giovedì 10 novembre 2016

Dietro il terremoto di Visso il secondo " Infinito " di Leopardi







In pochi sanno o sapevano che a Visso colpito duramente dal terremoto del 26 Ottobre, da quasi 150 anni si conservano 27 manoscritti di Giacomo Leopardi tra i quali quello dell'Infinito, anzi, per la precisione a Visso si conserva, fra gli altri manoscritti del poeta di Recanati, il secondo manoscritto del celeberrimo idillio, perchè, il primo, più noto e studiato, sta presso l'Archivio di Stato di Napoli.








Pochissimi sanno che questo piccolo / grandissimo patrimonio filologico, era arrivato a Visso a causa delle ristrettezze economiche in cui venne a trovarsi Prospero Viani che lo vendette, al sindaco del paesino del maceratese Giovanni Battista Gaola Antinori, al prezzo di 400 lire del tempo.








Infine un numero ancor opiù ridotto di persone sa chi sia stato Prospero Viani, e questo è un peccato perchè la sua storia è assai bizzarra e interessante.









Prospero Viani nasce a Reggio Emilia nel 1812 e poichè viene educato alle idee liberali ( del tempo ) si trova coinvolto nei moti politici del 1830 - 31 - che videro protagonista il famoso e sfortunato Ciro Menotti ( finito sul patibolo ) e misero a soqquadro il ducato di Modena e lo Stato Pontificio - così quando chiede di potersi iscrivere alla Facoltà di Legge di Modena si vede la strada sbarrata da questi poco rassicuranti precedenti rivoluzionari.








Per fortuna il giovane Prospero coltiva la passione letteraria, scrive versi ( in verità non indimenticabili ) ma su suggerimento di Pietro Giordani ( sodale e amico di Leopardi ) decide di lasciar perdere la composizione poetica per dedicarsi agli studi di filologia, avendo preso coscienza del fatto che essi potevano diventare un'arma potente, alternativa a quella politica, nella guerra a favore dell'italianità.









Evidentemente non era nel carattere della personalità del Viani star fuori dai guai se nel 1836 viene condotto in carcere, su ordine del duca di Modena con l'accusa di praticare idee liberali, dove pare subisca anche un attentato con il veleno.








Liberato nel febbraio dell'anno successivo, viene comunque sottoposto all'occhiuto controllo della censura estense che verifica la sua corrispondenza e ne controlla l'attività tanto da provocare, nell'indomito e imprudente neo - filologo, una reazione di protesta, formalizzata in una lettera al Ministero del Buon Governo, contro l'ispezione arbitraria delle lettere a lui destinate provenienti da fuori i confini del ducato. Inutile dire che ricevette una secca risposta con l'invito a starsene tranquillo.








Così nella vita di Prospero Viani la passione politica viene sostituita da quella per la filologia e in particolare egli mostra un particolare interesse proprio per la corrispondenza al punto di diventare il primo editore e curatore dell'epistolario leopardiano nel 1849 che finalmente lo risarcisce dalla sfortunata all'edizione del terzo volume delle Opere ( 1845 ) del poeta di Recanati che, nonostante rechi in appendice 87 sue lettere raccolte dal Viani per una svista nella composizione del frontespizio, esce con i soli nomi di Pietro Giordani e Pietro Pellegrini.








Nel frattempo il nostro filologo si è spostato dalla natia Reggio vagando tra la Liguria e la Toscana, fino a quando gli viene concesso di tornare nella città natale, a patto che se ne stia tranquillo in una casetta di campagna a compiere i suoi studi.
Ma gli studi, come la poesia non dant panem.









Viani peregrina tra Genova e Reggio Emilia come insegnante di lettere nei licei, pagato poco.
Il filologo, avendo moglie e figli da mantenere, potendo contare su un piccolo patrimonio di manoscritti leopardiani acquisiti durante le sue ricerche per raccogliere le lettere del poeta, si trova nella necessità di disfarsene per sopravvivere.









E' così che il prezioso secondo manoscritto dell'Infinito arriva a Visso e qui viene custodito fino a pochi giorni fa, quando il terremoto lo fa tornare a Bologna, restituendolo ai luoghi natali di Prospero, e restituendo anche al filologo un po' di notorietà.









( Simonetta Bartolini, Libero del 30 ottobre 2016 )
( fotografie dal web )
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5 commenti:

  1. Dei manoscritti di Leopardi conservati a Visso qualche cosa sapevo. Mi era del tutto sconosciuta la storia di Prospero Viani. Grazie per averla portata a conoscenza in questo bel post.
    Felice giornata, un abbraccio
    enrico

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  2. Bello questo excursus nella vita di Leopardi, ho sempre amato l'Infinito, la metrica di questa poesia fatta in endecasillabi sciolti esalta i moti dell'animo umano.
    Un abbraccio

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  3. Che strano destino per questo manoscritto che viene ceduto sotto la pressione della necessità che non ha possibilità di scelta, sia in un caso che nell'altro, ed è un modo molto triste per ottenere una notorietà "rubata".
    Bellissimo post Antonella, un bacio e buona serata a te !

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  4. Fortunatamente i manoscritti sono salvi, la storia è l'anima per far rinascere queste zone colpite duramente dal sisma.
    Saluti a presto.

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  5. Bellissimo post, come solo tu sai fare!
    Un abbraccio da Beatris

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")