mercoledì 7 maggio 2014

Il branco, allo stadio e altrove




Eh sì,questa, arrogante e narcisista, è la Repubblica dei capibranco.
Un po' per volta si sono conquistati ogni centimetro della terra di nessuno,
dove la legge non esiste, non esistono occhi, non esiste l'individuo, non esiste responsabilità.
Esistono loro.
I branchi urlano, i branchi rompono, i branchi sparano, fanno le smorfie,
alzano le braccia, muovono il pollice su o giù e soprattutto i branchi comandano.
Imperano e non solo quelli delle curve, non solo gli ultrà.






Il branco è la parte distruttiva dei No Tav.
E' la violenza per la violenza dei Black  Bloc. Sono i travet del sindacalismo
quando rinnegano la missione di tutelare i deboli, ma si ordinano sacerdoti  della
" piazza per la piazza ", della " Restaurazione per la restaurazione ".
Sono i capi branco del voto, i capataz del clientelismo, i professionisti delle preferenze.
Tutti i partiti, prima o poi, vanno a chiedere pegno a questi usurai elettorali.
E più stanno al centro, nella mediana del potere, e più lo fanno senza imbarazzo.
Il branco è mafioso.






Il branco sono i volti anonimi della rete, la parte che si crede il tutto,
incarnazione della volontà generale, quelli che si muovono lesti e in massa
ogni volta che qualcuno deraglia dalla loro filastrocca:
" quattro gambe buono, due gambe cattivo ".
Vi dice nulla " La fattoria degli animali" ?
Eccoli, arrivano sguscianti e incappucciati, ti circondano, ti insultano, ti portano alla gogna
e poi scappano via, Avanti il prossimo. Squadracce del web.






Il branco è lo spettatore che non si accontenta più di fischiare o applaudire,
ma pretende di sentirsi protagonista, conseguenza della profezia di Andy Warhol
sul quarto d'ora di celebrità. 
Il branco è la retorica della società civile






I branchi sono il sale di questa democrazia che non ha nè nome nè cognome.
Sono rappresentanza, sono potere, sono scelta.
E' il branco che fa la legge. Ovunque. Se sei nel branco hai poteri speciali.
Puoi fare quello che al singolo non è permesso.
La tessera del branco vale quanto un passaporto diplomatico. Ti garantisce l'immunità.
Puoi fermare i treni, occupare la proprietà privata, frantumare le città,
conquistare la piazza, muoverti di notte con azioni di guerriglia, boicottare, insultare,
spazzare via tutto come orde di vandali, se necessario usare la violenza.
Puoi uccidere.





Il branco di piazze e curve è orfano di guerra, nel senso che gli manca la guerra
o la rivoluzione, ne ha nostalgia, come se fosse qualche cosa di atavico che questo 
tempo gli ha tolto.
Il branco si porta sulla pelle il vitalismo intellettuale del futurismo
e la fede nell'azione dei bolscevichi. Sono la peggiore eredità del fascicomunismo.
A loro insaputa, naturalmente.






Il branco mente. E i capi branco più di tutti.
Hanno bisogno di un'etichetta per riconoscersi, ma è solo una scusa per essere branco.
I tifosi non tifano. O se tifano tifano contro.
Il branco dice no.
Dice no sempre e dice no a tutto. Il no gli serve per sentirsi vivo.
Sono nichilisti perchè hanno paura di non esistere.






E lo Stato? Lo Stato tratta sempre con i capibranco, perchè è forte con i 
deboli e debole con i forti. E' spietato e rigido solo quando ti becca da solo.
Ogni individuo è imbrigliato in una rete di norme, leggi e leggine che  disciplinano il comportamento
umano e non umano. Presi ad uno ad uno lo Stato ci tratta come burattini,
In branco lascia che vada avanti il solito spettacolo d'arte varia.
Ecco allora, a chi assomiglia  lo Stato italiano. E' lo Stato di Mangiafuoco.






E gli unici a sentirsi al sicuro sono
il Gatto, la Volpe, Genny a' carogna e il resto del branco



****************************************


Lo Stato...







e intanto i tifosi...




( immagini dal web )

Clicca qui  Qui  e vai nel blog di Audrey ( Borderline )
se desideri leggere un articolo inerente a tale argomento::
Questione di sport, si vabbè!




