mercoledì 22 ottobre 2014

Fatterellando / Giuseppe Verdi, Il Nabucco






Giuseppe Verdi ( Roncole di Busseto 1813 - Milano 1901 ) è il grande protagonista dell'Opera
italiana dell'Ottocento per almeno due motivi fondamentali: il gran numero di anni in cui " tenne " le scene
del Teatro dell'Opera dal 1842 ( Nabucco ) al 1893 ( Falstaff ); e, fatto più sostanziale, la sua inesauribile
capacità di rinnovarsi, a contatto con tutte le tensioni culturali del suo secolo, riportando alla sua personalissima cifra ogni apertura verso altre esperienze. Come dire che una puntuale conoscenza della 
produzione verdiana è un'impresa complessa e di grande mole, ed è , soprattutto, un'impresa conoscitiva degli aspetti vari e contraddittori di uno dei momenti certamente più avvincenti  della storia della cultura europea.








Fu di umili origini e rimase per molto tempo ai margini della vita musicale, formandosi con umili maestri, a contatto con la musica di chiesa e la banda locale. Milano rimase un miraggio per molti anni: fu anche respinto agli esami  di ammissione al Conservatorio perchè ormai fuori età e perchè non sembrò opportuno fare un'eccezione per doti di pianista tutt'altro che eccezionali. A Milano rimase per prendere lezioni private dal Lavigna, maestro concertatore al cembalo, alla Scala, e così trovò modo di entrare poco alla volta nel Teatro, facendosi apprezzare dall'impresario Merelli.








Fino a questo punto della sua vita ( 1838 ) suo protettore era stato  il commerciante melomane di Busseto,
Barezzi, di cui aveva sposato la figlia Margherita nel 1836. Ora l'appoggio del Merelli gli aprì le porte della Scala dove riuscì a far rappresentare la sua prima opera, Oberto, conte di San Bonifacio ( 1839 ).
L'opera ebbe successo ma nessuno avrebbe sospettato in quel decoroso ricalco di opere donizettiane il
futuro genio.Una successiva Opera Buffa, Un giorno di regno ( 1840 ) ebbe un fiasco così clamoroso da porre nel giovane Verdi il dubbio se abbandonare la via del teatro musicale.








L'insuccesso dell'opera buffa venne a coincidere con una vasta tragedia familiare, la morte dei due figlioletti
e della moglie. Solo l'incoraggiamento del Merelli lo indusse a ritentare la sorte con un 'opera alla Scala: Nabucodonosor, poi universalmente conosciuto come Nabucco.









Verdi stesso ebbe a raccontare che accettato di malavoglia il libretto del Solera giunto a casa fu attratto
dai versi parafrasanti un celebre passo biblico.
Sembra perciò che il celebre coro " Va pensiero sull'ali dorate " sia stato il primo pezzo musicato del Nabucco.









Il successo, grande  e definitivo si profilò fin dalle prove.
I cantanti erano entusiasti dello spartito. Da quella sera del 9 marzo 1842 alla Scala di Milano
il nome di Verdi divenne famoso e la sua musica si inserì nella poetica patriottica del tempo.








Nel caso del Nabucco , Verdi si trova ad affrontare un genere, quello dell'opera corale, già praticato da Rossini nel Mosè e, per alcuni aspetti da Bellini nella Norma; ma qui si assiste al pieno riscatto di ogni soggezione psicologica ( e, quindi, stilistica : il miracola da cui nasce il nuovo idolo del teatro d'opera consiste fondamentalmente in un atto di volontà con cui Verdi impose al pubblico della Scala il proprio personale 
gusto, formatosi sull'organo e i cori di chiesa, con le bande di paese; un gusto per effetti decisi, per ritmi fortemente scanditi, per melodie schiette e facilmente intonabili.









Se si aggiunge che nel Nabucco, la vicenda amorosa è in secondo piano e tutta l'attenzione
è rivolta al tormento di Nabucodonosor e alla vicenda collettiva del popolo ebraico, un nuovo senso morale, in sintonia con quello stile un poco sommario e rude, imponeva quel giovane all'attenzione
e all'entusiasmo del pubblico.








Per una felice coincidenza, poi, la dimostrazione di questa sua natura schietta e un poco rocciosa
veniva a coincidere con la sensibilità diffusa nel pubblico per la lotta contro l'oppressione o addirittura per 
il moto rivoluzionario.








La platea era affollata ormai dalla piccola borghesia mazziniana che, sull'immissione in arte di spiriti liberali, si trovava una volta tanto d'accordo con l'alta borghesia o la nobiltà liberale dei palchi.
Da qui la questione: l'opera di Verdi fu Risorgimentale?
Molti non hanno dubbi nel rispondere di sì, trasferendo alla qualità artistica delle opere di Verdi l'accoglienza che esse ebbero divenendo - come divennero - occasione di entusiasmi patriottici,
proprio come il loro autore diveniva con il proprio nome ( Vittorio Emanuele Re D'Italia )
involontario assertore della monarchia costituzionale e unitaria.









