giovedì 26 maggio 2016

Cristoforo Colombo, la lettera sulla scoperta dell'America rubata a Firenze e scovata negli USA






Come tutti sappiamo dalla scuola dell'obbligo, il 14 ottobre 1492 Cristoforo Colombo scopre l'America e inaugura l'epoca moderna. Ci hanno anche detto che pensava di andare in Cina, e in realtà lui credeva di trovare il Giappone, ma poco male, si sbagliava comunque di grosso.
A ogni modo non stupisce che una lettera di Colombo. indirizzata ai regali finanziatori della sua prima spedizione, Ferdinando D'Aragona e la sua protettrice, la regina Isabella di Castiglia, contenente una prima relazione su " de insulis nuper inventis ", le isole appena scoperte, venga quotata circa un milione di euro. Stupisce invece il caso denunciato la scorsa settimana in una conferenza stampa dal Comandante dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, Mariano Mossa, che insieme con il ministro Dario Franceschini ha rivelato che almeno due copie della lettera, conservate in biblioteche italiane, sono state rubate e sostituite con falsi, ma, buona notizia, una è stata ritrovata, quella cioè che vale un milione di euro, e stava, com'è logico, in America.









Ma ricostruiamo il giallo passo dopo passo. Innanzi tutto il corpo del reato, la lettera di Colombo. Come dice il titolo latino, l'epistula non è il manoscritto originale, molto probabilmente in spagnolo,, datato 4 marzo 1493, e indirizzato, per ragioni di forma, non direttamente alla corte di Spagna, ma al ministro delle finanze Luis de Santangel, che aiutò il navigatore genovese a convincere la regina Isabella a promuovere il suo viaggio, ma una trentina di copie stampate il successivo 29 aprile, in traduzione latina dal letterato Leandro de Cosco, dal tipografo tedesco, ma attivo a Roma, Stephan Plannck. Chi avesse voglia di consultare una di queste versioni, senza attendere dall'America il rientro di quella rubata, può farlo alla biblioteca Marciana di Venezia o alla biblioteca cCivica di Fermo. Ma poichè del manoscritto originale di Colombo si sono perse le tracce, le treduzioni stampate da Plannck sono un documento prezioso.









Nella lettera di 8 pagine colombo illustra le sue impressioni circa le tribì, la flora e la fauna delle due isole che battezzò Hispaniola ( l'attuale Santo Domingo ) e Cuba, e che definì, ancora ignaro dell'immenso continente che aveva scoperto, come "insulis Indie supra Gangem ", le Isole delle Indie sopra il Gange. Nel 2012, il Dipartimento della giustizia USA riceve una soffiata bomba da un informatore: la lettera di Colombo in mostra alla Bibblioteca Riccardiana di Firenze è un falso, l'originale si trova nella Biblioteca del Congresso di Washington.









Gli americani informano i Carabinieri, e cominciano le indagini, che riguardano anche le attività di Massimo De Caro, ex direttore della biblioteca dei Girolami di Napoli, condannato in via definitiva a sette anni per aver sottratto e venduto all'estero volumi che avrebbe dovuto invece custodire gelosamente. Alle ricerche si incrocia anche la segnalazione dell'allora direttore della Biblioteca Nazionale di Roma che denuncia il furto di alcuni libri rari. Si scopre così che non solo la lettera di Colombo alla Riccardiana è falsa ma pure la copia della Biblioteca Nazionale. E che quella conservata nella Biblioteca del Congresso è proprio quella rubata a Firenze; infatti è stato sbiancato il timbro della Riccardiana.









Il direttore della Riccardiana ha spiegato che la lettera,conservata in un volume insieme ad altri documenti, è stata consultata da un solo studioso, controllato a vista, e mai prestata. Però dal
28 luglio 1950 al 5 aprile del 1951, venne inviata a disposizione della Biblioteca Nazionale di Roma, che come avrete capito dalle citate denunce di furti, aveva notevoli falle in termini di sicurezza.









Ecco che quasi sicuramente in quel lasso di tempo l'originale prende il volo e virene realizzato un falso - che gli esperti possono discernere da dettagli come la legatura, la grafia dei numeri di pagina, il formato dei fogli - che viene restituito alla Riccardiana in sostituzione dell'originale. Il quale viene venduto nel 1990 a un collezionista svizzero, poi acquistato a un'asta da Christie's nel 1992, a New York. E, nel 2004, viene ceduto dall'ultimo acquirente ( ignaro della provenienza illecita ) alla Biblioteca del Congresso, da dove, finalmente, tornerà alla sua sede originaria, la Riccardiana di Firenze.









E della copia rubata alla Nazionale di Roma? Non si sa nulla, gli inquirenti hanno sequestrato la copia falsa, che potrebbe dare qualche indizio utile al ritrovamento dell'originale. Qualora avvenisse ci auguriamo una vigilanza più scrupolosa....





( Giordano Tedoldi, Libero del 19 maggio 2016 )
( Fotografie dal web )

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")