***************************************















33 commenti:

  1. Bellissima riflessione Antonella, che ho letto tutta d'un fiato!
    Condivido quanto scrivi e, da mamma, aggiungo che una grossa responsabilità in tutto ciò è anche nelle mani dei genitori. Ogni giorno combatto piccole battaglie con mio figlio per fargli capire che non si può fare e avere tutto solo perchè lo fanno gli altri (a questa età si chiama gruppo, poi può diventare branco) e che ognuno deve ragionare con la propria testa e difendere le proprie idee nel rispetto degli altri. Anche a costo di rimanere l'unica voce fuori dal coro. Ma credimi che non è facile e che i media e la società in cui viviamo non mi agevolano per nulla in questa missione, che reputo una delle più importanti nella mia veste di genitore

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Monica, lo credo che essere genitori in questo momento, in questa Italia di oggi sia molto più difficile che in passato. Gli modelli che ci vengono proposti spesso sono negativi e non passa settimana senza che qualche branco non cerchi di imporre le sue idee attraverso la violenza e la sopraffazione. E' la società del tutto subito e se non melo dai me lo prendo...valori zero, prepotenza mille, e spiace vedere lo Stato piegarsi davanti a questi, che io chiamo delinquenti.
      Un abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  2. Ciao Antonella,
    come ti ho già detto questo post è davvero scritto alla perfezione.
    Mi piace come hai parlato del branco e dei vari branchi che da tempo sembrano aver preso il possesso
    di tutto, di ogni territorio e anche delle cose appartenenti agli altri.
    Il calcio è solo un risvolto della medaglia, una piccola parte di tutte le centinai di migliaia di persone che ogni giorno si uniscono per colpire la società, la gente e le città.
    Gran bel post complimenti!!!
    Un abbraccione e buona giornata :*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Audrey, certo lo spunto è stata il terribile avvenimento di Roma ma mi è piaciuto ricordare che la violenza dei tifosi è la stessa identica violenza che il branco mette in atto quando devasta le città e anche quando qui, sulla rete, non si accettano le opinioni altrui. Il branco vince, lo Stato perde, l'individuo non conta più niente.
      Un bacio.
      Antonella

      Elimina
  3. Ho apprezzato molto la divergenza con cui sia tu che Audrey avete affrontato la questione,lei ha analizzato più a fondo la tematica SPORT tu quella di BRANCO e debbo dire che è emersa un'ottima riflessione.
    Purtroppo questa è l'immagine fotografica della nostra società, fatta di "trattative" e aggiugerei " sottomissioni" quando si tratta di avere a che fare con tali masse di individui.
    La legge è ugale per tutti ma vale solo per il singolo, per colui che viaggia da solo che non utilizza spranghe né metodi brutali per comunicare ma si serve del proprio pensiero e spesso da ciò non ne trae alcun vantaggio.
    Questo è l'insegnamento che riceviamo dal nostro Stato, siate sfrontati violenti e compatti e otterrete ciò che vorrete.
    Un abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Betty, hai ragione tu, il messaggio che passa è proprio questo...unitevi in branco, spaccate tutto, mettete a ferro e fuoco le città, non rispettate la proprietà privata, calpestate le idea degli altri. Uccidete. Ed otterrete quello che volete.
      Un abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  4. Hai ragione su tutto. In particolare su un fatto: il branco uccide. Sempre.
    Dai bulli dei banchi di scuola a questi delinquenti coperti da soprannomi ( ultras, tifosi, no tav, no global...), tutti sono potenziali assassini. Della libertà altrui e dello Stato. Ma quale Stato? Nemmeno quello dei Balocchi è ridicolo come il nostro.
    Complimenti per il pezzo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao, già, il branco vince sempre, lo Stato si inchina al Gerry' a carogna di turno e il cittadino onesto resta a guardare allibito davanti allo sbando totale delle istituzioni. Siamo ormai oltre il ridicolo!
      Grazie.
      Antonella

      Elimina
  5. Passo da Audrey tra poco.
    Comunque, è vero che certi branchi godono di un tacito potere.
    Ricordo l'episodio in cui un ultrà della Roma scese in campo a ... bloccare il match dicendo che c'era un morto fuori dallo stadio (non era vero).