Ma in verità un diretto impegno politico di Verdi nelle vicende politiche si rivelerà solo in una fase più moderata del Risorgimento, negli anni 1859 - 60.









Occorre andare cauti, insomma, in questa identificazione Verdi - Risorgimento quarantottesco,
perchè si rischia di mettere in luce l'uso che i patrioti fecero della sua musica e non molto di più.








Qualcun altro risponde al quesito negativamente: Verdi avrebbe semplicemente approfittato del 
clima risorgimentale per rinnovare il suo linguaggio. Ma l'intenzione riduttiva di questa tesi ( che 
esclude ci possa essere un tipo di musicista con rapporto più diretto con la realtà politica, più - per intenderci - di un Rossini ) è per lo meno strana: come può rispondere un musicista a sollecitazioni storiche se non 
in termini di linguaggio musicale ?







La questione è, insomma, mal posta, se non ci si avvede che il gesto imperioso del 2 rude " Verdi
non avrebbe potuto avere udienza nei decenni precedenti; e Verdi, forse, non avrebbe potuto affermare vigorosamente la sua personalità se non in quel modo.









E quindi non c'è che da constatare che un teatro di così forti tinte e di totale semplificazione del linguaggio
musicale venne ad incontrarsi positivamente con un momento storico di rinnovata partecipazione
popolare ai fatti della storia.









Un coro come " Va pensiero ", lontano dalle complessità colte di Rossini, stava lì a dimostrare una nuova apertura verso il canto che il popolo avrebbe potuto effettivamente intonare
accompagnato anche dal più umile dei complessi bandistici








Morì a Milano il27 gennaio 1901 all'Albergo Milan
Chiese funerali modesti ma non fu possibile vietare a tutto un popolo che lo aveva acclamato
e venerato di rendergli gli ultimi onori. Dopo un primo, modesto funerale ne seguì un secondo
del quale conserviamo iconografie impressionanti.
Quel popolo forse comprendeva che con Verdi era finita una grande età del teatro musicale,
forse irripetibile.








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La curiosità di Antonella


Verdi vide sparire negli ultimi anni della sua vita tutte le persone care, prima fra tutte la seconda moglie
Giuseppina Strepponi e i suoi numerosi amici. Compì allora un'opera anche come uomo:
la casa per musicisti. Costruita su progetto di Camillo Boito fu pensata dal donatore non come un
ricovero , ma come un luogo di serenità per i colleghi che non potevano trovare sostentamento per la vecchiaia. Questa cura di Verdi affinchè nulla fosse confuso o imitato da opere benefiche similari, le 
quali troppe volte ricoverano, ma umiliano, fu il più degno coronamento della sua vita, un'opera sociale ed un atto gentile pari ai suoi maggiori capolavori.



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Adesso vi invito a passare da Audrey a


Per leggere la bella trama del Nabucco







( Immagini dal web)
( Fonti:  Enciclopedia della Musica, ed.Ricordi
Enciclopedia UTET
La Grande Musica, Mondadori )










30 commenti:

  1. Cara Antonella, non ho parole! Grandioso post cara amica.
    Tomaso

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    1. Grazie Tomaso, sono davvero contenta che tu lo abbia letto volentieri.
      A presto.
      Antonella

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  2. Che post imponente! ^^ E' stata una bellissima spiegazione storica su un personaggio che non ho mai conosciuto bene ^^ Complimenti! A presto... Dream Teller ^^

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    1. Ciao Polly, grazie, i tuoi complimenti mi fanno tanto piacere. Ti confesso che anch'io lo conoscevo poco e mi è piaciuto tantissimo studiarlo un po' per preparare il post.
      Un abbraccio.
      Antonella

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  3. Il Nabucco l'ho visto e ascoltato alla Scala diversi anni fa. Avevo avuto la fortuna di avere il palco a destra del palco centrale. Uno spettacolo grandioso.
    La casa per musicisti, che è qui a Milano, è certo diversa dai classici ricoveri, tuttavia si respira inevitabilmente nei suoi corridoi molta malinconia.

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    1. Ciao Ambra, immagino che la casa per musicisti alla fine sia pervasa di malinconia come lo sono in genere i ricoveri per anziani....sono, in pratica, strade senza ritorno.
      Immagino che il Nabucco alla Scala visto da un palco prestigioso sia stato uno spettacolo eccellente.
      Ti auguro una serena giornata.
      Antonella

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  4. Ciao Antonella.
    Giusti sono i quesiti, politicamente per me, è stato necessariamente influenzato.
    Però ciò non toglie che il suo genio fosse insuperabile.
    Non sapevo della casa per musicisti in età avanzata, bello averlo saputo, grazie.
    Ti abbraccio, ciao.

