Era la notte prima di Natale e tutta la casa era in silenzio,
nulla si muoveva, neppure un topino.
Le calze, appese in bell’ordine al camino,
I bambini rannicchiati al calduccio nei loro lettini
sognavano dolcetti e zuccherini;
La mamma nel suo scialle ed io col mio berretto
stavamo per andare a dormire
quando, dal giardino di fronte alla casa, giunse un rumore
Corsi alla finestra per vedere che cosa fosse successo,
La luna sul manto di neve appena caduta
illuminava a giorno ogni cosa
ed io vidi , con mia grande sorpresa,
una slitta in miniatura tirata da otto minuscole renne
e guidata da un piccolo vecchio conducente arzillo e vivace;
e lui le incitava chiamandole per nome.
“Dai, Saetta! Dai, Ballerino!
Dai, Rampante e Bizzoso!
Su, Cometa! Su, Cupido! Su, Tuono e Tempesta!
Su in cima al portico e su per la parete!
Leggere come foglie portate da un mulinello di vento,
le renne volarono sul tetto della casa,
Udii lo scalpiccio degli zoccoli sul tetto,
non feci in tempo a voltarmi che
Babbo Natale venne giù dal camino con un tonfo.
Era tutto vestito di pelliccia, da capo a piedi,
tutto sporco di cenere e fuliggine
con un gran sacco sulle spalle pieno di giocattoli:
sembrava un venditore ambulante
I suoi occhi come brillavano! Le sue fossette che allegria!
Le guance rubiconde, il naso a ciliegia!
La bocca piccola e buffa arcuata in un sorriso,
la barba bianca come la neve,
aveva in bocca una pipa
è il fumo circondava la sua testa come una ghirlanda.
Il viso era largo e la pancia rotonda
sobbalzava come una ciotola di gelatina quando rideva.
Era paffuto e grassottello, metteva allegria,
e senza volerlo io scoppiai in una risata.
Mi fece un cenno col capo ammiccando
e la mia paura sparì,
e la mia paura sparì,
non disse una parola e tornò al suo lavoro.
Riempì una per una tutte le calze, poi si voltò,
accennò un saluto col capo e sparì su per il camino.
Balzò sulla slitta, diede un fischio alle renne
e volò via veloce come il piumino di un cardo.
Ma prima di sparire dalla mia vista lo udii esclamare:
Quanto mi piacciono le storie natalizie, cara Antonella !
RispondiEliminaQuesta poi...è proprio la storia di Natale!
EliminaUn abbraccio Gianna e tanti auguri.
Antonella
Amo queste cartoline vintage.
RispondiEliminaMamma mia **
Moz-
Anch'io le trovo bellissime...peccato che ormai le cartoline di Natale non si usino più.
EliminaUn abbraccio.
Antonella
Cara Antonella, ogni storia di Natale ci affascina e nello stesso tempo ci ricorda quei Natali passati!!!
RispondiEliminaGrazie cara amica di avere condiviso questa belle storia.
Tomaso
Grazie a te Tomaso per avermi seguita per tutto il mese e per aver sempre apprezzato questo storie...
EliminaBuona serata,e tanti auguri.
Antonella
Ciao Antonella, ti lascio i miei Auguri, gioia e serenità rallegrino il tuo Natale e quello dei tuoi cari..affettuosamente un abbraccio Stefania
RispondiEliminaCiao Stefania, grazie dei tuoi auguri che ricambio di cuore. Auguro a te e alla tua famiglia tanta gioia e serenità.
EliminaUn grande abbraccio.
Antonella
Ma quanto è bella questa poesia di Clement C. Moore, è una delle prime che ha permesso la caratterizzazione della figura di Babbo Natale e ha dato il nome alle renne.
RispondiEliminaGioioso Natale a te Antonella e alla tua famiglia e tantissimi auguri per un sereno 2015, un abbraccio e un grande bacio!
FELIZ NATAL
RispondiEliminaManuel
Storie che non stancano mai,
RispondiEliminaBuon Natale e felice anno nuovo a te e alle persone a te più care
Tiziano.
Cara Antonella!Buon Natale a te e alla tua famiglia!Baci,Rosetta
RispondiEliminaTanti auguri Antonella.
RispondiEliminaUn abbraccio
Cara Antonella, tanti cari auguri di Buone Feste anche a te e alla tua famiglia. Chissà che il nuovo anno non porti anche un'occasione di rivederci per un pranzo in riva al lago....
RispondiEliminaUn abbraccio
Cinzia