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Moz...più o meno tacito potere. L'episodio che citi non lo ricordo, ma , restando in ambito calcistico, se ne potrebbero citare a decine, se poi andiamo in altri ambiti...lasciamo stare...e l'unico a soccombere sempre è il singolo, l'uomo.
      Buona giornata.
      Antonella

      Elimina
  6. Oggi ho cambiato canale durante il tg: solo notizie terribili. Ora anche quella della donna crocifissa.
    Il branco è una brutta bestia, incomincia da quando si è bambini. Ho dei ricordi, non terribili, ma significativi: gli alunni presi uno per uno erano buoni e bravi; insieme, in gruppo, potevano diventare aggressivi verso i deboli. Ciao Antonella.
    Paola

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Paola, purtroppo la forza del gruppo, che in alcuni casi è una forza positiva, quando degenera diventa devastante. E noi siamo costretti ad assistere impotenti a queste devastazioni.
      Un abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  7. Come sei brava Antonella, complimenti per questo post. Stiamo vivendo i questi ultimi anni degli episodi di violenza inaudita... Le persone sono esasperate, e lo stato non sta facendo nulla. La frase che hai scritto" lo stato è debole con i forti e forte con i deboli" la trovo giustissima. Un grande abbraccio, ora vado da Audrey. Ciao.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Ale, grazie.
      Purtroppo è così abbiamo uno Stato che vessa fino a spingerlo al suicidio in singolo cittadino e poi china la testa e ubbidisce agli ordini di un capo tifoseria o chi per lui...è di una tristezza infinita.
      Un abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  8. Grande post che mette tutti alla riflessione del buon comportamento!
    Come ho già letto e scritto dalla carissima Audrey, queste immagini di violenza ci fanno vergognare tutti quanti, purtroppo viviamo in un mondo dove non c'è più rispetto per le idee e la vita altrui, un mondo dove il potere dello sport del calcio e altri, domina sull'uomo e questo è vera tristezza!
    Un abbraccio e buon pomeriggio da Beatris

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Beatris, sì sono immagini tristissime e di cui dobbiamo vergognarci...ci ho pensato un po' prima di inserirle nel post ma poi, come sempre, ho creduto nella forza dirompente dell'immagine che dice più di mille parole...e quello che ci dicono queste immagini è mortificante e vergognoso.

      Un caro abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  9. Ho apprezzato molto quello che hai scritto. E' così completo sull'argomento che non c'è nulla da aggiungere se non condividere o dissentire. Condivido i concetti e anche l'indignazione che percepisco nelle tue righe.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Ambra, anche tu sei stata così chiara nell'esprimere la tua condivisione del mio pensiero che diventa quasi inutile scriverne oltre. Grazie, a presto.
      Antonella

      Elimina
  10. Complimenti per questo bellissimo post...le immagini provocano sgomento...
    mi chiedo a volte, perchè una maggioranza di persone "normali" debba essere oltraggiata e messa a tacere e resa inerme da una minoranza subdola, inumana e assolutamente priva di valori, quali il rispetto...la lealtà...la correttezza...l'onestà...

    buon pomeriggio
    lella

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Lella, e queste persone che continuano a definirsi "minoranze vessate " non si rendono nemmeno conto che i veri vessatori sono loro, che sono loro che in modo spesso violento oltraggiano tutto e tutti senza il minimo rispetto per il pensiero degli altri.

      Buona giornata.
      Antonella

      Elimina
  11. Ho categoricamente uno con un NO VIOLENZA!
    Abrazos!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Condivido il tuo pensiero Leovi, assolutamente No a ogni tipo di violenza.
      Un abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  12. Ciao Antonella,
    innanzitutto desidero esprimerti il grande mio piacere per la tua visita allo Schiaccianoci. Ordinari problemi in famiglia mi tengono un po' distante dal pc; tuttavia avevo letto con molto interesse il post "" Sei come sei ", ma quale omofobia? A scuola hanno letto un libro porno "" e condivido pienamente l'indignazione per la mancanza di sensibilità verso gli adolescenti, che di tutto hanno bisogno,meno che della volgarità.
    Eppure il romanzo sull'emigraziione della Mazzocco, "Vita", che ho letto tempo fa aveva un ben altro taglio.
    Rispetto al post odierno, ritengo che tu abbia espresso pienamente l'angoscia impotente di tutti noi.Vittorio Sgarbi, del quale sai bene che non condivido le opinioni, una volta disse che la mafia è l'assenza colpevole dello stato e questo non si può negare, oggi più che mai. Ma non è solo mafia. Si tratta di una china pericolosa, accellerata dalla paura della reazione e della ritorsione della gente comune, che non si esprime e non prende posizione.Al tempo del fascismo si parlò di "zona grigia". Forse il parallelo è storicamente improprio, ma le affinità con gli avvenimenti in questione sono tante e inquietanti.Dove mancano i valori dilaga la criminalità.
    Per questo è importante ogni forma di esternazione di pensiero positivo, confronto, difesa e sostegno di valori e opinioni: è una delle poche cose che possiamo fare contro l'inerzia succube che spiana la strada a tutte le devianze.
    Scusa per la lungaggine, ma è un tema troppo coinvolgente, purtroppo!!
    Ti saluto con affetto:))
    Marilena

