martedì 25 ottobre 2016

Aosta: sito archeologico di Saint Martin de Corleans





Come tutti gli anni abbiamo trascorso parte delle nostre vacanze in Valle d'Aosta e, come tutti gli anni, siamo stati felici della nostra scelta. Come sempre abbiamo soggiornato al Quart de Lune e come sempre siamo stati viziati e coccolati ( sia noi che i nostri ragazzi pelosi ) e come sempre abbiamo " affrontato " piacevoli passeggiate nello straordinario scenario delle Alpi...quello che quest'anno è cambiato è il fatto che, finalmente, è stato aperto il sito archeologico di Saint Martin de Corleans.









Era anni che aspettavo di poter visitare questo sito e finalmente  ho realizzato il mio desiderio, dico subito che aspettare è valsa la pena il sito di grande interesse è, alla fine anche un percorso emozionale nella storia dell'uomo.









Il deposito stratificato dell'area archeologica di Saint Martin de Corleans, alla periferia occidentale di Aosta, in un'estensione di circa un ettaro testimonia un'evoluzione storica ininterrotta, che partendo da momenti finali del Neolitico comprende tutto l'Eneolitico ( età del Rame ), attraversa le successive Età del Bronzo, del Ferro e Romana per giungere al Medio evo e all'età Moderna, in un lasso di tempo che dal 4.000 a.C. arriva fino al XXI secolo d.C.









Le ricerche archeologiche iniziate nel 1969 ( anno in cui i lavori di sbancamento per la costruzione di condomini portarono alla luce la prima delle stele antropèomorfe, riutilizzata come copertura di una tomba ), si sono protratte fino ad oggi, indagando un vasto giacimento costituito da più piani di antica frequentazione, con tracce, talvolta monumentali, della presenza umana e di attività a questa connesse.









Sulla base di quanto emerso dalle ricerche sul campo e dai successivi studi e approfondimenti, nell'area megalitica ( parole composta dai termini del greco antico megas= grande e lithos = pietra ) si è definita una sequenza di fasi caratterizzate dalla presenza di importanti reperti, oggi visitabili nel loro stesso luogo di rinvenimento.









La fase inziale contenente, contrassegnata da solchi di aratura e da un allineamento di pozzi contenenti cereali e macine, alla luce delle analisi più recenti è riconducibile al Neolitico.









Nella seconda fase il sito si presenta come un " santuario " all'aperto, con allineamenti di simulacri di culto: pali lignei, di cui restano oggi le buche di alloggiamento, e stele antropomorfe di altissima qualità scultorea.









La successiva trasformazione dell'area, con funzione funeraria, portò all'innalzamento di monumenti funebri costruiti con grandi pietre ( megaliti ) tra i quali risalta l'imponente dolmen su piattaforma triangolare.








































Il percorso espositivo dell'area megalitica di Saint Martin de Corleans inizia con una emozionante discesa temporale dall'odierno alla preistoria: lungo un tragitto costellato di immagini riferite alla storia umana, le passerelle d'ingresso nel museo conducono il visitatore al livello del sito archeologico vero e proprio ( a circa 6 metri dal livello stradale )









Qui si apre allo sguardo un ambiente grandioso: l'effetto cercato è quello di una comprensione visiva emozionale dell'insieme, colto come complesso monumentale, modulato dall'illuminazione che muta gradatamente con riferimento  alle diverse ore del giorno.









Attraversando la dimensione del tempo, i toni delle luci colorano l'atmosfera che avvolge i reperti archeologici, il dolmen, le stele abbattute, le piattaforme, le tracce di arature.






















La visita è un continuio affaccio sul sito, in una sorta di costante dialogo " interno -  museo / esterno -
sito " e sarà possibile trovare spiegazioni, approfondimenti, e interpretazioni su apparati didattici e multimediali.























L'itinerario si articola in sei sezioni, che seguono e ricostruiscono la periodizzazione del sito: la curva accogliente della cronologia termina termina iondicando il passaggio delle arature, quindi ai pozzi. attraverso pio il lungo ambiente dedicato agli allineamenti di pali, per giungere alle stele antropomorfe e alla conclusiva fase delle tombe.









Per me è stata un'esperienza magnifica il mio consiglio è quello, se vi trovate a percorrere le vie della Valle d'Aosta, di non mancare a questo appuintamento davvero imperdibile con l'inizio della nostra storia



































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8 commenti:

  1. E’ sempre molto interessante ripercorrere a ritroso la storia dell'uomo e con le tue foto tu l'hai ben documentata.
    Ciao felice settimana, un abbraccio
    enrico

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    1. E' stata una visita molto interessante e sotto un certo profilo anche emozionante.
      Ciao, un abbraccio.
      Antonella

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  2. Cara Antonella, veramente bella, questa carrellata di foto tutte con danno interesse nel significato...
    Ciao e buona settimana, con un abbraccio e un sorriso:) sorridere fa bene!
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso, grazie per aver ancora una volta apprezzato il mio poet.
      Un abbraccio.
      Antonella

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  3. Molto interessante ! A me piace visitare questi siti e pensa che questo luogo non l'avevo proprio mai sentito. Purtroppo Aosta è un pò fuori mano per me che ho un appartamento in montagna ma in Piemonte . Però cercherò di andare, mi piacerebbe e conosco Aosta solo per esserci stata un paio di volte. Grazie per la segnalazione e per le belle foto. Un saluto

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    1. Ciao Mirtillo, questo sito è stato aperto al pubblico nel mese di luglio di quest'anno anche se è dalla fine degli anni 60 del novecento che si scava. Figurati che mio marito, che ha fatto il servizio militare ad Aosta, si ricorda di aver visto gli scavi già allora... Se hai l'opportunutà vai a visitare il sito, ne vale veramente la pena, come del resto vale la pena visitare tutta la città.
      Ciao, un abbraccio.
      Antonella

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  4. Interessantissimo. Grazie anche per le fotografie.

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    1. Grazie a te Roberta per averlo apprezzato.
      Un abbraccio.
      Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")