La scorsa settimana vi avevo raccontato la nostra visita al
Principato di Lucedio, cercando di omettere il quantitavo incredibile
di leggende che sono fiorite intorno all'Abazia e alle sue due chiese sconsacrate, oggi invece
la leggenda la farà un po' da padrona...
Abbiamo lasciato Lucedio e le sue magie, a mio avviso
assolutamente positive, e percorrendo la strada che corre in mezzo alle risaie
ci siamo diretti alla piccola chiesa, anche lei sconsacrata di Santa Maria delle Vigne.
Solo due parole di carattere personale a proposito delle risaie,
fin da quando ero bambina non le ho mai amate, mi angosciava,quando ci recavamo
a Vercelli percorrere quella strada in mezzo all'acqua in quella pianura che,
allora, mi sembrava desolata.
Io, abituata alle mie montagne, fino a qualche anno fa mi sentivo
spersa, da qualche anno ho rivalutato tantissimo le terre del riso
sia nel vercellese che nel biellese...ho scoperto che hanno un loro grande fascino
sia quando sono avvolte nelle nebbie autunnali che quando, a primavera,
vengono allagate e riflettono le montagne ancora ricoperte di neve.
Percorrendo questa strada appare, come un miraggio, una cupola in mezzo al verde:
è il Santuario della Madonna delle Vigne, in passato conosciuto anche come
Santissimo Nome di Maria
Progettata dall'architetto A.Bertola di Biella nel 1696 su incarico
dell'abate commendatario di Lucedio, Vincenzo Grimani, e costriuta su un preesistente
edificio sacro, la leggenda narra che durante una terribile grandinata il raccolto di tutta la zona
del Principato di Lucedio fu distrutto e che solo le colture presenti su una collinetta si salvarono
come protette da una mano divina. I contadini del luogo, convinti che quel terreno fosse stato miracolato dalla Madonna, decisero di costruirvi un santuario a lei dedicato.
Le leggende che circondano i luoghi di Lucedio sono molte e inquietanti,
partendo proprio dal nome di questo luogo: la parola "Lucedio " viene interpretata
come "luce di Dio " o come " Lucifero", il portatore di luce che tradì Dio dando il frutto della
conoscenza ad Adamo ed Eva.
Resta naturalmente altrettanto valido il significato, di cui vi ho parlato nel post
della scorsa settimana...
Macabri racconti sul Santuario narrano che alcune ragazze del Principato
scelsero proprio questo luogo
per svolgere i loro "sabba" e per incontrarsi con il demonio.,
a nulla valsero i tentativi delle suore novizie per salvare
le anime delle ragazze, ma caddero a loro volta in tentazione
e peccarono.
Iniziò così un periodo di Sabba, riti demoniaci e sessuali che portò
le suore e le ragazze alla perdita totale della loro umanità.
Esistono dei documenti risalenti al 1684 che avvalorano in parte questa leggenda,
nel 1784 infatti, forse dopo che voci sui riti peccaminosi
raggiunsero Roma, un decreto papale fece sconsacrare la Chiesa.
È molto curioso il fatto che negli archivi parrocchiali si troverebbero ancora i racconti degli incubi fatti da alcune novizie proprio nella notte del sabba.
Da alcuni documenti dell’epoca, si evince inoltre che le novizie si liberarono
delle influenze del maligno utilizzando appositi strumenti detti brevi*
Da questa data in poi non ci sono notizie certe sulla sorte del Santuario,
si sa solo che versa in uno stato di abbandono
da alcuni decenni, sicuramente a causa della posizione isolata.
Oggi Santa Maria delle Vigne è un Santuario in rovina,
che giorno dopo giorno sta perdendo il suo antico splendore.
Nascosto da un piccolo boschetto, il Santuario svetta al centro di una radura.
Come molti luoghi presenti a Lucedio , anche questo Santuario
presenta caratteristiche molto inquietanti,
la struttura esibisce una serie clamorosa di contraddizioni architettoniche,
composta da un'unica navata che si apre verso l'alto con una
enorme cupola ancora affrescata,
il Santuario è a pianta ottagonale e non segue i canoni classici
degli edifici di culto cristiano a croce latina, ma è costruita a pianta invertita e
l'ubicazione del portale d'ingresso rivolta a sud invece che ad est,
come è solito essere nelle chiese.