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Marilena, al di là di quello che è stato essere qui a dialogare con te continua ad essere un grande piacere. Il non essere passata prima dallo Schiaccianoci non è stata questione di cattiva volontà ma anch'io ho avuto vari problemi tra cui la rottura prima di un braccio e poi di un piede.

      La tua frase " dove mancano i valori dilaga la criminalità " affonda il coltello direttamente nella piaga...la grande mancanza di valori che sta dilagando è uno dei nostri grandi mali, sarebbe importante non accettare supinamente questo stato di cose...e allora anche parlarne qui, su un piccolo blog diventa importante, diventa scambio di idee e di pensieri, diventa voglia di far sentire che c'è anche un Italia diversa, un Italia che non diventa branco ma resta individuo ed individuo pensante con le proprie idee ma che usa le parole e non la violenza, un Italia che non accetta che lo Stato scenda a compromessi con le bestie, un Italia che non abbassa la testa davanti a chi come unico linguaggio usa la prevaricazione e la guerra nelle città.
      Un Italia che adesso dovrebbe farsi sentire.

      Ti auguro una buona serata.
      A presto, Antonella

      Elimina
  13. Che post da brividi Antonella...Io ogni volta che leggo di certe notizie penso ai miei bimbi ed al mondo in cui li devo far crescere...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guarda, credo che essere genitori oggi sia tremendo e angosciante...però penso anche che i semi che vengono messi in noi da bambini non restino senza frutto, saranno sempre un valido strumento per decidere chi e cosa vogliamo essere. Sono sicura che voi state seminando bene!

      Buona serata.
      Antonella

      Elimina
  14. Un post, fatto benissimo, centrato in pieno con le argomentazioni di violenza, branco, distruzione, caos.
    Purtroppo tutta verità,scene orribili, sembrano bestie inferocite, ma è mai possibile che non si possa porre rimedio?
    Brava Antonella, un post fatto con molta intelligenza.
    Buona giornata, un abbraccio.
    Dani

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Daniela, non so più se pensare che non si possa porre rimedio o piuttosto che non si voglia perchè, comunque, forse, a qualcuno questa situazione fa comodo. Ogni fine settimana scendiamo in assetto di guerra: una volta sono i no global, una volta i no tav, questa volta è stato il calcio ( tra parentesi a questo punto si gioca, se si gioca, a porte chiuse e la partita ognuno la guarda a casa propria ) accendiamo la televisione e già sappiamo cosa vedremo...questa è la vera vergogna di questo Paese.

      Un abbraccio, a presto.
      Antonella

      Elimina
  15. questo post, cara Antonella,dovrebbero leggerlo in molti per non confondere lo sport con la crimininalità: purtroppo il questo povero Paese conta di più il fischio d'inizio che la vita di una persona. Io non mi voglio uniformare alla massa e rassegnare la mia esistenza al branco. No Tav, Black Block, Ultrà...io scelgo la civiltà, la cultura, l'educazione, il rispetto e onestamente non mi pongo il problema di dove e quando vedere una partita di calcio; non siamo in grado? Benissimo....NON SI GIOCA PIU' (e magari gli stratosferici stipendi dei calciatori li usiamo x risanare le famiglie italiane...ribadisco ITALIANE). Argomento concluso.

    Un abbraccio Antonella

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, argomento concluso , non c'è molto altro da dire...constatato che le cose stanno così si dice " basta, non si gioca più " ma non solo, se il modo di manifestare il proprio dissenso nei confronti di alcune scelte è quello di mettere a ferro e fuoco le città si dice "basta, non si manifesta più ". L'esercizio della democrazia, e quindi della libera manifestazione del pensiero di tutti, è cosa seria e complicata, evidentemente non siamo abbastanza maturi per metterla in pratica...

