domenica 19 giugno 2016

Nella soffitta della nonna: Il cestino da picnic





Ed eccomi qui dopo aver effettuato un nuovo viaggetto nella " soffitta della nonna ", l'oggetto che ho trovato questa volta non è propriamente caduto in disuso anzi io lo trovo  molto chic, diciamo che è stato un po' dimenticato va però detto che oggi se ne trovano in commercio di bellissimi. E dato che ritengo importante essere davvero eleganti   anche nei momenti di relax.. niente di meglio di un favoloso ed elegantissimo cesto da picnic!!!
Un regalo che ho sempre desiderato ricevere e consiglio a tutti come spunto per un dono originale e che sarà sicuramente gradito! Io l'ho ricevuto lo scorso anno come regalo per il nostro anniversario di matrimonio corredato di piatti di porcellana e bicchieri di cristallo...bellissimo e molto romantico.
Ma veniamo alla storia di questo oggetto così demodè e così affascinante
Quella del picnic è una pratica che ha alle spalle una tradizione molto antica, vissuta un tempo con una solennità e un fasto ormai lontani dalla nostra concezione attuale.







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 Questo pasto all’aperto sembra essere nato nel ‘600 come pausa durante lunghi viaggi a cavallo o battute di caccia, ma è subito diventato un’usanza sociale di moda soprattutto fra i nobili. Organizzare un pasto in mezzo ai campi o lungo i fiumi era, per molti aristocratici, un modo per sfuggire ai grandi banchetti ufficiali. Addirittura la regina Maria Antonietta è ricordata come un’appassionata di queste scampagnate, che erano un’occasione per svagarsi e per mangiare nei prati che circondavano Versailles. Il picnic (da pique, prendere, e nique, piccola cosa) era una trasgressione molto apprezzata.








Fortunatamente questa tradizione non è rimasta di esclusivo appannaggio dei nobili e, nel corso dei secoli, si è evoluta e ha assunto forme sempre nuove. La sua importanza, a discapito della semplicità, è cresciuta al punto da renderlo protagonista di numerose opere d’arte, fra le quali il famoso dipinto di Edouard Manet Le dejéuner sur l’herbe. All’inizio del’800 ha assunto addirittura un significato legato alla condivisione e alla fratellanza, dando vita a una vera e propria società, la Picnic society, i cui membri preparavano il cibo da offrire agli altri membri.








Oggi il picnic è conosciuto più che altro come un’escursione all’aperto, durante la quale potersi fermare per godere il paesaggio, rilassarsi e, soprattutto, gustare piatti preparati per l’occasione. Passatempo per famiglie e gruppi di amici o scusa per un appuntamento romantico, questo spuntino ha ormai delle caratteristiche diffuse e riconosciute, prima fra tutte l’immancabile coperta da stendere sull’erba per poter appoggiare tutto il necessario. Personalmente preferisco i tavoli di legno allestiti  ( ben distanziati uno dall'altro ) ad esempio nella nostra magnifica Oasi Zegna e quindi anzichè la coperta suggerirei una bella tovaglia, magari a quadri o a fiori. Anche il cesto non va sottovalutato: dal classico in vimini alla più moderna tracolla tecnica, le possibilità sono svariate e adatte – a volte più, a volte meno – all’atmosfera che si vuole ricreare. Naturalmente io propendo per il vimini nel più perfetto stile Pilcher.








Al di là degli accessori e dei dettagli più alla moda,  ciò che fa la differenza quando si organizza un picnic è indubbiamente il cibo. Quali sono quindi i piatti preferiti e più gettonati? Fra le ricette più diffuse ci sono sicuramente panini di vario tipo, frittate, insalate e pasta fredda, tutte cose che si preparano in poco tempo e che si conservano in semplici contenitori. Anche un picnic informale può però rappresentare un’occasione speciale e divenire quindi una scusa per sperimentare preparazioni nuove. Su cosa si punta, quindi, per rendere indimenticabile uno spuntino all’aria aperta? Una soluzione può essere quella di provare le ricette regionali e fare, così, un giro d’Italia attraverso i menu tipici. ( A questo proposito vi suggerisco la lettura di questo mio post
Pasquetta da asporto )