Entrando nel Santuario attraverso un portico con volte a vela
che schiude al visitatore il portale d'accesso
si nota subito l'estremo grado di abbandono in cui versa l'edificio,
calcinacci e polvere ricoprono il pavimento,
l'altare, ormai irriconoscibile, presenta una grande nicchia
dipinta di blu, dove , forse, un tempo era posizionata una statua
Capitelli a forma angelica osservano il visitatore dall'alto,
spostando lo sguardo sopra il portone d'ingresso, dove nelle classiche chiese
si trova l'organo a canne, in questo santuario si può vedere, sì, un organo ma
interamente dipinto, usando la soluzione stilistica del trompe d'oeil.
I colori sono molto sbiaditi ma l'affresco è ben visibile nei suoi particolari;
quello che maggiormente interessa e che è stato oggetto di molte trasmissioni
televisive è il dipinto di uno spartito musicale, soprannominato
lo "Spartito del Diavolo ".
La leggenda narra che nel vicino Principato di Lucedio, all'interno della cripta
della chiesa di Santa Maria sia stato segregato un terribile essere maligno che infestava
la zona di Lucedio. La cattura dello spirito, si racconta, sia stata effettuata utilizzando
la musica di uno spartito composto da un abate, ma come nelle migliori leggende
lo spartito è sia in grado di intrappolare l'entità maligna che di liberarla.
L'associazione TESES ( Team Sperimentale Esplorazioni Sotterranee)
con il supporto della dottoressa Paola Briccarello, ricercatrice di scritti di musica antica,
hanno compiuto degli studi sullo spartito e le scoperte fatte sono alquanto sorprendenti:
l'andamento grave dei primi tre accordi lascia supporre che lo spartito sia solo la parte
conclusiva di un intero teme musicale, inoltre suonando lo spartito nelle direzione canonica
la melodia risulta fastidiosa, se invece si suona dall'alto verso il basso o
da destra verso sinistra risulta piacevole e acquisisce armonia.
Il Santuario è stato più volte luogo di messe nere e di
riti satanici e nel vercellese gode di una pessima fama,
ma per chi ama i luoghi misteriosi e pregni di leggenda questa
è una meta obbligatoria.
Questo posto mi ha lasciato, nonostante sia stato interessante visitarlo,
un senso di smarrimento e non per le leggende riguardanti
il diavolo e le streghe ma per lo stato di degrado in cui questo luogo
bellissimo si trova, un vero peccato che parte del nostro patrimonio
artistico versi in simili condizioni...lascia l'amaro in bocca.
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*I brevi erano sacchettini di tela, all’interno dei quali erano contenuti una serie di componenti, quali immagini sacre, erbe, copie di lettere pastorali, frammenti di reliquie e terra proveniente da santuari. I brevi dovevano essere confezionati in una notte con luna piena; il rito è di tradizione magica risalente ad epoca precristiana. Oggi sono visti come strumenti di culti pagani, poco aderenti alla religione cattolica e mal visti dai sacerdoti, ma nelle zone di campagna o di montagna si usa ancor oggi porre al collo dei neonati, per tener lontani gli spiriti maligni, questi sacchettini di tela grezza. Vengono conosciuti anche come "scapolari".
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( fonte:web )
Sono luoghi dove le leggende fioriscono...i contadini tramandano tantissime " storie nere", il Principato di Lucedio e Santa Maria delle Vigne sembrano essere il luogo ideale dove farle fiorire.
Ciao, buona settimana.
Antonella
Ciao Antonella.
Buona giornata
Dovresti tornare da queste parti a rivedere queste cose che mentre lavoravi hai inevitabilmente trascurato, sarei lieta di potervi fare da Cicerone!
Ciao, buona settimana.
Antonella
un viaggio molto bello per una leggenda brividosa, ci è piaciuta davvero tanto.
Un abbraccio zamposo
Un abbraccio zamposo, buona settimana.
Antonella
con questo post non hai fatto altro che aumentare la nostra voglia di curiosare e visitare questi posti, anche se hanno una storia un pò particolare. Il mio ragazzo ne andrebbe matto, queste cose lo incuriosisco tantissimo. Un abbraccio e buona giornata
Un abbraccio anche a te e buon proseguimento di giornata.
