domenica 14 febbraio 2016

Nella soffitta della nonna: La " sorcierè ", lo specchio della strega





Cari amici, oggi inizia la mia nuova rubrica di cui vi aveva accennato a settembre al rientro dalle vacanze:
Nella soffitta della nonna.
Chi non ha mai rovistato in qualche soffitta tra vecchi cassoni e armadi chiusi da decenni o , almeno, non ha mai sognato di farlo? Bene, chi come ma ha questa passione sa che in angoli bui si celano tesori impensati ed è proprio su questi tesori che questa rubrica si propone di scrivere un po'. Possono essere " le buone cose di pessimo gusto " di gozzaniana memoria, oppure oggetti preziosi e di grande valore dimenticati lì chissà come e chissà quando o ancora oggetti che conservano ancora, per alcune persone un grande fascino, ma che oggi sono diventati un po' demodè ma che è bello rispolverare e far entrare di nuovo nella nostra vita regalandoci un tocco di classe e di eleganza.









La  " sorcierè ". lo specchio della strega


E' un ospecchio convesso la " sorcierè ", che il francese vuol dire strega.
Una piccola porzione di vetro dall'angolo visuale ben più ampio di un o specchio normale, che deforma quel che riflette: si vede tutto più piccolo ma si vede molto di più.









Che c'entrano le streghe? Probabilmente questo: nel tardo Medioevo si pensava che loro, le streghe,
si tenessero ben lontane da questa porzione di sfera ( magica ? ), appena inventata e usata come specchio.
Si vedevano rimpicciolite e , spaventate, fuggivano.










Della storiella ci è rimasto il detto che tenere una sorcierè in casa ne propizi la sorte.









Ma la storia degli specchi convessi ha seguito percorsi ben più nobili: quando dalla Francia si diffusero nel Nord Europa, intorno al 500, colpirono molto la fantasia dei pittori fiamminghi, che amavano inserirli nelle loro stanze dipinte.









Si pensi al celebre " Matrimonio Arnolfini ", di Jan Van Eyck.



















Picquero anche in Inghilterra - siamo intorno alla fine del '700 - e nelle città eleganti degli Stati Uniti
In Inghilterra in genere erano dedicati alla marina britannica: spesso le cornici venivano lavorate in modo da contenere simboli come l'aquila.








Ma la sorcierè non ebbe solo una semplice funzione decorativa. Per esempio veniva usata nei secoli passati da gioiellieri e cambia valute per avere una buona visuale dell'ambiente, come fosse una sorta di telecamera nascosta ( non sono così vecchia eppure in alcuni negozi ricordo di averle viste da bambina ); e nelle sale da pranzo borghesi permetteva alla servitù di controllare la situazione della tavola, senza dover incombere sui commensali.









E oggi? Resta un gioco, spesso di grande bellezza che ci affascina e ci strega.





( Fotografie dal web )



Un grandissimo grazie ad Audrey che ha creato il wall che sarà la copertina di questa rubrica.

14 commenti:

  1. Avevo scordato che esistessero questi specchi! Si anch'io li avevo visti da bambina. Ce n'era uno in casa di mia nonna. Sono misteriosi e per questo affascinanti. Bello e istruttivo questo post e le foto di cui è corredato.

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    1. Grazie Ambra, sono contenta che la nuova rubrica ti piaccia, era un po' che avevo in mente questa cosa. Lo specchio della strega lo ricordo anche a casa di mia nonna, affascinava ed intimoriva nella stesso tempo.
      Ti auguro una buona giornata.
      Antonella

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  2. Appena ho iniziato a leggere il tuo post, ho pensato subito agli Arnolfini, quadro che ho visto a Londra, e, infatti, ci sono !!
    Io, per anni , ho buttato all'aria ciò che restava degli oggetti di mia nonna e mia zia. Erano un pò un tesoro misterioso di ci andare alla scoperta. Un saluto

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    1. E' bellissimo scoprire questi tesori nascosti nelle vecchie soffitte...per me è una grande passione, peccato che adesso non resti quasi più niente da scoprire.
      Un abbraccio.
      Antonella

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  3. Splendido post pieno di ricordi!!!
    Un forte abbraccio e buona domenica da Beatris

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    1. Grazie Beatris, sono felice che ti sia piaciuto.
      Un grande abbraccio.
      Antonella

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  4. Che bello vedere che ancora esistono, pezzi come questi antichi specchi!!!
    Cara Antonella ti auguro un buon San Valentino...
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso, spero che anche il tuo San Valentino sia stato felice.
      Hai ragione, è bello vedere che i vecchi oggetti abbandonati nelle soffitte possono nascere a nuova vita.
      Felice giornata.
      Antonella

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  5. Ciao Antonella,
    grazie a te per la fiducia ;)
    Per quanto riguarda questa nuova e meravigliosa rubrica devo dirti che la trovo bellissima e molto interessante. Sul primo oggetto sapevo ben poco tranne le poche nozioni apprese dalla prof. di storia dell'arte esaminando il dipinto che ha menzionato anche tu.
    un abbraccione e buona domenica

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    1. Grazie a te cara amica, il wall d'apertura è bellissimo.
      Sono contenta che la nuova rubrica ti piaccia, come ben sai mi ronzava in testa da parecchio tempo e finalmente sono riuscita a realizzare questo primo post.
      Un grande abbraccio e ancora grazie.
      Antonella

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  6. Anche in casa di mia nonna, era presente più o meno uno specchio simile.
    Saluti a presto.

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    1. Anch'io lo ricordo a casa di mia nonna, in realtà non so che fine abbia fatto...ne cercherò uno in qualche mercatino.
      Buona giornata.
      Antonella

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  7. Che bella questa nuova rubrica! Mi piace molto, girare per i mercatini dell'usato e trovare cose"vecchie" magari risvegliando qualche ricordo antico.
    Di questo specchio ( sorcierè ), non ho ricordi se non trovati in qualche rivista.
    Bellissimo!
    Brava Antonella, non si ha mai finito d'imparare.
    Grazie.
    Buona settimana!
    Dani

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    1. Grazie Daniela, sono tanto felice che la nuova rubrica ti sia piaciuta...non avrà una cadenza regolare ma ogni tanto cercherò di farvi tornare alla memoria qualche vecchio oggetto dimenticato. Questi specchi mi piacciono tantissimo, mi ricordano la casa della nonna.
      Un abbraccio e buona settimana.
      Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")