      Un abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  16. Riporto qui sotto il commento che il mio amico Roberto mi ha lasciato in altra sede:

    Ciao Antonella, ho appena letto "il branco, allo stadio e altrove. Che dire! Uno Stato che non è in grado di tutelare l'incolumità del libero cittadino che Stato è? Non mi sto riferendo all'episodio in questione, ovviamente, ma alla vita di tutti i giorni... Stiamo vivendo in un Paese in cui il terrore vive sovrano, l'anziano viene derubato in casa dal finto postino, sul web la truffa è normalità, le bambine (questa mi tocca da vicino perché come saprai vivo a Bergamo e mi sto riferendo a Yara) vengono uccise e, vedi Firenze, le donne vengono seviziate e crocifisse ma tutto ciò senza che ad agire sia un branco. Se nel quotidiano regna tutta questa violenza nel singolo individuo immaginiamo cosa si può scatenare in un branco di esseri immondi che sia allo stadio o in qualsiasi altro contesto. Non so, sinceramente, cosa si potrebbe e dovrebbe fare. Di fronte a certe realtà si resta senza parole. La violenza non deve chiamare violenza ma i responsabili di certe azioni devono pagare, senza alcuna tolleranza o attenuante, a carissimo prezzo le loro responsabilità. La libertà è sacrosanta ma va tutelata e difesa ad ogni costo!!! Smettiamola di processare quei poveri Uomini che indossano una divisa, sottopagati, che rispettando un giuramento fatto alla loro Nazione proteggono quotidianamente i loro connazionali e non possono agire liberamente. Basta con le facce contrite dei nostri politici (facce di circostanza) e i bla, bla, bla che per alcuni giorni si sentono e leggono sui media dopo questi episodi, tanto dopo pochi giorni più nessuno ci pensa e si interessa più. È triste, ingiusto, immorale e disumano assistere a queste realtà. Perché tanta violenza? Perché così pochi principi? Ti lascio perché non mi fermerei più talmente grande è la rabbia che provo in questi frangenti. Dormiamoci sopra e cerchiamo, se possibile, di essere sereni. Buona notte. Roberto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già, cerchiamo se possibile di essere sereni...è difficile, ogni giorno più difficile...

      Purtroppo già presi singolarmente stiamo dando il peggio di noi, non so se sia quest'aria di insicurezza che si respira, la paura del futuro, i valori che si sono svuotati di ogni significato ma sembra che, ormai, la soluzione a qualsiasi problema sia la violenza...quando poi il singolo diventa branco la violenza sale in modo esponenziale, non ci sono freni inibitori e ci si muove con la convinzione che al gruppo, al branco, tutto è concesso, convinzione alimentata dall'atteggiamento di permissivo di politici e magistrati che nei confronti di certi criminali hanno sempre un occhio di riguardo. E alla fine ogni settimana assistiamo al massacro , soprattutto psicologico, di poliziotti che rischiano la vita e alla minima reazione vengono incriminati...Guarda io sono contraria a qualsiasi tipo di dittatura ma , in tutta onestà, sono anche contraria alla democrazia quando non si è abbastanza " maturi " per gestirla, credo che la libertà richieda grande maturità, maturità che purtroppo gran parte degli italiani sta dimostrando di non avere.
      Ciao, buon fine settimana e un abbraccio.
      Antonella

      Elimina
    2. Aggiungo un'ulteriore risposta di Roberto:

      Ciao Antonella, hai perfettamente ragione. Permettimi, per prima cosa, di complimentarmi sinceramente per il tuo modo di scrivere oltre ovviamente ai concetti che esprimi. La democrazia deve garantire la libertà al cittadino e quando non è in grado, come in questa povera Italia, si sfocia nell'anarchia. È un vero peccato, un grande dispiacere vedere una nazione come la nostra, senza dubbio una delle più belle al mondo, in queste condizioni. Siamo "nave senza nocchiero in gran tempesta" (non c'è bisogno che ti ricordi chi lo scrisse)!
      Ti auguro un sereno fine settimana. Un abbraccio. Roberto.

      Elimina

Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")