 Quindi  panini morbidi con frittata, insalata croccante e pomodoro, pasta fredda al pesto e frittata di maccheroni. Ma anche roastbeef, pollo freddo a pezzetti con verdure di stagione, panzanella con cipollotti freschi, peposo dell’impruneta o vitel tonnè.  melanzane alla parmigiana e cotolette impanate, insalata di riso,  scciattamaio genovese,  polpettone di tonno, cipolle, zucchine e fiori ripieni,  carpioni di zucchine.  Insomma, non è proprio vero che chi sceglie di fare una scampagnata debba accontentarsi di due foglie di insalata!







Per concludere, vi suggerisco invece dei dolci asciutti, come la torta margherita, o delle crostate, facili da tagliare e da trasportare, ma qui da noi sono praticamente un obbligo le nostre deliziose pesche ripiene.  E non dimentichiamo la frutta, rigorosamente fresca, e un bel thermos con il caffè.








Non dimenticate una bella bottiglia di vino , propenderei per un rosato fresco, o se proprio volete strafare ed è un'occasione speciale una bottiglia di champagne ghiacciata ( I moderni cestini da picnic hanno anche uno scomparto refrigerante)  e un bel libro da leggere sdraiati all'ombra di un albero durante il pomeriggio. E poi concedetevi un po' di tempo per liberare la mente e per ascoltare i silenzi della natura intorno a voi...ed ecco che la cesta da picnic della nonna diventa anche terapeutica!





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10 commenti:

  1. Buon fine settimana cara Antonella, come sempre ci regali dei post meravigliosi.
    Un abbraccio.

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    1. Grazie Ale, auguro giornate felici anche a te.
      Un abbraccio.
      Antonella

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  2. Carissima Antonella, ciao!
    Molto bello questo tuo modo di esporci il senso del pic-nic.
    Mi piace moltissimo il cestino che ti hanno regalato, ho sempre desiderato averlo.
    Moltre ironico è stato il tuo paragone al quadro di Manet... ; )))
    Anche noi proviamo a fare qualche uscita fuori porta in questo modo.
    La tradizione familiare è che sempre prepariamo la pasta al forno, sia tagliatelle o lasagne...ciò che conta è che sia preparata di tutto punto e colma di mozzarella.
    Abbraccio e felice fine settimana.

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    1. A però...molto ricco il vostro picnic!
      Il cestino è stato anche per me un grande desiderio e, finalmente, è arrivato. Non sono una grande amante dei picnic...però quando succede di farne uno mi piace che sia perfetto.
      Un abbraccio.
      Antonella

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  3. Perfetto per un bel pic nic in riva al lago, una torta margherita o, meglio, una crostata e un buon libro . Cosa c'è di meglio ?! Buon week end

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    1. Ciao, hai ragione lago, crostata, libro e silenzio...assomiglia al paradiso!|
      Antonella

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  4. Wooow Antonella che bello il tuo cestino, peccato abitare cosi lontane mi avrebbe fatto comodo un prestito di qualche ora per del scatti, ne cercavo uno ma non l'ho trovato. Molto interessante la parte storica di questo oggetto legato prima alla caccia e alla nobiltà e poi diventato di uso comune. Un abbraccio e buona domenica

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    1. Guarda, devo essere sincera, lo adoro...trovo che è elegante, chic, raffinato...se vuoi delle foto mi dici le inquadrature e le scatto io.
      Un abbraccio
      Antonella

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  5. Bellissimo quel cesto da pic nic...e che ricordi! Mia mamma ne possedeva uno simile, foderato di stoffa a quadretti bianchi e rossi. Chissà dove è finito...
    Ciao cara ♥

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    1. Ciao Somtyna, sono oggetti che appartengono al passato ma che a me piace molto usare ancora oggi. Il cestino da picnic per me è una di quelle cose che crea eleganza.
      Un caro saluto.
      Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")