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    1. Ciao Pia, credo che l'operato di ogni uomo, anche suo malgrado, venga influenzato dall'epoca storica e politica in cui vive. Detto questo sì, un grande genio e un uomo di grande sensibilità.
      Un abbraccio.
      Antonella

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  5. Che figata l'opera con quei costumi molto pop-futuristici!!
    Ovviamente vabbé, Verdi è un grande^^

    Moz-

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    1. Certo, un grande che conoscevo poco e che mi è piaciuto studiare per preparare l'articolo.
      Un abbraccio.
      Antonella

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  6. Amo Giuseppe Verdi, la musica è una delizia !!
    Abrazos!!

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    1. Già, grande musica, anche se, personalmente, preferisco Puccini.
      Un abbraccio.
      Antonella

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  7. Cara Antonella mi complimento per il bel lavoro che tu e Audrey avete postato ,amo Verdi e lo ritengo un ottimo compositore. Grazie ,buon pomeriggio ed a presto

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    1. Grazie a te Cettina per aver apprezzato il nostro lavoro, Audrey ed io ci tenevamo tanto ad inserire in Fatterellando anche la grande musica e finalmente ci siamo riuscite.
      Buon pomeriggio anche a te, a presto.
      Antonella

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  8. Verdi è stato un grande della musica d'opera, senza ombra di dubbio, la sua maturità artistica può essere stata influenzata senz'altro dal periodo storico vissuto..e dalle esperinze affettive personali .Verdi è stato l'uomo del suo tempo ..il successo del Nabucco forse è dato proprio dalla scelta del soggetto, perchè gli italiani dell'epoca poterono riconoscersi nel popolo ebreo assoggettato al dominio babilonese, ma non dimentichiamo però anche gli altri successi di opere come l'Ernani, il Rigoletto o l'Aida per citarne alcuni..Un post che ho letto con piacere per la dovizia di particolari.. scritto bene ...e che completa quello di Audrey. Buona serata a te, Stefania

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    1. Grazie Stefania per il bellissimo commento. Ci siamo concentrate su Nabucco perchè, purtroppo nel breve spazio di un post, non si può analizzare tutta l'opera di uno dei più grandi musicisti, ma certo Verdi è andato con le suo opere ben oltre.
      A presto.
      Antonella

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  9. Ciao Antonella,
    finalmente sono riuscita a passare, mamma che giornataccia!!! credo di essermi raffreddata di nuovo -.-'
    detto questo sono felicissima della riuscita di questo post era da tempo nei nostri pensieri riempire di musica questa rubrica e finalmente ci siamo riuscite. Tu sei stata bravissima a introdurre l'argomento e devo dire che il post lo trovo super interessante, spero che anche gli altri apprezzino.
    un abbraccione

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    1. Ciao Audrey, anche tu sei stata bravissima a raccontarci la storia del popolo ebreo ridotto in schiavitù. E sì, finalmente in nostro progetto di portare la grande musica su Fatterellando è andato in porto...e mi sembra anche che i nostri lettori lo abbiano apprezzato e questo non può che renderci felici.
      Un grande abbraccio.
      Antonella

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  10. Con questo nobile post si vede tutta l tua passione!Che brava che sei stata a realizzare questo post!Baci,Rosetta

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    1. Grazie Rosetta, le tue parole mi rendono veramente contenta.
      Baci.
      Antonella

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  11. Questa volta ho lasciato il commento da Audrey, per non ripetere sempre le stesse cose: Favoloso post!!!!!! :)
    Un grande e affettuoso abbraccio Antonella.

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    1. Grazie Ale, andrò subito da Audrey a leggere il commento che hai lasciato, sono contenta che ti sia piaciuto.
      Ricambio il tuo abbraccio.
      Antonella

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  12. Dev'essere successo qualcosa al mio commento, s'è impallato il computer e non so se ti è arrivato.

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    1. Ciao Carla, no, purtroppo il tuo commento non è arrivato, ho guardato anche nelle spam ma non c'è. Mi spiace...ti ringrazio comunque tanto per il tuo passaggio.
      Un abbraccio.
      Antonella

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  13. Post ben fatto, ben curato e soprattutto con tanti spunti. Complimenti.

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    1. Ciao Sara, benvenuta. Grazie per i tuoi complimenti e anche per aver trovato nuovi spunti di riflessione, alla fine lo scopo di un post è proprio questo.
      A presto.
      Antonella

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  14. Io credo che Verdi sia stato un grande innovatore, che abbia rivoluzionato il mondo dell'opera. Come ho già scritto anche nel commento a Audrey per noi di Parma Verdi è praticamente ovunque, lo conosciamo fin da bambini, è veramente parte della città! Ovviamente estendo anche a te l'invito a visitare il museo Verdi di Busseto! Baci, Silvia

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    1. Ciao Silvia, immagino che per voi Verdi sia davvero uno di voi...mi piacerebbe visitare il museo a lui dedicato, chissà...non è poi così lontano da dove vivo!
      Un abbraccio.
      Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")