mercoledì 8 luglio 2015

Expo, la delusione del padiglione francese" Bello l'orto, il resto si vede in 5 minuti "




Vicini di casa non solo sulla cartina. A Expo Francia ed Italia sono a pachi passi 
l'uno dall'altro.
E mentre Palazzo Italia è imponente, bianco e svetta nell'aria, la Francia ha puntato a un padiglione
più piccolo, un qualcosa di " raffinato " secondo il loro punto di vista e che, tuttavia,
fa storcere il naso a chi sceglie di visitarlo.









Perchè il mercato francese non colpisce, proprio per nulla.
Di dubbia gusto le sculture all'ingresso, ( tre carciofi metallici dal significato pressochè incomprensibile )
e ancor più di dubbio interesse il padiglione vero e proprio







A divertire i più piccoli ed i più anziani è l'orto che si è costretti ad attraversare per 
raggiungere il padiglione vero e proprio.
Ad attirare l'ammirazione è la varietà di ortaggi e frutti piantati. In pole position tra i più
fotografati i finocchi, grandi, verdissimi, che sbucano dal terreno.








Addentrandosi nella grande struttura in legno si notano subito le criticità
del padiglione, non si sa da che parte andare, il viaggio nel sapore e nel profumo
della Francia è confusionario al punto che tanti puntano direttamente all'uscita e solo una
volta arrivati ad una delle vie perpendicolari al decumano tornano indietro accorgendosi di
aver " dimenticato qualcosa "








La lingua poi è un problema. La maggior parte dei giovani che lavorano
all'interno del padiglione parlano solo francese.








Tra i lati positivi del padiglione la campana del thè. Un punto imperdibile, seppur
troppo piccolo, in cui si è circondati da bustine con varie tipologie differenti della bevanda
e in cui ci si può perdere per qualche istante lasciandosi conquistare dal profumo
delle erbe.








Diverso il contatto con le campane dell'acqua ( Evian, ovviamente ) e quella
che presenta i prodotti della terra. Percorsi definiti, dalla maggior parte
dei visitatori " incomprensibili ".








Se poi il ristorante, situato sulla grande terrazza, è irraggiungibile per le tasche dei 
comuni mortali, a  soddisfare è la boulangerie situata poco distante dall'uscita
del padiglione e di fronte al piccolo gift shop.






Qui il consiglio è uno solo: acquistare una baguette e passeggiare per un istante
con il pane sotto il braccio. L'unico modo per sentirsi francesi è fare qualcosa di davvero
locale in un padiglione fin troppo anonimo.




La Pagella

SI'

* L'orto del nonno.
* La croque baguette
* La campana del thè


NO
* Tour troppo breve
* Non si capisce dove andare
*Il padiglione è troppo spoglio.






( Fonte Marianna Baroli, Libero del 6 maggio 2015 )
( immagini dal web )


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10 commenti:

  1. Cara Antonella, devo veramente ringraziarti, che grazie a te posso vedere un po di EXPO stando comodamente seduto in poltrona:) Ciao e buona giornata cara amica, qui è arrivato un po di fresco!
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso, ieri anche qui era un po' più fresco ma oggi siamo già partiti male, non c'è un filo d'aria!
      Come sempre grazie per apprezzare questo piccolo viaggio.
      Buona giornata e buon fine settimana.
      Antonella

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  2. Io ho visitato il Padiglione francese, ho fatto foto sia dentro che fuori e, magari, più avanti ci farò un post !
    Devo dire che ci ho girato intorno un pò, prima di trovare l'ingresso del labirinto, fino a quando un responsabile del padiglione mi ha spiegato, in francese appunto , che l'ingresso era sul decumano. Mi è piaciuto molto il giardino, o orto, che bisogna attraversare per entrare ma l'interno non mi è particolarmente piaciuto. particolarmente. Tutti i prodotti della Francia stavano "appesi" al soffitto . Sarà che ero anche stanca ma son uscita subito dopo un giro rapido. Devo dire che è stato uno dei pochi padiglioni in cui mi è stato offerto qualche cosa e cioè un sacchetto di patatine abbastanza piccanti. Un saluto

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    1. Ciao Mirtillo, aspetto le tue foto ...come credo di averti già detto apprezzo molto i tuoi post su Expo...e vedo che bene o male giungiamo a conclusioni simili.
      Un abbraccio.
      Antonella

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  3. Non so se avrò modo di visitare l'Expo, ma nell'eventualità userò di certo i tuoi preziosi consigli, grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza! A presto :-)

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    1. Ciao Elena, la mia non è un'esperienza in prima persona, è frutto di una serie di ricerche ma sono comunque contenta se potrà servirti da guida per un'eventuale visita.
      A presto.
      Antonella

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  4. eppure dalle foto non sembra malvagio ma se è mal organizzato e inoltre ci sono problemi di comunicazione è evidente che hanno sbagliato qualcosa nel loro progetto
    baci

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    1. Sì, qualcosa che non va c'è di sicuro, tutto quello che ho letto e sentito su questo padiglione aveva il tono della delusione...
      Un bacione.
      Antonella

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  5. Grazie per aver ripreso il mio articolo!

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    1. Gentile Signora Baroli, la ringrazio per il suo passaggio nel mio blog e soprattutto la ringrazio per la serie di articoli che sta proponendo su Libero e che a mio volta ripropongo ai miei lettori. Li ho collezionati tutti e un po' per volta li sto pubblicando sul blog, una sorta di guida per chi volesse visitare Expo...mi piace molto il taglio "vissuto " che ha dato agli articoli, il disagio delle code, un po' di insofferenza nei confronti delle scolaresche, la " noia " per le spiegazioni troppo lunghe...insomma " l'expo vissuto dal vero" con tutti i disagi e tutti i piaceri. Continuerò a leggerla sul nostro giornale, buona giornata e buon lavoro.
      Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")