Carta d'Identità
Denominazione: Castel del Monte doc
Vitigni principali: Bombino nero, Aglianico, Uva di Troia.
Gradazione alcolica minima: 11 gradi
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Caratteristiche
Colore: Rosato con tonalità rubino
Odore: Vinoso con caratteristiche fruttate
Sapore: Asciutto, armonico, gradevole
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Servizio
Temperatura: 14 °C
Abbinamenti: Cernia in casseruola con calamari, orata al cartoccio, scorfano in umido, anguilla
alla griglia, zuppe di pesce, baccalà in umido bianco; costolette di agnello alla
brace, paillard di vitello, coniglio alle olive, insalata di carne trita di manzo.
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La Puglia è una terra particolarmente feconda dove le colture ortofrutticole si succedono senza soluzione di continuità, e tra queste particolarmente rigogliosa è la viticoltura.
La Zona
Una piccola ma rinomata zona di produzione è Castel del Monte, che si trova sulle colline delle Murge, a Nord Ovest di Bari, dove vengono prodotti ottimi vini bianchi, rosati e rossi. Lì da qualche anno si è operato per migliorare i vitigni già esistenti e si è sperimentato l'impianto di nuove varietà non autoctone, anche di provenienza estera.
La località è nota non solo per la vocazione enologica, ma anche per l'imponente castello, da cui prende il nome, edificato nel XIII secolo da Federico II di Svevia ( ed ecco come due delle mie grandi passioni, il vino e la storia medioevale, particolarmente quella di Federico II si uniscono ).
La costruzione posta sulla collina che domina la città di Andria, pare fosse stata disegnata proprio dall'imperatore svevo che ne seguì personalmente l'edificazione.
Sotto la dominazione sveva, la Puglia godette di un periodo di rinascita dal punto di vista artistico e commerciale; se ne avvantaggiò anche la viticoltura. Già in quell'epoca infatti le terre circostanti venivano coltivate e vite, che cresceva rigogliosa a fianco del mandorlo e dell'olivo.
Clima e terreno
La posizione e la geografia sono particolarmente adatti alla viticoltura per la compresenza di numerosi fattori; innanzi tutto la latitudine che garantisce un'adeguata esposizione solare, che consente una maturazione uniforme delle uve; quindi l'altitudine dei vigneti, impiantati lungo la fascia collinare compresa tra i 200 e i 500 metri sul livello del mare, dà luogo a un'escursione termica tra giorno e notte ottimale per la formazione di un buon corredo aromatico; infine, la vicinanza del mare, il cui respiro svolge una benefica funzione mitigatrice attenuando la calura intensa che caratterizza i mesi caldi in buona parte del Sud Italia.
A ciò si aggiunga la qualità del terreno, determinante nella caratterizzazione delle uve e di conseguenza del vino; si tratta in prevalenza di un suolo tufaceo calcareo che oltre i 300 metri di altezza diventa prevalentemente roccioso, il che garantisce un buon drenaggio delle acque.
Il Vino
In Castel del Monte Rosato nasce nella zona doc che comprende il territorio comunale di Minervino Murge e parte di una decina di comuni limitrofi, tra i quali Andria. E' ottenuto dalla vinificazione di uva Bombino nero, Aglianico, uva di Troia, che devono costituire almeno il 65 per cento delle uve impiegate. Possono quindi essere impiegati altri vitigni a bacca rossa purchè non aromatici.
La resa dell'uva deve essere di 130 quintali per ettaro, mentre il vino deve raggiungere un saggio alcolico minimo di 11 gradi.
Considerata l'ampia libertà che il disciplinare lascia in merito alla scelta delle uve, il vino può assumere differenti caratteristiche organolettiche. In linea di massima, però, i requisiti minimi fissati prevedono che debba avere colore rosato con tonalità rubino; odore vinoso con caratteristiche fruttate; sapore asciutto, armonico, e gradevole.
Il Castel del Monte a Tavola
Il Castel del Monte Rosato è un vino molto versatile, in grado di accompagnare preparazioni tra loro diverse e pertanto adatto a essere servito a Tavola come vino da tutto pasto, da abbinarsi a tutte le portate di un pranzo, eccezion fatta per il dessert. Vanno però escluse le preparazioni molto saporite a base di carne rossa e di selvaggina, così come quelle di pesce più delicate.
Il campo degli abbinamenti si mostra comunque molto vasto e ricco. In Puglia dove vengono prodotti numerosi rosati di elevata qualità si usa trattare questi vini come i vini bianchi, serviti freddi per accompagnare piatti di pesce.
Il pesce
Il Castel del Monte accompagna tutte le zuppe di mare, da quelle di pesce a quelle di soli crostacei e frutti di mare. E' inoltre adatto ad essere abbinato ai pesci azzurri, particolarmente saporiti, cucinati in qualsiasi modo ( griglia, forno, guazzetto ), tranne che in carpione. Si sposa inoltre con preparazioni di pesce cucinate in umido, al pomodoro, come la cernia con i calamari, lo scorfano e le triglie.
Vi sono inoltre varietà ittiche molto saporite come l'anguilla, che richiedono bianchi molto corposi o addirittura vini rossi, ma che in alternativa possono essere serviti con un buon rosato come il Castel del Monte, specie se preparate alla griglia. Lo stesso vale per il baccalà che, cucinato in bianco con le cipolle, richiede un vino dalla corposità di un rosato.