Antonella
Maurizio
Ti auguro una felice settimana.
Antonella
Post sempre molto dettagliato, Antonella.
Ciao, buona serata.
Antonella
Un abbraccio
Gloria
Io, come sai, non amo molto questo genere di storie, d'altra parte non si può parlare di questo luogo senza parlare delle leggende ad esso legate e che ne hanno determinato la notorietà.
Un abbraccio.
Antonella
Si è scelto un gran posto per concedersi una vacanza!
Un abbraccio
Xavier
Un bacione.
Antonella
Peccato per il degrado…
Stupendo post e foto cara Antonella.
Ti abbraccio caramente
Qui, però, il luogo e la leggenda sono talmente legati che non si può parlare del Principato e del Santuario senza parlare anche delle loro leggende.
Il degrado è veramente tanto ed è un vero peccato...
Grazie per il tuo complimento, un affettuoso abbraccio.
Antonella
dovremmo chiedere a un principe arabo se se la vuole portar via
almeno ci farebbe pubblicità a casa sua.
Abbimo troppa roba e non ce la facciamo più a tenerla come si deve,
dovremmo fare musei all'estero solo con i fondi di magazzino dei nostri musei,
Trasformare ogni ambasciata in un museo visitabile a pagamento dagli adulti e gratis dalle scolaresche, sarebbe una pubblicità strepitosa e il nostro turismo ne guadagnerebbe. Le opere che stanno nei magazzini sono almeno 10 volte di più di quelle esposte e non sono affatto di livello inferiore,
oltretutto tenerle ci costa anche e c'è sempre il pericolo dei furti.
Ma sai che mi piace tantissimo l'idea di mandare le opere che stazionano nei magazzini dei musei alle nostre ambasciate per allestire dei musei...se la prossima volta ti candidi alle elezioni cambio partito e ti voto...sperando che ti facciano ministro dei beni culturali! A parte gli scherzi...sarebbe una soluzione e una grande pubblicità.
Ciao, buona serata.
Anto
L' idea di Massimo, se la si attuasse, sarebbe ottima e potrebbe dare un pò di respiro a questo enorme patrimonio culturale che sta letteralmente cadendo a pezzi...e già, tutti quei soldi rubati...davanti a certi scempi è come se fossero rubati due volte.
A presto, un abbraccio.
Antonella
anche io sono stato in questa chiesa ed ho avuto la stessa sensazione, purtroppo è un capolavoro artistico in totale stato di abbandono, io ci sono stato il 01/06/2013 e la porta era addirittura spalancata!! (così come quella del cimitero di darola), ho notato comunque che il degrado è molto veloce, forse per via anche della notorietà acquisita dal cosidetto spartito del diavolo che ha portato molti curiosi sul posto (stessa cosa successe al monte musinè negli anni 80-90; ho notato a malincuore che nelle foto pubblicate in rete e trasmesse dalle trasmissioni televisive (immagini del 2010-2011 soltanto) la cornice che circonda lo spartito e l'architrave della porta d'ingresso erano completamente integre mentre, nelle mie e nelle sue foto possiamo notare come in soli 2-3 anni, una buona parte sia crollata, così come lo spartito che presenta molti più sfregi rispetto a soli 3 anni fa, la mia paura è che da un momento all'altro qualche vandalo possa compromettere irreparabilmente uno dei posti più misteriosi ed affascinanti del Piemonte.
Anche se una scritta sul foro nel muro che si trova dietro l'altare, probabilmente fatta da qualcuno in tempi recenti con un pezzo di mattone, recita: "Guai a chi tocca la mia chiesa"!
Già adesso la situazione è disastrosa...e credo che tutta la pubblicità derivata dalle trasmissione televisive volta a sottolineare solo il lato esoterico e diabolico del luogo non le abbia fatto per niente bene.
Ho davvero provato un senso di smarrimento davanti a quelle che ormai sono poco più che rovine e che senza un serio intervento in breve tempo sarà irrecuperabile.
E' stato un piacere leggere il tuo commento, spero a presto.
Antonella