato tutto in un precedente post che, se ne hai voglia, ti invito a leggere). Un luogo bellissimo che oggi versa nel degrado più assoluto, teatro di vandalismi e messe nere, un vero peccato; un altro pezzo del nostro patrimonio artistico che se ne va.
EliminaUn bacione.
Antonella
Davvero misterioso che il punteggio della "Strada del diavolo."
RispondiEliminaAbrazos!
Ciao Leovi, sì, un luogo pieno di mistero e che, devo confessarlo, fa anche un po' paura. In ogni caso un luogo splendido che ormai sta diventando solo un ammasso di ruderi.
EliminaUn abbraccio.
Antonella
un post super. Ciao
RispondiEliminaGrazie Roberta, un abbraccio.
EliminaAntonella
Post eccezionale...Conosco la Sacra di San Michele, ma non conoscevo la leggenda della bella Alda.
RispondiEliminaGrazie e complimenti, Antonella.
Grazie a te Gianna per aver letto questo post. Bè, noi piemontesi non possiamo non conoscere la Sacro di San Michele che secondo me è splendida. Ma davvero non conoscevi la leggenda della Bell'Alda?
EliminaUn abbraccio e buona giornata.
Antonella
Bellissimo ed emozionante il tuo post, pieno di informazioni e suggestioni!
RispondiEliminaGrazie Alessandra, sono felice che ti sia piaciuto...e magari di essere riuscita a creare qualche " spaventosa emozione "
EliminaTi auguro una felice giornata.
Antonella
Sono andato su google heart a cercare tutti i punti
RispondiEliminaed effettivamente sono in linea ortodromica
facile pensare che siano stati costruiti seguendo una particolare stella.
Grazie ancora.
Grazie Massimo, mi fornisci sempre qualche informazione in più, mi fa davvero piacere.
EliminaBuona serata, a presto.
Antonella
Ciao Valeria, bella l'idea del sacerdote di regalarti le foto che rappresentano i luoghi sacri dedicati all'Arcangelo e che si trovano su questa linea. Grazie a te per aver apprezzato il post.
RispondiEliminaTi auguro una buona serata.
Antonella
Che peccato che il Santuario sia in rovina, mi viene un nervoso se penso a quante belle cose abbiamo qua in Italia e di come a volte si dà tutto per scontato! Certo che deve fare un po' paura andare in un posto del genere, sapendo che sono state fatte messe nere e cose del genere. Sono rimasta incantata invece dalla Sacra di San Michele, che posto magnifico!
RispondiEliminaCiao Silvia, anche a me viene un grande nervoso e un grande dispiacere a vedere il nostro patrimonio dimenticato e calpestato.
EliminaSì, in realtà Santa Maria delle Vigne fa un po' paura, per l'abbandono, per le messe nere e anche , e non credo che sia suggestione, per lo strano silenzio da cui è circondata e per l'aria che si respira.
Riguardo alla Sacra di San Michele volutamente non mi sono dilungata parlando della bellissima costruzione proprio perchè vorrei dedicarle un post, comunque sì, è magnifica.
Un abbraccio.
Antonella