La Carne
Per quanto riguarda i piatti di carne, il Castel del Monte Rosato bene si accosta alle carni bianche saporite come il coniglio arrosto, le costolette di agnello alla brace, il pollo alla cacciatora, la punta di vitello al forno.Inoltre si può servire con tagliata di manzo tenuta internamente rossa, braciole di maiale in padella, mondeghili alla milanese.
Altre varietà di Castel del Monte
Nella medesima zona si producono due altri eccellenti vini.
Il bianco, ottenuto prevalentemente da uve pampanuto, alle quali è ammessa l'aggiunta non superiore al 25 per cento di altre uve a bacca bianca della zona. E' un vino bianco paglierino dal profumo delicato e gradevole che accompagna ottimamente antipasti, torte di verdure e piatti di pesce.
La leggenda vuole che fosse il vino preferito dell'Imperatore Federico II di Svevia.
Il Castel del Monte Rosso è prodotto con uva di Troia alla quale possono essere aggiunte sangiovese, montepulciano e aglianico in quantità non superiore al 35 per cento. Ha colore rosso rubino, profumo vinoso, sapore asciutto e armonico. Si abbina perfettamente con piatti di carne rossa e selvaggina.
Esiste anche una versione Riserva che richiede un invecchiamento di 3 anni e un tasso alcolico minimo di 12,5 gradi.
Risulta particolarmente felice l'abbinamento con l'agnello, perchè questo è sì una carne bianca, ma di spiccato sapore,. In particolare, l'agnello alla griglia esprime un gusto ben evidenziato a causa della forte evaporazione prodotta dal metodo di cottura utilizzato; in questo caso, però, la carne non deve essere condita con salse molto ricche come la bordolese ( al vino rosso ), perchè la renderebbe troppo sapida per poter essere accostata al Castel del Monte Rosato.
Il vino a sua volta dotato di buona corposità e ricchezza di profumi, armonizza pienamente con la preparazione, senza prevaricarne i sapori o mostrare cedimenti.Le costolette di agnello ai ferri, ossia le scottadito, sono chiamate così perchè tradizionalmente vengono consumate senza impiegare le posate, pertanto scottandosi le dita.
Ingredienti per 4 persone
8 costolette di agnello
1/2 bicchiere di vino bianco
1 limone
olio d'oliva
sale, pepe
Mettete le costolettine in una terrina, salatele, pepatele, bagnatele con il vino, il succo di mezzo limone e tre cucchiai d'olio. Lasciatele marinare per circa un' ora
.
Sgocciolate le costolettine dalla marinatura e mettetele a cuocere su una bistecchiera ben calda.
Cuocete a fuoco vivace per 2 minuti per parte, quindi abbassate la fiamma e lasciatele cuocere per altri 3 minuti circa per parte, a seconda del grado di cottura preferito.
Disponete le costolettine su un piatto da portata, decorate a piacere e servite subito con un contorno di patate al forno.
Le strade del Vino
( Fotografie non contrassegnate " Il Tempo Ritrovato " dal web )
( Wall d'apertura di Audrey)
A questo punto vi invito a passare da Audrey che vi delizierà con il suo
Margarita rosato
( Fotografie non contrassegnate " Il Tempo Ritrovato " dal web )
( Wall d'apertura di Audrey)
A questo punto vi invito a passare da Audrey che vi delizierà con il suo
Margarita rosato
Ottimi vini. Buona giornata.
RispondiEliminaGrazie Giancarlo, è un piacere " rivederti"!
EliminaBuon fine settimana e a presto.
Antonella
Ciao Antonella,
RispondiEliminache gran bel lavoro, sono davvero felice di questa rubrica perchè mi sta permettendo di scoprire e apprendere tanto. Questo vino poi, nonostante io sia pugliese, non lo conoscevo pertanto sono contenta di averlo scoperto. Grazie per la collaborazione e per avermi dato la possibilità di far parte di questa tua rubrica. un bacione e buona giornata
Ciao Auidrey, per me è stato un piacere invitarti a collaborare a questa rubrica sul vino e sono felice che tu abbia accettato, le ricette dei tuoi cocktail sono il perfetto complemento alle mie " storie alcoliche ". Ancora una volta stiamo lavorando bene in tandem!
EliminaUn bacione.
Antonella
Molto bello Antonella, superbo post. Giusto un piccolo salutino, abbraccio grande!
RispondiEliminaCiao Pia, grazie e un grande abbraccio anche a te.
EliminaAntonella
Di vini me ne intendo poco ma il post è molto piacevole ed interessante. Un saluto
RispondiEliminaCiao Mirtillo, bene, sono contenta che anche a una persona poco interessata al vino il post sia parso gradevole ed interessante...chissà, magari ti farà venire voglia di assaggiare qualcuno dei vini che di volta in volta vi proporrò.
EliminaUn abbraccio e buon fine settimana.
Antonella
Super post, un gran bel lavoro!
RispondiEliminaUn abbraccio da Beatris
Grazie Beatris, il vino è una delle mie innumerevoli passioni!
EliminaUn abbraccio.
Antonella
Ottimi vini!
RispondiEliminaBuon fine settimana.
Grazie!
EliminaBuona settimana.
Antonella
Ciao Antonella, hummm che bel post!!! Mi piace molto bere un bicchiere di vino "buono", per accompagnare cibi casalinghi, appetitosi.
RispondiEliminaDalle "nostre parti" ci sono vini eccellenti. Grazie Antonella.
Buona settimana e un abbraccio.
Dani