venerdì 15 dicembre 2017

Dentro Caravaggio






C'è un velo di sottile e forse compiaciuta ironia nel presentare questa grande mostra su Caravaggio con l'intento di " fare nuova luce " sul fenomenale pittore e attaccabrighe.
Ma la mostra a Palazzo Reale, nella " sua " Milano apre realmente inediti scenari fra arte e scienza sul genio che proprio della luce ha fatto la sua personale rivoluzione..








Talmente visionario che molti suoi contemporanei non l'hanno capito ( vedi il Bellori e il Baglione ) e per tre secoli è finito nell'oblio, riscoperto solo dall'intuizione di Roberto Longhi che, proprio a Milano, con la storica mostra monografica del1951 ha squarciato il velo caduto su questo " cervello stravagantissimo 2, come lo definì il Cardinal Del Monte suo protettore.








Con Dentro Caravaggio più di 20 capolavori di Michelangelo Merisi sono riuniti per la prima volta e per la prima volta riletti attraverso nuove ricerche documentarie e tecnologiche, in un allestimento che fa delle luci a Led la chiave per goderne appieno.








Una mostra che fa il punto sulle conoscenze attuali sul pittore lombardo, a partire dalla rivisitazione della cronologia delle opere giovanili. Il ricercatore Riccardo Gandolfi ha infatti riscoperto nell'Archivio di Stato della Capitale l'inedito Vite dei pittori di Gaspare Celio (1614 ) che sposta l'arrivo di CVaravaggio a Roma dal 1592 al 1596, quindi ridatando e comprimendo il suo operato ( fatto non secondario per un pittore che ha lavorato in tutto meno di quindici anni ) e costringendo a un interrogativo " cos'ha fatto in quei quattro anni di buco?"








Niente di molto diverso dal resto della sua vita, dicono le fonti: quasi certamente era in fuga da Milano dopo aver fatto un anno di carcere sembra per l'uccisione di un amico. Poi l'arrico a Roma, l'introduzione a Palazzo Madama nella cerchia di Del Monte e quella commissione per la Cappella Contarelli che ha cambiato la storia sua e dell'arte Tout court: un anno di tempo per completare il ciclo di San Matteo, due enormi pale da finire in un anno.








Una follia per uno che lavorava due settimane e passava i due mesi successivi a sperperare la paga fra giochi, bettole e lupanari.








Fu in quel 1600 che Caravaggio passò dalla preparazione " chiara " dei suoi dipinti a quella " scura ": quel " nero Caravaggio " oggi celeberrimo nacque anche come espediente per risparmiare tempo. per poi diventare il tratto distintivo del suo stile, della sua maestria nelle ricerche ottiche e soecchio del suo progressivo disfacimento psicologico.








La curatrice Rossella Vodret, con un percorso guidato da video, didascalie, citazioni e testi originali dell'epoca a corredo dei dipinti, ci porta anche alla scoperta di un lato inedito di Caravaggio, quello messo in luce dalla diagnostica artistica, tecnica strumentale assimilabile alla diagnostica forense. Fluorescenza, riflettografia, radiografia, raggi x, stratigrafia: sono queste le principali metodologie che hanno svelato i segreti dell'esecuzione dei capolavori e permesso di guardarci attraverso.













Si scopre così che nel drammatico Giuditta che taglia la testa ad Oloferne ( 1602 ) Caravaggio ricorre a profonde incisioni sulla tela con uno strumento appuntito per segnarsi i riferimenti in cui posizionare le figure, anche per effettuare modifiche: qui infatti ha spostato verso destra la testa di Oloferne, distanziando i lembi della ferita sul collo per evidenziarne la profondità, la crudezza, il gesto netto di Giuditta.












Nel delicatissimo Riposo durante la fuga in Egitto ( 1597 ) che lo spiantato Michelangelo dipinge su una tovaglia di fiandra si è scoperto che l'angelo fulcro della composizione era in realtà piccolo e relegato nell'angolo a destra.













Ancora più clamorosa la rivelazione che La buona ventura ( 1597 ) è stata dipinta sopra una Vergine e il bambino che dorme e ruotando la tela di 90 gradi verso sinistra, la radiografia mostra il volto della Madonna e la sua aureola realizzatacon il compasso sotto la spallasinistra del ragazzo.














Prospettive nuove che ancora oggi ci inchiodano davanti a Caravaggio, "un valent'huomo che sappi dipinger bene et imitar bene le cose naturali. "









Detto questo restano le mie, le nostre impressioni, tante e tumultuose.
Certo è che trovarsi davanti a una così imponente rassegna di dipinti del grande maestro lascia senza fiato,
a un certo punto ti senti talmente preso da ciò che ti circonda che sembra che il resto del mondo sparisca o, forse, che non sia mai esistito.








Io amo moltissimo Caravaggio e tra i suoi quadri , come penso sia naturale, ho una predilezione per uno, è 
La flagellazione di Cristo. E' la terza volta che ho la fortuna di ammirare dal vivo questo dipinto ed è la terza volta che ne resto profondamente turbata, un quadro che mi entra dentro, che va al di là del bello o del valore artistico.
In questa opera Caravaggio mantiene un'impaginazione tradizionale, ma vi aggiunge i suoi singolari ed inconfondibili elementi che, a mio parere, ne fanno un capolavoro assoluto:, il dramma, i contrasti di luce e ombra e il forte dinamismo accentuato nella torsione dei corpi. La tensione è anche emotiva: dolore per il Cristo, concentrazione e sadico impegno per i flagellatori.

Una mostra imperdibile, uno splendido regalo di Natale che Milano fa a tutti gli appassionati d'arte.




























( Immagini dal web)
( Fonte Tommaso Lorenzini )

7 commenti:

  1. Aspettavo le vacanze di Natale per recarmi a Milano a vedere questa mostra di Caravaggio e..mi sono fratturata un piede ! Gesso fino al 2 gennaio ...so che chiude alla fine di gennaio ma penso che dovrò rinunciarvi. Peccato ! Ciaooo

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  2. Non apprezzo l'idea della tecnologia in mezzo alle stupende tele caravaggesche.
    Era meglio organizzare una mostra come quella che si è tenuta giusto qualche anno fa agli Uffizi, dove erano i quadri a parlar da soli.
    Un saluto,
    Franny

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  3. Cara Antonella, tutte opere famose e bellissime, grazie di avercele fatte vedere.
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  4. che fortuna i milanesi, questa mostra è davvero meraviglia.
    Poi, lo ai, io adoro Caravaggio.
    Gran bel post e l'idea della tecnologia non mi spiace può offrire in qualcosa in più allo spettatore soprattutto se non è un studioso d'arte.
    un abbraccio

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  5. E' sempre una grande emozione vedere una mostra sul grande Caravaggio. Buon Natale Antonella, tantissimi auguri a te e alla tua famiglia. E che il 2018 sia portatore di buone notizie, ti abbraccio!

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  6. Ciao,
    che il Banbin Gesù porti nella tua casa armonia, pace e serenità.
    Buon Natale
    Tiziano

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  7. Bellissima mostra. Credo che non ci saranno mai più artisti come lui!

    Buone feste, a te e alla tua Famiglia!

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")