giovedì 12 ottobre 2017

Nella soffitta della nonna : la cioccolatiera





Finalmente ho trovato un po' di tempo per fare una delle mie incursioni nella soffitta della nonna...ne avevo proprio bisogno, credo che non ci sia niente che mi piaccia come il rovistare tra vecchie cose, l'aprire polverose scatole di cartone dimenticate da decenni in qualche angolo buio e ispezionarne il contenuto. Quasi sempre riesco a trovare qualche piccolo tesoro che, una volta preso in mano e ben ripulito mi incanta e mi fa viaggiare nel tempo.








Questa volta l'oggetto che mi capita tre le mani è una vecchia cioccolatiera di porcellana che mi racconta la storia della sua nascita  nel lontano XV secolo...









Già, perchè è proprio nel Xv secolo, durante la conquista del Messico, che Herman Cortes riporta alla corte di Spagna il "" scocoalt", l'alimento degli dei della civiltà azteca e la cioccolatiera è strettamente legata alla storia del cioccolato e allora cerchiamo  di scoprire la storia di questo oggetto di grande fascino.









Sbarcato in Spagna il cioccolato raggiungerà la Francia solo con il matrimonio, nel 1615, dell'infanta di Spagna Anna d'Austria con il futuro re Luigi XIII. Infatti la nuova giovane regina è accompagnata nella sua nuova vita in Francia dalla sua serva Molina, esperta, tra le altre cose, nell'arte di mescolare il cioccolato.









Ma è Luigi XIV  ( anche se non  fu uno dei più avidi bevitori di cioccolato ) e sua moglie Maria Tresa d'Austria, a far entrare il cioccolato nelle abitudini della corte reale  al castello di Versailles.








Appannaggio dell' aristocrazia, più tardi conquisterà tutti gli altri stati della società grazie all'introduzione della coltura del cacao in India occidentale, evento che fece abbassare notevolmente il prezzo di questo alimento, fino ad allora considerato di lusso.










All'epoca il cioccolato caldo si degusta ovunque, anche in chiesa durante la messa, ed è spesso accompagnato da un pizzico di pepe o di zenzero.
Per ottenere un cioccolato caldo degno di questo nome, le briciole di cioccolato grattugiato dovevano ( e devono ) essere agitate nell'acqua bollente.









Questo metodo permise alle manifatture di elaborare recipienti come tazze e pentolini, fino ad arrivare alle cioccolatiere. Per preparare questa bevanda le cioccolatiere erano dotate di un buco nel mezzo del coperchio, in genere nascosto da un elemento decorativo, per far passare il bastone che serviva a mescolare la bevanda e a creare una schiuma che gli avrebbe dato tutto il suo aroma..








Il recipiente era in genere abbastanza alto, su tre piedi, e munito di un manico di legno.










Nel XVIII secolo furono prodotte le prime cioccolatiere in argento, veri e propri oggetti d'arte.
I primi modelli in porcellana di Sevres nacquero nel 1784. Le loro decorazioni, in seguito, variarono secondo le regioni di produzione e le case fabbricanti e vennero abbinate a servizi per il cioccolato completi.









Oggi, nell'epoca delle cioccolate pronte in bustina le cioccolatiere sono oggetti che appartengono all'eleganza del passato e il loro uso è puramente decorativo, oppure fanno parte di raffinatissime collezioni.








Madame de Sèvignè scrisse in una delle sue lettere  a proposito di questa bevanda divina e pregiata:
" Il cioccolato vi lusinga per un istante, e poi vi accende di colpo di una febbre continua. "





14 commenti:

  1. Cara Antonella, questo è io post delle meraviglie, oggetti del passato che la nonna a conservato!!!
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Tomaso, gli oggetti del passato hanno sempre un grande fascino...siano benedette le nonne che non buttavano mai via niente.
      Un abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  2. Ciao Antonella, bentornata, spero tutto bene. Anche questo è un post molto interessante, corredato da belle immagini. Io amo il cioccolato !!!Riguardo alla mostra di Novara, con i quadri di Sgarbi, ci son stata domenica scorsa e ho preparato un post. Vai a vederla perchè merita. Ciaooo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Mirtillo, ecco un'altra cosa che ci accomuna...l'amore per il cioccolato!
      Per quanto riguarda la mostra di Sgarbi credo che ci andrò la prossima settimana intanto mi sono già goduta il tuo post.
      Un abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  3. Ciao cara Antonella, sei tornata portando con te bellissime immagini raccontate. Stupendo post.
    Serena giornata!
    Dani

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Daniela, sono felice di " rivederti " dopo la mia lunga assenza.
      Un abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  4. Mi unico ai commenti che mi hanno preceduto, molto belle le immagini.
    Saluti a presto.

    RispondiElimina
  5. Interessante la storia del cioccolato, belle le cioccolatiere e le foto.
    Mi piace molto il fatto che in chiesa ci fosse l’usanza: “Scambiatevi una tazza di cioccolata” :-)
    Felice giornata, un abbraccio
    enrico

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Enrico, anche a me è piaciuta molto l'abitudine di sorseggiare questa bevanda anche in chiesa...non per niente è conosciuta come " il cibo degli dei ".
      Un abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  6. Accipicchia, se avessi trovato io un oggetto simile non avrei mai saputo dire che fosse una cioccolatiera! Molto interessante il tuo post! Un abbraccio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Katherine, io conoscevo questo oggetto solo perchè ne avevo ricevuta una in dono anni fa, non fosse stato per quello sarebbe stata completamente sconosciuta anche a me.
      Ciao, un abbraccio.
      Antonella

      Elimina
  7. Un tuffo nella storia , nel costume, nel gusto.
    Un post delizioso e raffinato come una tazza di cioccolata ben preparata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Costantino, felice che ti sia piaciuto. A volte partendo da un piccolo oggetto si realizza un piccolo " viaggio " nel passato

      Elimina

Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")